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Atlantide .. ed i terremoti
previsti da Raffaele Bendandi
Cari amici, si sta ancora
discudendo a vari livelli ed in vari ambiti, sia
scientifici che parapsicologici, sulla possibilità
di prevedere le scosse telluriche. Ovviamente la
discussione si fa sempre quando il danno è già
avvenuto, come si dice "chiudere la stalla quando
sono scappati i buoi".
Ma vorrei sottoporvi un articolo su questo tema da
me scritto in tempi non sospetti, il 2 marzo 2009,
prima ancora che ci fosse il sisma in Abruzzo. In
questo articolo proponevo il sistema analitico
analogico di Raffaele Bendandi che nella metà del
secolo scorso aveva sviluppato una sua teoria sulla
causa dei terremoti.
La teoria di Bendandi fu osteggiata durante il
fascismo perché non si "voleva dar adito a
previsioni catastrofiste" ma questo è un
atteggiamento da "struzzi"…
Invito ancora gli accorti lettori a tener conto
delle previsioni e del metodo di Bendandi basato su
una combinazione di considerazioni fra cui
l'attrazione solare sul pianeta e sulle masse
semiliquide del centro igneo terrestre e le
particlari posizioni dei pianeti in specifici
allineamenti con il sole.
Vi rimando alla lettura, e se lo ritenete necessario
alla critica, del testo qui inserito assieme a
questa premessa (P.D'A):
Terremoti ed Atlantide secondo Raffaele Bendandi ed
altri studiosi - Quando l'analisi karmica vale più
dell'analisi logica….
Nel 1908 ci fu il disastroso terremoto di Messina in
seguito al quale il destino di molti paesi e città
d'Italia subì un turbolento cambiamento. Avvenne
proprio in seguito a quel tragico sisma che molti
piccoli centri, che nel periodo medioevale erano
stati edificati su rocche e strapiombi per
autodifesa, furono dichiarati "inabitabili" e fu
sancito il loro spostamento in pianura… questo fu il
caso anche della nostra Calcata.
Ma non volevo parlarvi di questi fatti
storico-amministrativi bensì evidenziare come la
forte apprensione sollevata dalle scosse sismiche in
varie parti della penisola suscitasse un interesse
scientifico (o pseudo scientifico) sull'origine dei
terremoti. Durante il periodo prebellico e sino agli
anni '70 dell'ultimo secolo non essendosi ancora
sviluppata la teoria della tettonica a zolle
sembrava quasi operazione magica riuscire a
prevedere dove sarebbe avvenuta e la magnitudine
della potenza di una prossima scossa…
Il 17 ottobre del 1983 nacque a Faenza Raffaele
Bendandi, un ricercatore autodidatta "sensitivo"
(diremmo oggi) che sino alla sua dipartita, avvenuta
il 3 novembre 1979 a Faenza, studiò e scoprì diversi
misteri sull'attrazione degli astri e loro cause
nelle manifestazioni telluriche. Bendandi partì dal
concetto che se l'attrazione lunare causa maree e
spostamenti sulla Terra ben più forte poteva essere
l'influsso del Sole, congiunto alle posizioni
particolari di alcuni pianeti, sulle masse
semiliquide od infuocate delle viscere terrestri. Da
qui l'idea che il terremoto potesse essere previsto
in base all'analisi delle varie eruzioni solari ed
al posizionamento dei diversi pianeti che
esercitavano una particolare attrazione sul nostro
globo terracqueo.
Gli studi di Bendandi non furono universalmente
accettati e talvolta furono avversati anche dalla
"politica" -soprattutto nel periodo fascista- che
non vedeva di buon occhio l'allarmismo conseguente
alle "previsioni" del sismologo. Egli ottenne però
parecchi riconoscimenti anche in ambito scientifico,
ecco cosa disse di lui il geofisico Marco Mattina:
"Aldilà del successo e di brillanti carriere che il
sapere elargisce, oggi come sempre, la scienza ha
bisogno di uomini che credano, vivano, si
sacrifichino per essa: uomini come Raffaele Bendandi".
Ed ora vorrei qui inserire una "previsione" del
faentino riguardo un terremoto ipotetico o reale che
avvenne migliaia di anni fa e che causò lo
sprofondamento del mitico continente atlantideo.
Infatti Bendandi si occupò con curiosità e passione
della scomparsa di Atlantide cercando di dare una
risposta alla sua ubicazione e scomparsa.
Chiaramente egli iniziò la sua ricerca partendo dai
testi epici cosmogonici: il Timeo di Solone, i
misteri del regno di Amasis, il dialogo sul Crizia
di Platone ed i riferimenti nell'Odissea di Omero,
nella Teogonia di Euripide, etc. Egli attinse anche
agli studi del Filippoff, che fu direttore
dell'osservatorio astronomico di Algeri, secondo il
quale l'epoca dello sprofondamento avvenne in
coincidenza del primo Toth, ovvero il passaggio dal
punto vernale nello zodiaco del Cancro, ed egli
stabilì la data del 7.256 a.C. Inoltre Filippoff
riscontrò un certo parallelismo con le tradizioni
del Popol Vuh ma prendendo in un certo senso le
distanze dai miti pre-incaici che ponevano il
cataclisma in un periodo molto più arcaico.
Ma a prescindere dalla data esatta della sua
scomparsa molti reperti geologici e archeologici
darebbero conferma dell'esistenza, nel lontano
passato, di questo leggendario continente. L'ipotesi
di un profondo sconvolgimento sismico come causa
dello sprofondamento atlantideo resta la più
attendibile ed su questo tema si espresse anche
Raffaele Bendandi il quale, seguendo la sua
metodologia, avrebbe stabilito data e località
dell'immane catastrofe. Secondo lo studioso faentino
Atlantide sarebbe scomparsa nel 10.431 a.C.
(avvicinandosi in questo ai miti originari amerindi)
in una zona della superficie terrestre compresa fra
la costa del Portogallo e le isole Azzorre.
Il fatto che Raffaele Bendandi fosse affascinato dai
fenomeni sismici sin dalla sua più tenera infanzia e
che inoltre prediligesse il metodo analogico e lo
studio del movimento dei pianeti nell'ottica
copernicana (ovvero la stessa che era in auge molto
prima che sopraggiungesse l'ordinamento tolemaico
accettato dalla chiesa cattolica) in cui si
considera la Terra un semplice pianeta che gira
attorno al Sole (e soggetto alle leggi di un sistema
molto più ampio di universi multipli come pensava
Giordano Bruno) fa sospettare, ai fautori della
teoria karmica, che il faentino avesse assistito
allo sprofondamento atlandideo in prima persona, in
un altro corpo… chissà?
(Bibliografia: Tiziano Cantalupi - Il terremoto si
può prevedere - Ed. Atanor; Il mito di Atlantide -
Ed. Ananke; Atlantide tra mito ed archeologia,
Truppi Fabio, Ed. IBS, ed altri…)
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