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Rudy Cremonini:

un giovane artista per un'arte interessante

 

Intervista a cura di Alessandro Rizzo

 


Un altro artista che possiamo non più definirlo "in erba", anche perchè ha sviluppato poetica ed esperienza interessante e importante. Rudy Cremonini per la sua giovane età è già un artista con tutti i crismi ed è stato intervistato per la nostra rivista, dando rilevanza al suo percorso di artista e alla ricerca della conoscenza tramite l'arte figurativa.

Rudy Cremonini nasce a Bologna nel 1981, città dove è cresciuto, dove lavora e si afferma. Si diploma all' Accademia di Belle Arti. Da sempre alimenta la pasione per l'arte pittorica e raffigurativa, tanto da evidenziare nelle sue opere una certa analogia con le tendenze artistiche di Bacon, seppure Rudy affermi l'odiosità di alcuni paragoni: sensazione, questa, che corrisponde all'animo libero e autodeterminato di un valido artista post moderno. Lo abbiamo intervistato per Segreti di Pulcinella. Un artista è Rudy che nasce sotto le torri felsinee, e le cui opere nonchè le varie personali fatte in Italia possono essere apprese accedendo al sito personale.


Come ti sei formato come pittore e artista? Segui una corrente storica precisa o, come diversi artisti del post moderno, adisci a una visione eclettica dell'espressione culturale?

La mia educazione all'immagine proviene prima dalla pubblicità e poi dalle Belle Arti, dove mi sono diplomato, a Bologna che è la mia città natale, ma ho iniziato a dipingere a 17 anni, quando nascono le cose che poi ti porti dietro è per sempre.
Nel corso degli studi, il percorso produttivo si è ampliato e cresciuto attingendo da più discipline, e poi è ritornato alla prima espressione che è appunto la pittura.
Però penso che all'interno di essa vi sia tutta la ricerca e la conoscenza di altre discipline.
In questo senso penso che il mio lavoro sia eclettico, ma l'importanza della pittura che spesso è soggetto e non mezzo si vuole coniugare a tutta la tradizione pittorica fino a quella contemporanea.

Quale significato oggi può avere il messaggio figurativo attraverso la pittura, ossia quale funzione esprime questa disciplina nella nostra contemporaneità della fine delle illusioni e dell'immaginazione, della prassi e della concretezza spesso disumana e alienante?

Penso che sia un discorso molto personale e intimo. La pittura per me è una necessità che viene dal profondo , essenziale , risponde a necessità primarie quasi carnali. Non abbandonerà mai il percorso dell'essere umano, sarà sempre sua compagna. Come la parola.

Quali sono le opere più significative che riassumono la tua poetica?

Direi sicuramente i miei ritratti, anche se ogni opera è un tassello di un lavoro complessivo che sarà comprensibile solo in futuro.

Nelle tue opere si legge l'espressività drammatica ed esistenziale dei tuoi ritratti, quasi da paragonarli a Bacon: quale motivo c'è dietro a questa scelta di linguaggio?

Oddio...penso che i paragoni siano odiosi... e Bacon è inavvicinabile .
Ogni artista ha subito l'influenza dei grandi maestri, anche da quelli lontani dalla propria ricerca, è inevitabile. Io amo molto Lotto, Rembrandt, Morandi e tanti altri a dire la verità, anche estranei alla pittura.
Adoro la pittura contemporanea nordica, penso che in Belgio ci sia grande fermento.
I miei ritratti risentono molto la loro influenza, sono figure che hanno vissuto una continua lotta interiore, un conflitto dato dalla loro forte e ostinata identità contro tutto ciò che è considerato "altro".
Questo "altro" è sempre tenuto in sospeso o messo a tacere con mezzi a volte molto violenti. Questo meccanismo si può riscontrare anche nelle politiche internazionali, ma nei miei soggetti avviene
al loro interno, magari in animi semplici di una periferia in bianco e nero.

Esiste come nel cinema di autoproduzione indipendente una difficoltà nella distribuzione e nella diffusione delle opere pittoriche, anche attraverso al circuito delle gallerie?

Penso che non sia paragonabile con il cinema di autoproduzione, perchè sono due ambiti completamente diversi, e gli sforzi economici non sono equiparabili.
Penso che comunque le difficoltà facciano parte del gioco, e con ostinazione e sacrificio si possano raggiungere gli obiettivi meritati.

Quali sono le prossime scadenze che si pongono come distribuzione e presentazione delle tue opere: personali, temporanee?

Ad Ottobre farò parte di una collettiva di giovani artisti, tutti nati negli anni 80, in una galleria molto prestigiosa quale è la GiaMaart Studio,
la mostra si chiama Imagine. Ovviamente sei invitato.

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