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I numeri in Esperanto e Volapük
Un altro "numero"
atipico per la rubrica etimologica, un tema da veri fissati.
Stavolta parliamo di numeri e della loro etimologia. Non
parliamo perň di come contano le lingue naturali (le lingue che
"contano", passatemi il gioco di parole), ma di come contano le
lingue cosiddette artificiali. D'altra parte cercare le
etimologie delle lingue artificiali, quelle cosiddette "a
posteriori" (ossia quelle che traggono il loro lessico dalle
lingue naturali), ci riporta per forza di cose alle lingue
naturali, ma puň essere interessante e in qualche caso
sorprendente scoprire da quali lingue naturali e come si
sono trasformate in questo passaggio.
Partiamo dall'Esperanto, la lingua artificiale piů nota e
diffusa (creata dal polacco Ludvik Zamenhof nel 1887). In questo
caso e facile riconoscere le radici tipicamente latine:
0) nul il latino non aveva lo zero come cifra, ma
esisteva il termine per "nulla"
1) unu evidente la derivazione latina
2) du altrettanto evidente la derivazione latina
3) tri come sopra
4) kvar il quattuor latino, qui accorciato e reso
nella grafia esperantista; notare il nesso "qu" reso in
esperanto con "kv" per facilitare i parlanti di lingua
germanica.
5) kvin evidente il latino quinque con modifiche
analoghe a quattuor
6) ses anche qui č evidente la derivazione latina
7) sep come sopra
8) ok idem (notare la grafia "k" esperantista)
9) nau forse il sanscrito nava combinato con la
radice indoeuropea *newn? O forse l'inglese nine,
secondo scrittura fonetica?
10) dek torniamo al latino, secondo la pronuncia classica
e la grafia esperantista
100) cent radice latina ma pronuncia slava della "c"
1000) mil radice latina
Le sorprese maggiori ce le riserva perň il Volapük, la meno nota
lingua creata dal tedesco Johann Martin Schleyer nel 1879. Qui
ci viene in aiuto il dizionario bilingue Esperanto-Volapük /
Volapük-Esperanto di André Cherpillod (Vortaro
Volapük-Esperanto kaj Esperanto-Volapük, Eldonejo La
Blanchetičre, 2003), altrimenti sarebbe davvero arduo soddisfare
questo tipo di curiositŕ etimologica, vista l'estrema
deformazione delle radici in Volapük:
0) ser dal francese zéro
1) bal dal turco bir
2) tel dall'inglese two
3) kil dal finlandese kolme
4) fol dall'inglese four
5) lul dal cinese wu
6) mäl dal giapponese mu (ma qui lo Cherpillod
pone un punto interrogativo)
7) vel dall'inglese seven
8) jöl dall'ebraico
9) zül dal cinese jiu (ma anche qui lo Cherpillod
pone un punto interrogativo)
10) deg dal greco
100) tum dal latino centum (in questo caso
l'esperanto ha preso la prima parte del termine latino, mentre
Schleyer ha preferito la seconda sillaba)
1000) mil dal latino mille, l'unico termine perfettamente
riconoscibile e che si accorda con la lingua di Zamenhof
Sarebbe a questo punto interessante estendere l'analisi
etimologia ad altre lingue artificiali ma, non disponendo degli
strumenti necessari, rimando l'arduo compito al lettore che -
capitato magari per caso su questo breve scritto - ne sa di piů
e possa e voglia contribuire scrivendo alla redazione.
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