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Narrativa
Speciale Antologia dei
Segreti di Pulcinella
Questo numero è uno
speciale: innanzitutto la rubrica di poesia è
particolarmente ricca, accogliendo i sessanta
poeti contenuti nell'antologia cartacea. Per
rendere complementare la parte online alla
cartacea abbiamo deciso di inserire - dove
possibile - poesie che non compaiono
nell'antologia....
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Recensioni
"Dell'odiato amore" di
Alberto Presutti (con intervista al Poeta)
di
Massimo Acciai
"Gemiti Sventurati" di Vessela Lulova
Tzalova
di Massimo Acciai
"In un tempo andato con biglietto di
ritorno" di Enrico Pietrangeli
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Poesia a Milano
Un certame poetico tutto
post moderno: il Poetry Slam a Milano
di Alessandro Rizzo
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Dell'odiato amore: un ossimoro
senza tempo
recensione di Massimo Acciai
Alberto Presutti, Dell'odiato amore,
Libroitaliano Editore, 2004
"Odiato amore": l'ossimoro del titolo dice
tutto, o quasi, ma può anche trarre in inganno il lettore
superficiale. È uno di quei titoli estremamente evocativi, che
ben riassumono il concetto alla base dell'intera silloge poetica
e l'ironia che la permea. L'ultima fatica letteraria di Alberto
Presutti, noto poeta fiorentino che figura tra i pubblicati e i
reperibili in libreria, è - per dirla con parole sue - "dedicata
al potere perturbante dell'amore": una tematica dunque
universale in cui molti si riconosceranno: chi non l'ha mai
provato, questo potere perturbante, in una delle sue molteplici
forme? Chi non ha "odiato" l'oggetto sfuggente verso cui si
stente irrimediabilmente attratto? Ma anche gli innamorati
corrisposti non si ritengano al sicuro dal "potere perturbante",
il poeta si rivolge anche a loro…
Dal travaglio del Presutti, che è quello di ciascun uomo,
nascono dunque poesie terribilmente sintetiche come strali
appuntiti, che si alternano a testi più articolati, i quali
tuttavia non superano la ventina di versi: il titolo della
raccolta è riecheggiato tra l'altro in "Ricordi nel vento", a
mio sentire la chiave di volta dell'intera opera:
Ricordi nel vento.
Ti odio mosso da amore
Un distico che riporta alla mente il celeberrimo "odi et amo" di
Catullo; la materia non è infatti nuova nella Poesia, fin dalle
sue più antiche radici. L'accostamento di due sentimenti in
apparenza opposti quali l'amore e l'odio, entrambi però il
contrario dell'indifferenza (forse il sentimento peggiore). Il
poeta va oltre, mescolando sapientemente delicatissime liriche
per la donna amata e perduta ("Non vedo il tuo sorriso" e
"Vorrei amare il ramo") a frustate d'ironia ("Cappotto sportivo"
e "Ci provai"), toni alti a studiate cadute nella trivialità,
funzionali anch'esse al discorso poetico.
Trentasette testi (indicati ciascuno dal primo verso);
trentasette sguardi sull'universo dei sentimenti da trentasette
angolazioni diverse tra le infinite possibili, perché ciascuno
sperimenta l'amore (e l'odio) a modo suo, eppure tutti possiamo
ritrovarvi un po' di noi che spesso non sappiamo "stare accanto
al dolore" , attenti a non "confonder il sesso con l'amore"
Intervista ad
Alberto Presutti
Intervista di Massimo Acciai
Ho incontrato per
la prima volta Alberto Presutti alla libreria Edison, in Piazza
Della Repubblica a Firenze, in occasione della presentazione del
suo ultimo libro di poesia, "Dell'odiato amore", nell'autunno
2004. Il poeta mi fu presentato da una comune conoscenza che mi
fece apprezzare la sua opera, commentandola insieme nei nostri
incontri; più recentemente ho intervistato il Presutti all'Elliot
Braun in occasione del progetto video "Firenze Poesia" (nel
febbraio 2005). Sempre disponibile e cortese nel proporsi, il
poeta si è concesso per una breve intervista tramite e-mail, nei
primi afosi giorni del mese di agosto.
1. Cominciamo dai suoi studi, dalla sua formazione culturale…
Ho conseguito la maturità classica presso il Liceo Ginnasio
"Galileo"di Firenze nel 1977/78 e poi mi sono iscritto e ho
frequentato Giurisprudenza.
2. Quando ha iniziato a scrivere poesia?
Da sempre sono stato attratto dalla seduttività della parola, e
dunque sin dall'adolescenza ho iniziato a comporre poesie tanto da
stamparmi piccoli libretti che temntavo poi di "vendere" ad amici
e compagni di scuola, coi mezzi che può avere un ragazzino dei
primi anni settanta quando ancora il pc era fantascienza.
3. Quali sono stati i suoi modelli poetici, gli autori che ha
amato di più, che hanno contribuito a formare il suo stile?
Dai poeti classici latini, come Ovidio e Catullo, per citarne solo
due, sui quali mi sono formato culturalmente al Liceo, alla poesia
della tradizione orale medievale, fino ai nostri giorni, mi
perdoni il balzo temporale, per brevità, dove sono stato catturato
dai Montale, Ungaretti, Pavese, ma l'elenco sarebbe lungo...
4. Perché la poesia estemporanea?
Come dicevo prima sin da ragazzo ho amato l'uso della parola come
elemento creativo, fino ad arrivare ai tempi dell'Università dove
mi scoprii doti da novello Cyrano de Bergerac. Credo che la poesia
estemporanea abbia la capacità di aiutare tramite la penna del
poeta, tutti coloro che necessitano di (ri)trovare le parole per
dirlo...affidandosi così ad un "versificatore" di fiducia.
5. So che si è esibito in alcuni locali fiorentini…
Purtroppo la poesia è ciò che manca nella vita quotidiana e i miei
Intrattenimenti poetici, consentono di riscoprirla, attraverso i
miei versi personalizzati composti nell'immediatezza. Porto
pertanto la poesia in ogni luogo di aggregazione, compresi i
Locali pubblici.
6. Quale peso ha il retroterra culturale nella creazione
poetica?
Direi fondamentale, di primo acchitto, ma ho letto bellissime
poesie scritte da poeti che avevano pochissimi studi alle spalle.
Per cui credo che la poesia sia una "nota" interiore che vibra se
esistente, cantando melodici versi, anche in mancanza di uno
specifico backround culturale
7. Quanto conta l'ispirazione, quanto la tecnica?
Credo che da poeta estemporaneo conti molto l'ispirazione come
percezione, da poeta e scrrittore classico invece direi che la
tecnica è alla base del risultato finale compositivo.
8. C'è una poesia che sente come più rappresentativa? Se sì,
qual è?
Domanda assai impegnativa e quasi impossibile da esaudire, ma per
risponderle circoscriverò il campo all'ultimissima produzione e a
questi poesia d'amore.
Cede improvviso
l'urlato sole di luglio
ad estivo acquazzone
che impudico mostra le tue forme,
la taumaturgica natura
e il tuo roveto irto di spini.
Per te oserò la cattura
e accetterò il confino
se negata m'avrai dimora.
9. Parliamo adesso del suo ultimo libro, "Dell'odiato amore"
(2004): molte sarebbero le domande (e poco lo spazio), ma tra le
tante vorrei conoscere la genesi della poesia "Amo una donna che
non esiste" (titolo che curiosamente riecheggia quello di un mio
testo sperimentale in prosa, per cui sento dunque una certa
vicinanza d'ispirazione: l'eterno tema della donna ideale e della
vana ricerca della medesima)…
"Dell'odiato amore" è un titolo che non è stato compreso,
innanzitutto, in quanto fa riferimento esclusivo al potere
perturbante dell'amore che come tale muta profondamente il sentire
e il fare dell'innamorato felice come di quello irriso, questa è
l'"odiosità" dell'amore a mio modo di vedere. E' un libro in
piccola parte autobiografico e quella poesia che cita scopre la
mia difficoltà di uomo e di artista nel rinvenire nella dimensione
reale una donna che risulti tanto particolare da essermi compagna
ideale.
10. E' importante uno scambio, intellettuale ma anche umano,
con altri che coltivano l'interesse per la poesia? Qual è il suo
rapporto con altri artisti fiorentini e, più in generale,
italiani?
Io sono stato visto, a lungo, come una eccezione e un
eccezione negativa, per la categoria "poeti" in quanto da poeta
estemporaneo e "su commissione" vendevo le opere richiestemi dai
clienti del mio sito poetando.it e questo mi si rinfacciava. Poi
si sono resi conto dell'assurdità dell'ostracismo ...e i rapporti
si sono normalizzati. Credo che uno scambio umano e culturale sia
opportuno ma non certo indispensabile. Non credo al cosiddetto
"Empireo dei poeti", basta coll'autoghettizzazione della
categoria.
11. Cosa pensa dei concorsi letterari?
Vede, i miei due volumi, "AbbuffArt" e "Dell'odiato amore" hanno
riscosso importanti riconoscimenti a livello di concorsi nazionali
e internazionali di poesia. Ma parlo di concorsi seri. Perchè il
problema è tutto lì, la poca limpidezza e correttezza di molti
concorsi dove vincono le conoscenze e gli interessi personalistici
e non la poesia!
12. Progetti per il prossimo futuro?
Un nuovo libro di poesie a carattere questa volta ironico/satirico
e un attenzione sempre più particolare a intervenire in programmi
radiofonici e televisivi per veicolare la poesia e la poesia come
comunicazione di sentimenti ed emozioni al più vasto pubblico
possibile.
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