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Perché sono pochi gli italiani
che comprano i giornali?
Perché sono pochi gli italiani
che comprano i giornali? Perché la qualità
giornalistica attuale non è esaltante, verrebbe da
dire. Indubbiamente, se i giornali non sono molto
venduti, qualche responsabilità graverà anche sui
signori giornalisti, ma addossargli tutte le colpe è
ingeneroso. Possono avere come scusante l'invenzione
della televisione, che tuttavia da sola non basta a
spiegare questo fenomeno. Come non basta a spiegare
questo fenomeno la comparsa delle testate on-line
che sino ad oggi non hanno sostituito bensì
integrato i tradizionali supporti cartacei. La
verità è che fare i giornalisti da noi è più
difficile rispetto a tanti paesi perché, nel nostro
caso, si ha a che fare con un popolo, quello
italiano, che non è mai stato un gran divoratore di
giornali. In Italia, i lettori di quotidiani, sono
una specie destinata all' estinzione e se non si
interverrà rapidamente a mutare le abitudini dei
latitanti della lettura, la loro presenza
sull'intero territorio nazionale sarà solo un
lontanissimo ricordo, equivalente a quello dei
dinosauri.
Come accennato in precedenza la cause principali del
costante decremento di vendite di giornali sono da
ricercarsi nei mutati costumi della nostra
popolazione. Non che in passato gli italiani fossero
ingordi ingurgitatori di notizie, ma la vendita
della carta stampata, resisteva egregiamente su
livelli accettabili. Poi, una serie di fattori
l'hanno fortemente debilitata.
Il primo elemento che determinò l'inizio
dell'astensione degli italiani dall'atto d'acquisto
di un quotidiano fu la diffusione su larga scala
della maglieria intima. Fino ad allora, l'ostacolo
di proteggere il proprio dorso veniva aggirato, dai
non abbienti che erano tra l'altro in maggioranza,
ricorrendo ad un quotidiano. Quante volte la mamma
diceva al figlio "Vai un attimo in edicola a
prendere un giornale che non abbiamo cosa metterci
sotto". Con quell'acquisto il problema era risolto.
E non solo. Quando uomini e donne erano costretti a
prendere le situazioni di petto, a prescindere dalla
loro villosità, sapevano benissimo a cosa andavano
incontro dal momento che era già tutto scritto. La
lingerie cartacea inoltre seppe dare risposte
adeguate alle diverse esigenze di vestibilità
cutanea dei due sessi. Se per gli uomini potevano
andar bene le canoniche pagine a sfondo bianco, per
le donne ci voleva qualcosa che esaltasse la loro
civetteria e la loro vanità. In loro soccorso arrivò
un quotidiano sportivo milanese che decise di
colorare le pagine del suo giornale di rosa, colore
che si abbinava meglio al gentil sesso. Purtroppo,
la diffusione della maglieria intima assestò il
primo colpo alle vendite dei giornali.
Il secondo fattore che contribuì ad allargare la
pattuglia dei disertori delle edicole fu
l'invenzione dei prodotti per le pulizie domestiche,
tra cui spiccò quella dei panni per i vetri. Sino a
quel momento erano stati i gloriosi fogli dei
giornali a svolgere quel compito importantissimo.
L'igiene innanzitutto. Al bando le fatiscenze. E sia
gli editori che le redazioni della carta stampata
erano talmente consapevoli di questa loro
preziosissima opera da mostrarsi preoccupati
nell'aggiornare, non solo la veste grafica, ma anche
la qualità stessa della carta impiegata. Ma con
l'invenzione dei prodotti per la casa la frase "Vai
a comprare un giornale che devo pulire i vetri"
scomparve, insieme a quella pagina epica del
giornalismo nostrano.
Come se non bastasse, l'irreversibile processo
innescato dalla maglieria intima e dai panni per i
vetri fu ulteriormente alimentato dalla venuta al
mondo della carta igienica. I giornali quindi non
dovettero assolvere più neanche questa antichissima
funzione. Forse lo stesso inventore della stampa
Gutenberg non si sarebbe mai sognato di prevedere
una simile sciagura. Eppure, prima dell'avvento dei
dieci piani di morbidezza, l'andata in bagno aveva
il sapore della frequentazione di una biblioteca.
Con quante notizie più o meno scandalose ci si
puliva e talvolta, proprio le nefandezze riportate
dalle cronache facevano sentire a suo agio il
maleodorante ed esausto posteriore messo a dura
prova dal bombardamento. L'introduzione della carta
igienica stroncò di colpo il processo di
alfabetizzazione dei fondoschiena italiani
costringendo la consueta frase "Dammi un giornale
che devo andare al gabinetto" a finire
definitivamente negli scarichi dei water con gli
ultimi fogli utilizzati per quell'indispensabile
pulizia.
All'inizio degli anni ottanta del secolo scorso
un'altra tegola si abbatté sul giornalismo di casa
nostra. Fece la sua sgraditissima comparsa nella
vita sessuale l'AIDS. Il mortale potere di questa
malattia, che si trasmette attraverso il contagio
derivante anche da coiti non protetti, rese più rari
i rapporti occasionali. Anche quella volta, i primi
a pagarne le spese furono i giornali. Alla
diminuzione esponenziale dei rapporti occasionali
seguì una diminuzione direttamente proporzionale
delle auto adibite a camere da letto mediante
tappezzamento di quotidiani che perciò, videro
nuovamente amputarsi la loro tiratura. L'epoca d'oro
era finita. I latin lover al tramonto, e con essi i
rapporti furtivi consumati, con fortuita
trasgressione, sotto il severo sguardo inquisitore
di un articolo riportante l'ennesima condanna
pontificia dei facili costumi. E che dire della
scelta. Optare per un giornale di destra o di
sinistra costituiva, per i cultori delle scappatelle
e degli amori fugaci e proibiti, lo stesso tipo di
dilemma shakespeariano riguardante la scelta del
luogo dove condurre la propria preda al riparo da
occhi indiscreti. Una scelta sbagliata (ad es.
giornale di sinistra, lei di destra) poteva
compromettere l'esito dell'uscita. Ma come era bello
arrovellarsi la mente su problemi del genere. Nel
recarsi ad un edicola i latin lover provavano
l'ebbrezza dell'imprevisto. Poi, l'AIDS portò una
maggiore ritrosia all'avventura sancendo l'agonia
della frase "Chissà se il giornale che ho scelto per
tappezzare la macchina è giusto per lei".
Dopo quanto è successo le abitudini degli italiani
si sono profondamente modificate, e l'esercito dei
renitenti alla lettura dei giornali è aumentato a
dismisura. Ma lo sanno costoro che si può acquistare
un quotidiano anche solo per leggerlo?
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