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Rubrica a cura di Paolo Filippi

Articoli e segnalazioni 

Scoprendo la musica di Tenedle una sera d'ottobre…
Articolo di Massimo Acciai Baggiani
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A cura di Massimo Acciai Baggiani

Scoprendo la musica di Tenedle una sera d'ottobre…


Massimo Acciai Baggiani
(foto di Patrizia Beatini - cliccare per ingrandire)


 

La storia comincia una sera d'ottobre, in una landa industriale sperduta tra Sesto Fiorentino e l'Osmannoro. In macchina siamo in quattro: viaggio insieme ai miei amici Italo, Marco e Patrizia Beatini. Quest'ultima ci ha invitati al concerto di Tenedle allo Show Room Bechelli: non è affatto facile arrivarci, giriamo come in un labirinto urbano per strade oscure, tra capannoni deserti, ma devo dire che vale davvero la pena. Il concerto di Dimitri Niccolai, alias Tenedle, è una di quelle scoperte musicali che accadono raramente, ma quando accadono sono importanti. L'esibizione del cantautore fiorentino, trapiantato in Olanda, è entusiasmante: musica di alto livello, arragiamenti elettronici coinvolgenti, testi non banali e una coreografia all'altezza. Dimitri si dimostra anche valido show man oltre che musicista e cantante di prim'ordine. Dopo due ore di musica, con brani tratti dall'ultimo album "Vulcano" ma non solo in cui il pubblico interviene più volte per cantare in coro i ritornelli di "Amore da un altro mondo" e "La stella popolare", il concerto si chiude con un grandissimo applauso e con un invito a bere qualcosa tutti insieme. Patrizia, che ha scattato diverse foto durante lo spettacolo, va a salutare Dimitri e me lo presenta: è una persona alla mano, gentile e disponibile, gli brillano gli occhi mentre ascolta i suoi fan cantare le sue canzoni, mi stringe la mano e alla mia proposta di intervistarlo mi sorride e mi regala una copia di "Vulcano" che mi faccio prontamente autografare.
A casa nei giorni successivi ho ascoltato e riascoltato più volte le dodici tracce dell'album, seguendone i testi nel libretto. Tutte le canzoni sono firmate da Tenedle, il quale le canta accompagnandosi con tastiere e chitarre elettriche insieme al basso di Jos Caspers e alla tromba di Bert Lochs.
Lo stile appare molto eclettico e personale, anche se è facile cogliere alcune influenze di grandi artisti nostrani quali Battiato e i Baustelle. I testi sono vere e proprie poesie, come nella migliore tradizione del cantautorato italiano: sono liriche impegnate, di protesta ("mi rifiuto di vivere in questa poca realtà" urla in "Che tempo fa", a cui fa eco "e invece di cercare acqua altrove [magari su Marte, il pianeta raffigurato sopra il cd] cercate amore […] la scia di una cometa sparge amore da un altro mondo / si posa sul pianeta dell'orrore ormai moribondo" in "Amore da un altro mondo", per non tacere di "Pow wow" che parla di indiani d'America) o testi che trattano temi quali la solitudine e la "saudade" ("Tiramisù" e "Canzoni che fanno male"), l'amore e il desiderio di fuga. Il testo di "Gliese" (forse un riferimento alla stella Gliese 581, distante più di 20 anni luce dalla Terra, dove era stato annunciato trovarsi un pianeta simile al nostro nella zona abitabile?) è una canzone d'amore cosmica che allude alla distanza abissale che può separare le persone, all'incomunicabilità che non riesce a superare gli anni-luce ("aspettando un segnale da te / come se fosse in codice e da Gliese") mentre la delicata ballata "L'attimo prima del risveglio" - in cui Dimitri mette da parte le basi elettroniche e si affida alla tromba e al piano - è dolce e sognante, coglie quel luogo evanescente che sta tra il sonno e la veglia ("C'è un attimo / l'istante prima del risveglio / un luogo trasparente / senza spazio senza tempo / dove tutto è uguale a niente."). Chiude l'album "Che tempo fa", il pezzo più lungo, col provocatorio invito a bruciare "queste montagne di libri, montagne di musica", col desiderio di abbandonarsi al sonno e al sogno e al rifiuto di vivere una vita frenetica e alienante (viene in mente "Non mi rompete" del Banco). A questo punto non resta che ascoltare con attenzione anche i brani degli altri quattro album della carriera discografica di Tenedle, iniziata nel 2003 e mai interrottasi, sicuri che il nostro concittadino italo-olandese saprà stupirci di nuovo con altri album e altri brani indimenticabili.

Leggi anche l'intervista a Tenedle


Firenze, 3 novembre 2016

* * *

The story begins one night in October, in an industrial wasteland lost between Sesto Fiorentino and Osmannoro. In the car we are four: traveling with my friends Italo, Marco and Patrizia. Patrizia has invited us to the concert of Tenedle at Show Room Bechelli: it is not easy to get there, as we turn into an urban maze to dark roads, including deserts sheds, but I must say that is really worth. The concert of Dimitri Niccolai, aka Tenedle, is one of those musical discoveries that occur rarely, but when they happen they are important. The performance of the Florentine songwriter, now based in The Netherlands is exciting: high level music, immersive electronic arrangements, non-trivial texts and great choreography. Dimitri moves as a real good show-man as well as a refined musician and singer. After two hours of music, with songs from the last album "Vulcano" and not only, audience singing several times in chorus, songs as “Amore da un altro mondo“ and “La stella popolare”, the concert ends with a long applause then an invitation to have a drink together. Patrizia, who took several photos during the show, goes to greet Dimitri and presenting me to him: he’s a nice boy, kind and helpful, his eyes shine as he listens to his fans singing his songs, he shakes my hand and by my proposal to interview smiles at me and gives me a copy of "Vulcano" wich I let him promptly sign.
At home in the following days I have heard and listened several times the twelve tracks on the album, following the lyrics in the booklet. All songs are written by Tenedle, who sings accompanying himself on keyboards and electric guitars together with bass player Jos Caspers and the trumpet of Bert Lochs.
The style looks very eclectic and personal, even though it is easy to grasp some influences of great national artists such as Battiato and Baustelle. The lyrics are real poetry, in the best tradition of Italian singer: lyrics are engaged, protest, love and the desire to escape . The text of "Gliese" (perhaps a reference to the star Gliese 581, that is more than 20 light years from Earth, where it was announced finding a planet similar to ours in the habitable zone?) Is a song of cosmic love that alludes to the distance abysmal that can separate people, incommunicableness who can not overcome the light-years whit the delicate ballads where Dimitri puts aside electronic bases and relies on trumpet and piano - are sweet and dreamy, evanescent, captures that place that is between sleep and wakefulness. The album ends with the longest piece, with the provocative invitation to burn "these mountains of books, music mountains", with the desire to surrender to sleep and to dream and to refuse to live a busy life and alienating. At this point you just have also listen attentively to the songs of the four previous album's by Tenedle, he began in 2003 and never stops. Sure that our Italian-Dutch citizen will surprise us again with other albums and more unforgettable songs.

 

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