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Territorio come risorsa educativa
Gennaro Tedesco
Realizzare sul territorio un
raccordo interistituzionale fondato sulla
collaborazione e finalizzato alla soluzione di
problemi formativi
Una volta riconosciute le risorse educative del
territorio e le loro specificità nei processi
formativi, si possono individuare le condizioni di
fattibilità per realizzare sul territorio un
raccordo interistituzionale fondato sulla
collaborazione e finalizzato alla soluzione di
problemi formativi. Il progetto preso in
considerazione per utilizzare il territorio come
risorsa educativa, tenendo conto delle relazioni con
il sistema sociale e produttivo, riguarda il
comprensorio del comune di Chiari, provincia di
Brescia, a partire da una delle tre scuole medie
locali ( due pubbliche e una privata, cattolica),
esattamente la scuola media statale Morcelli.Sul
territorio di cui fa parte integrale e rilevante il
comune di Chiari che da sempre (geograficamente,
amministrativamente, economicamente) è il polo di
attrazione per le comunità circostanti, esistono
anche Istituti superiori come l'Istituto tecnico
commerciale, l'Istituto per periti aziendali, una
Scuola di formazione professionale regionale, una
Scuola infermieri annessa alla relativa ASL ; in
comuni adiacenti sono presenti due Licei scientifici
di cui uno ad indirizzo sperimentale linguistico e
un Istituto tecnico industriale di Stato a
prevalente indirizzo meccanico. Sono presenti nello
stesso comprensorio ed esattamente localizzate a
Chiari un'ottima e fornitissima Biblioteca comunale
con annessa Pinacoteca, una Fondazione Morcelli
parapubblica di primo ordine, che organizza sovente
convegni culturali, umanistici e pittorici, di
notevole rilievo, una galleria privata di arte
moderna che allestisce impegnative mostre di pittura
poco e male pubblicizzate.
Per usare termini ripresi dall'attuale sociologia
dell'educazione, a fianco di queste agenzie
formative ve ne sono altre molto utili e produttive
al fine di un piano progettuale di sviluppo e
raccordo interistituzionale del territorio : alcune
importanti fonderie e aziende tessili, di cui una
all'avanguardia nel campo dell'elettronica e
robotica applicata alle macchine del settore
tessile. A Chiari è viva e operante, quanto meno a
livello di scuole medie di primo grado, una
associazione dei genitori che si fa spesso
promotrice di iniziative culturali come
l'istituzione di corsi per attività musicali o di
danza classica e moderna ; operano nel comune anche
una sezione del Club alpino, sezioni dell'AIDO e
dell'AVIS e società sportive che trovano nel locale
palazzetto dello sport, nella piscina comunale e
nelle altre palestre comunali un valido punto di
riferimento e di appoggio. Nella scuola media
statale Morcelli sono inoltre attivati corsi di
scuola-bottega pomeridiani per quei ragazzi che
vogliono svolgere attività di apprendistato
artigianale e non solo artigianale strettamente
legate alle offerte occupazionali locali,
migliorando la propria formazione di base (evitando
l'analfabetismo di ritorno, la stagnazione
intellettuale e gli sbocchi nella droga) e corsi
serali e notturni per lavoratori e casalinghe in
cerca di un diploma di scuola media indispensabile,
ma anche di un altrettanto necessario aggiornamento
culturale. In questa impostazione scolastica si
potrebbero sfruttare i germi di formazione
permanente e ricorrente. Sempre nella media Morcelli
si sono avviati collegamenti con l'Università del
Sacro Cuore in relazione all'attività di
orientamento che potrebbero essere sfruttati e
intensificati in altre direzioni. Naturalmente tra
le risorse educative del territorio vanno
considerati i Comuni, i Consigli di Istituto, la
Provincia, il Provveditorato agli Studi di Brescia,
lo Stato, il Ministero della Pubblica Istruzione, l'IRRSAE-Lombardia,
il distretto, la Regione, le famiglie, le radio e le
televisioni locali, le strutture ricreative e
associative della Chiesa cattolica e altre agenzie
minori che non è il caso di elencare.
Per tentare di elaborare concretamente sul
territorio un raccordo interistituzionale fondato
sulla collaborazione e finalizzato alla soluzione di
problemi formativi, occorre partire dalle
potenzialità interattive del sistema territoriale.
Le possibilità di sviluppo produttivo, sociale e
culturale del comprensorio clarense e quindi delle
sue specificità nel processo formativo si giocano
tutte all'interno della dialettica
tradizione-innovazione in un rapporto di
interdipendenza transazionale e non di
prevaricazione dell'una sull'altra o viceversa.
Nel caso del comprensorio clarense la tradizione è
rappresentata dalla sua vocazione agricola,
manifatturiera e dal suo paesaggio rurale, nel senso
anche di architettura rurale.
L'innovazione è configurabile in un tentativo di
riconversione e miglioramento delle risorse agricole
collegato con le istanze più moderne della
salvaguardia dell'ambiente e del suo patrimonio
secolare ed inestimabile in una logica produttiva,
socializzante e formativa di dinamizzazione
dell'ecosistema ambientale che cancelli la
metafisica della conservazione-putrefazione del
territorio. I poli di riferimento e di aggregazione
di un progetto formativo e produttivo di tali
dimensioni sono individuabili progressivamente, ma
non in modo conclusivo ed esaustivo , nel
costituendo Istituto agrario di Chiari, ma anche
nell'Istituto per periti aziendali e nell'Istituto
regionale di formazione a Chiari che potrebbe
introdurre corsi di restauro non solo del patrimonio
urbano antico, dal I4OO in poi, presente nella
cittadina, dove tra l'altro qualcosa in questa
direzione di marcia concretamente si sta operando
senza un piano progettuale generale che coinvolga in
modo organico e produttivo la campagna circostante,
ma anche del paesaggio rurale. Subito viene in mente
la cultura materiale delle cascine abbandonate. Nel
quadro più generale delle tradizioni agricole della
Lombardia l'Istituto agrario del comprensorio
clarense avrebbe , nella peggiore delle ipotesi, una
funzione catalizzatrice di antiche e nuove
esperienze tipiche della Lombardia e del clarense :
ci si riferisce alla cerealicoltura e
all'allevamento su cui tra l'altro varrebbe la pena
di aprire un lungo dibattito per la presenza nel
comprensorio di una latteria sociale che funziona
malissimo (annessa ad essa è un allevamento di
maiali che fornisce biogas), In questo settore il
costituendo Istituto agrario ma anche tutte le altre
scuole e agenzie formative del territorio, a partire
dalle materne-elementari e medie, potrebbero già
aprire un discorso altamente formativo sulla
gestione cooperativistica e sulla mentalità
cooperativistica attualmente debole anche se un
certo retaggio solidaristico cattolico è ancora
parzialmente vivo attraverso una locale associazione
di Volontari dei Vigili del Fuoco. Tale mentalità,
sollecitata e consolidata, sarebbe molto utile
socialmente ed eticamente in quanto rafforzerebbe
anche certi valori etici e politici ampiamente e
profondamente sviliti negli ultimi tempi.
Qualche università di recente si è interessata di
una antica, rinomata e prestigiosa tradizione
manifatturiera tipica della Lombardia, la coltura e
la manifattura del baco da seta ora in decadenza, a
parte Como, in tutta la regione. Proprio il
comprensorio clarense in un passato non lontano,
fine I8OO, inizi I9OO, era tra i primi produttori
della Lombardia nell'industria serica. Tutta Chiari
ne porta ancora i segni nella architettura urbana e
rurale. Sono rimasti in piedi i vecchi opifici ora
trasformatisi in abitazioni o abbandonati e i canali
e i canaletti disseminati dappertutto nel
territorio. Alcune università lombarde hanno
sviluppato da qualche tempo ricerche di archeologia
industriale molto utili per sondare e riportare alla
luce una realtà storica e produttiva perduta quasi
nella memoria collettiva e una operazione di
recupero produttivo di tali tradizioni storiche e di
restauro del tessuto urbano e rurale implica un
coinvolgimento sociale ed industriale della rete
produttiva e formativa, in modo particolare
l'accensione di corsi di restauro nei corsi di
formazione regionale locale. Ne conseguirebbe una
interazione costante tra realtà produttiva (per
esempio una necessaria riqualificazione e
sofisticazione della produzione serica e una sorta
di "grafica" del territorio con il marchio d.o.c.
della unicità nella complessa riprogettazione del
tessuto urbano, industriale e rurale del
comprensorio) e scuole locali che già dalle medie si
assumono il ruolo determinante di riflessione
critica degli specifici tecnico-artistico-produttivi
messi in atto da tale complessiva e sofisticata
manovra progettuale. Una manovra del genere deve
prevedere rientri e uscite dal e nel mondo della
produzione locale e dal e nel mondo della scuola in
una dinamica interattiva nell'ottica di una
formazione ricorrente e permanente, tale da
modificare eventualmente le stesse acquisizioni
culturali di base e tecniche, stimolando nei
discenti grandi e piccoli e negli stessi operatori
della formazione una sensibilità critica che non
accetta postulati teorici o tecnici per l'eternità,
anzi assume in se stessa il ruolo di ricercatrice
dei punti deboli delle grandi e piccole cattedrali
costruite sulle certezze metafisiche. Ed è questo il
compito di quella che, malgrado la crisi attuale, è
e rimane il centro di riflessione critica e di
propulsione epistemologica ed innovativa : la
scuola.
Naturalmente questa manovra progettuale coinvolge in
modo quasi totalizzante le autorità locali e
regionali, comuni, Provincia, Regione, distretto,
IRRSAE, che, anch'essi, fungono da agenzie tecniche
e formative stimolatrici di tale processo
progettuale che nell'ottica dell'interazione
progressiva non può ritenersi mai completamente
esaurito. Non meno interessate dovrebbero essere le
banche locali che già oggi appaiono ampiamente e
profondamente impegnate nella sponsorizzazione di
convegni, mostre e progetti di restauro. Tale
progetto di recupero produttivo e di restauro, nel
senso non conservativo ma dinamico e interattivo
delle strutture urbane e rurali rispetto agli uomini
e alle loro attività, è un piano pilota tale da
consentire una messa in opera di una miriade di
attività collegate e indotte ; innanzitutto tale
iniziativa non solo rende tutto il territorio un
atelier aperto e dinamico ( per atelier si intende
anche qualcosa di profondamente radicato nella
cultura della tradizione e dell'innovazione) ma
anche un polo di aggregazione altamente qualificato
dal punto di vista formativo e culturale ; tale polo
di aggregazione potrebbe trovare nella Fondazione
Morcelli, nella Pinacoteca, nella Biblioteca e nella
Galleria privata delle sedi di elaborazione teorica
più sofisticata delle scuole che potrebbero
rivolgersi ad esse come centri di informazione, di
ricerca e di creatività in un rapporto costante di
reciproco scambio. Scuole, Biblioteca, Fondazione,
Galleria privata dovrebbero poi creare un pool
insieme alle banche e alle industrie locali
interessate al fine di valorizzare e pubblicizzare
in Italia e all'estero l'immagine-prodotto :
ecosistema clarense.
Interessante e proficuo da tutti i punti di vista
sarebbe il confronto del modello clarense con
eventuali altre esperienze simili in Europa e fuori
d'Europa. Questo interscambio con l'estero dovrebbe
essere dialettico ed interattivo. All'interno di
tale costituendo pool si svilupperebbe anche una
specializzazione operativa delle mansioni svolte da
tutti gli operatori. In questo caso per operatori si
intendono soprattutto gli alunni delle scuole, ma
senza dimenticare gli insegnanti, che in questa
attività potrebbero scoprire proficue occasioni di
autoaggiornamento. Gli alunni e i professori
dovrebbero diventare gli operatori specializzati del
settore : esperti di marketing, di pubbliche
relazioni, di pubblicità con tutte le conoscenze
annesse e connesse soprattutto ma non solo al campo
delle lingue straniere. In questo caso un ruolo
strategico potrebbe giocare il liceo scientifico
sperimentale linguistico del comprensorio
"inventando" profili professionali ad hoc.
La locale ASL sarebbe garante e sollecitatrice di un
processo di riconversione e innovazione
agro-industriale e turistica anche in funzione di
una più attenta salvaguardia dell'ecosistema, del
suo disinquinamento e de suo consolidamento. Un
progetto del genere di così ampia e profonda portata
è concepibile e attuabile a condizione che il corpo
docente sia pienamente consapevole del ruolo
strategico che sempre di più esso assume nei
processi formativi ; ma nell'attuale situazione, a
meno che non ci sia una precisa, chiara e
determinata volontà politica, un tale progetto
sarebbe destinato a sicuro fallimento e
pretestuosamente portato ad esempio come tipico
capitolo uscito dal libro dei sogni di una
intellighenzia italiana ammalata di efficientismo
inconcludente e di elusivo e vuoto modernismo .
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