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Esperanto

Babylon Café letterario virtuale ed… esperanto!  
Intervista a Davide Zingone a cura di Massimo Acciai

Scacchi

La diagonale del pazzo
di
Davide Zingoni

Etimologie

Quando i Romani conquistarono l'Informatica
di Davide Zingoni

Babylon Café:

Café letterario virtuale… ed esperanto!
 

Intervista realizzata da Massimo Acciai


Tra i tanti siti letterari ormai presenti nella Biblioteca Universale che è oggi Internet, ve n'è uno che ha catturato la mia attenzione, di appassionato lettore e di esperantista, negli ultimi mesi. Si chiama Babylon Café; si occupa, come noi, di narratura, fumetti, etimologie ed… esperanto! Proprio al responsabile della sezione esperanto - Davide Zingone - abbiamo rivolto alcune domande, a cui ha risposto per mail il 25 maggio…


1. Innanzitutto quando nasce Babylon Cafe? Come nasce questo progetto? Perché un "caffè letterario virtuale"?

Era una notte buia e tempestosa… No, non è l'inizio del racconto horror di uno scrittore alle prime armi, ma ricordo che pioveva a dirotto quella notte di novembre dell'anno scorso, quando insieme ad alcuni amici cercammo riparo in un piccolo pub del centro di Roma. Qualche birra chiara, le patatine fritte affogate nella maionese, e ben presto il rutinario dibattito, con relativi sfottò, sui risultati della partite del Napoli e della Roma lasciò spazio a una discussione molto più accesa. Parlammo per quasi due ore di letteratura, dello stato "pietoso" del mondo editoriale italiano, del Bel Paese patria di santi, di navigatori e di poeti nascosti nei cassetti delle scrivanie di qualche editore più attento al bilancio consuntivo che a dare un'opportunità all'arte. Fu a quel punto che qualcuno lanciò l'idea di mettere a frutto le esperienze che ognuno di noi aveva maturato in campo editoriale. C'era chi aveva pubblicato un romanzo a proprie spese, chi collaborava con i propri articoli a giornali e riviste, chi aveva messo online un sito personale, e chi aveva lavorato per diverso tempo presso case editrici in Italia e all'estero. Decidemmo di unire le nostre forze per creare uno spazio tutto nostro, un'isoletta felice dove chiunque potesse approdare per arricchire un dibattito culturale genuino, sanguigno, non mediato dalle leggi non scritte del mercato. Il talento e la voglia di esprimersi attraverso l'arte in ogni sua forma sarebbero state le uniche discriminanti.
Il progetto prese forma dopo circa una settimana di discussioni via email e via telefono. Il punto di partenza sarebbe stato Internet, strumento dalle possibilità impressionanti. Sarebbe stata una tavola rotonda virtuale e permanente, dove discutere di letteratura, di arte, di lingue (principali veicoli della comunicazione umana), un caffè letterario virtuale, insomma. Il nome venne fuori quasi subito e all'unanimità, in ricordo del biblico episodio della Torre di Babele. Era finalmente nato il "Babylon Cafè".

2. Vi occupate di molti argomenti vedo…

Gli argomenti di cui tratta il Babylon, in effetti, sono molti. Si va dalla poesia ai racconti, dalle vignette satiriche alla web art. Non pretendiamo certo di poter coprire tutte le forme di espressività dell'arte, ma nel nostro piccolo ci piacerebbe poter costruire un dibattito culturale quanto più completo e variegato possibile. Il nostro sito vuole essere un punto d'incontro dove l'artista, quello vero, non quello che si sente poeta o scrittore solo perché una volta ha scritto una lettera d'amore stereotipata alla propria fidanzatina, possa sentirsi circondato da altri artisti come lui. Una comunità, dove crescere e confrontarsi. Credo che oggi, a dispetto della facilità delle comunicazioni di cui disponiamo, la gente, e gli artisti in particolare, si senta molto sola. Siamo isolati in mezzo a un mare di parole e di informazioni. Una bella contraddizione, nell'era di internet e dei cellulari con videocamera…

3. Si nota subito l'attenzione che dedicate alle tematiche linguistiche, come le etimologie e perfino l'esperanto, la nota lingua internazionale, che è la parte del sito di cui ti occupi tu…

Va da sé che il linguaggio è l'elemento cardine della comunicazione umana. La lingua, il codice semantico che impariamo fin dalla culla, è un mistero affascinante. Se ci pensi, è impressionante come la semplice emissione di fiato filtrata attraverso le pliche della laringe possa creare mondi meravigliosi. Pochi suoni in successione, ed ecco che Aladino ordina al genio della lampada di esaudire i suoi desideri, Dante esplora l'Inferno insieme al suo maestro, Don Quijote combatte contro i mulini a vento e Shakespeare se la ride mentre ti ricorda che sei un po' Amleto e un po' Yago.
Da sempre mi interesso di lingue, ma mi ha conquistato l'idea di una lingua pianificata, comprensibile e gradevole, che affianchi le lingue nazionali per facilitare le comunicazioni internazionali. L'Esperanto è portatore di quegli ideali di uguaglianza e rispetto reciproco dei popoli che purtroppo sono sempre stati calpestati nelle relazioni tra stati, a qualunque livello. La sezione dedicata alla Lingvo Internacia vuole essere uno spazio per farla conoscere al vasto pubblico che spesso ne ha soltanto sentito parlare, e conta già su contributi di qualità. E poi, da professore di inglese, penso che la lingua di Oscar Wilde, di H.G.Wells e di Hemingway sia molto facile da parlare…male.
Ma il dibattito in materia è troppo lungo e articolato per poterlo introdurre qui.
Quanto all'etimologia, la vedo come l'archeologia della lingua. E' un viaggio avventuroso all'indietro nel tempo. Il famigerato professor Etymon Logos è un esperto di fatti linguistici divertenti ed interessanti, e la sua rubrica è un piccolo fiore all'occhiello del Babylon.

4. Chi cura la parte grafica del sito?

In effetti riceviamo spesso complimenti per la parte grafica del Babylon. Le pagine sono curate da Morgana, una bella ragazza romana che alterna la sua attività di webmistress con il dottorato di ricerca in Scienze della Comunicazione. Da un iniziale progetto abbozzato su un tovagliolo di carta, è riuscita a tirare fuori una grafica accattivante e funzionale che è il biglietto da visita del nostro sito.

5. Cosa pensate in generale delle riviste online e dei portali letterari? Come di pone secondo voi il mondo della pubblicazione cartacea rispetto alla pubblicazione su Intenet?

Di portali di letteratura online ce ne sono probabilmente troppi nel panorama italiano, e quasi tutti propongono formule che si assomigliano. E' probabilmente una conseguenza diretta della situazione editoriale attuale, e mi riferisco a quella cartacea. Non so cosa pensino esattamente le case editrici riguardo ai siti che pubblicano testi online: forse questa è una buona domanda da rivolgere ai diretti interessati. Ho tuttavia l'impressione fondata che le scelte degli editori ultimamente chiudano (o socchiudano, nel migliore dei casi) le porte ad opere ed autori che meriterebbero miglior sorte. Per questi ultimi internet diventa allora una indispensabile ultima spes per far conoscere le proprie opere ad un pubblico più vasto del classico circolo di amici e conoscenti. Penso che tra i milioni di elettroni impazziti che circolano a velocità folle lungo il Grande Web, le case editrici potrebbero pescare molti piccoli gioielli, se solo si prendessero la briga di cercare con attenzione.
Considerando che la pubblicazione online non è fenomeno localizzato e marginale, ma cresce ogni giorno, vedrei con favore la nascita di un mega portale che inglobasse il meglio delle proposte in rete, con un'attenta selezione basata sulla qualità, che potrebbe diventare un serbatoio ed un riferimento per l'editoria cartacea. So di parecchi scrittori affermati che non disdegnano il mezzo elettronico. Si potrebbe addirittura creare una dicotomia tra il mondo della carta stampata e quello del foglio elettronico. Una proposta ed una provocazione al contempo…
Quanto alle riviste online, invece, credo che ce ne siano alcune molto ben fatte e piuttosto interessanti, che poco hanno da invidiare ai magazines patinati disponibili in edicola. Non è un caso che parecchie testate abbiano approntato, accanto alle versioni stampate, anche delle versioni telematiche.
Anche al Babylon stiamo approntando una webzine, il Babylon Magazine. E' un progetto probabilmente ancora acerbo, che ha l'unico obiettivo di raccogliere e diffondere gli articoli più meritevoli dei nostri utenti. Ci saranno sezioni riguardanti la letteratura, lo spettacolo e più in generale il mondo dell'arte e della cultura, magari con uno sguardo rivolto al sociale. Il numero zero sarà online tra qualche giorno. Se l'iniziativa dovesse avere un certo riscontro, crediamo che il Magazine diventerebbe uno strumento in più per arricchire il dibattito culturale del nostro Caffè virtuale.

6. C'è qualcosa che ho dimenticato di chiederti? :-)

Ma non ti pare che abbiamo già annoiato abbastanza i tuoi cortesi lettori?

7. Progetti futuri?

Di progetti in cantiere ce ne sono, e siamo sempre aperti ai suggerimenti che dovessero arrivare dai nostri utenti. Purtroppo spesso manca il tempo per realizzarli. Ognuno di noi dedica al Babylon una parte del proprio tempo compatibilmente con la propria attività lavorativa o di studio. La nostra, inoltre, è una redazione "virtuale" sparsa in giro per l'Italia, e non solo. Nonostante le difficoltà, tuttavia, il nostro portale sta diventando sempre più rispondente all'idea originale: quella di creare uno spazio culturale aperto al dibattito dove ogni utente possa crescere confrontandosi con gli altri. E poi, non si sa mai che la vulcanica mente della nostra direttrice Maria Elena non partorisca qualche nuova strabiliante idea.

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