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Recensione: Lord's Rock - Goodbye P.
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Recensione: Lord's Rock - Goodbye P.
(Maffucci Edizioni Musicali)
 

Articolo di Eduardo Vitolo


Dei Lord's Rock, del loro lato umano e dei loro progetti abbiamo parlato ampiamente nell'intervista allegata.
Ora è il momento di badare al sodo e di parlare nel dettaglio della loro musica. E il nuovo cd si candida subito come un'uscita imprescindibile, o meglio come si dice in inglese un uscita "Buy or die".
Dedicato interamente ad una ragazza scomparsa in maniera prematura " Goodbye P." è la trasposizione in musica ( secondo il sottoscritto nella forma del concept album) di un distacco traumatico e catastrofico e di tutto il dolore che ad esso è inevitabilmente connesso.
Ma soffermiamoci per un attimo sui primi due pezzi:
Il primo, "He wents to live with you" possiede la struggente malinconia acustica dei migliori Simon& Garfunkel, mentre il secondo "Believe him" acquista, di slancio, maggior vigore anche se è sempre legato a doppio filo con atmosfere intimistiche e folkeggianti.
Un forte flavour anni settanta si respira invece nella languida "Leave this guy" dai toni sommessi e a tratti esitanti.
E' ancora sofferenza e rimpianto con " Don't go away" ( il titolo è emblematico in proposito) ma l'hammond all'improvviso irrobustisce il sound mentre la voce di Salvatore Allocca recita in maniera catartica e struggente una storia come mille altre su questa terra eppure così unica nel dolore di chi la racconta. Bellissimi gli inserti di sax i quali donano ancora più atmosfera al pezzo.
Romantica e solare è invece " The sunflower" che spezza il mood malinconico del disco aprendo la seconda parte ( o il secondo lato come si diceva un tempo per i vinili…) la quale si presenta prima con la Dylaniana " A song…" e poi con la robusta e (finalmente!) rockeggiante "Fat but nice" figlia dei Doors più fumosi e maledetti. Bella prova di Salvatore Rainone alle pelli. Dopo la strumentale "Death" e la soffusa " Close your mind" è di nuovo dolce/ amaro rimembrare nella preziosa "Don't tell me a nothing".
Un caleidoscopio di sensazioni diverse e toccanti.
Il gran finale è consegnato nelle mani dell'ascoltatore, oramai assuefatto, attraverso la splendida e a tratti radiosa "You" ( molto Dylaniana anche questa), song che sprigiona letteralmente un messaggio di speranza e di coraggio con le sue atmosfere solari e sognanti.
Infine è solo la pace e il conforto con la conclusiva "Good Night" dove il lavoro corale della band tocca il suo culmine in fatto di ispirazione e composizione.
Chi ama la vera musica non può ignorare i Lord's Rock.

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