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Lao Tze, I Ching ed il "ritorno"
all'Assoluto non-duale
Paolo D'Arpini
"La verità non può essere
perseguita, è sempre presente e manifesta,
altrimenti non sarebbe verità ma semplice
descrizione. E la descrizione non è mai la
sostanza…"(Saul Arpino)
L'idea del "ritorno", che costituisce uno degli
elementi di primaria importanza nel Tao-te-king,
affiora già nel Libro dei Mutamenti (I Ching).
Sotto l'esagramma Fu si legge: "Ritornare é
pervenire al Tao..". Un commento attribuito a
Confucio dice: "La ragione del Cielo è abbagliante e
si abbassa sino alla terra. La ragione della Terra è
umile e si eleva al Cielo. La ragione del Cielo
diminuisce ciò che è elevato ed aumenta ciò che é
basso. Gli spiriti nuocciono a ciò che è pieno e
fanno del bene a ciò che è vuoto. La ragione del
Cielo detesta ciò che é pieno di sé ed ama colui che
é umile. L'umiltà é onorata e splendente: essa si
abbassa e non può essere sormontata, essa é il fine
del saggio!"
L'esaltazione della semplicità, descritta nel
Tao-te-king preesisteva a Lao Tze. Un moderno
filosofo cinese, Lang-si-ciao ritiene che il "non
agire" taoista corrisponda alla "semplicità" dell'I
Ching.
Se Lao Tze rielaborò alcuni pensieri già esistenti
nella Cina antica e si valse di essi come pietre per
edificare la montagna di Golconda del suo sistema
filosofico, non é però detto -come alcuni studiosi
sostengono- che tali concetti provenissero
dall'antica India… E' vero che la filosofia Vedica
sembrerebbe la più antica elaborata dall'uomo, e le
sue implicazioni influenzarono il pensiero
metafisico del mondo conosciuto. Ma questo é ciò che
appare in quanto tale ricerca del vero risulta
"codificata" nella memoria e quindi si fa
riferimento ad essa come ad una "fonte".
Personalmente sono dell'opinione che sia il Taoismo
che il Vedanta, entrambi di natura non-dualistica,
fiorirono spontaneamente per logica propria. Simili
sistemi trovarono luce non solo in Cina ed in India
ma pure in Europa, in Asia minore, in Africa e nelle
Americhe. Tutto avvenne a partire da quel periodo di
"Fioritura Culturale" che potrebbe essere indicato
nella fine del neolitico, con la scoperta
dell'agricoltura e quindi dell'aumento delle risorse
alimentari disponibili, che facilitarono lo
sviluppo del pensiero analitico concettuale ed
artistico, ed è contemporaneo alla scoperta della
scrittura. Alcune immagini non dualistiche sono
riconoscibili, ad esempio, nel pensiero ebraico con
"Io sono quell'Io sono" o nella filosofia
presocratica…. con il concetto del "Tutto" che
continuamente si svolge in se stesso.
Insomma inutile cercare ove il pensiero originale
dell'Assoluto, "che tutto comprende e da cui tutto é
originato ed a cui tutto ritorna" (inteso come
superamento del teismo personale), sia apparso per
la
prima volta… si può invece supporre che tale
filosofia sorga all'interno di varie famiglie umane,
nel momento in cui la raffinatezza del pensiero
raggiunge un culmine.
"Tutto é uno e perfetto in se stesso", affermano le
Upanishad dell'India ed il perseguire il
"perfezionamento" è solo la proiezione di un
concetto basato su un altro concetto… la verità è
qualcosa di molto semplice….
E per finire un'invocazione di Chuang-tze: "Mio
Maestro, mio Maestro, tu che distruggi senza essere
cattivo! Tu che edifichi senza essere buono! Tu che
fosti prima dei tempi e che non sei vecchio! Tu che
copri tutto come il Cielo, che porti tutto come la
Terra, che sei autore di tutto senza essere abile..
Comprenderti così, ecco la gioia celeste. Sapere che
io sono nato per la tua influenza, che alla mia
dipartita rientrerò nella tua Via, che riposando
comunico allo Yin la tua modalità passiva, che
agendo comunico allo Yang la tua modalità attiva:
ecco la felicità suprema…
L'azione dell'Illuminato si confonde con l'azione
del Cielo, il suo riposo col riposo della Terra. Il
suo saldo Spirito domina il mondo!"
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