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Abbiamo una scuola, non siamo una compagnia teatrale e facciamo un servizio dove garantiamo uno spazio in cui facciamo lezioni di recitazione, di canto, di musica.
Con questa frase Donatella, una delle ideatrici del progetto Teatro Oblio, ed è una cantante che, dopo anni di insegnamento ha deciso di fondare una propria realtà artistica, indipendente, nuova.
"Nell'entusiasmo si è aperta una scuola", confessa apertamente e con grande passione. Vicino a Donatella è presente anche Gabriele che ha scoperto il valore della recitazione teatrale e dell'arte canora tramite i corsi tenuti dalla stessa Donatella. Dopo questa prima fase hanno deciso, nel gennaio 2006, di costruire insieme questo spazio di cultura viva. La struttura del Teatro si trova in via Miglioli 97 a Segrate (MI). Gabriele è l'assistente di Donatella nei corsi attivati. Come scuola hanno dapprima portato a termine il "Rocky horror show", un rifacimento di uno spettacolo di Richard O' Brien che è un vero tributo. La prima esperienza ha avuto un buon seguito e gli allievi erano molto bravi. Pierluigi Cassano collabora nella realizzazione del corso con la sua professionalità di cantante lirico, riadattando canzoni e parti dell'opera come rivisitazione sperimentale. Lo spettacolo prosegue con attori che recitano dal vivo, come in un percorso formativo permanente, pieno di passione e di forte dedizione. Donatella e Gabriele considerano che in Italia ci sia poche opportunità per chi vuole fare arte, anche perché sono le stesse istituzioni a non dare delle risposte di incentivazione e di investimento.
Una domanda nasce spontanea: "Quale è la metodologia perseguita nei corsi, dato che nell'arte teatrale diverse correnti si sovrappongono e si contaminano?".
Donatella è chiara: "Non abbiamo un metodo chiaro e preciso, ma di certo Stanislavskij, ma riadattato con una visione più eclettica, magari contaminandolo con altre tendenze, culture, metodologie". Occorre liberare la creatività, creare entusiasmo nella persona, "se nessuno ha cose da dire la tecnica è inutile", avverte Gabriele. Training, lavoro di gruppo, verità nel gesto, la forza della parola e la naturalità senza maschere e filtri sono gli ingredienti di questa scuola innovativa del Teatro dell'Oblio. Diverse sono le persone che si avvicendano nei corsi che Donatella e Gabriele promuovono: c'è chi esprime subito voglia di attivarsi, chi, invece, si spaventa ed è timoroso, magari perché poco naturali o poco abituati a essere spontanei, senza mediazioni di ruoli che confezionano l'esistenza quotidiana, stereotipandola. "Occorre tornare bambino e giocare" dice Donatella: e ha ragione, chiaramente, forte di anni di insegnamento nell'ambito dell'arte teatrale. Il canto ha un'altra meotodologia formativa: un lavoro tecnico sull'individuo e, poi, si innesta il tutto in un contesto più collettivo. La recitazione trova un percorso perfettamente inverso, dove è l'operare nel gruppo che determina una trasformazione sul comportamento. I corsi influenzano gli stessi insegnanti, ammette Donatella: e per questo si può anche parlare di una continua sperimentazione dal vivo su spaccati diversi della società che si confrontano e diventano naturali. In pentola bolle qualcosa al Teatro dell'Oblio, anticipa Gabriele, appassionato di Carmelo Bene, che diventa il suo riferimento artistico principale. Ed è proprio il Caligola di Carmelo Bene il futuro spettacolo teatrale a cui lavoreranno con la stessa passione. Il guadagno non ha senso alcuno, tende a precisare Donatella, prima quel che vale è la creatività con l'obiettivo di estendere i corsi su elementi che appassionino, creando sintonia anche con altri artisti nuovi e interessanti. Con amarezza Gabriele ammette che è difficile spesso proporre spettacoli commerciali, a volte necessari per raccogliere entrate che possano sostenere la struttura, funzionale a promuovere iniziative più qualificanti e qualificate. Gli artisti sono realmente penalizzati ed è soprattutto riscontrabile questo dato nel momento in cui ti confronti con chi coltiva questa arte ogni giorno, spesso anche investendo del proprio: non esiste alcun riconoscimento giuridico di fatto e di diritto che possa tutelare questa professione, affermano Donatella e Gabriele. Ma i due ragazzi non si abbattono né si avviliscono, proseguendo con fermezza e coerenza nella propria attività.
Teatro dell'oblio: da dove nasce come nome? Gabriele confessa e ammette: "il nome è sorto da un cartello che indicava il nome di un paese, mentre con Donatella eravamo in auto". Ma il significato del titolo del Teatro è anche tutto artistico, sempre in riferimento a citazioni di Carmelo Bene, il "maestro" dice Gabriele. Bene parla di "oblio del teatro" perché è necessario "obliare" sé stessi per entrare nella molteplicità del proprio io. L'espressione artistica deve darti un messaggio che incida sul tuo sentimento, per ricordarlo: sembra di sentire parlare Peter Brook, ma è anche ciò che dicono all'unisono i nostri due artisti, che hanno dedicato tempo per questa nostra conversazione. Donatella e Gabriele hanno idee per il futuro e per il loro spazio, che continuerà a ospitare corsi per teatro, recitazione, canto. Tra tanti progetti stanno pensando di scrivere la sceneggiatura di una spettacolo, di cui assumere la regia, dove l'elemento musicale diventi principale caratteristica. Il canto è la passione principale di Donatella, che considera un'arte che emoziona, che aiuta a liberare il proprio intimo, che rompe i freni inibitori della realtà, il proprio riferimento artistico iniziale. Ci sono alunni di ogni generazione frequentanti i corsi di teatro degli "oblianti", ma pochi sono delle scuole superiori, tant'è che questo indica la mancanza di spazi artistici e di approfondimento di queste discipline nel sistema formativo italiano. Nello spazio di Segrate un modo per ovviare a queste gravi lacune esiste, ed è quello di rendere la formazione artistica come elemento portante di un'attività che unisce Donatella e Gabriele nella vita e in questa passione. Ricordiamo che in questi mesi si stanno tenendo fino a luglio seminari di dizione, tecnica, vocale e per uso creativo della voce dal titolo "La voce creativa". Ma proseguono anche i corsi per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie sulla recitazione, lo sviluppo della creatività ed un approccio creativo alla musicalità e l'uso della voce. Come reperire informazioni più dettagliate sulle modalità di iscrizione? Visitate il sito e potete trovare altri dettagli più operativi sulle modalità dei corsi e delle iniziative che il Teatro dell'Oblio proporrà nei prossimi mesi, scadenze. Spazi di autonomia culturale esistono ancora e resistono a un mondo dell'arte asfittico e assecondante gli interessi delle multinazionali commerciali dell'arte, che imperano con la loro omologazione nel pensiero e con le loro gallerie soltanto aperte e disponibili per elite.

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