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Libri a fumetti
Città
di Vetro di David Mazzucchelli: Un'immersione
labirintica nel linguaggio della follia
Recensione di
Andrea Cantucci
Pittura
Boccioni, pittore scultore futurista
di Maddalena Lonati
Tamara de Lempicka
di Maddalena Lonati
Chagall-Mirò "magia, grafia, colore" alla
Fondazione Mazzotta
di Maddalena Lonati
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Boccioni, pittore scultore
futurista
La
mostra in corso a Palazzo Reale sottolinea alcuni degli aspetti
finora meno indagati del movimento Futurista: le sculture di
Boccioni, le reciproche influenze fra il Maestro e gli artisti
suoi contemporanei, la contiguità fra produzione pittorica e
plastica. Il percorso espositivo presenta anche opere di Rodin,
Medardo Rosso, Balla, Severini e Picasso per meglio comprendere
la posizione di Boccioni all'interno del dibattito artistico
europeo che lo vide fra i maggiori protagonisti del radicale
mutamento operato dalle avanguardie. Egli fu, insieme a Severini,
discepolo di Balla, ma se ne allontanò presto; al ritorno dai
suoi soggiorni a Parigi, in Russia e in Germania scelse come
dimora Milano, l'unica città davvero dinamica ed adatta al suo
spirito rivoluzionario. Nel 1910 pubblicò il "Manifesto della
scultura futurista" e dichiarò di volersi riallacciare alla
lezione rivoluzionaria di Medardo Rosso, in opposizione alla
scultura italiana "schiacciata sotto il peso obbrobrioso della
Grecia e di Michelangelo". Boccioni, alla ricerca di forme
plastiche più astratte e innovative, proclamò sempre la
necessità di creare uno stile del movimento che desse vigore
costruttivo e sintetico - mediante la compenetrazione dei piani
stessi- all'impressionistica vibrazione della luce e mirasse a
rappresentare, più che i corpi, la loro azione.
L'imprescindibile formula del dinamismo plastico futurista
presupponeva "l'assoluta e completa abolizione della linea
finita e della statua chiusa" e la sua totale apertura
all'ambiente col quale interagire in uno scambio di volumi, così
da determinare l'espansione degli stessi in avvolgenti ritmi
centripeti e centrifughi. L'artista, che escludeva ogni visione
statica e conclusa, portava alla fusione integrale, nella
continuità del moto, dei dati obiettivi e reali senza una
priorità cronologica. Questa simbiosi dell'oggetto con
l'ambiente è evidente nelle forme aerodinamiche del bronzo "
Sviluppo di una bottiglia nello spazio", straordinaria opera che
ha spinto l'architetto Frank O. Gehry a trarre ispirazione nella
progettazione del nuovo Guggenheim Museum di Bilbao.
"L'antigrazioso"
, qui accostato a "Tete de femme" di Picasso e a "Madame Noblet"
di Medardo Rosso, è un chiaro esempio dell'abolizione della
prospettiva di tipo tradizionale, brunelleschiana, del frangersi
e ricostruirsi dei contorni, della continua scissione e fusione
delle forme che si sovrappongono e compenetrano senza fine in un
rapporto di tensione dinamica. La simultaneità, concetto
fondamentale del pensiero intuizionista, che superava i
parametri di spazio-tempo, è la risultante dell'identità fra
pensiero e azione, tra realtà e sua immagine spirituale.
Il capolavoro di Boccioni, "Forme uniche nella continuità dello
spazio", ( scelta per rappresentare l'arte italiana moderna
sulle monete da 20 centesimi), è presentata insieme ad alcuni
suoi disegni preparatori nei quali l'artista ha studiato il
movimento della figura virile nuda, e a "L'homme qui marche" di
Rodin, prima opera volutamente senza braccia, che l'artista vide
esposta a Roma nel 1911 nella sua versione monumentale. Il
dinamismo plastico di questa scultura non attinge semplicemente
all'espediente ottico della persistenza delle immagini nella
retina per suggerire il senso del movimento attraverso
l'accostamento di alcuni contorni ripetuti; all'origine
dell'ispirazione boccioniana si situano la speculazione
bergsoniana e il vitalismo niciano, non un semplice fisicismo
sperimentale. Qui coesistono i dati della memoria in una durata
fluida che si rinnova senza posa, e simultaneamente il dato
della sensazione. E' la sintesi di quello che si ricorda e di
quello che si vede non in un'operazione meccanica, additiva, in
una successione temporale, ma in uno slancio intuitivo che si
identifica nel divenire, nella creazione in atto.
La
sala conclusiva ospita l'ultima scultura realizzata da Boccioni
nel 1915, "Dinamismo di un cavallo in corsa + casamenti". Opera
polimaterica, in guazzo, olio, legno, rame e ferro dipinto,
concepita come un bassorilievo tridimensionale policromo e
mobile. Accanto a quest'opera sono esposti gli altri lavori
dedicati al tema del cavallo in movimento, qui riuniti insieme
per la prima volta.
In mostra anche una selezione di fotografie, molte delle quali
scattate dallo stesso Boccioni, vari documenti, fra i quali la
copia del "Manifesto tecnico della scultura futurista" che
l'artista inviò a Medardo Rosso, e la celebre Fotodinamica di
Bragaglia. Un'esposizione che offre molteplici spunti di
riflessione e che coinvolge il visitatore nell'universo
boccioniano aiutandolo a comprendere meglio lo spirito di questo
eccelso protagonista del Futurismo.
Milano, Palazzo Reale, dal 6 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007 |
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