Ma Dan Brown conosce la storia?

 

Articolo di Barbara Cornaglia

 

 

Dopo aver letto Il Codice da Vinci devo ammettere che qualche dubbio mi è venuto. Il problema è che nel libro gli errori sono veramente tanti, alcuni dei quali così grossolani che ci sarebbe bisogno di un trattato e non di un semplice articolo per spiegarveli tutti, per cominciare basti ricordare come Dan Brown descrive l’Opus Dei: una sorta di setta malefica che “ricatta” economicamente la Santa Sede in cambio della santificazione di Escrivà[1].

Beh, mi direte in fin dei conti è un romanzo può scrivere quel che vuole…. Verissimo se non fosse che il testo si apre con l'asserzione contenuta nella pagina intitolata Informazioni storiche, che «tutte le descrizioni [...] di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà»[2], e si fondano in particolare sul fatto che «nel 1975, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, sono state scoperte alcune pergamene, note come Les Dossiers Secrets» con la storia del Priorato di Sion[3]..

 Se si fanno certe affermazioni, la ricerca storica insegna che si deve essere in grado di provarle, altrimenti si accettano le critiche.

Cominciamo a fare un elenco rapidissimo degli errori? Speriamo di non lasciarne indietro troppi…. Dunque:

 

 

 

 

 

E’ arrivato il momento di trattare frontalmente le tesi di Brown, il cui punto centrale verte intorno al mito per eccellenza del mondo occidentale: il Santo Graal, l’autore in questo caso propone un’altra interpretazione del Graal rispetto a quella solita di contenitore del sangue di Cristo[6], fate attenzione perché ho detto un’altra e non una nuova interpretazione, a questo riguardo infatti lo scrittore si limita a riportare pari pari le tesi di un testo pubblicato nel 1982, Il Santo Graal, una catena di misteri lunga duemila anni[7].

Nel libro gli autori contestano l’esegesi delle parole originariamente usate per riferirsi al Graal, Sangraal e Sangreal, la giusta interpretazione non avrebbe dovuto essere Santo Graal ma Sang Real o Sang Royal, sangue reale dunque. Il Sangue reale doveva indicare una linea di sangue, il lignaggio di Gesù stesso.[8] Ma i Vangeli non parlano di suoi figli, quindi… i tre autori si vedono costretti ad un’ipotesi ardita:

 

Forse la Maddalena era in realtà la moglie di Gesù. Forse dalla loro unione erano nati del figli. Dopo la Crocifissione, forse, la Maddalena, insieme almeno ad un figlio, fu portata clandestinamente in Gallia, dove già esistevano comunità ebree e dove, di conseguenza avrebbe potuto trovare rifugio. Quindi forse c’era una stirpe ereditaria discesa da Gesù, che forse si era perpetuata in incognito, per circa quattrocento anni e forse nel V secolo la stirpe di Gesù si alleò per matrimonio alla casa reale di Francia, fondando la dinastia dei Merovingi. Addirittura forse Gesù non era morto in croce ma avrebbe accompagnato i familiari a Marsiglia morendo serenamente di vecchiaia e che forse il corpo mummificato si trova nei pressi di un piccolo paesino francese dei Pirenei, Rennes-le-Château.”[9]

 

Quanti forse abbiamo messo in poche righe? Beh, forse la ricostruzione fatta dai tre è un po’ troppo ipotetica. Vediamo come stanno le cose in realtà…

Henry Lincoln si rifà ad un giallo tascabile di Gérar de Sède, intitolato Le trésor maudit (Il tesoro maledetto), nella finzione letteraria il tesoro era stato scoperto intorno al 1890 da un parroco di paese grazie alla decifrazione di alcuni documenti rinvenuti nella sua chiesa. I fatti erano interamente frutto della fantasia di de Sède, ma Lincoln trovò il sacerdote protagonista del ritrovamento: Saunière[10].

Secondo gli autori del libro Saunière giunse nel minuscolo villaggio di Rennes-le-Chateau nel 1885. All’epoca la chiesa dedicata alla Maddalena era in pessime condizioni, così che il parroco iniziò i lavori di restauro.

È possibile che, nel corso dei lavori per restaurare la chiesa parrocchiale don Saunière avesse scoperto qualche reperto di epoca medioevale, ma in ogni caso non in quantità sufficiente da potersi arricchire. Secondo le ricostruzioni Saunière trovò durante i lavori di ristrutturazione quattro pergamene in una cavità dell’altare. Sembra che due di queste, risalenti al 1244 e 1644, contenessero genealogie; le altre due scritte enigmatiche con strani messaggi.

Saunière fece erigere una torre, la Tour Magdala in onore di Maria Maddalena. E decorò la Chiesa con strane statue e facendo inoltre incidere nell’architrave sopra l’ingresso:

 

Terribilis est locus iste

(Questo luogo è terribile)[11]

 

Qual era la fonte di ricchezza del prelato? Secondo i tre autori di The Holy Blood and the Holy Grail le pergamene ritrovate contenevano un messaggio sconvolgente: Gesù non era morto in croce, e Saunière potè sfruttare questa “scoperta” per ricattare il Vaticano. Che una notizia di questa portata si trovasse proprio a Rennes non era affatto sconcertante per Lincoln e soci, nel paese in passato vivevano eretici albigesi, che si diceva custodissero un tesoro…. Quale tesoro più ricco della prova che Gesù non fosse morto in croce? Che tutta la fede cristiana si fosse fondata su un’enorme bufala?

Ma gli albigesi dove avevano trovato questa benedetta scoperta? Ma è naturale dai Templari! L’emanazione dell’organizzazione segreta del Priorato di Sion, fondata nel 1099 da Goffredo di Buglione. Scopo dei Templari era “rinnovare il mondo” cristiano, radunando tutte le nazioni sotto una monarchia illuminata retta da un sovrano merovingio[12]. Nel 496 d.C. la Chiesa aveva già stretto un accordo coi merovingi, perché – cosciente della vera identità della stirpe – desiderava innalzarla, tanto che Clodeveo divenne Sacro Romano Imperatore, ma con Dagoberto II la dinastia perse il trono. Ma non si estinse la stirpe che è proseguita fino ai giorni nostri, fu il Priorato a conservarne e proteggerne il segreto. Nei secoli l’organizzazione avrebbe lavorato nell’ombra per riportare al posto che merita un legittimo discendente del Santo Graal.

Tutto questo non vi sembra già sentito? Beh, se avete letto Il Codice da Vinci certamente sapete meglio di me di cosa sto parlando.

Ma quali sono le prove? Perché la storia non è fantasia, ha bisogno di prove. In questo caso la risposta è semplice, non ce ne sono.

  1. Non ci sono prove che Saunière abbia trovato le pergamene, nel pilastro che sostiene l’altare[13].
  2. Nella dettagliatissima agenda di Saunière non si trovano riferimenti di reperti sconvolgenti.
  3. Durante i restauri trovò sì qualche reperto di valore e sempre annotò fedelmente le eventuali scoperte, anche quando ammette apertamente di averle nascoste alle autorità.
  4. Nel diario annota il nome di una persona seguita da et secret, molti hanno vagheggiato su questo fantomatico segreto, ma al tempo le parole «et secret» seguivano sempre i nomi di coloro che avevano un segretario![14]
  5. L’origine della ricchezza di Saunière fu un’altra: la vendita delle messe[15]. Gli amanti del mistero infatti omettono di citare le decine di giornali francesi dell’epoca che pubblicavano inserzioni pubblicitarie del parroco di Rennes, nelle quali invitava a fare donazioni per la chiesa[16].
  6. L’architettura della chiesa di Rennes non è esageratamente bizzarra, basterebbe avere una minima conoscenza cristiana per comprenderne le “anomalie”. Sulla base di una statua, ad esempio, compare la scritta: Christus A.O.M.P.S. defendit. Secondo alcuni Christus Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis Defendit[17], in realtà nell’obelisco di Papa Sisto V a Roma si legge: Christus Ab Omni Malo Populum Suum Defendit, Cristo difende il suo popolo da ogni male. Poi certo alcune opere lasciano stupefatti come l’acquasantiera col diavolo come piedistallo, ma simboleggia Cristo che schiaccia il male.
  7. Anche l’iscrizione all’ingresso “Questo luogo è terribile” è solo una citazione biblica (Genesi 28), dove terribile non indica terrore ma degno di lode![18]

 

 

  1. Come abbiamo già scritto il Priorato di Sion venne fondato solo nel 1956. Ma anche in questo caso gli amanti del mistero omettono di riferirvelo.

Queste sono dunque le fonti che ha utilizzato Dan Brown, certamente non erano precisissime, ma adesso direi che è il caso di fermarci qui con le critiche. Non avevo e non ho intenzione di condannare un libro che mi è piaciuto moltissimo e che consiglierei a chiunque.

Il mio proposito per questo articolo era insegnarvi a non prendere per oro colato tutto quello che ci raccontano, risalite sempre alle fonti, verificate quello che vi viene detto e leggete i romanzi per quello che sono: romanzi!!! Dan Brown è un grande scrittore, invito quei pochi che ancora non l’hanno fatto a leggere finalmente Il Codice da Vinci, ma purtroppo non ha studiato la Storia così approfonditamente come merita……credo potremo anche perdonarlo, no? Ma invitiamolo a non affermare mai più che quello che scrive è la piena e totale verità!!!!

Vi aspetto nel prossimo numero di Segreti di Pulcinella, per fare un altro salto nei misteri della storia. Intanto per chi volesse approfondire l’argomento, suggerisco il libro di Massimo POLIDORO, Gli enigmi della storia, Piemme, 2003. Affronta in modo semplice molti misteri dal Santo Graal alla spada nella roccia, alla magia tentando di mostrare quanto a volte è facile farsi ingannare. Alla prossima.

 



[1] Il fondatore della set… ops, della congregazione!!!

[2] DAN BROWN, Il Codice Da Vinci, trad. it., Mondadori, Milano 2003, p. 9.

[3] Forse in risposta alle molte controversie scoppiate, a partire dalla sesta ristampa la pagina Informazioni storiche, pagina 9 dell'edizione italiana Mondadori, è sparita anche se rimane nell'edizione inglese.

[4] Sandra MIESEL, Smantellare Il Codice Da Vinci, www.kattoliko.it/leggenda nera.

[5] L’abate Suger promosse la costruzione dell’abbazia di Saint-Denis (Francia), l’abate “riteneva che un edificio religioso assolvesse meglio al compito di onorare la divinità se dotato di forme grandiose e di splendidi arredi. Questo doveva rifulgere di luce che, penetrata attraverso le vetrate, si moltiplicava in mille direzioni., rifrangendosi sui metalli preziosi e sulle gemme degli altari”. La grande storia dell’arte- Il Gotico-, Firenze, 2005, p. 20.

[6] Per altri con Santo Graal si intende il calice usato da Cristo nel’Ultima Cena.

[7] LINCOLN, LEIGH, BAIGENT, Il Santo Graal, una catena di misteri lunga duemila anni, Milano, 1982

[8] Massimo POLIDORO, Gli enigmi della storia, Piemme, 2003, pp. 152-163.

[9] Ibidem, pp. 152-153

[10] Gli amanti di Brown dovrebbero riconoscere il nome: Saunière nel romanzo è infatti il curatore assassinato all’inizio del libro.

[11] Sembra un messaggio un po’ strano per una chiesa vero?

[12] Dello stesso lignaggio di Cristo.

[13] Anzi il pilastro in questione non è neppure cavo!

[14] Saunière annota di aver incontrato una persona accompagnata dal suo secretaire!

[15] Nel diario di Saunière sono annotate migliaia di donazioni col loro importo.

[16] Fatene tesoro anche per altri “misteri”, gli amanti dell’esoterico ricordano solo i fatti che servono alle loro tesi.

[17] Cristo difende l’antico ordine mistico del Priorato di Sion.

[18] Questo luogo è degno di lode! Questa è la casa di Dio e la porta del cielo!