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Narrativa
Speciale Antologia dei
Segreti di Pulcinella
Questo numero è uno
speciale: innanzitutto la rubrica di poesia è
particolarmente ricca, accogliendo i sessanta
poeti contenuti nell'antologia cartacea. Per
rendere complementare la parte online alla
cartacea abbiamo deciso di inserire - dove
possibile - poesie che non compaiono
nell'antologia....
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Recensioni
"Dell'odiato amore" di
Alberto Presutti (con intervista al Poeta)
di
Massimo Acciai
"Gemiti Sventurati" di Vessela Lulova
Tzalova
di Massimo Acciai
"In un tempo andato con biglietto di
ritorno" di Enrico Pietrangeli
di
Massimo Acciai
"Note in bianco e nero" di Carla Monzitta
di Massimo Acciai
"1527" di Andrea Moneti
di Massimo Acciai
Poesia a Milano
Un certame poetico tutto
post moderno: il Poetry Slam a Milano
di Alessandro Rizzo
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In un tempo andato con biglietto
di ritorno
Romanzo
di
Enrico Pietrangeli
Edito da
PROPOSTE EDITORIALI
ISBN 88-87431-45-0
Pagine: 212 Prezzo: 9 Euro
Management: Valeria Borgia
INFOLINE: 3200228959
Un romanzo di scorrevole lettura, che riporta
indietro nel tempo chi ha vissuto gli anni settanta, e che
stimola la fantasia e la curiosità di chi non li ha vissuti. Una
lettura piacevole ed istruttiva da un autore che ho avuto già il
piacere di ospitare sulla nostra rivista e che ho iniziato ad
apprezzare anche come romanziere.
Massimo Acciai
Una narrazione ambientata nei tardi e turbolenti anni
settanta. Si sviluppa tra ritratti e postume riflessioni su di
un'epoca e, come filo conduttore, la musica accompagna ogni
avvenimento. Le vicende di una breve ed intensa stagione che
inizia e culmina, rispettivamente, con la fine ed il ritorno a
scuola in un finale a sorpresa, catapultato avanti di vent'anni
(dalla quarta di copertina)
08/06/05 > LETTERE CAFFE' di ROMA > Presentazione
"La serata trascorsa insieme è stata una piacevole sorpresa,
c'era molto coinvolgimento in quello che, probabilmente, è stato
un piccolo, comune viaggio di ritorno... (2° classe,
naturalmente) Non conoscevo molti di voi, altri ho avuto modo
d'incontrarli per la prima volta dopo tanti contatti via e mail,
altri ancora erano amici persi e ritrovati, magari ricomparsi a
distanza di anni, proprio come Lorenzo, il protagonista della
storia... Un grazie e a presto a tutti voi, assenti e presenti,
anche per lo spazio concesso nei forum, newsletter e tutte le
pagine dedicate all'avvenimento..."
Enrico Pietrangeli [autore]
"...è stata sicuramente una serata molto interessante, non su un
treno o aereo di seconda classe, anzi… La lettura dei brani da
parte dell'attore PINO FERRARA è stata, come al solito,
magistrale, da attore consumato e sempre "consumabile", così
come molto coinvolgenti gli arrangiamenti del giovane pianista
LUCA RUGGERO JACOVELLA, che ha dimostrato di possedere doti
notevolissime e al quale auguriamo un successo meritatissimo. Il
romanzo di ENRICO PIETRANGELI ha suscitato un notevole interesse
per i temi trattati(la "grande illusione" degli ultimi anni
Settanta e una timida speranza che qualcosa possa far rinnovare,
ai nostri giorni, idealità perdute…, con il ritorno al presente
nell'ultima parte del libro).
E' anche venuto alla luce, da parte di CLAUDIO COMANDINI, un
tema interessante:
nei romanzi di formazione i protagonisti spesso si suicidano
(questo non accade nel romanzo di Pietrangeli, anche se si
suicida, invece, la donna di cui il protagonista è innamorato).
Perché? Perché non sopportano la dualità della loro vita, spesa
tra idealità e necessità? Il tema sarebbe da approfondire perché
sembra che la critica letteraria finora non se ne sia accorta o
abbia "glissato" su questo argomento. Chi non è potuto venire si
è perso, purtroppo, un evento piacevole e veramente
coinvolgente. A tutto il pubblico intervenuto il nostro sentito
"grazie" e un arrivederci a prossimi
eventi."
Valeria Borgia [editore]
Progressive rock, elleppì, stereo 4, stereo 8. Vinile, sempre.
VHF, UHF, radio libere, collettivi, manifestazioni. Libero
amore, eterno amore, di poeta adolescente, estremo e sregolato.
È rock. È lirico. È innocente. Il romanzo d'esordio di Enrico
Pietrangeli è il canto della generazione che non ha avuto luce.
Questo è il libro di un innamorato. Di un innamorato di Roma,
del rock, della poesia: un ragazzo che aveva fede. Ideale, arte,
sentimenti: (r)esistenza.
Pietrangeli scrive con intelligente immediatezza, perché ha
scardinato la porta del rimpianto, e non ha paura di
rappresentare quel che è stato senza negare né malinconia, né
gioia; suggestiva archeologia del presente, libro partigiano
d'un mondo già sparito.
Una generazione entra adesso nella Letteratura italiana: quella
che ancora stenta a essere rappresentata nella nostra narrativa,
ovvero il 1977.
Dalla postfazione di Gianfranco Franchi
"Lucia s'irrigidì subito in un'espressione di rabbioso dolore,
poi le vennero giù due lacrimoni che le percorsero il viso
pietrificato. Lorenzo, a sua volta, si sentì fulminato, con lo
sguardo dentro quei rivoli che le stavano per oltrepassare lo
zigomo. Quindi, di scatto, quella dolce creatura reagì e, con
inaudita violenza, si scagliò con le mani sul viso di Lorenzo.
Quest'ultimo non ebbe neppure il tempo di capire cosa stesse
accadendo: fu un fulmineo balzo felino mirato ad aggredirlo.
Provò un forte bruciore sul volto e d'istinto la colpì, con
incontrollata forza, mollandole una potente sberla. Lucia aveva
una forte indole battagliera e Lorenzo, quando si sentì
afferrare i capelli come immaginava solo gli indiani nei
"western" sapessero fare, non tardò a rendersene conto. Ne
nacque una bella zuffa dove lui, evitando cavallerescamente di
usare la supremazia maschile in fatto di muscoli, cercò, in
definitiva, di difendersi nel parare i colpi, piuttosto che
contrapporsi all'inaspettato avversario.
Non si sa bene in che modo ma, come talvolta capita in questi
casi, si ritrovarono infine abbracciati. Lorenzo provava un
sempre più forte bruciore sulla faccia, dove le lunghe e
suadenti unghie di Lucia gli avevano solcato la carne. Lei
sembrava essere rimasta completamente irrigidita in quella
posizione. Stettero lì, avvinghiati l'un l'altro, in quel comune
angolo di dolore e senza più parole. Per la prima volta, da
quando si erano conosciuti, pareva che avessero da condividere
una qualche morte in comune. Era un profondo ed intenso senso di
vuoto e lacerazione dove la solenne "Sound of silence" di Simon
and Garfunkel, risuonava, continua e gelida, dentro la mente di
Lorenzo, per congiungersi a "The needle and the damage done" di
Neil Young che riecheggiava, profetica, nella testa di Lucia."
(estratto del capitolo 6)
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