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Narrativa

Napoli 1849
di Giuseppe Costantino Budetta
L'ultimo giorno di vacanza

di Rossana D'Angelo

Speciale Antologia dei Segreti di Pulcinella

Questo numero è uno speciale: innanzitutto la rubrica di poesia è particolarmente ricca, accogliendo i sessanta poeti contenuti nell'antologia cartacea. Per rendere complementare la parte online alla cartacea abbiamo deciso di inserire - dove possibile - poesie che non compaiono nell'antologia....
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Recensioni

"Dell'odiato amore" di Alberto Presutti (con intervista al Poeta)
di Massimo Acciai
"Gemiti Sventurati" di Vessela Lulova Tzalova
di Massimo Acciai
"In un tempo andato con biglietto di ritorno" di Enrico Pietrangeli
di Massimo Acciai
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di Massimo Acciai

Poesia a Milano

Un certame poetico tutto post moderno: il Poetry Slam a Milano
di Alessandro Rizzo

In un tempo andato con biglietto di ritorno

 


Romanzo di
Enrico Pietrangeli
Edito da
PROPOSTE EDITORIALI
ISBN 88-87431-45-0
Pagine: 212 Prezzo: 9 Euro
Management: Valeria Borgia
INFOLINE: 3200228959

 

 

 

 

Un romanzo di scorrevole lettura, che riporta indietro nel tempo chi ha vissuto gli anni settanta, e che stimola la fantasia e la curiosità di chi non li ha vissuti. Una lettura piacevole ed istruttiva da un autore che ho avuto già il piacere di ospitare sulla nostra rivista e che ho iniziato ad apprezzare anche come romanziere.
Massimo Acciai

Una narrazione ambientata nei tardi e turbolenti anni settanta. Si sviluppa tra ritratti e postume riflessioni su di un'epoca e, come filo conduttore, la musica accompagna ogni avvenimento. Le vicende di una breve ed intensa stagione che inizia e culmina, rispettivamente, con la fine ed il ritorno a scuola in un finale a sorpresa, catapultato avanti di vent'anni
(dalla quarta di copertina)

08/06/05 > LETTERE CAFFE' di ROMA > Presentazione
"La serata trascorsa insieme è stata una piacevole sorpresa, c'era molto coinvolgimento in quello che, probabilmente, è stato un piccolo, comune viaggio di ritorno... (2° classe, naturalmente) Non conoscevo molti di voi, altri ho avuto modo d'incontrarli per la prima volta dopo tanti contatti via e mail, altri ancora erano amici persi e ritrovati, magari ricomparsi a distanza di anni, proprio come Lorenzo, il protagonista della storia... Un grazie e a presto a tutti voi, assenti e presenti, anche per lo spazio concesso nei forum, newsletter e tutte le pagine dedicate all'avvenimento..."
Enrico Pietrangeli [autore]

"...è stata sicuramente una serata molto interessante, non su un treno o aereo di seconda classe, anzi… La lettura dei brani da parte dell'attore PINO FERRARA è stata, come al solito, magistrale, da attore consumato e sempre "consumabile", così come molto coinvolgenti gli arrangiamenti del giovane pianista LUCA RUGGERO JACOVELLA, che ha dimostrato di possedere doti notevolissime e al quale auguriamo un successo meritatissimo. Il romanzo di ENRICO PIETRANGELI ha suscitato un notevole interesse per i temi trattati(la "grande illusione" degli ultimi anni Settanta e una timida speranza che qualcosa possa far rinnovare, ai nostri giorni, idealità perdute…, con il ritorno al presente nell'ultima parte del libro).
E' anche venuto alla luce, da parte di CLAUDIO COMANDINI, un tema interessante:
nei romanzi di formazione i protagonisti spesso si suicidano (questo non accade nel romanzo di Pietrangeli, anche se si suicida, invece, la donna di cui il protagonista è innamorato). Perché? Perché non sopportano la dualità della loro vita, spesa tra idealità e necessità? Il tema sarebbe da approfondire perché sembra che la critica letteraria finora non se ne sia accorta o abbia "glissato" su questo argomento. Chi non è potuto venire si è perso, purtroppo, un evento piacevole e veramente coinvolgente. A tutto il pubblico intervenuto il nostro sentito "grazie" e un arrivederci a prossimi
eventi."
Valeria Borgia [editore]

Progressive rock, elleppì, stereo 4, stereo 8. Vinile, sempre. VHF, UHF, radio libere, collettivi, manifestazioni. Libero amore, eterno amore, di poeta adolescente, estremo e sregolato.
È rock. È lirico. È innocente. Il romanzo d'esordio di Enrico Pietrangeli è il canto della generazione che non ha avuto luce.
Questo è il libro di un innamorato. Di un innamorato di Roma, del rock, della poesia: un ragazzo che aveva fede. Ideale, arte, sentimenti: (r)esistenza.
Pietrangeli scrive con intelligente immediatezza, perché ha scardinato la porta del rimpianto, e non ha paura di rappresentare quel che è stato senza negare né malinconia, né gioia; suggestiva archeologia del presente, libro partigiano d'un mondo già sparito.
Una generazione entra adesso nella Letteratura italiana: quella che ancora stenta a essere rappresentata nella nostra narrativa, ovvero il 1977.
Dalla postfazione di Gianfranco Franchi

"Lucia s'irrigidì subito in un'espressione di rabbioso dolore, poi le vennero giù due lacrimoni che le percorsero il viso pietrificato. Lorenzo, a sua volta, si sentì fulminato, con lo sguardo dentro quei rivoli che le stavano per oltrepassare lo zigomo. Quindi, di scatto, quella dolce creatura reagì e, con inaudita violenza, si scagliò con le mani sul viso di Lorenzo. Quest'ultimo non ebbe neppure il tempo di capire cosa stesse accadendo: fu un fulmineo balzo felino mirato ad aggredirlo. Provò un forte bruciore sul volto e d'istinto la colpì, con incontrollata forza, mollandole una potente sberla. Lucia aveva una forte indole battagliera e Lorenzo, quando si sentì afferrare i capelli come immaginava solo gli indiani nei "western" sapessero fare, non tardò a rendersene conto. Ne nacque una bella zuffa dove lui, evitando cavallerescamente di usare la supremazia maschile in fatto di muscoli, cercò, in definitiva, di difendersi nel parare i colpi, piuttosto che contrapporsi all'inaspettato avversario.
Non si sa bene in che modo ma, come talvolta capita in questi casi, si ritrovarono infine abbracciati. Lorenzo provava un sempre più forte bruciore sulla faccia, dove le lunghe e suadenti unghie di Lucia gli avevano solcato la carne. Lei sembrava essere rimasta completamente irrigidita in quella posizione. Stettero lì, avvinghiati l'un l'altro, in quel comune angolo di dolore e senza più parole. Per la prima volta, da quando si erano conosciuti, pareva che avessero da condividere una qualche morte in comune. Era un profondo ed intenso senso di vuoto e lacerazione dove la solenne "Sound of silence" di Simon and Garfunkel, risuonava, continua e gelida, dentro la mente di Lorenzo, per congiungersi a "The needle and the damage done" di Neil Young che riecheggiava, profetica, nella testa di Lucia."
(estratto del capitolo 6)

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