|
|
Libri a fumetti
Teatro
Miti mutanti 29
|
|
Non si raccontano barzellette sui
matti
Esiste un luogo magico a Firenze.
Un luogo lontano dal traffico e dalla frenesia
moderna; un luogo che sembra fuori dal tempo,
sospeso tra realtà e immaginazione. È l'ex manicomio
di S.Salvi, attuale sede di una compagnia teatrale
con un nome misterioso per noi fiorentini: "Chille
de la balanza". Nelle stanze in cui il poeta Dino
Campana visse il suo soggiorno forzato, dove ancora
aleggia la Storia e le vicende di tante vite
consumate nel dolore e nell'emarginazione, il
napoletano Claudio Ascoli (da
noi intervistato tredici anni fa) si è
ritagliato uno spazio artistico che ha fatto
conoscere ai nostri concittadini un tipo di teatro
d'avanguardia fuori dagli schemi: non per tutti,
complesso e sfaccettato. Ho avuto occasione di
assistere e apprezzare in passato gli spettacoli dei
Chille; è stato quindi un piacere tornare di nuovo,
in questa sera di inizio aprile, in questo luogo
arcano.
La bravissima Sissi Abbondanza, moglie di Claudio
(il "Chille"), ha portato in scena per un pubblico
limitato il suo spettacolo "Non si raccontano
barzellette sui matti", ispirato alla vita di Giusi
Pastore, amica artista de La Tinaia (lo spazio,
all'interno di S.Salvi, dove si praticava una
rivoluzionaria terapia basata sulle arti visive)
prematuramente scomparsa nel 2001 a sessant'anni.
Ripercorrendo la vita travagliata di Giusi, in
un'oretta scarsa Sissi ha mescolato monologhi con
proiezioni video e performance visive, coinvolgendo
anche il ristretto pubblico come avviene solitamente
negli spettacoli dei Chille (il che provoca sempre
un piacevole senso di spiazzamento e di curiosa
attesa). Le opere pittoriche di Giusi hanno preso
vita nella narrazione, nei gesti, nelle canzoni,
nelle luci e nel buio che ogni tanto calava su noi
spettatori rapiti dall'incanto della serata. Le
barzellette sui matti? Naturalmente sono state
raccontate, disattendendo intenzionalmente il titolo
della serata, ma le risate hanno avuto un fondo di
amara riflessione…
Firenze, 3 aprile 2017
|
|
|