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Editoriale

In memoria di Paolo Filippi
di Massimo Acciai Baggiani

In memoria di Paolo Filippi
 

 

Paolo era un uomo schivo eppure molto presente sul web (quasi 8000 video su youtube e decine di post quotidiani sul suo profilo Facebook); amareggiato per la situazione economica e politica mondiale, oltre per il fatto di essere pressoché ignorato dalla sua Castelvetrano (nonostante sia stato un grande artista molto noto sul territorio attraverso i suoi concerti e le sue performance), eppure estremamente attivo e pieno di entusiasmo (che alternava alle sue frequenti fasi depressive); alternava l'invettiva feroce (ma mai volgare) all'ironia e alla battuta sagace. Insomma, una personalità molto complessa e poliedrica, difficile da comprendere appieno ad un solo ascolto di un suo video o di una delle innumerevoli canzoni. Un uomo controcorrente, contro gli schemi, che usava l'arma della poesia e della musica per combattere senza pietà il perbenismo, l'ipocrisia, i molti mali della società moderna.
Il 20 giugno 2017 si spengeva, nella sua città natale, all'età di 77 anni un grande artista ma prima di tutto un amico. La vita a volte allontana le persone, ma resta un legame (che definirei "karmico") tra compagni di viaggio ed anime affini: ariete come lui, anch'io piuttosto controcorrente e testardo, ho collaborato con Paolo assiduamente per un paio d'anni (dalla fine del 2006 - quando l'ho conosciuto tramite una conoscenza comune - fino alla fine del 2008) scrivendo circa 140 testi sulle sue melodie che mi spediva una dietro l'altra in formato MIDI. All'epoca ci sentivamo quotidianamente: mi mandava via mail il file strumentale, nel giro di un'oretta gli rimandavo il testo e lui in tempi altrettanto rapidi mi mandava la canzone completa in mp3 che poi provvedevo, nella stessa giornata, ad inserire sulla pagina del Caffè Letterario Musicale su Segreti di Pulcinella. I tempi di lavoro erano velocissimi e l'entusiasmo sempre alle stelle: è stato un periodo magico della mia produzione di "paroliere" che non si è mai più ripetuto1.
Nonostante una conoscenza decennale ci siamo incontrati una sola volta di persona, nella sua Castelvetrano, nel suo negozio di strumenti musicali in via IV Novembre, in occasione del mio viaggio in Sicilia nel gennaio 2015. Ricordo che in quell'occasione lui, fumatore accanito, si astenne dall'accendersi una sola sigaretta sapendo che non sopporto il fumo: un garbo che ho apprezzato molto e che dimostra il carattere rispettoso e gentile che si nasconde dietro l'irruenza che mostrava nelle sue opere e nei suoi video. Quella fu la prima ed unica volta che ci siamo incontrati: successivamente ci siamo persi di vista, pur restando Paolo virtualmente tra i redattori di SDP, e le nostre telefonate si sono diradate, tanto che ho saputo della sua dipartita con un imperdonabile ritardo di diversi mesi (per caso, sempre su FB). Un altro redattore, dopo la prematura scomparsa di Alessandro Rizzo, lascia quest'anno un vuoto incolmabile nel mio cuore. Il 2017 non è un anno felice da questo punto di vista.
Il tema di questo numero è in tema col personaggio di Paolo: un uomo soprattutto di libertà, che non temeva di dire ciò che pensava anche se poteva dare fastidio a qualche potente o a qualche lettore o ascoltatore superficiale. Ciò lo ha condannato ad un isolamento che sicuramente non meritava, ma - sono sicuro - il prezzo da pagare non l'ha mai trovato troppo alto per essere se stesso.
Tantissimi, dicevo, i testi scritti per lui e con lui: per ricordarlo ho scelto il seguente, adatto alla triste occasione, risalente al 2007, con la recente traduzione in rumeno di Lucia Dragotescu, anche lei amica del nostro Paolo:

Ciao, alla prossima vita

Ciao, alla prossima vita
In altra parte del mondo
Là negli abissi del tempo
Noi

Ora, tutto quanto è compiuto
Presi da interessi e ambizioni
Cosa è rimasto di tutto?
…sabbia

Il corpo e la materia
Impuri fino ad ora
Diventeranno niente …nel niente!
…e quanti calendari..
Inutili illusioni
Scoperte... progresso…futuro..

Quando
Usciremo dal tempo
Sappi che non t'ho mai lasciata
Quando partiremo
Per poi tornare

Un altro giro di giostra
Noi siamo esseri eterni
È come un giorno di pioggia
Passerà…

E correremo sui prati
Ci sbucceremo le mani
Da un'altra parte del mondo
Sarà

Il ciclo di una stella
Noi lo vivremo insieme
Noi nello spazio, noi… nel tempo
E quante lune ancora
Stagioni senza fine
Domani sapremo chi siamo

Quando
Usciremo dal tempo
Sappi che non t'ho mai lasciata
Quando partiremo
Per poi tornare.

La revedere, in viata viitoare
(trad. di Lucia Dragotescu)

La revedere, in urmtoarea viata
in alta parte a lumii
Acolo in abisurile vremii
Noi
Acum, cand toate acestea s-au sfarsit
Duse de interese si ambitii
Ce a ramas din tot?
…nisip

Corpul si materia
impure pana acum
Vor deveni nimic…in nimic!
…si cate calendare…
Iluzii inutile
Descoperiri…progres…viiitor…

Cand
Vom iesi din timp
Afli ca nu te-am mai lasat
Cand vom pleca
Pentru ca apoi sa ne intoarcem

O alta runda de turneu
Noi suntem finte eterne
Este ca o zi ploioasa
Are sa treaca
Si vom alerga peste campuri
Si ne vom juli mainile
Intr-o alta parte a lumi
Va fi

Durata vietii unei stele
Noi o vom trai impreuna
Noi in spatiu… in timp
Si cate luni inca
anotimpuri nesfarsite
Maine vom afla cine suntem

Cand
Vom iesi din timp
Vei sti ca nu te-am mai lasat
Cand vom pleca
Pentru ca apoi sa ne intoarcem


Massimo Acciai Baggiani

Firenze, 5 settembre 2017


Note

1. Resta testimonianza di quella collaborazione nel mio volume C'era una casa su in collina… (Photocity, Pozzuoli, 2013). Benché alla SIAE tutti i testi delle canzoni siano accreditati a lui, per ragioni burocratiche, Paolo Filippi ha sempre dichiarato la paternità dei miei testi sia nei suoi video su Youtube, sia per scritto.

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