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Italiano per principianti,
italiano per avanzati
Il seminario ALMA per insegnanti
di italiano a stranieri si è tenuto nella mattinata
del 20 maggio 2017 presso il Palazzo degli Affari,
nel centro di Firenze: ha visto la partecipazione
numerosa ed entusiasta di molti docenti, giovani e
meno giovani, provenienti da varie regioni, compreso
il sottoscritto.
Giorgio Massei ha aperto il seminario parlando della
tecnologia quale nuova frontiera della didattica.
Superando l' "ansia da tecnologia" (o tecnofobia),
ancora molto diffusa soprattutto tra i meno giovani,
si aprono scenari stimolanti. Internet ha
rivoluzionato il modo di insegnare: non possiamo
ignorare questo fatto. D'altra parte l'insegnante di
lingue, per sua natura, è un pioniere e deve tenersi
al passo con le nuove generazioni di allievi, ormai
abituati allo smartphone e all'interattività: la
sperimentazione fa parte del nostro bagaglio
fondamentale. Consideriamo il modello SAMR
(Sostituire, Aumentare, Modificare, Ridefinire) e la
metodologia BYOD (Bring your own device) che invita
gli studenti ad usare smartphone e tablet in classe
(fino a poco tempo fa un tabù): in particolare gli
studenti immigrati, che hanno difficoltà ad
acquistare libri di testo cartaceo, possiedono tutti
un dispositivo mobile e lo sanno usare
perfettamente. Ciò ha portato, come conseguenza, un
calo del tempo di attenzione (inteso come picco di
concentrazione) dai 4-5 minuti negli anni '50 agli
attuali 6 secondi della "generazione touch" (più o
meno il tempo in cui un pesce rosso si concentra sul
cibo). Le nuove generazioni esprimo maggiore
creatività attraverso questi nuovi strumenti che
permettono attività in classe divertenti di cui
Massei dà una dimostrazione pratica con il gioco
delle 21 foto (ogni gruppetto in cui è stato diviso
l'uditorio deve fare una foto che rappresenti
ciascuna delle 21 lettere dell'alfabeto italiano:
vince il primo gruppo che completa il compito).
Whatsup permette vari utilizzi didattici ma pone un
problema di privacy: è inevitabile, ogni tecnologia
ha il suo pro e il suo contro. Nell'ultima parte del
suo intervento Massei passa in rassegna molti
dispositivi per l'apprendimento e l'autoapprendimento,
dalla fotocamera alla videocamera, dal registratore
vocale al traduttore online (come Google), e vari
preziosi strumenti presenti sul web (Padlet, Quizlet,
Powtoon, Socrative, Timeline JS, Tripline, eccetera)
alcuni dei quali consentono un feedback in tempo
reale, ricordando però che se la lezione non è
programmata adeguatamente queste app meravigliose
servono a poco.
Dopo il coffee break Massei è tornato insieme a
Carlo Guastalla, autore del nuovo Espresso 4 per i
livelli avanzati (di cui una copia omaggio è stata
data ai partecipanti al seminario): insieme hanno
presentato il libro nella sua struttura in unità di
lavoro che comprendono una introduzione, un testo
(scritto/audio, trascritto/non trascritto),
un'analisi (grammaticale, lessicale, pragmatica…) e
una produzione (controllata, libera, scritta/orale).
Occorre dare l'impressione allo studente che
l'obiettivo sia sempre raggiungibile, inoltre è
importante che gli allievi durante la lezione
sorridano e si divertano. Il testo ha dato uno
spazio maggiore all'intercultura, tematica
particolarmente importante in una classe mista.
La giornata di studi si è conclusa con l'intervento
di Roberto Tartaglione, autore di un libro che
elenca le prime 1000 parole utili ad uno studente
principiante di italiano. Da uno studio risulta che
con mille parole riusciamo a dire l'80% di quello
che serve in una giornata normale; con tremila
parole saliamo al 90%. Esistono a tal proposito dei
dizionari di frequenta (il LIF e il LIP) in cui
ciascuna parola è seguita da un numero che ne indica
appunto la frequenza d'impiego: nell'esperienza di
Tartaglione bisogna comunque considerare che non
tutte le prime mille parole che risultano dalla
frequenza sono adatte ad essere insegnate a dei
principianti; viceversa ve ne sono altre che, pur
non rientrando tra le mille parole più usate, sono
tra quelle che un principiante dovrebbe conoscere. I
vocabolari di frequenza infatti non sono stati fatti
per l'insegnamento dell'italiano: ad esempio i
giorni della settimana vengono insegnati tutti
insieme e non in ordine di frequenza per i vari
livelli (A1, A2, ecc). Nasce quindi questo libro
(che sarà seguito, ad ottobre, da un altro sulle
prime tremila parole) che riporta i principali
vocaboli utili ad un principiante, insieme ai
derivati che possono comunque essere compresi a
senso e che vanno anch'essi insegnati. Tartaglione
conclude con una citazione da Don Milani, grande
educatore rivoluzionario, riguardo alla povertà
lessicale di chi non ha un'istruzione: "Ogni parola
in meno oggi è un calcio in culo in più domani".
Firenze, 24 maggio 2017
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