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Intervista a
Tenedle
Cominciamo dalla tua
formazione culturale e artistica: che studi hai
fatto?
Cominciamo da lontano quindi. Purtroppo, ma la
cosa direi che ormai non ha importanza, visto che
faccio quello che ho sempre voluto fare, non ho
terminato nessuno studio quindi non ho diploma o
Laurea, in casa non c'era nessun sostegno e la
situazione economica non era facile. Iniziai
presto a lavorare per potermi permettere strumenti
musicale e materiali per l'arte… In realta' ho
sempre studiato e continuo a farlo, ho sempre
avuto le idee chiare, l'arte, la musica, la
poesia, la letteratura, il cinema, antropologia,
storia, fisica e spiritualita continuano ad essere
miei oggetti di approfondimento continuo. Ho
partecipato a molti workshop e ho un attestato per
educatore per l'infanzia, ma non importante.
qual è stato il tuo approccio personale al mondo
della musica? Quando hai iniziato a scrivere
canzoni?
Ho iniziato da bambino a picchiare la batteria, la
prima me la rubarono la sera stessa che
l'acquistai, usata, con gran fatica, poi la
chitarra nei primi anni alle medie, stregato da
alcuni 45 giri dei Beatles, trovati in casa un
estate. Il piano l'ho studiato per un periodo tra
18 e 22 anni ma come ho detto, il mio interesse
principale fu da subito quello di creare,
scrivere, modellare, anche con la musica. Ho
iniziato ascrivere le mie prime canzoni a 12 anni.
Alcune sono niente male ancora.
Che musica ascolti? Hai dei modelli musicali?
Ascolto veramente cose molto varie e continuo a
cercare e viaggiare con le musiche di altri, ho i
miei preferiti e i miei padri (e madri) musicali.
La mia adolescenza corrispose all'esplosione del
punk, dark, la New-wave e L'elettronica, quindi
David Bowie, David Sylvian, Depeche mode,
Kraftwerk, Cocteau twins, Talking heads, The cure,
Siouxie, Ultravox, Tuxedomoon, Brian Eno, Laurie
Anderson, Nick Cave eccetera. Da allora ne sono
passate di canzoni. Battiato credo abbia cresciuto
qualsiasi autore e musicista della mia generazione
ma tra gli italiani adoro ascoltare Luigi Tenco,
Piero Ciampi, De Andre', Conte, Battisti, Brel e
pochi altri. Amo Mozart, Beethoven, Richard
Strauss, Faure', Satie, Debussy e Ravel. Ascolto
regolarmente Arvo Part, Philip Glass, Wim Mertens,
Michael Nyman, Kurt Weil e i compositori per il
cinema come Bernard Hermann, Nino Rota, Denny
Elfman… poi i Beatles, Lou Reed, Nick Drake, Scott
Walker, Robert Wyatt, adoro i King Crimson, gli
Xtc, poi ci sono i miei coetanei Bjork e i
Radiohead, Massive Attack….. Non sarebbe finita
qui ma su questi ascolti credo si sia formata la
mia vena compositiva…
C'è un brano che senti come più
rappresentativo? Un cavallo di battaglia?
Non saprei, ho scritto molto e ci sono almeno una
ventina di brani a cui voglio estremamante bene.
Diciamo che canzoni come "Schizoide", "La cura del
suono", "Sta accadendo" e "La stella popolare"
hanno segnato delle tappe importanti, ma no, non
posso giudicarle in modo diverso da altre, che
adoro…
Come nascono le tue canzoni? Da dove prendi
ispirazione?
La musica ormai da anni nasce molto prima delle
canzoni, sperimentando con l'elettronica e il
suono comincio a collezionare musica pensando per
immagini, visioni e un tipo di percorso che
desidero fare. Scrivo anche molta musica
strumentale per teatro per esempio e ho davvero
moltissime ore di musica composta da parte. Quando
faccio un disco, per i testi, in genere attingo
dai diari che scrivo, uso scrivere annotare cose
che vedo, leggo e che mi incuriosiscono, pensieri
e poesie, ed in genere lavoro ai testi in un
periodo sempre piuttosto intensivo ma breve, molto
di notte, cercando di trovare tematiche
concettuali ad un intero lavoro. Non scrivo quasi
piu' canzoni "di getto" anche se la musica si
spesso ti sorprende e arriva l'idea che devi
assolutamente fissare immediatamente. Ultimamente,
da una decina d'anni, mi capita anche di sognare
musica, e' successo con "L'ora di ricreazione" e
"La stella popolare" per esempio…
Le tue canzoni sono disponibili sul tuo sito
www.tenedle.com: cosa pensi dell'era digitale?
Si, la mia musica e' disponibile sul mio sito su
cd e digitale e sulle piattaforme digitali piu'
conosciute, tutte. Credo che la cosa piu'
importante da dire e' che la musica sia una cosa
meravigliosa, e che qualsiasi mezzo si usi per
immergersene sia positivo. Oggi abbiamo anche
telefoni e cuffie, e' cambiato il costume e sono
cambiate le abitudini di intere popolazioni
riguardo all'approccio con musica e altre forme di
arte, ma c'e' vita, anche se l'idea del consumo
minaccia fortemente le enormi potenzialita'
dell'arte.
Cosa pensi della musica on-line?
E' un mezzo per diffondere la musica, moltissimi
giovani, persone sotto i 25 anni conoscono la mia
musica proprio grazie a questo mezzo e credo che
niente che diffonda cultura sia negativo,
l'utilizzo piu' o meno buono dipende da altro e
questo e' un'altro discorso.
Da dove deriva il tuo nome d'arte?
"Tenedle" una transliterazione del mio nome,
Dimitri, secondo un alfabeto "carbonaro" che un
mio zio apprese da giovane, non si sa bene come,
ma tornato dal servizio militare comincio' a
chiamare tutta la famiglia cosi. Nel 1997 mi
trovai ad iniziare il mio percorso da solista e
decisi di adottare un nome (adoro le parole
singole e non i nomi e cognomi) e scelsi questo
che in mi apparteneva da tempo. Ormai lo hanno
imparato in diversi…
Nelle tue esibizioni live hanno un certo peso
le proiezioni dei video delle varie canzoni: video
molto curati e creativi. Come nascono? Chi li
realizza?
Da quando mi sono trasferito in Olanda, ormai nove
anni fa, sono circondato da paesaggi e luce
incredibili, immagini e fotografia sono uno dei
miei ulteriori passatempi e tranne per un paio di
episodi, realizzo i video da me, mi piace mi
diverto e direi di si, sono un mezzo ulteriore per
raccontare le mie storie, mi aiutano molto,
continuando a cantare in italiano, a far percepire
la narrazione anche a chi non parla la mia lingua.
Le tue origini sono fiorentine ma da tempo
ormai vivi in Olanda: cosa pensi dell'Italia, tua
terra d'origine, e dell'Olanda, terra di adozione?
Cosa rappresenta per te il viaggio e il vivere
all'estero?
Non solo le mie origini sono fiorentine, io sono
un fiorentino "tipico" ma qui si apre un capitolo
troppo lungo. Diciamo che adoro viaggiare, sono
curioso e irriverente, anche se con rispetto
ovviamente. Tutto mi aiutato molto, oltre al fatto
che gli italiani sono guardati in modo opposto, se
fanno arte per esempio, per la mia esperienza
positivo. Mi trovo bene in Olanda, c'e' la pace
giusta per lavorare, posso stare "isolato" e in
silenzio quando ne ho bisogno e la societa' e' in
movimento, stimolante, ultramoderna ma con le sue
contraddizioni. Le condizioni climatiche a volte
mi fanno sentire nostalgia del nostro sole, altre
volte offrono spunti incredibili. Sono contento di
vivere a nord, lo stato in cui volge l'Italia non
mi attrae, siamo indietro, siamo tornati
culturalmente al medio evo, poca cultura, poco
interesse, leggiamo poco, siamo arrabbiati con
tutti e mai in grado di prendere decisioni, come
popolo, nemmeno per noi stessi. L'arte, la musica
sono sofferenti come in pochi paesi al mondo, non
c'e' lavoro, non ci sono diritti. Mi spiace, ma e'
un paese che adesso mi interessa solo da
viaggiatore, per gli amici e per il sole. Per
fortuna per questo torno spesso, grazie al mio
lavoro, ed incontro comunque bellissime persone,
ci sono, ce ne sono ancora, speciali.
Parliamo del tuo ultimo lavoro musicale, "Vulcano":
com'è nato questo progetto?
"Vulcano" e' il mio quinto album ufficiale in
italiano, e' stato il mio secondo disco realizzato
in Olanda, ho collaborato per la prima volta con
artisti olandesi ed ho sperimentato alcune novita
ritmiche e nel suono. Musicalmente mi interessava
creare qualcosa che fosse un punto di unione tra
la canzone e l'elettronica, ma questo e' il mio
percorso in genere. Il disco ha ottenuto grande
attenzione e i brani di Vulcano hanno dimostrato
anche una speciale energia dal vivo.
I testi in "Vulcano" fanno spesso riferimento
al Cosmo e ad altri mondi e più in generale a
tematiche astronomiche e futuribili: ce ne vuoi
parlare?
Prima di scrivere Vulcano mi sono dedicato molto
piu' seriamente che in passato a letture
scientifiche. Fisica in questo caso, ed in
particolare la fisica quantistica, partendo
semplicemente dal desiderio di approfondire. Ho
subito un fascino che mi ha legato a certe letture
che continuano ad essere il mio presente. Era
ovvio che non potessi scrivere un trattato di
fisica in un disco di canzoni ma ho trovato un
sacco di spunti e similitudini tra spiritualita',
filosofia, percezione, immaginazione e vita di
tutti i giorni ed ho provato a scrivere una
piccola raccolta di messaggi utili per avvicinarsi
all'Universo da credenti o meno……
L'amore, insieme alla solitudine, è un'altra
tematica presente nel tuo ultimo album: cos'è per
te l'amore? È qualcosa che appartiene "a un altro
mondo"?
Domandina da due righe direi. Non so da dove
cominciare. L'amore. Credo che il genere umano
dimostri continuamente contraddizioni incredibili.
Viviamo (da sempre?) In un mondo violento, non
c'e' mai stato un solo momento di pace, ed ogni
volta che ci si avvicina ad una conquista positiva
si ricomincia con l'oscurantismo, in nome del
potere, dei soldi. Questo caratterizza il genere
umano da sempre. Da sempre pero' ci sono persone
ispirate, pacifiche e piene d'amore, purtroppo il
mondo tende ad ascoltare i folli piuttosto che i
saggi. Prima ancora dell'amore dovremmo parlare di
rispetto, etica, giustizia. Credo che in Vulcano
ci siano l'invito ad una solitudine come percorso
interiore e non come stato depressivo, una
solitudine pacifica, e alla ricerca dell'amore
attraverso la personale abolizione come cultura,
della violenza, della guerra, del razzismo,
dell'odio. Ovvio che il migliore esercizio sia da
fare con le persone vicine, il tuo piccolo mondo
ha bisogno del tuo amore, cominciamo a fare
ginnastica da qui…
Progetti per il futuro?
Mentre girano alcuni piccoli progetti teatrali con
le mie musiche ed e' prevista presto l'uscita di
un album digitale con la mia musica per bambini,
sto producendo il nuovo disco dei livornesi
P.A.S.E. (Piccoli Animali senza espressione)
fondati dall'ex Virginiana Miller Andrea Fusario,
con il quali ormai siamo grandi amici. Il disco e'
bellissimo e uscira' ad aprile 2017. Mi e' stata
affidata anche la produzione di un album di un
artista olandese, non conosciuto ma bravo,
anch'essa prevista per i primi mesi del 2017.
Lavori di cui vado molto orgoglioso. Per la fine
del prossimo anno credo di poter annunciare anche
il mio settimo album in studio, una sorta di film,
ricco di visioni ed immagini, ma che si
realizzera' solo in interazione con me durante la
performance. Ho gia' scritto buon parte del
concept e della musica, ma comincero' a parlarne,
per indizi, solo fra qualche tempo, tenere
d'occhio i miei spazi sul web e' il modo migliore
per capire a quale follia sto dando vita, e magari
ci risentiamo qui fra qualche tempo. Una cosa e'
certa, non sono mai stato cosi creativo, cosi
pieno di idee.
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