|
|
Narrativa
Speciale Antologia dei
Segreti di Pulcinella
Questo numero è uno
speciale: innanzitutto la rubrica di poesia è
particolarmente ricca, accogliendo i sessanta
poeti contenuti nell'antologia cartacea. Per
rendere complementare la parte online alla
cartacea abbiamo deciso di inserire - dove
possibile - poesie che non compaiono
nell'antologia....
Accedi alla pagina
Recensioni
"Dell'odiato amore" di
Alberto Presutti (con intervista al Poeta)
di
Massimo Acciai
"Gemiti Sventurati" di Vessela Lulova
Tzalova
di Massimo Acciai
"In un tempo andato con biglietto di
ritorno" di Enrico Pietrangeli
di
Massimo Acciai
"Note in bianco e nero" di Carla Monzitta
di Massimo Acciai
"1527" di Andrea Moneti
di Massimo Acciai
Poesia a Milano
Un certame poetico tutto
post moderno: il Poetry Slam a Milano
di Alessandro Rizzo
|
|
"Gemiti Sventurati": la Poesia di
Vessela Lulova Tzalova
di Massimo Acciai
Vessela Lulova Tzalova, Gemiti Sventurati
Vessela Lulova Tzalova stupisce fra i diversi stili e limiti di
un'attenzione ad un lavoro penetrante nell'emotività femminile,
ritratta nei suoi aspetti più inquieti, più estremi, forse più
genuini.
Siamo introdotti fin dal titolo al tema del lamento; immagine
che attraversa come un fil rouge di appassionata ispirazione le
ventinove poesie di cui si compone la silloge. Versi duri, di
esplicita accusa:
Fissala negli occhi e vedrai l'inferno
in cui brucerai dopo le pietre scagliate.
(da "Condanna")
Non voglio l'amore in affitto,
perché il mendicare non m'appartiene
(da "Risonanza")
Accenti di dolorosa ma dignitosa supplica:
Rimani nelle mie mattine,
rimani nelle mie chimere,
fai i miei sogni realtà
(da "Rimani")
Carnalità in cui affoga l'anima
L'amore deve essere soffocato,
bruciato, insanguinato…
(da "Requiem dell'amore")
in cui l'io, conscio di un'amara Verità (nell'omonima poesia),
sente la coscienza della perdita di se stesso, unica concretezza
dello scivolamento nel sottile, "cupio dissolvi" che si
trasfigura in vertigine e sopore nel ritorno alla "fredda" terra
nella negazione dell'amore, nell'oblio.
Una vicenda dolorosa, quella tessuta in versi dalla Tzalova: un
diario che rinvia alla privazione di una luce al cosmo, qualcosa
che viene sottratto ed ammantato. Il tormento del peccato e
dell'espiazione, concetti richiamati spesso tra le atmosfere
gotiche che dominano l'opera (si considerino ad esempio le
immagini di demoni e di putrefazione in "Dorra"). Pensieri
soffocanti, claustrofobici, sopra tutti l'incubo della perdita,
sia come morte fisica ("Ricordo" ispirata alla tragica morte di
P.K.Javorov1) sia come abbandono della persona amata (di nuovo
"Rimani"): composizioni spettrali e al contempo struggenti di
nostalgia, in cui la psiche fa affluire stilettate di fitta
oscurità. Danze macabre di ombre in rivolta, un altro fiato che
nella quiete illusoria si srotola indisturbato tra i pensieri.
Nuove leggi commiste di inconscio e ragione restituiscono il
sincretismo di azioni scattose, pennellate che si adoperano a
rifinire in fosche tinte un quadro decisamente cupo e complesso.
Visioni oscure, dunque, profonde e austere come abissi, ma con
improvvise quanto inattese aperture solari:
fuori il sole del nuovo giorno
e certamente tu con un bel sorriso
più splendente ad ogni istante…
(da "Incubo")
Lo stile ed i contenuti di cui Vessela Lulova Tzalova si fa
interprete richiedono attenzione e capacità di analisi non
banali e contengono un invito ad esplorare la imprevedibile e
poliedrica personalità dell'autrice.
------------
NOTE
1 Uno dei grandi poeti classici Bulgari, che morto
suicida dopo la morte delle sue donne amate. In Bulgaria è
normale dedicare poesie ai poeti, per tenere viva la fiamma del
patrimonio culturale nazionale.
|
|
|