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La scia di un viaggio senza fine
lasciata nello spazio e nel tempo
Secondo tutte le religioni e
filosofie, ed anche secondo la moderna scienza, è il
movimento, l'azione o mutazione, che crea il mondo.
L'energia sprigionata attraverso il cambiamento
sopraggiunto nel "quid" originario statico si è
propagata in uno svolgimento, apparentemente
infinito, che utilizza i canali conduttori dello
spazio e del tempo.
Secondo questa teoria della creazione graduale
dell'universo si immagina un "inizio" chiamato Big
Bang (il grande botto) in cui la concentrazione
energetica statica giunge ad una fase critica di
incontenibilità e ne consegue un collasso che è poi
l'inizio dello spazio tempo e coincide con la
proiezione manifestativa in cui l'energia assume
forma gradualmente. La gradualità e continuità della
creazione viene misurata attraverso un "aspetto" che
sempre accompagna, potremmo anche dire registra, il
processo creativo. Questo aspetto è immanente e
trascendente ed è la coscienza, la quale è parte
integrante, una sorta di sapore o qualità
intrinseca, dello svolgimento energetico in corso.
Coscienza ed energia sono insomma la stessa cosa,
come il tempo e lo spazio che appaiono e coesistono
complementariamente. Senza la durata nel tempo e
l'espansione nello spazio nulla potrebbe
manifestarsi e senza la coscienza e l'energia
nessuna manifestazione avrebbe significato od
esistenza. Per questa ragione è impossibile scindere
la manifestazione dalla consapevolezza che la
sancisce.
Ogni elemento, essendo la trasformazione
nell'infinita possibilità dei movimenti energetici
nello spazio tempo, conserva una specifica memoria
(od intelligenza) che è necessaria alla coesione
della sua sostanza, o stato di mutazione energetica
(se vogliamo usare una terminologia metafisica).
Questo procedimento di psicosomatizzazione
dell'esistente viene impresso contemporaneamente in
una sorta di "negativo" che corrisponde alla formula
rispetto al procedimento sperimentale.
Ma non è solo descrizione è anche substrato, è forza
costituente che permette al tutto manifesto di
mantenere una forma ed un nome, insomma gli fa
continuare una specifica identità energetica.
Da qui anche il concetto di "psicostoria", che non è
altro che la memoria progettuale costituente i
fenomeni, la quale resta impressa nei risultati
stessi della fenomenologia attiva: i processi
vitali. Perciò la storia non è quella scritta sui
libri, quella dei libri è solo una documentazione
ingannevole, parziale e soggettiva che descrive gli
aspetti vissuti da alcuni testimoni, od ascoltatori
dei testimoni. La storia come noi la conosciamo è
una traballante pseudo-verità raccontata e
corroborata (a fini speculativi) dai suoi redattori.
Quella che chiamiamo storia è al meglio la
descrizione di un immaginifico realistico condiviso
(più o meno) da molti (comunque un numero limitato
di persone).
Ma la verità non può essere parziale, come non può
essere sminuzzata l'integrità della nostra esistenza
corporea. Nel senso che non possiamo dire "questo
organo o questa appendice non mi appartiene od è
inutile, i capelli le unghie ed i peli non sono
importanti perché crescono e vengono eliminati senza
eccessivo danno…" o simili facezie. Infatti anche se
usiamo quasi sempre la destra per il nostro agire
abbiamo bisogno anche della sinistra, se diventiamo
calvi lo consideriamo un difetto, se le unghie si
spezzano anche le dita ne soffrono, etc. Insomma la
verità storica dovrebbe corrispondere ad
un'interezza e questa interezza viene data solo da
quella memoria sottile che resta impressa nelle
forme in continua mutazione fenomenica.
Questo "ricordo" a livello vitale viene definito DNA
ed a livello psichico io lo chiamo "psicostoria",
ovvero la capacità di lettura attraverso la
memorizzazione automatica, la registrazione
contabile, presente nell'insieme dei processi vitali
coinvolti negli eventi. E siccome non esiste
separazione alcuna in qualsivoglia processo vitale,
che si manifesti con il nostro diretto
coinvolgimento oppure con uno indiretto, e qui
faccio ancora l'esempio del corpo umano in cui se
vengono ad esempio persi i denti questo fatto
coinvolge anche tutti gli altri organi ed appendici,
dalla testa ai piedi. Senza denti si deteriora
l'alimentazione, l'individuo perde la capacità
aggressivo-difensiva, etc. etc. insomma ogni
elemento vitale viene influenzato. Ciò logicamente
succede anche per gli eventi sulla faccia del
pianeta: una bomba atomica in Siberia influisce
sulle condizioni ambientali dell'Antartide….
Infine se vogliamo conoscere la storia, quella vera,
è necessario intromettersi nel magazzino della
funzione mnemonica vitale, che è presente comunque
in chiave olistica ed olografica in ognuno di noi.
In India questo magazzino si chiama Akasha, Jung lo
chiamò Inconscio collettivo, gli esoteristi lo
chiamano Aura della Terra.
Come fare ad attingere a questo archivio misterioso
e sempre presente?
La risposta sta nella domanda stessa… Come fa
l'acqua a conoscere l'acqua? Come fa il fuoco a
conoscere il fuoco? Come fai a conoscere te stesso?
Essendolo…! Unicamente essendolo… Non come un
osservatore che guarda bensì come sostanza
costituente dell'andamento energetico in corso.
Spogliandosi quindi della separazione che ci
impedisce di percepire l'insieme di cui siamo parte
integrante. Infatti coloro che sono dotati di
preveggenza o medianità possono percepire questa
"memoria" totale del grande magma dell'esistenza
solo sciogliendosi in quella "memoria". Ovvero
rinunziando alla piccola memoria separativa dell'ego
che porta ad identificarci con la singola molecola
del processo vitale ed a descrivere l'esistente
nello stretto ambito del percettibile, limitato alla
presenza circoscritta. Il che è spesso quel che
avviene nella storia ufficiale o nella filosofia o
religione o scienza empirica.
Veramente il discorso era un altro, avrei voluto
parlare di energia solare e della sua captazione
utile ai nostri processi vitali… e sociali ma ora
capisco che è troppo tardi, almeno per questa volta!
Paolo D'Arpini -
www.circolovegetarianocalcata.it
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