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Guerre stellari, episodio 7: Il risveglio della Forza. Era proprio necessario?
 

Nota di Massimo Acciai

 


 

Non sono mai stato un fan esagerato della saga di Guerre Stellari (o Star Wars, per dirla nell'odiato inglese…) ma la trilogia originaria, quella uscita al cinema tra gli anni Settanta e gli Ottanta (gli episodi quattro, cinque e sei, per intenderci) non mi era dispiaciuta: c'era intrigo, avventura, colpi di scena, effetti speciali di tutto rispetto per l'epoca, scenari e personaggi interessanti (sia i buoni che i cattivi) e anche la giusta dose di ironia. Soprattutto c'erano idee. Se la saga si fosse fermata a quei tre film sarebbe rimasta cara nei miei ricordi di gioventù, ma poi è andata avanti…
Non so quando esattamente l'epopea è diventata una specie di soap opera: probabilmente già dalla trilogia-prequel, ma è con questo film, il settimo della serie (primo della trilogia-sequel) che la qualità è precipitata. Dire che il film manca di originalità è un eufemismo: credo che l'aggettivo più adatto per descriverlo sia "superfluo". Anni e anni di attesa per sapere cosa ne sarebbe stato degli eroi della mia infanzia - del coraggioso Luke, dell'avventuroso Han Solo, della bella e determinata principessa Leila - e ritrovarmi poi a guardare gli stessi attori in età avanzata (ma in questo futuro ipertecnologico una cura contro l'invecchiamento no, eh?) ammantati ormai di un'aura leggendaria che fanno da balia alle nuove leve, così simili a loro da sembrare cloni, in una trama che sembra ripercorrere quella del primo film della serie (il quarto in ordine narrativo) francamente mi fa dubitare che valesse davvero i sei euro pagati per il biglietto (con sconto Feltrinelli)…
Chi ha letto le mie note e recensioni sa che non mi faccio riguardo a spoilerare le trame di libri e film di cui parlo (lettore avvisato…). Forse non ha fatto male Harrison Ford a togliersi di mezzo verso il finale, trafitto dalla spada laser del figlio, emulo di Darth Fener, il quale era meglio se si teneva la maschera che sarebbe stato più credibile come cattivo invece di mostrare una faccia da scemo che fa più pena che antipatia. Almeno Darth Fener era serio come malvagio e conservava quell'atmosfera di mistero sul suo aspetto fisico.
Gli effetti speciali saranno anche migliorati rispetto a trent'anni fa, ma non certo la fantasia degli sceneggiatori. Abbiamo insomma davanti il classico film che sfrutta l'onda dei passati successi per riproporre la solita formula (cavallo vincente non si cambia…): un film che serve solo a far fatturato sfruttando un effetto nostalgia e curiosità, talmente presente nella maggior parte delle pubblicità del periodo precende all'uscita al cinema (reclame dei prodotti più disparati) che già mi era venuto a noia prima di averlo visto. Poi sono andato al cinema ed ho avuto la conferma.
La forza si sarà anche risvegliata, ma il pubblico rischia di addormentarsi…

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