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SHADE: NELL'AREA DELLA FOLLIA
I Molteplici Volti dell'Uomo Cangiante
Andrea Cantucci
Per ingrandire le immagini cliccarci sopra
Nei fumetti non mancano certo i
personaggi folli, soprattutto tra i criminali. In
particolare i classici nemici di Batman come Joker,
Due-Facce o il Cappellaio Matto sono un po' tutti
tradizionalmente etichettati come folli e vengono
infatti regolarmente rinchiusi nel manicomio
cittadino chiamato Arkham Asylum, che prende il nome
dell'immaginaria città letteraria in cui si svolgono
alcuni inquietanti racconti di Howard Phillips
Lovecraft. Tra le più belle storie di Batman
dedicate in particolare al tema della follia, vanno
ricordate almeno quelle realizzate da certi grandi e
smaliziati autori britannici: "The Killing Joke" (Lo
Scherzo che Uccide) del 1988, di Alan Moore e Brian
Bolland, in cui un Joker più spietato che mai cerca
di far impazzire il commissario Gordon, mentre
ricorda le drammatiche esperienze che hanno fatto
impazzire lui; "Arkham Asylum" del 1989, di Grant
Morrison e Dave McKean, in cui Batman, per salvare
degli ostaggi, deve accettare di restare nel
manicomio insieme ai suoi nemici folli e di
sottoporsi a sua volta a dei test psichiatrici; "Mask"
(Maschere) del 1992, di Brian Talbot, in cui Batman
stesso scopre di essere un povero folle vestito di
stracci che ha solo immaginato tutta la sua lunga
carriera di giustiziere come una fantasticheria da
megalomane.
Tra i personaggi schizofrenici dei fumetti si
possono poi citare: "La Rosa e la Spina", una serie
degli anni '70 dell'editrice DC Comics su una
ragazza che combatteva il crimine quando la sua
personalità aggressiva assumeva il controllo e che
poi, nella sua personalità abituale, non ricordava
più nulla delle imprese compiute; Aurora, una
supereroina della Marvel Comics, membro del gruppo
canadese Alpha Flight, anch'essa dalla psiche scissa
in due analoghe personalità opposte; Starman, uno
dei vari supereroi della DC con questo nome,
proveniente dal futuro ed entrato nel 2007 nel
gruppo della Justice Society, pur essendo affetto da
disturbi mentali schizoidi che lo fanno parlare in
modo incoerente. Tra i tanti criminali folli dei
fumetti, tanto per restare in ambito statunitense,
ricordiamo anche lo Psico-Pirata, altro personaggio
della DC, che era capace di manipolare le emozioni
altrui ma che poi impazzì per l'incapacità di
controllarle.
Ma il fumetto forse più legato al tema della follia
è la serie "Shade The Changing Man" (Shade l'Uomo
Cangiante), anch'essa pubblicata negli USA dalla DC
Comics e in Italia ora raccolta in volumi dalla RW
Edizioni, sotto il marchio Lion. In origine Shade
era una serie di fantascienza creata da Steve Ditko,
più noto come primo disegnatore e co-autore di
Amazing Spider-Man, albo in cui nei primi anni '60
contribuì in modo determinante alla
caratterizzazione di una galleria di criminali
grotteschi paragonabili solo a quelli di Batman, tra
cui spicca il mortale folletto pazzo Goblin, che è
in pratica la versione Marvel del Joker.
Una volta lasciata la Marvel nel 1966 per divergenze
creative con Stan Lee, ma forse anche per lo scarso
riconoscimento del suo apporto alla creazione
dell'Uomo Ragno, Ditko passò a lavorare per altri
editori, come la Charlton, per la quale rinnovò o
creò altre serie di giustizieri e supereroi, come
Blue Beetle, The Question e Captain Atom, che
saranno tra quelli che poi ispireranno ad Alan Moore
e Dave Gibbons i personaggi del romanzo a fumetti
Watchmen, uno dei massimi capolavori del genere, che
si ispirerà allo stile di Ditko anche
nell'impostazione grafica. In Watchmen il
personaggio più folle è il vigilante destrorso
Rorschach, ispirato al detective mascherato The
Question di Steve Ditko ma che a differenza di
questi indossa una maschera in cui appaiono macchie
speculari sempre diverse (del tutto simili a quelle
del test psicologico di Rorschach appunto). È
indagando su un assassino di bambini che Rorschach
aveva finito per impazzire, proseguendo la sua lotta
al crimine in modo più dissociato e spietato di
prima, con una sorta di lucida follia che Moore
descrive magistralmente, riuscendo a giustificarne
perfettamente la logica distorta.
Anche per la DC Comics Ditko disegnò dei personaggi
particolarmente originali. "The Hawk and the Dove"
(Il Falco e la Colomba), che esordì nel fatidico
1968 con i testi di Steve Skeates, era incentrato su
due fratelli che agivano insieme contro il crimine
nei rispettivi costumi, ma avevano caratteri
radicalmente opposti, riflettendo le posizioni che
nel gergo politico statunitense sono chiamate falchi
e colombe, l'una più aggressiva e militarista e
l'altra più pacifista e diplomatica. Nello stesso
anno Ditko creò un bizzarro supereroe folle di nome
Creeper, il cui nome si potrebbe tradurre "quello
che fa accapponare la pelle".
Creeper, realizzato inizialmente con i testi di Don
Seagall e di Denny O'Neil, sembrava un concentrato
di elementi ripresi da vari personaggi inquietanti,
con i capelli verdi come il Joker, la pelle gialla
come il crudele dittatore Ming delle storie di
Gordon, una risata che poteva ricordare quella del
vecchio e tenebroso giustiziere dei romanzi pulp The
Shadow e un costume simile a una pelliccia o una
criniera come quello del nemico di Spider-Man Kraven
il Cacciatore (un altro criminale un po' folle
co-creato da Ditko e poi fatto morire suicida da
altri autori). Creeper portava alle estreme
conseguenze la schizofrenia presente anche in altri
personaggi disegnati da Ditko, come Goblin o la
coppia conflittuale Falco e Colomba.
Quando il giornalista-detective Jack Rider assumeva
le sembianze di Creeper, grazie a un siero come
quello di Jekill e Hide, l'incontrollabile
personalità del giustiziere folle prendeva il
sopravvento, evidenziando così la componente di
esibizionismo maniacale che nella realtà dovrebbe
necessariamente avere chiunque si travesta con un
costume stravagante per combattere il crimine. Nelle
versioni successive del personaggio scritte da altri
autori come Steve Niles, già sceneggiatore del
romanzo a fumetti di vampiri "30 Giorni di Buio", le
componenti di horror e follia in Creeper furono poi
ulteriormente accentuate.
Nel 1977, con l'aiuto ai dialoghi di Michael
Fleisher, che aveva già collaborato con lui su
Creeper, Steve Ditko creò sempre per la DC
un'ennesima serie in cui aveva un ruolo importante
la follia, intesa soprattutto come alterazione delle
percezioni, il già citato "Shade The Changing Man".
Il protagonista, Rac Shade, era un agente
proveniente da un'altra dimensione, dove era stato
ingiustamente accusato di tradimento. Dotato del
campo di forza di una "Veste M", programmata per
essere indossata solo da lui, che alterava le
percezioni delle altre persone in base ai loro stati
mentali, Shade tentava di dimostrare la sua
innocenza e al tempo stesso difendeva la Terra dai
potenti criminali che ogni tanto si infiltravano dal
suo mondo.
La M con cui era indicato il suo costume poteva
voler dire "Veste di Meta", il nome della dimensione
da cui Shade veniva (un nome piuttosto simbolico,
visto che in greco meta significa "oltre", "al di
là"), ma poi sembrò che significasse "Veste di
Miraco", dal nome del suo inventore, un termine che
in inglese suonava come "Veste dei Miracoli".
Comunque il dubbio significato della M avrebbe
permesso ad autori successivi di chiamarla invece
"Veste della Follia" (Madness, in inglese). Del
resto la pazzia la faceva da padrone nel quarto
episodio di Shade, in cui l'eroe entrava nell'Area
della Follia, una dimensione in cui si avevano
visioni che facevano perdere la ragione e urlare
fino alla morte per collasso cardiaco, e da cui solo
Shade riusciva a ritornare conservando il senno.
Incubi più blandi, con effetti paralizzanti si
avevano invece nella Zona-Zero, di cui l'Area della
Follia faceva parte e che stava tra la dimensione di
Meta e quella della Terra, un po' come se impazzire
almeno un po' fosse comunque necessario per
"cambiare mondo". Questi affascinanti elementi non
furono sviluppati fino in fondo, un po' perché
l'autore sembrava giustamente interessato
innanzitutto a risolvere gli intrecci drammatici e
sentimentali della serie, a spiegare le origini dei
poteri della veste di Shade e a dimostrarne
l'innocenza, più che a esplorare subito le
possibilità narrative che tali ambientazioni
offrivano, ma anche perché la prima serie, che non
ottenne evidentemente un gran consenso di pubblico,
si interruppe bruscamente col n°8, mentre Shade
stava per immergersi nuovamente nella Zona-Zero.
Un nono episodio, di cui erano state realizzate solo
le matite fu pubblicato solo molto più tardi, in
un'antologia dedicata ai personaggi cancellati della
casa editrice. Per rivedere Shade, in una versione
più adulta e introspettiva oltre che duratura, si
dovette aspettare l'etichetta Vertigo "per lettori
maturi", sotto la quale furono riproposti molti
personaggi DC del passato opportunamente rinnovati.
The Changing Man fu ripreso nel 1990, con i testi
dell'inglese Peter Milligan, i disegni di Chris
Bachalo, gli inchiostri di Mark Pennington e
soprattutto le incredibili copertine psichedeliche
di Brendan McCarthy (che si firmava McCarthyism, con
riferimento alla "caccia alle streghe" politica
degli anni '50 del senatore suo omonimo).
I tredici anni che separavano la prima e la seconda
serie erano praticamente un abisso, sotto ogni punto
di vista. I pur affascinanti disegni retrò e un po'
naif di Ditko apparvero tutto a un tratto
irrimediabilmente datati, con la leggerezza delle
loro circonvoluzioni grafiche astratte, se messi a
confronto con le ben più forti e aggressive immagini
di McCarthy e Bachalo. Da parte sua, Milligan, da
buon inglese, ne approfittò per evidenziare tutta la
follia che permea certi aspetti della società
americana, un po' come aveva fatto prima di lui il
suo connazionale Alan Moore nel suo ciclo American
Gothic. Le nuove storie di Shade infatti erano
ambientate per lo più sulla Terra. Per trovare la
follia, negli anni più consapevoli e problematici
dell'ultimo decennio del XX secolo, non c'era più
bisogno di viaggiare in dimensioni troppo lontane.
Il numero uno si apre con una coppia mista (lei
bianca, lui nero) in viaggio nel profondo Sud degli
USA per incontrare i genitori di lei. Li trovano in
casa, ma subito dopo che un folle maniaco li ha
scannati con un coltello. Nella colluttazione che
segue, tra il fidanzato nero e l'omicida, interviene
un poliziotto razzista che ovviamente spara alla
persona sbagliata. Così la giovane Kathy in un colpo
solo si ritrova orfana e vedova.
La ragazza avrebbe tutti i motivi per abbandonarsi
alla follia e per un po' lo fa, ma vuole assicurarsi
che l'assassino dei suoi cari non sfugga alla sedia
elettrica e il giorno della sua esecuzione è davanti
al penitenziario in cui questa sta per avere luogo.
Nel momento in cui viene data la corrente che
dovrebbe friggere il condannato però, si scatena la
follia. Si manifestano strane visioni e Shade si
materializza sulla Terra, prendendo possesso del
corpo dell'assassino e scappando poi dalla prigione
sulla macchina di Kathy.
La coppia impossibile formata da una ragazza
psichicamente instabile e dall'uomo che le ha
sterminato la famiglia, ma che ora dice di essere un
alieno, si avvia così a intraprendere un lungo
viaggio attraverso l'America, tra molte difficoltà e
multiformi assillanti follie. Il nuovo Shade è molto
più sensibile e meno sicuro di sé, rispetto al
personaggio originale di Ditko. In un flashback del
n°4 scopriamo che da ragazzo si dedicava a scrivere
poesie, una tendenza da sognatore nel suo mondo
considerata asociale e là curata con un'operazione
laser al cervello, che nel caso di Shade non aveva
però sortito molto effetto.
Proprio per il suo irrecuperabile modo inconsueto di
pensare, era stato infine reclutato come agente da
inviare sulla Terra. Ma anche se la Veste della
Follia dà grandi poteri alla sua mente, presto si
accorge di non avere più nessuna possibilità di
tornare indietro, un po' come l'Uomo che Cadde sulla
Terra nell'omonimo romanzo di Walter Tevis e nel
film che ne fu tratto da Nicolas Roeg con David
Bowie protagonista.
Tra le inquietudini statunitensi a cui gli autori
danno forma, sotto l'apparente regia occulta di una
macabra parodia dello Zio Sam, c'è la ferita ancora
aperta del tuttora irrisolto omicidio del presidente
Kennedy, gli ingenui miti dello star system
hollywoodiano che nascondono le ipocrisie e
contraddizioni dell'America, il fato privo di
speranze di tanti anonimi senza tetto, le
degenerazioni della filosofia consolatoria dei figli
dei fiori, la violenza intollerante che si cela
dietro l'antiquato conformismo bigotto della
provincia americana.
Mentre a Shade e Kathy si unisce invece
l'anticonformista rapinatrice ricca Lenny, il nostro
eroe alieno viene anche coinvolto dalla polizia
nelle indagini su una serie di omicidi, che lo
condurranno ad affrontare varie altre parti di sé
stesso. Trovandosi assediato dalle diverse
personalità del serial killer di cui abita il corpo
e che tornano a perseguitarlo, da altri suoi vari
alter ego che incontra esplorando la propria mente,
di cui uno altrettanto aggressivo e spietato, e
infine anche dallo spirito della sua Veste della
Follia, che in pratica è l'anima di un agente che
l'aveva usata prima di lui, Shade può candidarsi
tranquillamente a essere uno dei personaggi dei
fumetti più schizofrenici di tutti i tempi. Tra i
personaggi dell'editore avversario, la Marvel Comics,
l'unico che potrebbe fargli concorrenza è Legion, un
mutante teoricamente potentissimo il cui padre era
il Professor Xavier, il capo storico degli X-Men, e
che a sua volta è diventato protagonista dal 2013
della serie X-Men Legacy. David Haller, alias Legion,
nella sua psiche possiede circa duecento personalità
folli, che deve tenere sotto controllo in un vero e
proprio carcere mentale e da ognuna delle quali può
acquisire un diverso potere, una volta che l'abbia
sottomessa al volere del suo io razionale cosciente.
Il difficile è riuscirci.
Le storie di Creeper di Steve Ditko sono state
raccolte in un volume pubblicato in Italia nel 2007
dall'editrice Planeta DeAgostini, nella collana in
bianco e nero Classici DC.
Della prima serie di Shade, sono stati pubblicati in
Italia i primi quattro numeri sull'albo
dell'Editoriale Corno Il Supereroe n°6, 8, 9 e 12
del 1978/79.
Della seconda serie di Shade, i primi 23 numeri e
mezzo sono stati pubblicati per la prima volta in
Italia dall'editrice Comic Art, i primi quattro
sulla rivista antologica DC Comics Presenta dal n°8
al n°11 del 1993 e i successivi sui dodici numeri
della testata Shade, uscita tra 1994 e 1995 col
sottotitolo L'Uomo Psichedelico.
La RW Lion ha invece pubblicato di recente in
libreria e fumetteria i seguenti volumi:
BATMAN: ARKHAM ASYLUM
Edizione DeLuxe
Testi: Grant Morrison
Dipinti: Dave McKean
Formato: 288 pag. a colori
Rilegatura: cartonata
Editrice: RW Lion
Prezzo: € 29,95
SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 1:
L'URLO AMERICANO
Collana: Vertigo Classic n°17
Contenuti: Shade the changing man n°1/6
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo
Chine: Mark Pennington
Formato: 168 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: maggio 2013
Prezzo: € 15,95
SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 2:
IL VERTICE DELLA VISIONE
Collana: Vertigo Classic n°20
Contenuti: Shade the changing man n°7/13
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo
Chine: Mark Pennington
Formato: 192 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: agosto 2013
Prezzo: € 16,95
SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 3:
BUIO A MEZZOGIORNO
Collana: Vertigo Classic n°23
Contenuti: Shade the changing man n°14/19
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Brian Talbot
Chine: Mark Pennington
Formato: 160 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: novembre 2013
Prezzo: € 14,95
SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 4:
LA STRADA
Collana: Vertigo Classic n°27
Contenuti: Shade the changing man n°20/25
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Brendan McCarthy
Chine: Mark Pennington
Formato: 160 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: marzo 2014
Prezzo: € 14,95
SHADE L'UOMO CANGIANTE Volume 5:
ERMAFRODITO
Collana: Vertigo Classic n°31
Contenuti: Shade the changing man n°26/30
Testi: Peter Milligan
Disegni: Chris Bachalo, Colleen Doran, Brendan
McCarthy
Chine: Mark Pennington
Formato: 132 pag. a colori
Rilegatura: brossurata
Editrice: RW Lion
Data di uscita: annunciato nel 2014
Prezzo: € 12,95
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