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Pittura
Miti mutanti 4
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Intervista a Giuseppe Biguzzi
Giuseppe nasce a Ravenna il
30/09/1968 e studia presso l'Istituto Statale d'Arte
di Venezia dove consegue il diploma di Maestro
d'Arte e la Maturità d'Arte Applicata nella sezione
ceramica. Attualmente vive e lavora a San Donà di
Piave (VE) e collabora con la Galleria "Nuova
Artesegno" di Udine. La poetica di Giuseppe in arte
è abbastanza fedele a un sentimento di decadenza del
vivere civile e dell'umanità, assuefatta ai dettami
economico produttivi della post contemporaneità. Ma
questo non toglie la funzione propedeutica e di
riscatto che può nascere dalla lettura di un'opera
d'arte post moderna.
Per conoscere meglio le sue opere e poter leggere i
festival e i concorsi a cui Giuseppe ha partecipato
potete accedere al
sito dell'artista.
1. Come ti sei formato come pittore e artista?
Segui una corrente storica precisa o, come diversi
artisti del post moderno, adisci a una visione
eclettica dell'espressione culturale?
Cominciai da bambino, come tutti gli artisti
immagino, da subito rimasi affascinato dal pongo,me
lo ricordo come ora, lo sperimentai all'asilo e non
lo mollai più finché un giorno provai la creta!
Rimasi così colpito dal nuovo materiale che all'età
di 14 anni invece di chiedere l'ambito motorino mi
feci regalare un forno da ceramica. Poi l'Istituto
d'Arte mi dette tanto,Venezia è una città stupenda,
all'epoca disegnavo molto eseguivo tecniche miste e
sculture in ceramica. Nei centri sociali dell'epoca
mi formai come writer, la cultura hip-hop si faceva
sentire anche se io con la mia chitarra militavo in
un gruppo punk. Poi nel 2002 la sfida con me stesso,
mi volli reinventare come pittore, non avendo mai
affrontato in maniera adeguata l'annosa questione
del colore ed essendo da sempre scultore il compito
fu arduo, sono stati anni di duro lavoro, sempre
ricompensati dalla gioia del fare arte. Non seguo
correnti precise mi ispiro al lavoro di vari artisti
di diversi periodi, in particolare al periodo
Secessionista di Klimt e Schiele. Ho cercato di
prendere in considerazione il lavoro di chi più si
avvicina alla mia poetica, alla mia sensibilità,
cercando di trovare un linguaggio attuale che
esprima il sentire comune derivante dall'odierno
modello esistenziale,attraverso la rappresentazione
della figura umana.
2. Quale significato oggi può avere il messaggio
figurativo attraverso la pittura, ossia quale
funzione esprime questa disciplina nella nostra
contemporaneità della fine delle illusioni e
dell'immaginazione, della prassi e della concretezza
spesso disumana e alienante?
Può essere appunto l'analisi della nostra
contemporaneità, l'espressione di ciò che sente
l'arista in questa epoca, quindi un messaggio di
decadenza e insicurezza, di valori futili che
piegano l'uomo alla funzione economica della
società,di un'umanità controllata attraverso la
cultura dell'immagine, dell'apparire. La funzione
della pittura figurativa oggi è quello di sempre: lo
specchio delle sensazioni vissute dall'artista in un
preciso periodo, quella di farci riflettere su ciò
che ci ha emozionato, su ciò che l'artista
direttamente o indirettamente ha voluto esprimere.
3. Quali sono le opere più significative che
riassumono la tua poetica?
Sempre le ultime, ogni tela è un passo avanti che
l'artista compie nella sua ricerca, certo, ci sono
vecchi lavori a cui sono molto affezionato, alcuni
non sono più in mio possesso, però ritengo gli
ultimi i lavori più rappresentativi della mia
ricerca.
4. Nelle tue opere prediligi con un particolare
attenzione la ritrattistica: che cosa ti induce a
rendere questa parte dell'arte pittorica
fondamentale nella tua produzione?
L'indagare tutto ciò che sta al disotto
dell'epidermide, vene, tendini, muscoli, ossa, quasi
a voler scavare all'interno delle mie modelle, alla
ricerca di ciò che più possa esprimere la natura
dell'uomo, il voler quasi andare oltre l'immagine
esteriore. E' anche portare avanti una tradizione,
un genere, in pittura ormai si è detto un po' tutto,
restano quindi come nella musica i generi e le
tendenze.
5. Esiste come nel cinema di autoproduzione
indipendente una difficoltà nella distribuzione e
nella diffusione delle opere pittoriche, anche
attraverso al circuito delle gallerie?
Per quanto riguarda la visibilità esistono molte
opportunità per un artista di poter esporre il
proprio lavoro, sia in luoghi privati che
istituzionali, è sicuramente più difficile
distribuirlo o trovare chi lo cura. Le gallerie che
trattano artisti emergenti non sono poi così tante e
sono maggiormente concentrate nei capoluoghi
pertanto non riescono a soddisfare completamente le
esigenze degli artisti.
6. Quali sono le prossime scadenze che si pongono
come distribuzione e presentazione delle tue opere:
personali, temporanee?
Dal 21 agosto al 4 settembre sarò a Massa per una
collettiva curata da Gianluca Maggiani che si terrà
al Castello Malaspina di Massa, Dall'1 al 30
settembre terrò una personale on-line con la
galleria Piziarte di Teramo, la mostra sarà visibile
all'indirizzo www.piziarte.net.
Spero anche di partecipare alle mostre correlate ai
vari concorsi ai quali ho deciso di partecipare.
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