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Libri a fumetti
Cinema
Miti mutanti 7
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MARI SALATI E UOMINI DELLA
GIUNGLA
L'Oceania di Hugo Pratt
articolo di
Andrea Cantucci
Per ingrandire le immagini cliccarci sopra
I
fumetti ambientati in Oceania non sono poi molti.
Naturalmente si contano vari episodi di singoli
personaggi famosi ambientati in Australia, da "Donald
Duck in Adventure Down Under" (Paperino cacciatore
di canguri) (1), una storia di Carl Barks del 1947
che si segnala per le accurate ricostruzioni dei
costumi aborigeni, fino a "I Figli del Sogno" e "Moha-Moha"
(2), avventure di Martin Mystère pubblicate da
Castelli e Alessandrini tra il 1984 e il 1985, in
cui i deserti australiani fanno da sfondo ad
apparizioni di alieni e altre creature misteriose.
Tra
le poche ambientate interamente in Oceania, troviamo
due serie a fumetti pubblicate dalla rivista
francese Pilot: "Norbert et Kari" di Christian
Godard, le disavventure comiche di due amici, un
europeo e un indigeno, in un'isola della Polinesia,
e Ian McDonald di Vidal e Parras, i casi di un
"medico volante" australiano che accorre in aereo
dove c'è bisogno di lui (3). Merita di essere
ricordato anche un bell'episodio pubblicato da Paolo
Bacilieri nel 2001, sul n°22 della serie Napoleone:
"Quando Muoiono le Balene", in cui il maori Tarao si
aggira un po' sperduto nella città di Ginevra, alla
ricerca di un importante manufatto sacro
neozelandese, indispensabile per impedire che le
balene si arenino sulle spiagge.
Un
altro maori di nome Tarao, molto più giovane e
minuto era apparso oltre trent'anni prima in quella
che è sicuramente la più importante opera a fumetti
ambientata in Oceania e non solo: "Una Ballata del
Mare Salato" di Hugo Pratt (4), nota tra l'altro
perché vi esordisce il personaggio del romantico
marinaio giramondo Corto Maltese. Difficile dire su
questo fondamentale famosissimo romanzo disegnato
qualcosa che non sia già stato detto; ci si potrebbe
soffermare sulla efficace e soo apparentemente
semplice espressività dei disegni, o sul ritmo
narrativo all'epoca inedito e innovativo, in cui in
montaggio quasi cinematografico lega insieme
sapientemente lunghi dialoghi con azioni che si
svolgono in significativi silenzi, senza aver
bisogno di ricorrere a didascalie che in modo
marginale, con la rilevante eccezione della prima,
che recita: "Sono l'Oceano Pacifico e sono il più
grande di tutti...", fissando immediatamente
l'ambientazione e il tema del racconto.
I
due giovani protagonisti, Cain e Pandora, passano
due anni sperduti in quell'oceano, da prigionieri o
da fuggitivi, in balia di modersi pirati indigeni
agli ordini di un misterioso capo detto Il Monaco,
in una trama che a grandi linee rievoca e amplia
quella della prima avventura di Cino e Franco
pubblicata in Italia, "Sotto la Bandiera del Re
della Giungla", solo che qui la giungla africana è
sostituita da un oceano senza limiti e i due
luogotenenti dell'esercito clandestino hanno le ben
più complesse e affascinanti personalità di Corto
Maltese e Rasputin. Anche l'ambientazione, tra il
1913 e il 1915, non è poi lontanissima da quella
dell'epoca d'oro del fumetto d'avventura, ma nel
capolavoro di Pratt tutto è costruito in modo
estremamente più attento e verosimile, dalla forma
delle piroghe alle acconciature e tatuaggi dei vari
popoli polinesiani, dai modelli di navi e
sommergibili alle divise degli eserciti dell'epoca,
dalla rievocazione delle leggende maori
all'esplicita e doverosa citazione al Moby Dick di
Melville, nella cui scia l'opera idealmente si
colloca. Unica ironica concessione alle
approssimazioni delle avventure di una volta, è il
fatto di far parlare alcuni indigeni in dialetto
veneto anziché nei loro veri idiomi.
Proseguendo
il viaggio a ritroso nei fumetti ambientati in
Oceania, troviamo un'altra opera disegnata da Pratt,
questa volta su testi di Alberto Ongaro. Si tratta
di "Junglemen!" (5), romanzo per immagini ante
litteram ambientato in Nuova Guinea e uscito a
puntate nel 1949 sulla rivista "Asso di Picche",
inizialmente con i disegni di Dino Battaglia. I
protagonisti, provenienti da diversi paesi,
costituiscono una sorta di polizia coloniale
costantemente in lotta contro le popolazioni
indigene che si battono per la propria indipendenza,
spalleggiate da un grupppo di avventurieri bianchi
guidati da un disertore soprannominato El Muerto.
La particolarità del racconto, anch'esso a suo modo
abbastanza innovativo per la sua epoca, è che le
scene d'azione risultano quasi secondarie rispetto
ai dialoghi, ai rapporti tra i personaggi, alle
riflessioni sui pericoli incombenti e le imprese,
più o meno disperate, da intraprendere, mentre anche
chi sta dall'altra parte della barricata è descritto
in modo più umano e problematico di quanto accadesse
per lo più nella letteratura popolare dell'epoca.
Atmosfere e intreccio richiamano alla mente insomma
più i film e i romanzi di quegli anni che le
contemporanee produzioni seriali di fumetti o altro;
non a caso Alberto Ongaro è poi diventato anche un
importante scrittore in prosa.
Da
parte sua Pratt cerca già di rendere gli scenari
esotici in cui si svolge l'azione in modo da farli
apparire reali e verosimili, con una certa ricchezza
e varietà di dettagli, nonostante l'evidente
scarsità di documentazioni a cui poteva avere
accesso in quel periodo, e se i costumi dei
guerrieri papua da lui disegnati possono apparire
oggi un po' approssimativi, così come il suo stile
ancora piuttosto acerbo, non per questo le loro
elaborate acconciature risultano meno affascinanti,
rappresentando bene la fierezza degli abitanti di
un'Oceania ancora non del tutto addomesticata
dall'uomo bianco e purtroppo oramai scomparsa.
A
questo proposito vale la pena di citare anche un
album a fumetti dello spagnolo Carlos Gimenez
intitolato "Koolau El Leproso" (Koolau il lebbroso)
(6), tratto nel 1979 dall'omonimo racconto di Jack
London e ambientato alle Hawaii, dove "le malattie
introdotte dagli occidentali produssero un calo
drastico nella popolazione (.) [Si] ipotizza che, al
momento del contatto con gli europei, gli hawaiani
fossero all'incirca un milione, mentre nel 1823 i
missionari contarono solo 134.925 persone." (7)
"Siccome noi non volevamo lavorare le enormi distese
di canna da zucchero dove in passato avevano
pascolato i nostri cavalli, quelli fecero venire
d'oltremare gli schiavi cinesi. E con loro giunse la
malattia cinese: quella di cui soffriamo e a causa
della quale ci imprigionano a Molokai." (8) fa dire
Jack London al protagonista del suo racconto, un
capo che tenta di opporsi ai soprusi dei bianchi ma,
abbandonato dal suo popolo ormai distrutto dalla
lebbra, non potrà far altro che morire da uomo
libero. Nella fedele trasposizione a fumetti di
Gimenez, la disperata difesa armata di Koolau, solo
contro un esercito, che rimpiange il paradiso
perduto della sua giovinezza, esprime la rabbia di
ogni popolo umiliato, di ogni minoranza oppressa, di
ogni diverso emarginato che nonostante tutto rifiuta
di arrendersi all'ingiustizia.
Note:
1) "Paperino Cacciatore di Canguri" di Barks fu
pubblicato in Italia da Mondadori sul Albo d'Oro
n°82 del 1947 e ristampato su Paperino d'Oro n°12
del 1980 e su Zio Paperone-Speciale Paperino n°2 del
1988.
2) Le due storie di Martin Mystère, "I Figli del
Sogno" e "Moha-Moha", sono apparse rispettivamente
sui numeri 26 e 27, 35 e 36 della collana omonima.
3) Storie brevi di Norbert et Kari e di Ian Mc
Donald sono state pubblicate in Italia da Mondadori
nel tascabile SuperAlbo Audacia tra il 1969 e il
1970.
4) "Una Ballata del Mare Salato" di Pratt è stato
pubblicato a puntate dal 1967 sulla rivista Sgt.
Kirk e poi ristampata a colori sulla rivista Corto
Maltese nel 1985/86; varie edizioni in volume sono
state pubblicate da Mondadori, Albatros,
Rizzoli-Milano Libri, Lizard, Repubblica-L'Espresso.
5) La pubblicazione di "Junglemen!" di Ongaro/Battaglia/Pratt
fu presto sospesa in Italia per la chiusura della
rivista Asso di Picche e proseguì in Argentina dove
gli autori si erano trasferiti; la storia fu
ripubblicata per intero sulla rivista Sgt. Kirk alla
fine degli anni '60 del '900 e raccolta in due
volumi dalla Fabbri nel 1980.
6) "Koolau il Lebbroso" di Gimenez, in Italia è
uscito in album su Collana Nera n°10, Nuova
Frontiera 1983.
7) Da Cristina Notarangelo, "Gli Indigeni Hawaiani",
Xenia 2000.
8) Da Jack London, "Racconti dello Yukon e dei Mari
del Sud", Oscar Mondadori 1989.
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