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Evoluzione della specie
attraverso le due forme di intelligenza quella
analogica e quella logica
Parità di coscienza nella
differenza di genere
Scrive Caterina Regazzi: Mi chiedo in base a quello
che dice Paolo e non solo, come mai se le donne
all'epoca del matriarcato sceglievano i maschi in
base alle qualità positive di questi, come la
solidarietà, la cura verso la prole (?), la
disponibilità (in che senso?), il senso di
appartenenza alla comunità, e io ci metterei la
capacità di proteggere la comunità e la capacità di
procacciare il cibo (o anche questo era appannaggio
delle donne visto che all'epoca saranno stati
vegetariani o per meglio dire, frugivori?) allora
come mai poi c'è stata questo cambiamento di rotta
verso il patriarcato?
Forse la scelta dei maschi non era stata così
attenta? la scelta del compagno forse é ancora oggi
appannaggio della donna, quando c'è a disposizione
una popolazione maschile entro cui scegliere, e così
l'accudimento della prole durante l'infanzia, tranne
casi isolati… siamo ancora noi responsabili dello
sviluppo emotivo dei giovani uomini e delle giovani
donne, ma essendo isolate l'una dalle altre non
abbiamo più quella che Sabine chiama "la forza dello
sciame" e siamo noi e solo noi che possiamo
riscoprire il valore di questa comunità femminile,
non dobbiamo aspettare che siano gli uomini a
concedercela, no?
Caterina Regazzi
………..
Risposta:
La domanda di Caterina è molto significativa… e
merita un'accurata risposta. Ma allo stesso tempo
non può essere una risposta esaustiva e definitiva
perchè nel rispondere su questo tema si mettono in
gioco energie che sono ancora in movimento.
L'evoluzione mentale della nostra specie, come
diceva lo stesso Ramana Maharshi, non ha mai fine..
Attenzione si parla di "mente" non di " pura
consapevolezza". La mente individuale ed anche
quella collettiva sono costantemente in un processo
di conoscenza -in divenire-, quindi il percorso è
illimitato e perfettibile, mentre la "pura
consapevolezza" (il Sè) è al di là dello spazio
tempo e non può essere misurata in alcun modo. In
Cina viene definita Tao, in India la chiamano Atman,
noi spiritualisti laici la conosciamo come lo
Spirito Universale o Forza Vitale.
Tornando alla mente, diciamo che ad un certo punto
della nostra storia il processo di maturazione
intellettiva aveva consentito alla donna di assumere
l'autoconsapevolezza psicofisica e quindi di
prendere coscienza dell'io, uno stadio che tutti gli
zoologi conoscono bene quando analizzano i
comportamenti degli animali, per vedere se essi sono
in grado di riconoscersi allo specchio, ad esempio,
o in altre forme.
Ovviamente non si tratta dell'autoconsapevolezza del
Sé (nel senso superiore) ma della coscienza di
rappresentare uno specifico nome forma, ovvero la
mente ed il corpo… insomma si tratta dell'ego.
Ma l'ego è una pietra miliare importante per lo
sviluppo della coscienza. In ogni caso la crescita
intellettuale deve partire dall'ego. Quindi allorchè
questo stadio venne raggiunto da un'ipotetica "prima
donna" (quella Eva che gli scienziati definiscono la
madre di tutte le madri, sulla base del messaggio
DNA mitocondriale contenuto nel midollo spinale
femminile), sorse il problema di come elevare
nell'uomo (s'intende il maschio) lo stato di
autocoscienza e giudizio.
Per far ciò era possibile la sola via genetica,
quella della trasmissione di certe caratteristiche
ritenute evolute. Però nelle società matriarcali
antiche l'uomo non poteva esercitare (perchè non in
grado) ruoli di responsabilità sociale, o poteva
farlo molto limitatamente, per cui si rese
necessario nel gioco dell'evoluzione della specie
che l'uomo assumesse su di sè la conduzione della
società umana. Da qui la nascita del patriarcato,
con il bene ed il male che ne consegue. Il bene è la
ragione portata alle sue vette, il pensiero
astratto, la filosofia, etc. il male è la dominanza
e lo sfruttamento "utilitaristico" non solo delle
donne ma anche delle altre specie e delle risorse
naturali.
Oggi siamo arrivati al punto in cui l'uomo (il
maschio) ha compiuto i passi necessari per
pareggiare il suo livello di autocoscienza ed
intelligenza a quello della donna. Pertanto non è
più necessario il mantenimento del patriarcato, che
è stato comunque utile nel piano di sviluppo globale
della specie umana -come lo fu il matriarcato
precedentememente.
Ora il maschile ed il femminile possono camminare
fianco a fianco utilizzando entrambe le capacità
mentali all'unisono. La capacità analogica
(femminile) e quella logica (maschile).
L'integrazione di queste due forme d'intelligenza
consentirà -come anche afferma lo psicologo Michele
Trimarchi- alla specie umana di compiere il
successivo passo evolitivo.. verso una più matura
"coscienza spirituale" (laica).
Se non si autodistrugge prima…
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