|
|
Teatro
Cinema
"Il ritorno" di Andrey Zvyagintsev,
con V.Garin, I.Dobronravov, K.Lavronenko...a cura di Mimì
Libri a fumetti
Pittura
|
|
Pittura
E' venuta prima la musica o
la pubblicità?
(Mensch - Natur - Technik.*)
* ...scandivano i Kraftwerk…
Opera. Imitazione operata
attraverso l’arte. Il luogo, la poesia… compresi nella materia. In pittura, ad
esempio. Attività concettuale e fisica, pratica, techné che svela
il corpo delle cose. Che appare spesso, in qualche modo, "fusa in scrittura", in
un abbraccio che ha del tradurre e del custodire. Scrittura che amo e amo
irraggiare. Intingere nella tavolozza.
Arte pittorica del novecento. Frammentazione e oblio.
Generalizziamo. Intingiamo. Sollecitazioni del testo scritto a divagazioni sulle
possibili raffigurazioni di personaggi e scenari, abilità artistica nell’indurre
i non visionari a immaginare visivamente. A fissare forme e colori. Non
necessariamente confini.
Devo esempi. Duro ritratto di donna senza candore né pietà. Zoccolo duro di
un’epoca - o di un abito scomodo. Lineamenti spigolosi e arcigni, occhiaie da
troppi doveri. Parlo del Ritratto della giornalista Sylvia von
Harden di Otto Dix (1926).
E
dentro? Alienata, fragile passività e
dispersione psichica. Si condensa nella mia
mente nelle forme ‘non-conformi’ de Il sogno di Pablo Picasso - dovreste
averlo sotto gli occhi, ma - ahinoi - non sono riuscita a trovarlo in rete:
spero siate più abili di me. Cercate Il sogno di Pablo Picasso, il volto
tagliato in metà asimmetriche, gli occhi chiusi… e scatterà forse un richiamo
impensato ai grandi occhi spalancati e impauriti della pallida Ragazza con
gattino di Lucian Freud (1947), che sembra inconsapevolmente strozzare il
felino nella mano stretta intorno al collo minuto, in preda a un turbamento
che
infiamma negli occhi.
Popolano il mio immaginario post-dark nell’anno 2004 figure
femminili inquietanti, enigmatiche, fuggiasche, che si sottraggono alla
"cattura" da parte dell’osservatore/lettore proprio per l’apparire insensate,
capaci di scoraggiare ogni sforzo di relazione empatica.
Frammentazione, dispersione, disseminazione matrilineare: la
violenza sadomasochista si addensa nelle scene sacrificali della cronaca, della
guerra, in lapidazioni e carneficine con personaggi che, nella consapevolezza
dell’opera definita, si muovono coscienti di andare incontro a una fine, e
quindi a un nuovo inizio, che sarà però bagnato dello stesso sangue. Sempre lo
stesso sangue rosso su asfalto grigio del violento e frammentario astrattismo
della storia nera che sorbiamo a singhiozzi. Penso all’appassionato cubismo
di Afro Basaldella (1951), alla scena del "delitto originale": rosso-sangue
di labbra triangolari che chiudono sbiechi e ingialliti denti-artigli. Sforzo
formale-sperimentalista così evidente e riflessivo. Fusione di memoria e
avanguardia come sperimentazione. Non parlo di forzare l’ordine sul disordine in
nome di un’etica/estetica della creazione creativa. È piuttosto un accogliere il
disordine esterno nell’altrettanto caotica ma reattiva frammentazione del
proprio concepire, rielaborare, scrivere e intingere, lasciando piccoli
spazi per prendere fiato: una congiunzione/congiuntura lirica, un breve stacco
descrittivo, una pennellata riposante, vitaminica. Mentre nuove connessioni si
stabiliscono.
Sperimentalismo. Sperimentazione
vissuta come continua e febbrile esperienza di costanza esecutiva. Pop.
Serialità. Warhol. La forma è l’approdo a un’elaborazione dell’opera che si
misura ineluttabilmente con lo spazio della vita, storia e memoria fuse
nell’oggi, contaminatrici di nuove tendenze, dominanti come ‘la grande massa’
delle persone, che improvvisamente - forse - sta a guardare. Il palpito
dell’oggi nella consapevolezza di ieri, il fremere interiore, ricordi visivi
ossessivi, ansietà formali, convivono in noi e in quello che percepiamo - ad
ogni livello -, intersecandosi e confliggendo nel cuore stesso del nesso.
Sentiamo per il riflesso della storia che si fa intorno a noi. La nostra
"voce" scandisce il fluire del confronto con l’opera e restituisce al tempo
presente. Allestisce spazi nel qui e nell’ora per ospitare ciò che si è fissato.
In poesia o in prosa o in forma e colore.
Pop. Warhol. Dicevamo. Basquiat. Sfide, confini, colore, dolore. Highest Quality
Junk. Stile fumettistico post-modernista. Roy Lichtenstein, Ci siamo alzati
lentamente - nuovamente mi auguro che siate migliori internauti di me.
E spero vediate - egoisticamente, perché lo vedo io… - la disincantata, lucida
smitizzazione di un atto efferato: quello stesso avventarsi sul bacio che Klimt
ha così diversamente dominato. Protetto. Estremizzato.
Pluralità espressiva del XX secolo - si dice. Il cinema, la voce
fuori campo che si nutre dei documenti della cronaca, in questo vicina alla
pop-art, e, insieme, del respiro della storia. Entropia di un mondo a pezzi
che offre i suoi ultimi banchetti, le ultime icone, santini, diavoli da
esorcizzare. Pasti nudi d’iconografia popolare estrema. Nessuno chiede forse
alla sua arte di funzionare come pratica consolatoria. La valuta piuttosto per
lo sforzo continuo di investigazione e domanda sul mondo. Se l’arte - sia
scrittura o pittura o cinematografia o musica o danza acrobatica - in qualche
modo trasfigura la materia, lo fa nell’evidenza di una cornice spaziale con
l’interferenza di una temporalità. Lo fa in un ordine, in un certo stato
delle cose.
Kounellis -
Untitled, 1987. Lead, wax, and metal, 79 x 71 1/8
x 7 1/8 inches. Solomon R. Guggenheim Museum, Gift, Annika Barbarigos. 87.3515.
L’imitazione che traduce e custodisce, già chiamata in causa
all’inizio, è una grandiosa arte improntata sulla techné, trasformazione
della materia e condensazione simbolica in una forma sempre responsabile del
proprio ordine - linguistico e non. Proprio come voi, che vi sforzate a
decifrate il manifesto di uno spettacolo teatrale ascoltando musica straniera
d’altri tempi - gli ’80, per la precisione - aspettando l’autobus.
… dovevo esempi e spiegazioni, certo, ma è solo un possibile
inizio, la traccia di un sentiero molto molto soggettivo e energicamente
dispendioso - potreste avere di meglio da fare. Se invece vi proverete nel
miscellaneous: have a nice, trip! |
|