|
|
Libri a fumetti
Alan
Moore: teatro, musica e magia - Gli incantesimi
dal vivo di un grande mago del fumetto
Recensione di
Andrea Cantucci
Mostre
La
bellezza femminile nell'antico Egitto
di Maddalena Lonati
Teatro
Teatro dell'oblio: obliare
per una rinascita dell'arte
di Alessandro Rizzo
Cinema
|
|
Teatro dell'oblio:
obliare per una rinascita dell'arte
Abbiamo una scuola, non siamo una compagnia teatrale e facciamo
un servizio dove garantiamo uno spazio in cui facciamo lezioni
di recitazione, di canto, di musica.
Con questa frase Donatella, una delle ideatrici del progetto
Teatro Oblio, ed è una cantante che, dopo anni di insegnamento
ha deciso di fondare una propria realtà artistica, indipendente,
nuova.
"Nell'entusiasmo si è aperta una scuola", confessa apertamente e
con grande passione. Vicino a Donatella è presente anche
Gabriele che ha scoperto il valore della recitazione teatrale e
dell'arte canora tramite i corsi tenuti dalla stessa Donatella.
Dopo questa prima fase hanno deciso, nel gennaio 2006, di
costruire insieme questo spazio di cultura viva. La struttura
del Teatro si trova in via Miglioli 97 a Segrate (MI). Gabriele
è l'assistente di Donatella nei corsi attivati. Come scuola
hanno dapprima portato a termine il "Rocky horror show", un
rifacimento di uno spettacolo di Richard O' Brien che è un vero
tributo. La prima esperienza ha avuto un buon seguito e gli
allievi erano molto bravi. Pierluigi Cassano collabora nella
realizzazione del corso con la sua professionalità di cantante
lirico, riadattando canzoni e parti dell'opera come
rivisitazione sperimentale. Lo spettacolo prosegue con attori
che recitano dal vivo, come in un percorso formativo permanente,
pieno di passione e di forte dedizione. Donatella e Gabriele
considerano che in Italia ci sia poche opportunità per chi vuole
fare arte, anche perché sono le stesse istituzioni a non dare
delle risposte di incentivazione e di investimento.
Una domanda nasce spontanea: "Quale è la metodologia perseguita
nei corsi, dato che nell'arte teatrale diverse correnti si
sovrappongono e si contaminano?".
Donatella è chiara: "Non abbiamo un metodo chiaro e preciso, ma
di certo Stanislavskij, ma riadattato con una visione più
eclettica, magari contaminandolo con altre tendenze, culture,
metodologie". Occorre liberare la creatività, creare entusiasmo
nella persona, "se nessuno ha cose da dire la tecnica è
inutile", avverte Gabriele. Training, lavoro di gruppo, verità
nel gesto, la forza della parola e la naturalità senza maschere
e filtri sono gli ingredienti di questa scuola innovativa del
Teatro dell'Oblio. Diverse sono le persone che si avvicendano
nei corsi che Donatella e Gabriele promuovono: c'è chi esprime
subito voglia di attivarsi, chi, invece, si spaventa ed è
timoroso, magari perché poco naturali o poco abituati a essere
spontanei, senza mediazioni di ruoli che confezionano
l'esistenza quotidiana, stereotipandola. "Occorre tornare
bambino e giocare" dice Donatella: e ha ragione, chiaramente,
forte di anni di insegnamento nell'ambito dell'arte teatrale. Il
canto ha un'altra meotodologia formativa: un lavoro tecnico
sull'individuo e, poi, si innesta il tutto in un contesto più
collettivo. La recitazione trova un percorso perfettamente
inverso, dove è l'operare nel gruppo che determina una
trasformazione sul comportamento. I corsi influenzano gli stessi
insegnanti, ammette Donatella: e per questo si può anche parlare
di una continua sperimentazione dal vivo su spaccati diversi
della società che si confrontano e diventano naturali. In
pentola bolle qualcosa al Teatro dell'Oblio, anticipa Gabriele,
appassionato di Carmelo Bene, che diventa il suo riferimento
artistico principale. Ed è proprio il Caligola di Carmelo Bene
il futuro spettacolo teatrale a cui lavoreranno con la stessa
passione. Il guadagno non ha senso alcuno, tende a precisare
Donatella, prima quel che vale è la creatività con l'obiettivo
di estendere i corsi su elementi che appassionino, creando
sintonia anche con altri artisti nuovi e interessanti. Con
amarezza Gabriele ammette che è difficile spesso proporre
spettacoli commerciali, a volte necessari per raccogliere
entrate che possano sostenere la struttura, funzionale a
promuovere iniziative più qualificanti e qualificate. Gli
artisti sono realmente penalizzati ed è soprattutto
riscontrabile questo dato nel momento in cui ti confronti con
chi coltiva questa arte ogni giorno, spesso anche investendo del
proprio: non esiste alcun riconoscimento giuridico di fatto e di
diritto che possa tutelare questa professione, affermano
Donatella e Gabriele. Ma i due ragazzi non si abbattono né si
avviliscono, proseguendo con fermezza e coerenza nella propria
attività.
Teatro dell'oblio: da dove nasce come nome? Gabriele confessa e
ammette: "il nome è sorto da un cartello che indicava il nome di
un paese, mentre con Donatella eravamo in auto". Ma il
significato del titolo del Teatro è anche tutto artistico,
sempre in riferimento a citazioni di Carmelo Bene, il "maestro"
dice Gabriele. Bene parla di "oblio del teatro" perché è
necessario "obliare" sé stessi per entrare nella molteplicità
del proprio io. L'espressione artistica deve darti un messaggio
che incida sul tuo sentimento, per ricordarlo: sembra di sentire
parlare Peter Brook, ma è anche ciò che dicono all'unisono i
nostri due artisti, che hanno dedicato tempo per questa nostra
conversazione. Donatella e Gabriele hanno idee per il futuro e
per il loro spazio, che continuerà a ospitare corsi per teatro,
recitazione, canto. Tra tanti progetti stanno pensando di
scrivere la sceneggiatura di una spettacolo, di cui assumere la
regia, dove l'elemento musicale diventi principale
caratteristica. Il canto è la passione principale di Donatella,
che considera un'arte che emoziona, che aiuta a liberare il
proprio intimo, che rompe i freni inibitori della realtà, il
proprio riferimento artistico iniziale. Ci sono alunni di ogni
generazione frequentanti i corsi di teatro degli "oblianti", ma
pochi sono delle scuole superiori, tant'è che questo indica la
mancanza di spazi artistici e di approfondimento di queste
discipline nel sistema formativo italiano. Nello spazio di
Segrate un modo per ovviare a queste gravi lacune esiste, ed è
quello di rendere la formazione artistica come elemento portante
di un'attività che unisce Donatella e Gabriele nella vita e in
questa passione. Ricordiamo che in questi mesi si stanno tenendo
fino a luglio seminari di dizione, tecnica, vocale e per uso
creativo della voce dal titolo "La voce creativa". Ma proseguono
anche i corsi per bambini e ragazzi delle scuole elementari e
medie sulla recitazione, lo sviluppo della creatività ed un
approccio creativo alla musicalità e l'uso della voce. Come
reperire informazioni più dettagliate sulle modalità di
iscrizione? Visitate il
sito e potete trovare altri dettagli più operativi sulle
modalità dei corsi e delle iniziative che il Teatro dell'Oblio
proporrà nei prossimi mesi, scadenze. Spazi di autonomia
culturale esistono ancora e resistono a un mondo dell'arte
asfittico e assecondante gli interessi delle multinazionali
commerciali dell'arte, che imperano con la loro omologazione nel
pensiero e con le loro gallerie soltanto aperte e disponibili
per elite. |
|
|