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Poesia italiana
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Andrea Cantucci,
Giovanna Casapollo,
Matilde V. Laricchia,
Michele Parigino
Poesia in lingua
Questa rubrica è aperta a chiunque voglia
inviare testi poetici inediti, purché rispettino
i più elementari principi morali e di decenza...
poesie di Manuela Léa Orita,
Livia Ioana Stefan
Recensioni
In questo numero:
- "Esagramma 41" di Massimo Acciai, prefazione
di Mariella Bettarini
- "La nevicata e altri racconti" di Massimo
Acciai, recensione di Monica Fantaci
- "Sempre ad est" di Massimo Acciai,
recensioni di Liliana Ugolini e Monica Fantaci
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai,
nota di Sandra Carresi
- "Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai,
nota di Stefano Gecchele
- "La metafora del giardino in letteratura" di
Lorenzo Spurio e Massimo Acciai, recensione di
Anna Maria Balzano
- "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio,
recensione di Valentina Meloni
- "Accenni d'Autunno" di Antonio Messina
- "Verso altri cieli" di Floriana Porta
- "Una storia sbagliata" di Donatella Fabbri,
nota di Massimo Acciai
- "Non ci sono foto ma qualcosa è rimasto" di
Matilde Vittoria Laricchia
- "Il mio canto fiero" di Cesare Lorefice
- "Scene da un probabile inferno" di Salvatore
Scalisi
- "Tempesta d'estate" di Salvatore Scalisi
- "Quando sorride il mare" di Floriana Porta
Interviste
Articoli
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In questo numero segnaliamo...
Esagramma 41
Massimo Acciai
Faligi, 2013
Ricco,
vivo, mosso da vari “codici” esperienziali e
conoscitivi (il libro dell’ I Ching, da cui il
titolo di questo libro; l’humus talora
fantascientifico; la “profezia” maya; le date del
Calendario della Rivoluzione francese apposte sotto
le poesie; gli hayku; il connubio musica-poesia
nelle otto canzoni presenti; il forte interesse e la
conoscenza attiva dell’esperanto, ecc.), tuttavia
Esagramma 41 ha come “codice” principale (e – direi
– assoluto) la vita e l’esperienza dell’autore
stesso, che di sé scrive, argomenta, narra, espone
sentimenti e ricordi, volontà ed emozioni, speranze
e rimpianti, e così via. Si leggano, ad esempio,
versi come questi: “ci si scopre bambini”; “A volte
vorrei tornare invisibile”; “il dolore mi riavvolge/
calmo, lentamente”; “sorrido a quanto è trascorso”,
“il cuore rivolto ad un giorno lontano”, “Potrebbero
essere solo brutti ricordi”, “questi ricordi
struggenti carichi di gioia”, “Eppure cerco ancora
il silenzio”; “Il passato mi
avvolge come nebbia./ Il futuro è un passo nel
vuoto./ Il presente…esiste?”, ed altri ancora. Si
vedrà che la precisa cultura, la puntuale
conoscenza, l’esperienza di tanti “codici” – come
dicevo – non cancellano (anzi inverano,
concretizzano, persino potenziano) l’ “io”
dell’autore che, proprio a questo proposito, si
chiede: “Sono forse stato io poeta?/
Certo è molto che non sento il ‘brivido’/ e mi pare
che la poesia sia una terra remota/ appartenente a
un altro pianeta”. Ecco, allora, poesie anche in
forma di canzoni (e siamo
all’ultima sezione del libro), e canzoni
precisamente con musica: testi e musica dell’autore
(tranne due testi, con musiche di Matteo Nicodemo e
Giuseppe Profili). L’autore si fa, dunque, anche
“musico”, musicista, e dedica tali opere a donne
amate, all’amore che è “sbalorditivo, puro,/ è
crudele, fragile, pretende ma non dà,/ è bello e
inutile,/ libero…l’amore mio!”. E siamo alla
conclusione, alla finale sintesi, sì da raggiungere,
in pienezza, la propria identità: nella vita e nei
versi.
Mariella Bettarini
* * *
Un fiorentino a Sappada
Massimo Acciai
Lettere Animate, 2012
A parte constatare che la famiglia Acciai - i nonni
- è longeva ci sono degli sprazzi lucenti in questa
che - con linguaggio aulicissimo di Spurio - viene
definita del prefatore Lorenzo Spurio - appunto -
"silloge" di racconti intorno a una lunga
passeggiata - che se avessi qualcuno di mio
gradimento con cui andare andrei subito a visitare
tolti tutti gli enetacci che capitano nel libro
ovviamente, il mio Veneto poi, il mio Veneto, quello
vero, quello secessionista, ho divagato, chiedo
venia.
Il primo inciampo /la prima scossa del libro è
ovviamente l'apparizione della Bambina.
Chi cosa rappresenta, il Sesso? la Paura? una
paronoia munchiana?
Poi il racconto si fa quasi "infantile" (il
Parmigiano) ma è solo un attimo, la bellezza del
paesaggio fa trapassare il protagonista al mondo di
morti, il racconto scivola (è ben scritto) fra le
cappelle con i lumi accesi e delle curiose sagome.
Come nel film "Blair witch project" la natura da
serena e accogliente si fa minacciosa alternanza di
stati euforia e senso di minaccia. Questo è molto
contemporaneo (il bipolarismo). La minaccia è spesso
femmina come lo strano episodio della donna con la
jeep e la gita fuori confine che finisce molto male
(come ha fatto ad accendere il fuoco il protagonista
se odia il fumo?). La cosa misteriosa è che l'amico
il giorno seguente sosterrà di aver cenato con lui.
E' affascinante questa cosa: crepe che si aprono
continuamente nel fluire di un racconto
apparentemente piano e tranquillo. Mi pare anche
positivo che l'autore non spieghi molto- è così,
fine.
Ci troviamo catapultati nell'anno 2236 e questo
fatto che il protagonista si portasse dietro i libri
di Asimov nelle sue passeggiate acquista un senso
interno al libro tipo sogno freudiano, la successiva
apparizione dei soldati austriaci invece è un
episodio alla Fanny games del regista mio preferito
M.Haneke! La sostanza del libro è in questo
alternarsi di quiete e tempesta, quasi uno specchio
di uno stato di animo che viene bene espresso nelle
100 pagine del libro
Stefano Gecchele
* * *
Sempre ad est
di Massimo Acciai
Faligi, Editore, 2011
Commento a cura di Monica Fantaci
L'oriente è una delle passioni del nostro Acciai; un
oriente ricco di fantasia, di avventure mosse da
situazioni particolari legate al surypanta, una
creatura inventata dall'ingegno dell'autore, sempre
pronto a stupire il lettore. E' una continua ricerca
del surypanta, che viene catturato da un mago e
portato "sempre ad est", come lo stesso titolo del
libro suggerisce.
Il surypanta non si stanca mai di giocare e spesso
canta, quello stesso canto che porterà il suo
padrone verso oriente; il testo assume la struttura
propria della fiaba, nel suo intreccio sempre più
incalzante, fino a raggiungere l'antagonista e
sconfiggerlo; è durante questo muoversi verso la
meta che si instaura l'amicizia tra due umani con la
passione e l'amore per i surypanta, insieme
inseguono l'est per liberare le creature dalla
brutalità del mago.
Si possono scorgere due morali:
- mai abbattersi durante le circostanze;
- dare valore all'amicizia, perché da questa si
ricaverà maggiore forza.
* * *
La nevicata e altri racconti
di Massimo Acciai
Edizioni Montag, 2013
Recensione a cura di Monica Fantaci
Acciai, in questa antologia, raccoglie tre racconti
legati alla cultura. Le storie seguono delle
sequenze narrative, nel loro scorrere dinamico, ma
anche e soprattutto descrittive, nel loro linguaggio
discorsivo, diretto e lineare, come si evince in
"Salirono seguendo le indicazioni fino a trovarsi
davanti alla locandina della conferenza, accanto al
portone della sala. Michele notò di sfuggita il suo
nome tra i relatori…".
Cosa potrebbe far scuotere da dentro l'animo dello
scrittore "La nevicata"? Potrebbe essere l'afferrare
un attimo che può sfuggire alla mente e al cuore, ma
che rimarrà impresso nel ricordo, infatti lui stesso
dice "Fuori dalle vetrate era già buio e le luci
della cittadina si stagliavano con le loro
sconosciute costellazioni sullo sfondo della notte.
Un rumore caratteristico…" e ancora "Decise di
tenersi il cappotto anche a tavola […] gli occorreva
qualcosa su fissare la memoria".
La nevicata, inoltre, potrebbe anche essere intesa
come un sistema politico e civile in penombra e che
l'autore si impegna ad immortalare nel suo scrivere,
tant'è vero che "L'Italia sepolta sotto la neve" si
accosterebbe, in maniera metaforica, alla condizione
del Paese. L'entusiasmo di Acciai durante la
scrittura si evince in "Man mano che salivano il
paesaggio si faceva sempre più affascinante" e in
"Lo avevano sempre affascinato quelle vecchie
librerie nei locali pubblici […] con i numerosi e
ricchi scaffali".
Cos'è la neve nel racconto? Uno stato emotivo
malinconico, che fiocca speranza.
Nel secondo racconto "Numeri", l'autore allude ai
voti scolastici, criticandoli "non potevano
pretendere di rappresentare o descrivere le capacità
intellettive di uno studente", invece no,
l'insegnante "li metteva nero su bianco, sul
registro, quei numeri".
Il sistema scolastico non va e Acciai lo ribadisce,
perciò i numeri portano angoscia e frustrazione. La
scrittura decisa fa raggiungere l'obiettivo allo
scrittore: mandare messaggi che risveglino le
coscienze e, magari, cambiare la situazione.
Nel racconto il protagonista è preda dei ricordi,
mentre ricorda le descrizioni si fanno sempre più
accese, si rimandano sempre alla mente e in ogni
situazioni quei numeri, che seguono sempre la loro
linea.
L'ultimo racconto, "La settimana bianca", viene
scritto a quattro mani con un altro scrittore,
Lorenzo Spurio; la narrazione si muove attraverso
uno schema discendente, in cui il protagonista
assume un atteggiamento insicuro e poco libero fino
a quando si butta nella mischia, con i suoi compagni
durante la settimana bianca. Si sa, il periodo
adolescenziale è un continuo abbandonarsi, un
fuggire dal nido familiare per librarsi, anche se le
regole sono sempre dietro l'angolo: "L'arrivo alla
struttura venne salutato da un grido di gioia
all'interno dell'autobus, mentre il vicepreside,
munito di microfono, si apprestava a dare delle
indicazioni preliminari, semplici ma importanti, da
rispettare. ".
In questo racconto si ripresenta la neve, i ricordi
riaffiorano ancora guardandola dalla finestra.
In questo terzo racconto si evince un messaggio
abbastanza chiaro, come si legge a pag.108: "La
gente appiccica etichette di continuo ad altra gente
e questo non fa altro generare nella nostra società
una massa di pregiudizi, di incomprensioni e
controsensi. ".
In un'ultima analisi, lezioni, esami e insegnamenti
sono argomenti principali di tutte le storie
presenti nel libro: la cultura è una fonte
inesauribile di cui non si può non fare a meno di
parlarne.
* * *
La nevicata e altri racconti
Di Massimo Acciai
Montag edizioni, 2013
Il filo conduttore che unisce i tre racconti
della presente raccolta è il mondo della scuola. Uno
sguardo inedito ai ricordi scolastici, sognando
un'altra istruzione che ancora non esiste e che
forse non esisterà mai. Ma sono anche memorie di
viaggio, piccole avventure vissute lontano da casa,
in altri luoghi, e il viaggio è soprattutto
metaforico, nei ricordi, nei sogni, nelle speranze.
Il primo lungo racconto, da cui prende il titolo la
raccolta, racconta di un viaggio in Calabria, in un
immaginario paesino assediato dalla neve, dove si
riuniscono personaggi legati in qualche modo al
mondo della scuola e della letteratura, riuniti per
celebrare la morte di un poeta: è lo spunto per una
confessione del protagonista, che esprime
liberamente le sue idee sulla pagina: quasi un
racconto-saggio. Il secondo testo, "Numeri",
riprende il personaggio del primo e ne racconta
l'esame di maturità. Infine "La settimana bianca",
scritto a quattro mani con lo scrittore jesino
Lorenzo Spurio, mette in scena un'insolita love
story tra due emarginati all'apparenza l'uno
l'opposto dell'altra. Si tratta di una rara
incursione nella narrativa non-fantastica da parte
di un autore che ha abituato il suo pubblico ad una
narrativa che si muove tra la fantascienza, il
fantasy e l'horror.
* * *
Antonio Messina - Accenni d'Autunno
QUARTA DI COPERTINA:
Piani
paralleli, manipolazione, scarti di memoria, due
universi distanti, quello dei Nerth così falso e
corruttibile e l'altro, quello degli Elth, almeno in
apparenza così bello e incontaminato; memorie, solo
scarti di memorie per costruire un sogno a occhi
aperti, e lui era il protagonista, pensava Isaac,
mentre camminava sperando di arrivare incolume agli
altopiani.
Isaac vive nella città di Anigad, in un lontano
futuro della Terra. Misteriose visioni turbano le
sere passate a contemplare i Sentieri della Luna e
l'Antica Strada della Luce Fluttuante. Nur e Sireus,
che sussurrano parole di speranza, fanno parte degli
Elth; Nenella la sfuggente, che non concede mai
risposte, appartiene ai malvagi Nerth. Finché non
arriva Ekta, e allora si scopre che forse è tutta
un'illusione. Che Isaac è vittima di un esperimento.
Che bisogna cercare la Porta del Vento e varcarla,
per poter finalmente "abbandonarsi all'aria", e
trovare la pace "tra i cespugli di mirto, sotto un
cielo carico di stelle."
RISVOLTO DI COPERTINA:
In questo romanzo troverete atmosfere rarefatte,
creature di sogno, varchi spazio-temporali; ma anche
misteriose golette che solcano fiumi di nebbia,
piani di realtà perfettamente integrati, scarti di
memoria riutilizzati per creare falsi ricordi; e
ancora rive mediterranee illuminate dalle lampare,
il profumo dei cespugli di mirto, la magia dei cieli
solcati da milioni di stelle. Troverete soprattutto
un protagonista, Isaac, che cerca le sue risposte
interrogando fantasmi, varcando Porte del Vento,
abbandonandosi infine al flusso della vita. Perché
ogni tanto bisogna "chiudere gli occhi e fermare il
respiro", per poi riaprirli, e scoprire che quella
realtà che si credeva immutabile, è invece
d'improvviso cambiata.
* * *
Donatella Fabbri
Una storia sbagliata: un caso per il commissario
Monti
Edizioni Atelier, 2013
Il breve romanzo giallo di Donatella Fabbri mi ha
incuriosito, prima ancora di leggerlo, per la sua
ambientazione fiorentina, ed in particolare "rifredina".
Rifredi è il quartiere dove abito da quando sono
nato. Non è un caso che il libro sia stato
presentato all'SMS di Rifredi, luogo che frequento
da una vita e che, da qualche tempo, è teatro di
eventi culturali quali presentazioni di libri
(anch'io, come chi mi segue saprà, ho presentato un
paio di libri nella saletta a ciò adibita). Là ho
conosciuto l'autrice che mi ha fatto gentile omaggio
del suo libro. L'ho letto il giorno seguente in un
paio d'ore e ne ho ricavato un'impressione molto
positiva. La storia, anche visto lo scarso numero di
pagine (ottantanove), non è molto intricata, ma
offre comunque molti spunti e una buona dose di
suspense. Chi ha ucciso il giovane Claudio,
diciassettenne problematico, adottato da una
famiglia che non gli ha mai fatto mancare nulla? La
risposta non è affatto scontata. Alle indagini fa da
sfondo il quartiere, un luogo reale su cui l'autrice
si è documentata - grazie a lei ho scoperto un
dettaglio interessante di Via del Palazzo Bruciato -
e spaccati di vita familiare dei poliziotti
incaricati del caso: la "commissaria" Alessandra
Monti e il suo collaboratore Giorgio Lazzeri. Due
personaggi ben delineati psicologicamente, così come
il personaggio di Gianni, amico di Claudio, su cui
l'autrice si è soffermata particolarmente. Il mondo
dei giovani, ed in particolare dei ragazzi adottati,
lascia molte domande al lettore e mette il dito su
tematiche delicate. Un buon romanzo d'esordio.
Massimo Acciai
* * *
Presentazione libro "Quando sorride il mare"
Di Floriana Porta
Ed eri mare. Ossia incontro
di spirito e carne, ma anche
il luogo di resurrezione.
Enorme palcoscenico
fra gli dèi e gli uomini.
Martedì 20 maggio 2014 alle ore 16.00, presso la
Biblioteca civica Centrale di Torino in via della
Cittadella 5 a Torino, sarà presentato il libro di
poesie e haiku di Floriana Porta dal titolo "Quando
sorride il mare", edito da AG Book Publishing. Ad
introdurre e coordinare i lavori Angela Cristofaro e
Giovanni Della Valle. Sarà presente l'autrice.
IL LIBRO
Il mare è il protagonista assoluto di questa ultima
raccolta di Floriana Porta, a partire dal titolo, ma
anche nel susseguirsi delle onde, delle maree e
delle correnti sotterranee, nell'impeto dell'acqua,
della schiuma che ci avvolge e ci travolge. La
poetessa scruta il mare per strapparne i segreti più
oscuri e inaccessibili; ne assapora i profondi
silenzi e ne svela gli oscuri abissi. Respira il blu
delle onde e s'immerge nella struggente e solitaria
"marea" dei ricordi, in uno spazio-tempo senza fine.
Lo scavo poetico penetra fin sotto la pelle sottile
del mare e in ogni fibra dell'anima, in un percorso
che si snoda attraverso sogni e fantasie, meraviglie
e mutamenti.
Un libro imperniato d'energie e d'emozioni che non
possono non affascinare e catturare il lettore. I
versi - puliti ed essenziali, da sorseggiare
lentamente - smuovono i sensi, giungono al centro, e
arrivano dentro. Durante la presentazione sarà
proiettato un dvd di video-poesie.
Per informazioni:
www.agbookpublishing.com/promo/floriana-porta-quando-sorride-il-mare_44.html
Pagina Facebook:
https://www.facebook.com/quandosorrideilmare
L'AUTRICE
Floriana Porta è nata a Torino nel 1975. Artista
poliedrica, si occupa di pittura, poesia e
fotografia. È presente in diverse antologie poetiche
e ha pubblicato due sillogi: Il respiro delle ombre
e Verso altri cieli. Le tematiche cardine della sua
poetica sono le riflessioni sull'esistenza, le forze
cosmiche e la ricerca dell'essenzialità. È membro
della giuria del Concorso Internazionale Poesia
Haiku organizzato dall'Associazione culturale
Cascina Macondo, e di quella del Premio Italia Mia -
Viaggio sentimentale in Italia, bandito
dall'Associazione Italiana del Libro.
www.florianaporta.it
* * *
Cesare Lorefice, Il mio canto fiero, linea ags
edizioni, 2011, poesia, pagg.52,
Medico-poeta, Cesare Lorefice cura il corpo non
solo, anche lo spirito. E se per il primo ricorre ai
farmaci, per il secondo alla poesia. Ce lo
confermano, fra gli altri,
nel loro triste e profondo significato, i bellissimi
versi riportati sulla quarta di copertina: "lo ci
sarò ancorai troverai le mie parole fresche come
pioggia a lenire il tuo dolore, e sarò musical per
la tua solitudine". Sono diretti a "Lei", a "Lei"
che non c' è più? " ... Mi cresce la paura di non
ricordare più il suono della sua voce >> .
(Da "II suon della sua voce" ).
La poesia è conforto unico al dolore: ti prende, ti
sor-prende, ti permette di estrinsecare quanto ti
porti dentro, addolcisce le tue lacrime, riesce
persino, con la sua luce, a mitigare l'espressione
malinconica dei tuoi occhi e a schiudere un sorriso
a fior di labbra sulla tua bocca.
Lorefice canta i sospiri dell' anima, ti porta con
sé nei suoi viaggi di piacere e ricognizione, ti
rende partecipe dei suoi segreti e dei suoi
desideri, ti porge la mano per aiutarti a rialzarti,
se sei a terra privo di forze, ma è l' amore, più
d'ogni altro sentimento, che irruente esplode dall'
animo suo e come fiume in piena sulla donna amata si
riversa e quasi la sommerge. E' un amore che si
presenta con tutte le sue sfaccettature: tenero o
aggressivo, vestito di gelosia rimpianto e ricordi,
intriso di sofferenza, e sempre schietto, caldo,
sincero. "Quanti giri su quella 500, quanti baci!
sotto la capotte .. .! Ti ho amato come nessuno mai.
Ma nessuno è riuscito trattenerti, neppure iol
raggio di gioia troppo presto spento". Quanta
angoscia emerge da questi versi! Solo chi ha vissuto
le stesse tragiche esperienze, può capire il poeta
-e immedesimarsi nel suo cordoglio. L'amore è gioia
e tormento ed è sempre il cuore ad esserne
coinvolto: "Tu sei la donna dei miei sogni! quella
che infiora la mia primavera";
" ... Pesa come una condanna la solitudine di chi
ama ... L' amore può dare molto dolore".
Più che una lirica, sembrerebbe un acquerello,
l'opera di un pittore impressio- nista, la scena
descritta in "Canto d'amore ibleo": un campo di
spighe mosse dal vento, i papaveri che danzano come
sirene, il sole stanco che depone il suo manto di
fuoco sopra i Monti Iblei, la luna che si specchia
nel mare, Nino che canta a Lucia (due ragazzi che
amoreggiano dietro i carrubi) "Amuri nun mi lassari!
si tu mi lassi! iu mi ni moru, senza di tia nun vali
né argentu né oru".
Altri quadretti di angoli meravigliosi della nostra
Italia dipinge il poeta, della sua terra in
particolare, la mitica Trinacria che ha dato i
natali ad insigni letterati e artisti, la
straordinaria isola del Mare Nostrum, ricca di arte,
di verde, di fiori, di frutti.
Antonia Izzi Rufo
* * *
Scene da un probabile inferno (A&A
edizioni) - Salvatore Scalisi:
Eddie, l'amico di Parker, invita a casa sua il
detective per chiedergli un favore: andare a trovare
l'ex compagno di Juana, la sua collaboratrice
domestica, la quale da quest'uomo ha avuto una
bambina che ha voluto tenergli nascosta. Il motivo è
riuscire a farsi dare del denaro che serva ad
aiutare in qualche modo la madre e la piccola. Nel
frattempo Ted, collega di Parker, dà inizio ad
un'indagine il cui scopo è strappare dalle grinfie
di una setta religiosa, denominata "Movimento per la
salvezza", il giovane Daniel; e lo fa mettendosi in
contatto con un certo Barnes, ex adepto della setta,
la cui vicenda all'epoca dei fatti suscitò parecchio
interesse nell'opinione pubblica tanto da appoggiare
le iniziative dei suoi familiari mirate alla
"liberazione" del loro ragazzo. I due investigatori
privati, dopo un lungo e laborioso lavoro, si
ritroveranno nell'abisso dell'Inferno e dovranno
vedersela proprio col diavolo in persona.
Non ha senso perdersi a rimuginare, sembra pensare
Parker, aprendo lo sportello della berlina e
sedendovi dentro; avvia il motore del veicolo,
quando vede "l'armadio" disteso per terra alzarsi.
Poco prima gli aveva raccomandato di rimanerci in
quella posizione, almeno fino a quando non fosse
andato via. Quella testardaggine di seguire il
proprio istinto invece di un ragionamento razionale,
il detective non la manda giù, tanto che riscende
dall'autovettura, va incontro all'imponente uomo e
gli scaraventa un pugno in faccia simile a un
tornado, rispedendolo orizzontalmente sul selciato,
nel mondo dei sogni. "Amico, sei grosso e con poco
cervello; mi dispiace dirtelo ma, continuando così,
la tua strada sarà pericolosamente in salita."
Tempesta d'estate (Libromania edizioni) -
Salvatore Scalisi:
La luce abbagliante del sole, la sabbia tiepida
sotto i piedi, lo sciabordio dell'acqua cristallina
sul bagnasciuga. Luca e Roberta sognavano quella
vacanza al mare da mesi e quella spiaggia sembra un
angolo di paradiso. È un momento perfetto per
allentare le tensioni e abbassare la guardia,
persino per Luca che di professione fa il
poliziotto. Maurizio e Katia sembrano cordiali, sono
simpatici: le due coppie non impiegano molto a
legare e Roberta accetta volentieri l'invito
dell'altra donna di trascorrere un pomeriggio in
compagnia presso la loro abitazione. Da quel
momento, Luca non ha più notizie della fidanzata e
anche l'altra coppia sembra svanita nel nulla:
disperato, impaurito, pronto al peggio, si getta
nelle ricerche, cerca informazioni presso chiunque
abbia incrociato la loro strada in quei giorni, ma
nessuno sembra sapere nulla, la misteriosa coppia
pare essersi dissolta nell'aria come la tiepida
brezza di un vento d'estate.
Salvatore Scalisi:
nato e risiedente a Catania, ha frequentato
studi classici. Nella vita ha svolto diversi lavori,
del tipo: manovale; lavapiatti; cameriere; vendita
porta a porta; rappresentante e antiquario. Da
ragazzo, ma ancora oggi possiede la stessa vivacità,
aveva una spiccata fantasia che gli permetteva di
elaborare a livello mentale una serie di scene
adrenaliniche che, messe insieme, diventavano delle
vere storie. Questa situazione è durata fino all'età
di 14 - 16 anni, per poi passare alla scrittura vera
e propria. I suoi primi lavori erano dei brevi
racconti, di tre quattro pagine; nel giro di pochi
anni ne avrà scritti qualche centinaio, che
purtroppo alla fine sono andati perduti. Poi,
intorno ai quarant'anni, la passione per il cinema
lo porta a cimentarmi con i soggetti
cinematografici. Pure in questo caso la produzione è
stata importante, sul numero delle decine.
Successivamente, passa a storie più articolate,
racconti lunghi, per finire al romanzo. Ha sempre
pensato che la scrittura sarebbe stata nella sua
vita una presenza predominante. Alle storie che
scrive gli piace spesso abbinare ai temi sociali una
introspezione psicologica dei personaggi, il tutto
condito da un'atmosfera di mistero. I libri sinora
pubblicati sono:
L'uomo dei piccioni
Relazione di sangue
L'ispiratrice
La mente del diavolo
John Parker il detective
Il mondo perfetto di Elisa
Linea 429
Scene da un probabile inferno
Tempesta d'estate
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