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Tavola rotonda / intervista
Interviste
Videoclip
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Proseguiamo con lo spazio dedicato, all'interno
della nostra rivista, alle interviste alle band
emergenti. Sono giovani, molto attivi, fortemente
motivati e amano esprimere la loro visione del
mondo, le loro speranze, le loro inclinazioni,
attraverso la musica, pop, rock, punk
preferibilmente, ma anche di altro genere.
Eclettici? Forse, ma hanno molta dose di autonomia
sperimentale con una certa dose, degna di ogni
realtà che nasce e che si propone in modo
dirompente, di "secessionismo" rispetto alla
tradizione del passato, rispetto all'antologia dei
cult musicali. Sono i Deception, sono di Cesena, e
li abbiamo trovati, intervistati, con il solito
motivo: dare voce alla cultura underground che è più
potente in termini di contenuti e di messaggio
sociale di quella massiva, di larga distribuzione
commerciale. |
1 - The Deception: incominciamo dal nome,
abbastanza singolare che ha attratto la nostra
curiosità intellettuale e culturale. Ma mi domando:
perché questo nome e cosa significa particolarmente?
Il nome significa letteralmente "inganno", l'abbiamo
scelto perché la società di oggi ci pone
continuamente di fronte innumerevoli inganni
appunto, trabocchetti e ingiustizie. Un esempio può
essere il concetto di guerra, tutte le persone
innocenti coinvolte in una di queste si trovano bene
o male "ingannate" da chi ha preso decisioni al
posto loro, facendogliene pagare le conseguenze
ingiustamente, magari da politici che pensano prima
di tutto ai loro interessi anziché al bene comune.
Il nome è stato scelto anche per ricordare e
rappresentare tutti le disuguaglianze sociali, gli
sfruttamenti, le guerre, le ingiustizie e i
pregiudizi che prendono sempre più piede al giorno
d'oggi.
2 - Musica in una band giovanile: gli stili sono
molti, se ci si vuole rifare all'antologia dei cult
dei generi storici. Dal pop al rock, dallo ska,
molto diffuso nelle band giovanissime ed emergenti,
al cover. Molti si vogliono professare come "di
rottura" fuori da ogni schema tradizionale e da ogni
categoria. Voi dove vi potete collocare nell'ambito
di una definizione del genere?
No, non ci definiamo in nessun modo, anche se
sappiamo benissimo che musicalmente siamo orientati
verso il punk - hardcore, hardcore melodico, in un
nostro pezzo, però, ci puoi trovare tranquillamente
influenze ska o reggae; non ci facciamo troppi
problemi nel comporre le canzoni, molte nascono in
modo del tutto casuale e naturale, e questo è
positivo perché significa che c'è coesione fra i
membri del gruppo, alla fine comunque siamo tutti e
quattro un po' eclettici...
3 - Vi proponente come musica sperimentale,
quindi nuova, che assume connotati vostri e che
vuole riprendere parti dei generi passati, ma
rivedendoli alla luce della contingente cultura
artistica e del costume sociale, in base a quello
che volete comunicare?
Non direi, non abbiamo inventato nulla di nuovo,
piuttosto cerchiamo di non risultare scontati anche
se è difficile perché il punk è un genere che ha
delle sonorità e degli schemi ben precisi...
cerchiamo piuttosto di miscelare vari generi.
Alla fine suoniamo quello che ci viene da dentro,
non ci interessa se è di moda o se non importa a
nessuno, questo è quello che siamo e che vogliamo
continuare a essere, siamo noi stessi, esprimiamo le
nostre idee attraverso la musica.
Del resto per ora non ce ne frega più di tanto.
4 - Ogni gruppo musicale ha una tipologia di
uditori e di target a cui si rivolge: spesso dipende
dalla tipologia musicale, dal genere; spesso da
quello che si comunica, dalla proposta innovativa
che si vuole dare ed esprimere. Voi avete un target
a cui vi potete dire di riferirvi?
Di sicuro non vogliamo che la nostra musica sia
ascoltata da solo un "tipo" di persone, odiamo le
etichette che si affibbiano ingiustamente alle
persone.
Preferiremmo che la gente ascoltasse senza
pregiudizi, per sentire cosa abbiamo da dire, il
messaggio che vogliamo trasmettere.
Quando suoniamo davanti a un pubblico cerchiamo di
suonare al meglio per far passare il nostro
messaggio; vorremmo che la nostra musica unisse non
che divida, perché essere uniti è l'unico modo per
riuscire a ottenere qualcosa, per superare
pregiudizi razziali o religiosi che il sistema ci
vuole imporre, per cui possiamo dire decisamente che
ci rivolgiamo a chiunque sia interessato a noi.
5 - Le forme artistiche sono, a parere del
sottoscritto, canali di espressione di un libero
pensiero che riesca a incidere nella società e
induca a riflettere, pensare, evadere, nel senso
letterale del termine. Per voi, che da tempo,
seppure giovanissimi, fate musica, la musica è
considerabile come una forma artistica
indispensabile per la crescita civile e culturale
della collettività?
Certo!!!La musica è essenziale, basta pensare ad un
film per esempio, se alle immagini non accompagni la
musica queste possono risultare vuote, lo stesso
vale per la società: attraverso la musica puoi
esprimere le tue idee e puoi far conoscere nuovi
punti di vista a chi la pensa diversamente.
E' una bella soddisfazione se riesci a far passare
le tue idee anche ad altre persone; non vogliamo
imporre niente a nessuno però ci teniamo molto a far
sentire la nostra voce.
6 - Fare musica indipendente oggi: mi viene in
mente la farse di Alessandro Manzoni ossia essere
come un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro.
Secondo voi fare musica ed esprimere la propria
personalità con la musica è difficile in un momento
in cui questa arte viene commercialmente
strumentalizzata da interessi industriali tipici
delle grandi case discografiche che premiano coloro
che, seppure non di qualità, riescono a declinare
messaggi vuoti ma di massa, di moda?
Del mondo delle produzioni musicali denunciamo la
propensione ad optare per produzioni commerciali,
lasciano validissimi gruppi emergenti a loro stessi,
senza nessuna possibilità di prodursi un cd,a causa
degli alti costi di produzione.
Nel nostro paese la musica non viene considerata
un'arte, ma un elemento di scarsa importanza, un
passatempo.
In altri paesi europei è lo stato a finanziare, per
esempio, gli studi di registrazione, rendendo così
un po' meno difficile la vita a questi giovani
gruppi.
La burocrazia è un altro ostacolo, siae ed empals
non permettono di esprimerti al 100 % e per amore o
per forza si è costretti a scendere a compromessi.
7 - In una situazione molto critica del livello
culturale proposto dai grandi canali, e in un
contesto dove esiste una grave situazione a livello
discografico ed editoriale, dove sussiste un
oligopolio concentrato di interessi economici e di
profitto, per un giovane, secondo voi, è difficile
fare musica, in quanto si trovano in una contingenza
civile e sociale molto precaria e di debolezza?
Purtroppo non sappiamo molto dell'estero, ma qui in
Italia i giovani non sono acculturati per il
semplice fatto che i media non abituano l'individuo
a provvedere alla propria formazione, senza contare
poi che il sistema scolastico è quasi completamente
sbagliato, non in grado di fornire un'adeguata
formazione.
Oggi è importante fare musica perché è un mezzo che
arriva facilmente alle orecchie dei ragazzi, e con
cui è più facile quindi trasmettere messaggi
positivi,.
La disinformazione è comunque all'ordine del giorno;
un esempio: qualche tempo fa hanno proposto su rai 3
un documentario di Michael Moore sulle armi da fuoco
in America, molto interessante, peccato che fossero
le tre del mattino… Perché programmi come questo non
vengono mandati in onda al posto del grande fratello
o programmi simili, che non fanno altro che
abbassare ulteriormente il livello culturale della
gente?
8 - Ma ora parliamo di voi: quali sono le vostre
prossime iniziative e le vostre future uscite, i
vostri prossimi debutti, nonché compilation che
avete in programma di fare?
Abbiamo in programma di registrare il nostro primo
disco ufficiale che dovrebbe quasi sicuramente
intitolarsi "Rage and melodies", probabilmente verso
dicembre anche se l'uscita sarà sicuramente
posticipata di qualche mese.
Dopo la registrazione del cd ci auguriamo, costi
permettendo, di poter fare un po' di date in giro
per poter promuovere così la nostra musica, poi
probabilmente daremo una sistemata al nostro sito
che attualmente è
www.thedeception.altervista.org, le cose da fare
ci sono e lo sbattimento sarà notevole…
9 - I vostri testi, la vostra musica, la vostra
proposta artistica può definirsi come un progetto
culturale che ha come volontà quella di esprimere
quale tipo di messaggio alla società, soprattutto
alle vostre generazioni?
Il messaggio che ci poniamo è quello di aprire la
mente a quanta più gente possibile, i testi sono
orientati più verso il "sociale", per esempio
argomenti come il disgusto verso l'uso di droghe
pesanti sono all'ordine del giorno.
Nei testi cerchiamo comunque di mettere anche cose
che riguardano quotidianamente come emozioni o
sensazioni… so che possiamo sembrare alquanto
"negativi", ma noi cerchiamo di vedere le cose dalla
parte del realismo, non è nostra intenzione
diffondere messaggi negativi, anzi semmai il
contrario.
10 - Che cosa dovrebbe spingere un giovane, nella
gran parte dei casi soggetto a una mancanza di
impegno culturale e di impulso artistico, a fare
musica, a proporre il proprio messaggio tramite
questa arte dirompente?
Prima di tutto per sé stesso, la musica oltre che a
essere una valvola di sfogo è anche un occasione per
dimostrare il tuo valore, molti a volte ti
considerano niente solo perché sei te stesso, e non
ti sei fatto abbindolare dalla moda del
momento…quando si pensa a gente tipo i RAMONES è
normale rabbrividire (in senso buono) perché pur
essendo brutti, sporchi e ignoranti hanno dato il
via alla più grande rivoluzione di tutta la storia
della musica, sfottendosene di tutto quello che
avevano detto prima sul loro conto... quando arrivi
ad un certo punto e sai che hai fatto certe cose che
per qualcuno possono aver avuto un valore, allora
hai raggiunto la tua "vendetta" contro tutti quelli
che non credevano in te… speriamo sinceramente di
aver stimolato qualcuno in questo modo!! |
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