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Il padre del pensiero occidentale
Apostolos Apostolou
Senza dubbio Agostino di Ippona
(354-430) si considera come il fondatore del
pensiero occidentale. tre libidines insite in ogni
essere umano . Libido sentiendi, libido sciendi,
libido dominandi (mentre secondo Pascal ci sono tre
libidines la libido dominandi, la libido possidendi
e la libido amandi.). Libido chiama Agostino il
principio del movimento autonomo degli organi
sessuali. Scriverà M. Foucault. E' cosi il problema
della libido (sostiene M. Foucault) - della sua
forza della sua origine, dei suoi effetti - diventa
il principale problema della volontà. La libido non
costruisce un ostacolo esterno della volontà; ne è
una parte, o una componente interna. La libido non è
neanche la manifestazione di desideri mediarci; è il
risultato della volontà allorché questi superi
limiti che Dio le ha inizialmente fissati.(Vede: M.
Foucault Interventi, colloqui, interviste. Vol. 3,
Edizione, Le Feltrinelli, a cura di Alessandro
Pandolfi). La libido sentiendi secondo Agostino è
una difficoltà, "questa lotta tra la volontà e la
libido". Agostino esamina il dominio dell'istinto
sulla mente, sulla volontà e sull'amore. Da qui
comincia la teoria della libido. La libido può
essere libera come nel processo primario, dove
fluttua disancorata da vincoli da rappresentazione a
rappresentazione, oppure legata o controllata come
nel processo secondario, in cui viene riversata in
forme più o meno permanenti verso determinati
oggetti. E secondo Freud dalla libido si sviluppano
le forme superiori dell'amore, attraverso i due
meccanismi dell'inibizione, che ha la funzione di
contenere e immobilizzare le manifestazioni della
libido nei limiti compatibili con la conservazione
della specie, e da cui derivano le emozioni morali
(vergogna, pudore, ecc.), e della sublimazione, un
processo che trasforma l'energia della pulsione
sessuale desessualizzandola e deviandola verso mete
non sessuali diverse da quelle originarie,
usualmente valorizzate dalla società. Freud con la
libido, dimostra il sussistere di una relazione tra
la dimensione sessuale e tutte le attività umane, in
particolare l'attività artistica, intellettuale e
religiosa.
La " libido dominandi " è il desiderio del potere, è
l'ordine del mondo. La libido dominandi è la potenza
della città terrena. Un popolo, infatti, si
definisce in relazione a ciò che ama : sulla base di
ciò che ama esso fonda la propria unità e costruisce
rapporti di subordinazione e ubbidienza. Da qui
comincia la teoria di stato di Hegel. Lo Stato
secondo Hegel è la sostanza etica consapevole di sé,
la riunione del principio della famiglia e della
società civile; la medesima unità, che è nella
famiglia come sentimento dell'amore, è l'essenza
dello Stato; la quale però, mediante il secondo
principio del volere che sa ed è attivo da sé,
riceve insieme la forma di universalità saputa.
Questa, come le sue determinazioni che si svolgono
nel sapere, ha per contenuto e scopo assoluto la
soggettività che sa; cioè vuole per sé questa
razionalità. Pertanto la città terrena non deve
essere identificata con lo Stato. Ma anche con la
libido dominandi di Agostino comincia la teoria di
volontà di potenza dell'uomo che troviamo nel
pensiero di Nietzsche e di La Rochefoucault. La
volontà di potenza è il senso dell'essere, è la vita
intesa come forza espansiva e autosuperantesi, cioè
è la libido dominandi. Pertanto la molla della vita
non è la ricerca del piacere o l'istinto di
sopravvivenza, ma la spinta all'autoaffermazione,
all'autopotenziamento. La volontà di potenza
s'incarna nel superuomo, che è "oltre" non solo
perché supera l'uomo del passato, ma anche perché la
sua essenza è il continuo autosuperamento di sé,- e
forse - è lo sforzo per la libertà creativa, per la
continua autrocreazione della vita come libido
dominandi. Acquista cosi questo processo della vita,
un senso dell'arte, intesa come rappresentazione
creativa, (ecco la libido dominandi) interpretativa
della realtà, è volontà di potenza,(come forza dell'
uomo) manifestazione della libertà creativa del
superuomo. L'essenza creativa della volontà di
potenza è essenza ermeneutica, ma anche semiotica,
interpretativa e si manifesta nella produzione di
valori. Tant'è che uomo vuol dire proprio colui che
valuta le cose, come gioco fra significato e
significante, dando loro un valore e un senso.
La libido è l'affermazione del desiderio di sapere (curiositas),
la forza della scienza, come volontà di dominio. Da
qui oggi abbiamo la forza della tecnologia, la
svalutazione della regime della scienza. Con il
cogito ergo sum Cartesio sembra rifarsi alla
filosofia di Agostino e alla sua affermazione Si
fallor sum (Se sbaglio esistoAgostino, La città di
Dio , XI, 26: " Non qui non est, utique nec falli
potest, ac per hoc sum; si enim fallor, sum " ("Ciò
che non è, non può far niente, tantomeno sbagliare,
il che è già far qualcosa; se dunque dubito, sono"),
ma in realtà ne capovolge radicalmente la
prospettiva: per Agostino, infatti, il dubbio era
espressione della verità, e significava che io ho la
capacità di dubitare solo in quanto c'è una Verità
che mi trascende e rende possibile il mio pensiero.
Agostino affermava che la verità esiste: partendo
dal dubbio scettico arrivava ad una certezza, perché
non potrei dubitare se non ci fosse una verità che
appunto al dubbio si sottrae. Fu questa intuizione a
farlo uscire dal dubbio radicale nel quale egli era
caduto durante gli anni bui che precedettero la sua
conversione. L'intuizione con cui il dubbio si rende
consapevole nella mia mente è già la verità stessa
che si fa strada: "Io provo a dubitare di tutto",
diceva il filosofo, "ma, certamente, anche con il
dubbio più radicale, sono certo che sto dubitando".
Dunque: "Si enim fallor sum. Nam qui non est, utique
nec falli potest, ac per hoc sum si fallor" ("Se
infatti mi sbaglio, vuol dire che esisto: chi non
esiste non può nemmeno sbagliarsi; dunque, siccome
mi sbaglio, esisto"). Almeno fino alla concezione
cartesiana, esistevano due tipi di dubbio:il dubbio
scettico, un dubbio totale, radicale, che coinvolge
tutto l'uomo e porta alla negazione della conoscenza
e della verità; il dubbio agostiniano, un dubbio
totale, ma non radicale, da cui hanno origine le
certezze di cui l'uomo ha bisogno. La filosofia di
Agostino fonda il pensiero occidentale è la
svalutazione della regime della libertà, della
filosofia e della scienza.
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