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Didattica

Italiano per principianti, italiano per avanzati
di Massimo Acciai Baggiani

Ecologia

La natura di oggi e di ieri
di Siro Baggiani

Storia

Le donne e la resistenza. Storie straordinarie di donne ordinarie
di Antonella Bausi

 

Italiano per principianti, italiano per avanzati
 

Massimo Acciai Baggiani


Il seminario ALMA per insegnanti di italiano a stranieri si è tenuto nella mattinata del 20 maggio 2017 presso il Palazzo degli Affari, nel centro di Firenze: ha visto la partecipazione numerosa ed entusiasta di molti docenti, giovani e meno giovani, provenienti da varie regioni, compreso il sottoscritto.
Giorgio Massei ha aperto il seminario parlando della tecnologia quale nuova frontiera della didattica. Superando l' "ansia da tecnologia" (o tecnofobia), ancora molto diffusa soprattutto tra i meno giovani, si aprono scenari stimolanti. Internet ha rivoluzionato il modo di insegnare: non possiamo ignorare questo fatto. D'altra parte l'insegnante di lingue, per sua natura, è un pioniere e deve tenersi al passo con le nuove generazioni di allievi, ormai abituati allo smartphone e all'interattività: la sperimentazione fa parte del nostro bagaglio fondamentale. Consideriamo il modello SAMR (Sostituire, Aumentare, Modificare, Ridefinire) e la metodologia BYOD (Bring your own device) che invita gli studenti ad usare smartphone e tablet in classe (fino a poco tempo fa un tabù): in particolare gli studenti immigrati, che hanno difficoltà ad acquistare libri di testo cartaceo, possiedono tutti un dispositivo mobile e lo sanno usare perfettamente. Ciò ha portato, come conseguenza, un calo del tempo di attenzione (inteso come picco di concentrazione) dai 4-5 minuti negli anni '50 agli attuali 6 secondi della "generazione touch" (più o meno il tempo in cui un pesce rosso si concentra sul cibo). Le nuove generazioni esprimo maggiore creatività attraverso questi nuovi strumenti che permettono attività in classe divertenti di cui Massei dà una dimostrazione pratica con il gioco delle 21 foto (ogni gruppetto in cui è stato diviso l'uditorio deve fare una foto che rappresenti ciascuna delle 21 lettere dell'alfabeto italiano: vince il primo gruppo che completa il compito). Whatsup permette vari utilizzi didattici ma pone un problema di privacy: è inevitabile, ogni tecnologia ha il suo pro e il suo contro. Nell'ultima parte del suo intervento Massei passa in rassegna molti dispositivi per l'apprendimento e l'autoapprendimento, dalla fotocamera alla videocamera, dal registratore vocale al traduttore online (come Google), e vari preziosi strumenti presenti sul web (Padlet, Quizlet, Powtoon, Socrative, Timeline JS, Tripline, eccetera) alcuni dei quali consentono un feedback in tempo reale, ricordando però che se la lezione non è programmata adeguatamente queste app meravigliose servono a poco.
Dopo il coffee break Massei è tornato insieme a Carlo Guastalla, autore del nuovo Espresso 4 per i livelli avanzati (di cui una copia omaggio è stata data ai partecipanti al seminario): insieme hanno presentato il libro nella sua struttura in unità di lavoro che comprendono una introduzione, un testo (scritto/audio, trascritto/non trascritto), un'analisi (grammaticale, lessicale, pragmatica…) e una produzione (controllata, libera, scritta/orale). Occorre dare l'impressione allo studente che l'obiettivo sia sempre raggiungibile, inoltre è importante che gli allievi durante la lezione sorridano e si divertano. Il testo ha dato uno spazio maggiore all'intercultura, tematica particolarmente importante in una classe mista.
La giornata di studi si è conclusa con l'intervento di Roberto Tartaglione, autore di un libro che elenca le prime 1000 parole utili ad uno studente principiante di italiano. Da uno studio risulta che con mille parole riusciamo a dire l'80% di quello che serve in una giornata normale; con tremila parole saliamo al 90%. Esistono a tal proposito dei dizionari di frequenta (il LIF e il LIP) in cui ciascuna parola è seguita da un numero che ne indica appunto la frequenza d'impiego: nell'esperienza di Tartaglione bisogna comunque considerare che non tutte le prime mille parole che risultano dalla frequenza sono adatte ad essere insegnate a dei principianti; viceversa ve ne sono altre che, pur non rientrando tra le mille parole più usate, sono tra quelle che un principiante dovrebbe conoscere. I vocabolari di frequenza infatti non sono stati fatti per l'insegnamento dell'italiano: ad esempio i giorni della settimana vengono insegnati tutti insieme e non in ordine di frequenza per i vari livelli (A1, A2, ecc). Nasce quindi questo libro (che sarà seguito, ad ottobre, da un altro sulle prime tremila parole) che riporta i principali vocaboli utili ad un principiante, insieme ai derivati che possono comunque essere compresi a senso e che vanno anch'essi insegnati. Tartaglione conclude con una citazione da Don Milani, grande educatore rivoluzionario, riguardo alla povertà lessicale di chi non ha un'istruzione: "Ogni parola in meno oggi è un calcio in culo in più domani".

Firenze, 24 maggio 2017

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