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'nterra 'a rena: interviste
semi-serie
Napoli
Articolo di Alessandro Pellino
Unità d'Italia
Articolo di Alessandro Pellino
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Per iniziare la stesura di una
storia della città di Napoli, mi sembra giusto
partire dal territorio dei Campi Flegrei che si
estendono da Posillipo a Capo Miseno a Cuma e che
inglobano anche le isole di Capri, Ischia e Procida
e naturalmente Pozzuoli. Non ancora si conosce
l'inizio dell'attività vulcanica della zona ma essa
sembra attestarsi tra i 47.000 e i 37.000 anni fa.
Lo studio morfologico e lo sviluppo eruttivo
evidenziano due grandi eruzioni una 34.000 anni fa
ed un'altra 12.000 anni fa. L'ultima grande eruzione
che si ricordi è quella di monte Nuovo del 29
settembre del 1538. Insediamenti delle prime
popolazioni risalgono ad oltre 5000 anni fa, ma non
si pretende certo, in questa sede, di effettuare
escursioni archeologhe sull'area flegrea, quindi
andiamo avanti fino all'undicesimo secolo a.C.
quando si cominciarono a registrare massicce
immigrazioni. Infatti, già dal I millennio a.C.
l'entroterra del golfo di Napoli abitato da una
popolazioni di Osci (o Oschi) del ceppo Sannitico.
Di queste popolazioni si hanno notizie fin dall'età
del bronzo, quando popolavano l'isola di Vivara e,
sempre a genti Osche, si deve la fondazione di
Pompei nel VI secolo a.C.. Le terre degli Osci
prospicienti il mare furono poi conquistate dai
cumani. Nel V secolo a.C. gli Osci furono sottomessi
dai Sanniti prima e dai romani dopo. Fonti latine ci
dicono che gli Osci erano suddivisi in tribù tra le
quali, le più importanti erano quelle degli Aurunci
stanziati nel Latium adiectum (Lazio aggiunto) a
nord del fiume Liri, Ausoni e Lucani. Molto attivi
anche sotto l'aspetto culturale, gli Osci, crearono
le fabulae atellanae che furono rappresentate anche
dai romani nel 391 a.C. Ma, ritorniamo alle nostre
migrazioni e per fare questo dobbiamo assolutamente
ricorrere al prezioso aiuto del greco Strabone ,
l'unica persona capace di dare una risposta alle
nostre domande. Nei suoi scritti di rara bellezza,
Strabone, più volte si sofferma sulla città di
Napoli e le sue ricchezze e, proprio per darci una
mano, ci fa il nome di Eusebio al quale, in maniera
solerte, ci rivolgiamo:
- Allora, caro don Eusebio, cosa ci può dire su
Napoli, dove si trovava la sera dell'undicesimo
secolo a.C. ?
- mi trovavo su di uno scoglio a pescare, andavo per
cefali, infatti mi ricordo che avevo preparato un
pastone che, vi dico a voi, era una vera
prelibatezza, i pesci ne andavano matti, mi ricordo
che una volta…
- si va bbè ma… taggliammo a ccurto…, veniamo al
sodo...…
- dunque, mi trovavo più o meno tra quella che
sarebbe stata Pozzuoli e Napoli, quando in
lontananza che ti vedo ? Delle navi che navigavano
verso Pithekussai.
A proposito, visto che ci siamo, mi sapete dire una
cosa ?
- Prego.
- Si può sapere una buona volta chi è che si
chiamava Aenaria ? Ischia o Procida?
- Ischia, senz'altro Ischia, quello di Procida è un
misunderstand.
- Grazie
- Prego.
- Allora, chi erano, chi vi si trovava a bordo ?
- Mah, erano eubei, calcidiesi, insomma gente di
fuori, cafoni.
- E rimasero lì per molto ?
- Non direi ben presto si trasferirono a Cuma, che
poi non si chiamava Cuma, loro la chiamarono così.
- E perché la chiamarono così ?
- Domandatelo a Strabone, quello sa tutto
- Mi scusi don Strabone, ma la palla torna a Lei, mi
riferisce don Eusebio che solo Lei mi può dire
perché Cuma si chiama così ?
- Lei deve sapere, mio caro signore, che il cumano
Hippoklos e il calcidiese Megasthènes non si
mettevano d'accordo su chi aveva fondato per prima
Cuma, sapete, le solite tarantelle, so' stato primma
j', no primmo j' e solo un attimo prima che la
pazzìa andasse in fieto allora, e solo allora,
fecero a testa e croce e stabilirono che se fosse
uscito testa avrebbe deciso il cumano, altrimenti il
calcidiese, uscì testa, per cui la città si chiamò
Cuma ma stabilirono che il merito della fondazione
andasse ai calcidiesi per cui stettero para-patto e
pace. Poi i cumani si espansero fino a creare
Napoli, infatti questa, agli inizi, era una colonia
di Cuma.
- Chiedo scusa, ma perché la chiamarono Napoli ?
- Napoli, cioè Neapolis, cioè città nuova, in quanto
creata dal niente da cumani, calcidiesi ed ateniesi.
- Ma… siamo sicuri ?
- Capo…
- Ce l'avete con me ?
- Permettete una parola ?
- Dite.
- E' vero, è proprio vero quello che dice 'on
Strabone, ve lo giuro 'ncopp''a vista 'e 'll'uocchie
!
- Scusi posso sapere con chi ho l'onore ?
- Sono Filargirio.
- Bene, mi dica.
- Ecco, gente di Cuma fondarono la città di
Parthenope, dal nome della sirena il cui corpo è
ancora lì ma visto che la città era troppo, ma
troppo bella, la volevano distruggere, ma una
pestilenza li fermò e rimasero lì ponendo alla città
il nome di Nèapolis.
E come disse, non mi ricordo chi, qui fu Napoli !
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