Eventi  -  Redazione  -  Numeri arretrati  -  Edizioni SDP  -  e-book  -  Indice generale  -  Letture pubbliche  -  Blog  -  Link  

  Indice   -[ Editoriale | Letteratura | Musica | Arti visive | Lingue | Tempi moderni | Redazionali ]-


Libri a fumetti

SHADE: NELL'AREA DELLA FOLLIA
I Molteplici Volti dell'Uomo Cangiante

Articolo di Andrea Cantucci

Cinema

C'è del marcio in Danimarca
di Maria Antonietta Nardone

Miti mutanti 23

Strisce di Andrea Cantucci

Un artista a Coverciano 9

Strisce di Luca Mori

SHADE: NELL'AREA DELLA FOLLIA
I Molteplici Volti dell'Uomo Cangiante

 

Andrea Cantucci

Per ingrandire le immagini cliccarci sopra


Nei fumetti non mancano certo i personaggi folli, soprattutto tra i criminali. In particolare i classici nemici di Batman come Joker, Due-Facce o il Cappellaio Matto sono un po' tutti tradizionalmente etichettati come folli e vengono infatti regolarmente rinchiusi nel manicomio cittadino chiamato Arkham Asylum, che prende il nome dell'immaginaria città letteraria in cui si svolgono alcuni inquietanti racconti di Howard Phillips Lovecraft. Tra le più belle storie di Batman dedicate in particolare al tema della follia, vanno ricordate almeno quelle realizzate da certi grandi e smaliziati autori britannici: "The Killing Joke" (Lo Scherzo che Uccide) del 1988, di Alan Moore e Brian Bolland, in cui un Joker più spietato che mai cerca di far impazzire il commissario Gordon, mentre ricorda le drammatiche esperienze che hanno fatto impazzire lui; "Arkham Asylum" del 1989, di Grant Morrison e Dave McKean, in cui Batman, per salvare degli ostaggi, deve accettare di restare nel manicomio insieme ai suoi nemici folli e di sottoporsi a sua volta a dei test psichiatrici; "Mask" (Maschere) del 1992, di Brian Talbot, in cui Batman stesso scopre di essere un povero folle vestito di stracci che ha solo immaginato tutta la sua lunga carriera di giustiziere come una fantasticheria da megalomane.
Tra i personaggi schizofrenici dei fumetti si possono poi citare: "La Rosa e la Spina", una serie degli anni '70 dell'editrice DC Comics su una ragazza che combatteva il crimine quando la sua personalità aggressiva assumeva il controllo e che poi, nella sua personalità abituale, non ricordava più nulla delle imprese compiute; Aurora, una supereroina della Marvel Comics, membro del gruppo canadese Alpha Flight, anch'essa dalla psiche scissa in due analoghe personalità opposte; Starman, uno dei vari supereroi della DC con questo nome, proveniente dal futuro ed entrato nel 2007 nel gruppo della Justice Society, pur essendo affetto da disturbi mentali schizoidi che lo fanno parlare in modo incoerente. Tra i tanti criminali folli dei fumetti, tanto per restare in ambito statunitense, ricordiamo anche lo Psico-Pirata, altro personaggio della DC, che era capace di manipolare le emozioni altrui ma che poi impazzì per l'incapacità di controllarle.
Ma il fumetto forse più legato al tema della follia è la serie "Shade The Changing Man" (Shade l'Uomo Cangiante), anch'essa pubblicata negli USA dalla DC Comics e in Italia ora raccolta in volumi dalla RW Edizioni, sotto il marchio Lion. In origine Shade era una serie di fantascienza creata da Steve Ditko, più noto come primo disegnatore e co-autore di Amazing Spider-Man, albo in cui nei primi anni '60 contribuì in modo determinante alla caratterizzazione di una galleria di criminali grotteschi paragonabili solo a quelli di Batman, tra cui spicca il mortale folletto pazzo Goblin, che è in pratica la versione Marvel del Joker.
Una volta lasciata la Marvel nel 1966 per divergenze creative con Stan Lee, ma forse anche per lo scarso riconoscimento del suo apporto alla creazione dell'Uomo Ragno, Ditko passò a lavorare per altri editori, come la Charlton, per la quale rinnovò o creò altre serie di giustizieri e supereroi, come Blue Beetle, The Question e Captain Atom, che saranno tra quelli che poi ispireranno ad Alan Moore e Dave Gibbons i personaggi del romanzo a fumetti Watchmen, uno dei massimi capolavori del genere, che si ispirerà allo stile di Ditko anche nell'impostazione grafica. In Watchmen il personaggio più folle è il vigilante destrorso Rorschach, ispirato al detective mascherato The Question di Steve Ditko ma che a differenza di questi indossa una maschera in cui appaiono macchie speculari sempre diverse (del tutto simili a quelle del test psicologico di Rorschach appunto). È indagando su un assassino di bambini che Rorschach aveva finito per impazzire, proseguendo la sua lotta al crimine in modo più dissociato e spietato di prima, con una sorta di lucida follia che Moore descrive magistralmente, riuscendo a giustificarne perfettamente la logica distorta.
Anche per la DC Comics Ditko disegnò dei personaggi particolarmente originali. "The Hawk and the Dove" (Il Falco e la Colomba), che esordì nel fatidico 1968 con i testi di Steve Skeates, era incentrato su due fratelli che agivano insieme contro il crimine nei rispettivi costumi, ma avevano caratteri radicalmente opposti, riflettendo le posizioni che nel gergo politico statunitense sono chiamate falchi e colombe, l'una più aggressiva e militarista e l'altra più pacifista e diplomatica. Nello stesso anno Ditko creò un bizzarro supereroe folle di nome Creeper, il cui nome si potrebbe tradurre "quello che fa accapponare la pelle".
Creeper, realizzato inizialmente con i testi di Don Seagall e di Denny O'Neil, sembrava un concentrato di elementi ripresi da vari personaggi inquietanti, con i capelli verdi come il Joker, la pelle gialla come il crudele dittatore Ming delle storie di Gordon, una risata che poteva ricordare quella del vecchio e tenebroso giustiziere dei romanzi pulp The Shadow e un costume simile a una pelliccia o una criniera come quello del nemico di Spider-Man Kraven il Cacciatore (un altro criminale un po' folle co-creato da Ditko e poi fatto morire suicida da altri autori). Creeper portava alle estreme conseguenze la schizofrenia presente anche in altri personaggi disegnati da Ditko, come Goblin o la coppia conflittuale Falco e Colomba.
Quando il giornalista-detective Jack Rider assumeva le sembianze di Creeper, grazie a un siero come quello di Jekill e Hide, l'incontrollabile personalità del giustiziere folle prendeva il sopravvento, evidenziando così la componente di esibizionismo maniacale che nella realtà dovrebbe necessariamente avere chiunque si travesta con un costume stravagante per combattere il crimine. Nelle versioni successive del personaggio scritte da altri autori come Steve Niles, già sceneggiatore del romanzo a fumetti di vampiri "30 Giorni di Buio", le componenti di horror e follia in Creeper furono poi ulteriormente accentuate.
Nel 1977, con l'aiuto ai dialoghi di Michael Fleisher, che aveva già collaborato con lui su Creeper, Steve Ditko creò sempre per la DC un'ennesima serie in cui aveva un ruolo importante la follia, intesa soprattutto come alterazione delle percezioni, il già citato "Shade The Changing Man". Il protagonista, Rac Shade, era un agente proveniente da un'altra dimensione, dove era stato ingiustamente accusato di tradimento. Dotato del campo di forza di una "Veste M", programmata per essere indossata solo da lui, che alterava le percezioni delle altre persone in base ai loro stati mentali, Shade tentava di dimostrare la sua innocenza e al tempo stesso difendeva la Terra dai potenti criminali che ogni tanto si infiltravano dal suo mondo.
La M con cui era indicato il suo costume poteva voler dire "Veste di Meta", il nome della dimensione da cui Shade veniva (un nome piuttosto simbolico, visto che in greco meta significa "oltre", "al di là"), ma poi sembrò che significasse "Veste di Miraco", dal nome del suo inventore, un termine che in inglese suonava come "Veste dei Miracoli". Comunque il dubbio significato della M avrebbe permesso ad autori successivi di chiamarla invece "Veste della Follia" (Madness, in inglese). Del resto la pazzia la faceva da padrone nel quarto episodio di Shade, in cui l'eroe entrava nell'Area della Follia, una dimensione in cui si avevano visioni che facevano perdere la ragione e urlare fino alla morte per collasso cardiaco, e da cui solo Shade riusciva a ritornare conservando il senno. Incubi più blandi, con effetti paralizzanti si avevano invece nella Zona-Zero, di cui l'Area della Follia faceva parte e che stava tra la dimensione di Meta e quella della Terra, un po' come se impazzire almeno un po' fosse comunque necessario per "cambiare mondo". Questi affascinanti elementi non furono sviluppati fino in fondo, un po' perché l'autore sembrava giustamente interessato innanzitutto a risolvere gli intrecci drammatici e sentimentali della serie, a spiegare le origini dei poteri della veste di Shade e a dimostrarne l'innocenza, più che a esplorare subito le possibilità narrative che tali ambientazioni offrivano, ma anche perché la prima serie, che non ottenne evidentemente un gran consenso di pubblico, si interruppe bruscamente col n°8, mentre Shade stava per immergersi nuovamente nella Zona-Zero.
Un nono episodio, di cui erano state realizzate solo le matite fu pubblicato solo molto più tardi, in un'antologia dedicata ai personaggi cancellati della casa editrice. Per rivedere Shade, in una versione più adulta e introspettiva oltre che duratura, si dovette aspettare l'etichetta Vertigo "per lettori maturi", sotto la quale furono riproposti molti personaggi DC del passato opportunamente rinnovati. The Changing Man fu ripreso nel 1990, con i testi dell'inglese Peter Milligan, i disegni di Chris Bachalo, gli inchiostri di Mark Pennington e soprattutto le incredibili copertine psichedeliche di Brendan McCarthy (che si firmava McCarthyism, con riferimento alla "caccia alle streghe" politica degli anni '50 del senatore suo omonimo).
I tredici anni che separavano la prima e la seconda serie erano praticamente un abisso, sotto ogni punto di vista. I pur affascinanti disegni retrò e un po' naif di Ditko apparvero tutto a un tratto irrimediabilmente datati, con la leggerezza delle loro circonvoluzioni grafiche astratte, se messi a confronto con le ben più forti e aggressive immagini di McCarthy e Bachalo. Da parte sua, Milligan, da buon inglese, ne approfittò per evidenziare tutta la follia che permea certi aspetti della società americana, un po' come aveva fatto prima di lui il suo connazionale Alan Moore nel suo ciclo American Gothic. Le nuove storie di Shade infatti erano ambientate per lo più sulla Terra. Per trovare la follia, negli anni più consapevoli e problematici dell'ultimo decennio del XX secolo, non c'era più bisogno di viaggiare in dimensioni troppo lontane.
Il numero uno si apre con una coppia mista (lei bianca, lui nero) in viaggio nel profondo Sud degli USA per incontrare i genitori di lei. Li trovano in casa, ma subito dopo che un folle maniaco li ha scannati con un coltello. Nella colluttazione che segue, tra il fidanzato nero e l'omicida, interviene un poliziotto razzista che ovviamente spara alla persona sbagliata. Così la giovane Kathy in un colpo solo si ritrova orfana e vedova.
La ragazza avrebbe tutti i motivi per abbandonarsi alla follia e per un po' lo fa, ma vuole assicurarsi che l'assassino dei suoi cari non sfugga alla sedia elettrica e il giorno della sua esecuzione è davanti al penitenziario in cui questa sta per avere luogo. Nel momento in cui viene data la corrente che dovrebbe friggere il condannato però, si scatena la follia. Si manifestano strane visioni e Shade si materializza sulla Terra, prendendo possesso del corpo dell'assassino e scappando poi dalla prigione sulla macchina di Kathy.
La coppia impossibile formata da una ragazza psichicamente instabile e dall'uomo che le ha sterminato la famiglia, ma che ora dice di essere un alieno, si avvia così a intraprendere un lungo viaggio attraverso l'America, tra molte difficoltà e multiformi assillanti follie. Il nuovo Shade è molto più sensibile e meno sicuro di sé, rispetto al personaggio originale di Ditko. In un flashback del n°4 scopriamo che da ragazzo si dedicava a scrivere poesie, una tendenza da sognatore nel suo mondo considerata asociale e là curata con un'operazione laser al cervello, che nel caso di Shade non aveva però sortito molto effetto.
Proprio per il suo irrecuperabile modo inconsueto di pensare, era stato infine reclutato come agente da inviare sulla Terra. Ma anche se la Veste della Follia dà grandi poteri alla sua mente, presto si accorge di non avere più nessuna possibilità di tornare indietro, un po' come l'Uomo che Cadde sulla Terra nell'omonimo romanzo di Walter Tevis e nel film che ne fu tratto da Nicolas Roeg con David Bowie protagonista.
Tra le inquietudini statunitensi a cui gli autori danno forma, sotto l'apparente regia occulta di una macabra parodia dello Zio Sam, c'è la ferita ancora aperta del tuttora irrisolto omicidio del presidente Kennedy, gli ingenui miti dello star system hollywoodiano che nascondono le ipocrisie e contraddizioni dell'America, il fato privo di speranze di tanti anonimi senza tetto, le degenerazioni della filosofia consolatoria dei figli dei fiori, la violenza intollerante che si cela dietro l'antiquato conformismo bigotto della provincia americana.
Mentre a Shade e Kathy si unisce invece l'anticonformista rapinatrice ricca Lenny, il nostro eroe alieno viene anche coinvolto dalla polizia nelle indagini su una serie di omicidi, che lo condurranno ad affrontare varie altre parti di sé stesso. Trovandosi assediato dalle diverse personalità del serial killer di cui abita il corpo e che tornano a perseguitarlo, da altri suoi vari alter ego che incontra esplorando la propria mente, di cui uno altrettanto aggressivo e spietato, e infine anche dallo spirito della sua Veste della Follia, che in pratica è l'anima di un agente che l'aveva usata prima di lui, Shade può candidarsi tranquillamente a essere uno dei personaggi dei fumetti più schizofrenici di tutti i tempi. Tra i personaggi dell'editore avversario, la Marvel Comics, l'unico che potrebbe fargli concorrenza è Legion, un mutante teoricamente potentissimo il cui padre era il Professor Xavier, il capo storico degli X-Men, e che a sua volta è diventato protagonista dal 2013 della serie X-Men Legacy. David Haller, alias Legion, nella sua psiche possiede circa duecento personalità folli, che deve tenere sotto controllo in un vero e proprio carcere mentale e da ognuna delle quali può acquisire un diverso potere, una volta che l'abbia sottomessa al volere del suo io razionale cosciente. Il difficile è riuscirci.



Le storie di Creeper di Steve Ditko sono state raccolte in un volume pubblicato in Italia nel 2007 dall'editrice Planeta DeAgostini, nella collana in bianco e nero Classici DC.

Della prima serie di Shade, sono stati pubblicati in Italia i primi quattro numeri sull'albo dell'Editoriale Corno Il Supereroe n°6, 8, 9 e 12 del 1978/79.

Della seconda serie di Shade, i primi 23 numeri e mezzo sono stati pubblicati per la prima volta in Italia dall'editrice Comic Art, i primi quattro sulla rivista antologica DC Comics Presenta dal n°8 al n°11 del 1993 e i successivi sui dodici numeri della testata Shade, uscita tra 1994 e 1995 col sottotitolo L'Uomo Psichedelico.


La RW Lion ha invece pubblicato di recente in libreria e fumetteria i seguenti volumi:

BATMAN: ARKHAM ASYLUM
Edizione DeLuxe
Testi: Grant Morrison
Dipinti: Dave McKean
Formato: 288 pag. a colori
Rilegatura: cartonata
Editrice: RW Lion
Prezzo: € 29,95

SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 1:
L'URLO AMERICANO
Collana: Vertigo Classic n°17
Contenuti: Shade the changing man n°1/6
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo
Chine: Mark Pennington
Formato: 168 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: maggio 2013
Prezzo: € 15,95

SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 2:
IL VERTICE DELLA VISIONE
Collana: Vertigo Classic n°20
Contenuti: Shade the changing man n°7/13
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo
Chine: Mark Pennington
Formato: 192 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: agosto 2013
Prezzo: € 16,95

SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 3:
BUIO A MEZZOGIORNO
Collana: Vertigo Classic n°23
Contenuti: Shade the changing man n°14/19
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Brian Talbot
Chine: Mark Pennington
Formato: 160 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: novembre 2013
Prezzo: € 14,95

SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 4:
LA STRADA
Collana: Vertigo Classic n°27
Contenuti: Shade the changing man n°20/25
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Brendan McCarthy
Chine: Mark Pennington
Formato: 160 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: marzo 2014
Prezzo: € 14,95

SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 5:
ERMAFRODITO
Collana: Vertigo Classic n°31
Contenuti: Shade the changing man n°26/30
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Colleen Doran, Brendan McCarthy
Chine: Mark Pennington
Formato: 132 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: annunciato nel 2014
Prezzo: € 12,95
 

 
Contatore visite dal 6 giugno 2011
 
Segreti di Pulcinella - © Tutti i diritti riservati