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Etnia: "Il Futuro è una palla di
cannone accesa…"
Che fatto strano e oltremodo
significativo! Ho intervistato gli Etnia (ottima
band partenopea) proprio in un periodo in cui il
noto settimanale Tv Sorrisi e Canzoni pubblicava uno
speciale sui divi "Neo Melodici Napoletani. Da qui
l'idea di creare anch'io una piccola finestra di
"reazione culturale e musicale" a quella scena.
Tutto questo per dire: a Napoli si va anche oltre
gli stereotipi e la massificazione di genere. Gli
Etnia (insieme ai Pennelli di
Vermeer) sono qui per dimostrarcelo:
Salve Ragazzi. Quando nasce il progetto musicale
denominato Etnia? Come si è evoluto nel tempo?
Dietro mi sembra di intravedere un concept ben
preciso o mi sbaglio?
Il
progetto ETNIA nasce, in via embrionale, nel 1997.
Allora eravamo degli studenti delle superiori
(frequentavamo lo stesso Istituto Tecnico
Industriale, l'Enrico Fermi di Napoli) e iniziavamo
a far sentire le cose che scrivevamo nei concerti
che si tenevano nelle scuole. Tuttavia, fin da
allora il nostro intento era molto chiaro: scrivere
e suonare quello che "sentivamo", senza pensare a
generi e stili, ma lasciandoci portare dalle note e
dalle idee.
La sua evoluzione è legata alle diverse
collaborazioni avvenute nel tempo. Tutte hanno
arricchito il bagaglio Musicale del Progetto, ognuna
lo ha impreziosito con il proprio Stile e dato un
colore diverso e mai pericoloso per la nostra
personale "etnia" . Gennaro Persico e Fabrizio Calì
sono da sempre il Totem e il Fulcro vitale del
Progetto ed è da qui che parte ogni tipo di Ricerca
e stimolo per quella sorta di "concept" di cui tu
parli. Non dimenticando mai il punto di vista di
Co-Autori fondamentali come Salvatore Chianese che
di "Tracce Di Noi" è stato anche Co-Produttore e
Co-Direttore Artistico.
La vostra proposta si inserisce in un genere,
quello cantautorale/Pop, Acustico che sembra
attraversare un periodo di rinascita dopo un lungo
silenzio (penso agli ultimi cd di Conte, Fossati,
Baustelle etc.) Come vi ponete in tal senso? Ne
state raccogliendo i frutti?
In verità gli ETNIA tentano, con la loro proposta,
di contribuire al "superamento" del concetto di
"genere musicale": soprattutto per quanto riguarda
gli arrangiamenti cerchiamo di far dialogare stili
diversi, il cui risultato sia (almeno si spera!) più
della somma dei singoli contributi. Tuttavia è
assolutamente vero (e "Tracce di noi" lo dimostra)
che prediligiamo i suoni acustico ed uno stile di
scrittura "cantautorale"; ma ciò per noi costituisce
un mezzo e non un fine. Chissà, magari il secondo
disco degli ETNIA sarà interamente elettronico, chi
può dirlo. Inoltre non sappiamo se "rinascita" sia
l'aggettivo più appropriato: spesso le migliori
proposte vengono nascoste, disturbate e ostacolate
ma sono comunque sempre presenti e si nutrono anche
del silenzio stesso dei media.
Credo che il "vostro cavallo di battaglia" sia il
brano "Sono così" dalle atmosfere melodiose e
accattivanti. Ne parliamo?
Il nostro è un disco autoprodotto, quindi non ci
siamo posti il problema del "singolo" ma abbiamo da
subito cercato di portare avanti tutto il disco;
tuttavia "Sono così" ha un posto speciale nei nostri
cuori: è stato il primo brano che abbiamo messo sul
nostro myspace prima ancora che il disco uscisse ed
ha subito avuto un forte gradimento da parte di chi
l'ha ascoltata. Il segreto di quella canzone è
l'estrema semplicità melodica ed armonia unita ad un
testo per niente banale. Potremmo definirla come "il
manifesto degli ETNIA": un inno alla bellezza della
diversità d'ogni individuo.
Ho notato in alcuni vostri brani delle non velate
influenze jazz che rendono il vostro suond più
fumoso e meno prevedibile. E' questo il futuro degli
Etnia?
Crediamo di aver in parte già risposto prima a
questa domanda. Possiamo solo aggiungere che il jazz
si caratterizza storicamente come un "non-genere",
che fa dell'ibridazione e dell'improvvisazione i
suoi capisaldi. Questo non poteva lasciarci
indifferenti ed è il motivo della scelta delle due
special guest del disco: Antonio Onorato e Marco
Zurzolo, due grandissimi jazzisti che non disdegnano
incursioni in universi musicali lontani dai loro.
Proprio quello che cerchiamo di fare noi. E poi,
come scrisse benissimo De Gregori: "il futuro è una
palla di cannone accesa…" … nessuno può dire dove
precisamente cadrà e ciò che comporterà.
Avete da pochissimo pubblicato il vostro primo
cd. Come lo presentereste ad un pubblico poco
attento come quello attuale? Quale valido argomento
calereste dal cilindro? Che cosa vi aspettate dalla
pubblicazione?
Questo disco per noi rappresenta un investimento, ma
non in senso economico (almeno non solo!). "Tracce
di noi", pur inserendosi in un ambito "pop" non ha i
crismi della "commercialità"; inoltre il Progetto
vive ancora la condizione di AutoProduzione e ciò
comporta inevitabilmente l'esclusione dai Grandi
Circuiti Promozionali. Tuttavia, noi crediamo che
sia possibile dare un seguito ad una siffatta
proposta musicale perché crediamo che non sia tanto
il pubblico ad essere poco attento. Forse ad essere
"piatta" è l'attuale produzione musicale, almeno
italiana.
Discorso Napoli - concerti. Mi sembra di capire
che la situazione non vi veda granché soddisfatti o
mi sbaglio? Che ne pensate della folta schiera di
band rock (genere a voi antitetico) che dal nulla si
stanno imponendo non solo a livello locale? Si può
parlare di una scena Jazz/Pop/ Cantautorale a
Napoli?
Il problema è dovuto soprattutto ad una mancanza di
spazi per poter proporre la musica emergente:
soprattutto nei locali (anche quelli più
specializzati) si tenta sempre di "andare sul
sicuro" con artisti già rodati. Gli spazi che
restano vengono riempiti da realtà che non definiamo
antitetiche alle nostre, piuttosto diverse: gli
ETNIA sono un "duo" che si avvale della
collaborazione di musicisti professionisti, che come
tali vanno giustamente pagati. Le "band" classiche
(pop, rock, rap, poco importa) possono permettersi,
soprattutto all'inizio, di suonare anche gratis o
con caché esigui, cosa che noi non possiamo fare.
Il momento migliore e quello peggiore nella
storia degli Etnia?
Lasciamo alle spalle i momenti peggiori e le cattive
persone: guardiamo verso ciò che fa bene alla Nostra
Musica e che ci arricchisce Dentro.
Per gli Etnia quali sono gli artisti in campo
musicale, letterario e pittorico che possono essere
ritenuti degli d'attenzione per espressività
soggettiva e originalità al giorno d'oggi?
Hai citato i Baustelle e sottoscriviamo, aggiungiamo
Lorenzo Cherubini, Daniele Silvestri e il magico
Capossela. Abbiamo un debole per le pagine
squisitamente sociologiche e per Diego Cugia… e
ovviamente siamo curiosi di leggere "Telepatia con i
deceduti"! (Grazie!!! N.d.Edu)
Essere artisti non è mai facile soprattutto nelle
nostre zone. Gli ostacoli e la diffidenza sono
all'ordine del giorno. Che cosa fate nella vita
comune quando non siete su un palco a proporre la
vostra musica?
Sarebbe meraviglioso poter vivere soltanto dei
propri Sogni ma è una condizione che soltanto
pochissimi fortunati hanno il privilegio di
raccontare. Bisogna necessariamente lavorare,
continuare a studiare e faticare per coltivare le
proprie aspirazioni… noi siamo tra questi.
Grazie di cuore per la chiacchierata. Salutiamoci
delineando i vostri progetti futuri e dove i nostri
lettori possono contattarvi e sapere qualcosa di più
sulla band…
Innanzitutto grazie a te ed ai tuoi lettori per lo
spazio che ci avete dedicato (sperando di non avervi
annoiati). Come progetti futuri c'è la volontà di
incidere una nuova canzone che abbia delle finalità
particolari, ma non diciamo altro per scaramanzia.
Chi ci volesse conoscere meglio può farlo visitando
i nostri siti ufficiali:
www.myspace.com/progettoetnia e
www.etnia4ever.it . Da questi siti è possibile
anche acquistare i nostri brani o l'intero nostro
lavoro discografico. Un abbraccio dagli ETNIA.
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