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Libri a fumetti

Viaggio nei multiversi a fumetti.
Prima parte: altre dimensioni e terre parallele d'America
Articolo di Andrea Cantucci

Teatro

Una sera al Bar Sport… a Rifredi
Articolo di Massimo Acciai Baggiani
Spruzzi di gloria di Ruggero de I Timidi
Articolo di Massimo Acciai Baggiani
Non si raccontano barzellette sui matti
Articolo di Massimo Acciai Baggiani

Miti mutanti 29

Tavola di Andrea Cantucci

Non si raccontano barzellette sui matti
 

Massimo Acciai Baggiani


 


Esiste un luogo magico a Firenze. Un luogo lontano dal traffico e dalla frenesia moderna; un luogo che sembra fuori dal tempo, sospeso tra realtà e immaginazione. È l'ex manicomio di S.Salvi, attuale sede di una compagnia teatrale con un nome misterioso per noi fiorentini: "Chille de la balanza". Nelle stanze in cui il poeta Dino Campana visse il suo soggiorno forzato, dove ancora aleggia la Storia e le vicende di tante vite consumate nel dolore e nell'emarginazione, il napoletano Claudio Ascoli (da noi intervistato tredici anni fa) si è ritagliato uno spazio artistico che ha fatto conoscere ai nostri concittadini un tipo di teatro d'avanguardia fuori dagli schemi: non per tutti, complesso e sfaccettato. Ho avuto occasione di assistere e apprezzare in passato gli spettacoli dei Chille; è stato quindi un piacere tornare di nuovo, in questa sera di inizio aprile, in questo luogo arcano.
La bravissima Sissi Abbondanza, moglie di Claudio (il "Chille"), ha portato in scena per un pubblico limitato il suo spettacolo "Non si raccontano barzellette sui matti", ispirato alla vita di Giusi Pastore, amica artista de La Tinaia (lo spazio, all'interno di S.Salvi, dove si praticava una rivoluzionaria terapia basata sulle arti visive) prematuramente scomparsa nel 2001 a sessant'anni. Ripercorrendo la vita travagliata di Giusi, in un'oretta scarsa Sissi ha mescolato monologhi con proiezioni video e performance visive, coinvolgendo anche il ristretto pubblico come avviene solitamente negli spettacoli dei Chille (il che provoca sempre un piacevole senso di spiazzamento e di curiosa attesa). Le opere pittoriche di Giusi hanno preso vita nella narrazione, nei gesti, nelle canzoni, nelle luci e nel buio che ogni tanto calava su noi spettatori rapiti dall'incanto della serata. Le barzellette sui matti? Naturalmente sono state raccontate, disattendendo intenzionalmente il titolo della serata, ma le risate hanno avuto un fondo di amara riflessione…


Firenze, 3 aprile 2017

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