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Se siete una giovane e bella donna americana maniaca del
fitness, nevrotica per il 50% del tempo e isterica per l'altro
50% e avete un marito estremamente paziente che vi ama
nonostante gli rendiate la vita un calvario con i vostri pianti
e le vostre scenate mentre lui lavora e mantiene la vostra
splendida villa , beh se questo è il vostro caso, non assumete
mai, dico mai una governante messicana con l'aspetto di Paz Vega,
(quella di Lucìa y el sexo per capirsi), no neanche se non siete
capaci di aprirvi la porta da sole o se non distinguete il latte
dalla candeggina, semplicemente perché non avete speranze.
La giovane americana in questione (Deborah Clasky) è
interpretata da Tea Leoni che è semplicemente troppo brava, è
così isterica che ti viene voglia di picchiarla con un randello,
il marito John Clasky è il rassicurante Adam Sandler di sempre,
sensibile e rassegnato ad una vita matrimoniale d'inferno.
Tutto normale finché un giorno Deborah, troppo in balìa di se
stessa per gestire da sola una figlia leggermente in sovrappeso
e un'arzilla mamma ottantenne nostalgica e un po'alcolizzata (la
mitica Cloris Leachman, vi ricordate Frau Blucher?), decide di
prendere in aiuto la bella Flor Moreno (Paz Vega appunto, non
posso, per decenza, scrivere i commenti che sentivo nelle
poltrone dietro di me!)
Il mal voluto non è mai troppo…
Flor è fuggita dal Messico insieme alla figlia per cercare di
darle una vita migliore e non parla una parola di inglese, anzi,
non ci pensa proprio ad integrarsi fedele com'è alle sue origini
e alla sua terra, ed è proprio la figlia (la giovane Shelbie
Bruce vera rivelazione) che farà da tramite fra lei e il nuovo
mondo fatto di piccole ipocrisie, invidie e meschinità che
Deborah non le risparmierà fino alla fine, insegnandole a tirare
fuori le unghie per proteggere chi ama.
Spanglish è la contrazione di Spanish e English, lo "spagnolese"
parlato dagli ispanici emigrati negli Stati Uniti e da questa
unione bizzarra ci si accorge di quanto spesso la comunicazione
sia molto più difficile fra chi vive sotto lo stesso tetto che
fra chi parla lingue diverse.
Il regista e sceneggiatore James L. Brooks conosce il suo
mestiere (Voglia di Tenerezza e Qualcosa è cambiato) e ha la
rara capacità di far vedere le cose per quello che sono, senza
giudicarle e senza sforzarle, ti prende per mano e con raffinata
psicologia, ti accompagna piano piano dentro la storia per poi
lasciarti lì seduto a decidere da che parte stare.
E non è così facile decidere, specialmente quando la nostra
felicità può far soffrire qualcun altro.
E a chi non è successo?
Così il film scivola via lasciandoti un pizzico di magone che
non ti molla per tutta la serata e anche un po' il giorno dopo e
quando un film ti rimane addosso, allora vuol dire che funziona. |
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