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Miti mutanti 11
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AMORI FRA LE NUVOLE
storia ragionata del fumetto sentimentale
articolo di
Andrea Cantucci
Per ingrandire le immagini cliccarci sopra
L'amore è un'importante
componente delle storie d'avventura fin dalle fiabe
più arcaiche e le avventure a fumetti non fanno
eccezione; la relazione più classica è quella tra il
protagonista e "l'eterna fidanzata", che, in
un'ottica un po' maschilista, è destinata ad essere
perennemente rapita e salvata dall'eroe, un
archetipo che richiama i miti delle fanciulle
sottratte a draghi e analoghi mostri dall'intervento
di guerrieri umani o divini, miti nati non a caso
col passaggio da una società matriarcale ad una
patriarcale in cui l'uomo risolve ogni problema con
la violenza e si appropria di ogni diritto sulla
donna stessa.
Eredi popolari di tale tendenza, gli eroi dei
fumetti ripetono continuamente il rituale del
"salvataggio", anche se un tempo, per il perbenismo
e la censura imperanti erano ricompensati al massimo
con qualche bacio o, se si parlava di qualcosa di
più, con una promessa di regolare matrimonio
costantemente rimandato per cause di forza maggiore.
Poi ci si è resi conto che alcuni personaggi, senza
pubblicizzare la cosa, convivono da anni con le
rispettive compagne,
come
Mandrake o Diabolik, mentre col mutare dei costumi
sessuali e l'allentarsi della censura, se ne vedono
sempre di più che passano continuamente da una donna
all'altra, come Conan, Mister No o Dylan Dog; senza
contare gli amori liberi e disinvolti di eroine come
Barbarella o Valentina, che hanno anche avuto un
figlio senza sposarsi.
Molti altri invece alla fine si sono uniti in
regolare matrimonio, oggi anzi questo è un trend
abbastanza diffuso, forse proprio in alternativa
alle suddette relazioni "irregolari". Dopo i
matrimoni di personaggi classici come Tarzan, il
Principe Valiant e Dick Tracy, all'epoca decisamente
controcorrente, si sono così accasati col tempo
anche l'Agente Segreto X-9, Mister Fantastic e la
Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, l'eroe
sottomarino Aquaman, il velocista Flash, Phantom
(L'Uomo Mascherato), Spiderman (L'Uomo Ragno),
Superman, Martin Mystère e addirittura anche
l'Incredibile Hulk, naturalmente nella sua identità
umana, tanto per citare solo alcuni dei più noti.
Ma poiché nelle storie d'azione una famiglia può
limitare i movimenti dell'eroe, spesso gli autori si
affrettano a farlo restare vedovo, com'è accaduto a
Tex Willer, al commissario Spada, al samurai Itto
Ogami, a Ken Parker e a Conan il Barbaro. La moglie
scomparsa lascia a ognuno di loro un figlio da
allevare da soli (e con cui far identificare i
lettori più giovani) e magari qualche bel ricordo a
cui ripensare prima di lanciarsi nell'avventura
successiva.
Amori Comici
Diverso è il discorso quando si tratta di strisce
umoristiche, visto che l'Amore, con tutti i
problemi, i conflitti, le gelosie e le follie che lo
accompagnano, si presta benissimo ad alimentare
situazioni comiche. In tal caso può anche trattarsi
di serie corali o incentrate su una coppia, in cui
anche i personaggi femminili possono godere di
notevole spazio e considerazione, condividendo col
partner le luci della ribalta, come nelle serie
realizzate da Geo Mc Manus ai primi del '900: "The
Newlyweds" (Gli sposini) del 1904, su due giovani
coniugi tiranneggiati dai capricci del
figlioletto
neonato, "Bringin Up Father" (Allevare Papà) del
1914, basata sui litigi familiari tra Jiggs e Maggie
(in Italia Arcibaldo e Petronilla) e "Rosie's Beau"
(Il Bello di Rosie) del 1916, sulla coppia, solo
apparentemente male assortita, costituita dalla
bella Rosie e dal paffuto Archie, che non fanno che
scambiarsi continue dichiarazioni d'amore.
Le esigenze umoristiche naturalmente possono anche
far formare coppie abbastanza strane; è ad esempio
stravagante il rapporto di amore-odio
tra
la gatta Krazy e il topo Ignatz, nella striscia
Krazy Kat creata da George Herriman nel 1910, anche
perché la gatta è così innamorata del topo da
scambiare per una dimostrazione d'affetto ogni
mattone che lui le lancia sulla testa alla minima
occasione, in una felice e tragica metafora del
destino di molti innamorati masochisti, che
costituisce il primo tormentone comico della storia
del fumetto. Ne seguiranno molti altri fino ai
nostri giorni. Restando in ambito sentimentale,
valga per tutti l'apparentemente impossibile storia
d'amore tra un lupo e una gallina a cui assistiamo
nelle strisce di Lupo Alberto, create dall'italiano
Silver nel 1973; anche qui la situazione base della
gallina Marta "rapita" da Alberto si ripete in
infinite varianti.
A partire dal 1920, con la striscia Winnie Winkle di
Martin Michael Branner, incentrata su una giovane
stenografa, le donne cominciano a passare al ruolo
di protagoniste principali, per lo più di intrecci
sentimentali, che pur mantenendo ancora un taglio
umoristico si fanno via via più verosimili e
aggraziati. Anzi, dopo il successo della striscia
del 1921 "Tillie the Toiler" (Tillie la Modella) di
Russ Westover (successo dovuto al fatto che la
protagonista indossa ogni giorno un diverso capo
d'abbigliamento realmente estistente e accuratamente
riprodotto), le serie a sfondo rosa con protagoniste
femminili si moltiplicano e l'esigenza di avere una
battuta comica alla fine di ogni striscia deve
necessariamente accompagnarsi ad una certa
continuità del racconto da una puntata all'altra,
che permetta lo sviluppo degli intrecci
sentimentali. Si potrebbe quindi dire che il fumetto
rosa abbia costituito una sorta di anello di
congiunzione tra il fumetto esclusivamente comico e
quello più avventuroso e realistico, tant'è vero che
la serie Wash Tubbs, creata da Roy Crane nel 1924
come striscia comico-sentimentale, si trasforma
gradualmente nel primo fumetto d'avventure vero e
proprio, quando, contro il parere dell'editore,
l'autore farà partire sempre più spesso in cerca di
fortuna il suo protagonista (un piccoletto
occhialuto che si innamora perdutamente di ogni
bella ragazza che incontra), fino ad affiancargli
come comprimario dal 1929 un misterioso avventuriero
di
nome
Capitan Easy, ben più deciso, coraggioso, robusto e
atletico, in pratica il prototipo dei futuri eroi
dei fumetti.
Intanto, ai due lati dell'oceano, viene messo a
punto un altro prototipo: quello della bionda
svampita e arguta al tempo stesso, precorritrice del
carattere che fu poi appiccicato addosso a Marilyn
Monroe. Negli U.S.A. è
Chic
Young a inaugurarlo, creando nel 1930 la striscia
Blondie, su una ragazza squattrinata che si fidanza
col figlio di un miliardario, causando scompiglio
nell'ambiente dei futuri suoceri. A differenza delle
altre eroine dei fumetti di quegli anni, destinate a
passare da un flirt all'altro senza mai giungere al
matrimonio, Blondie, dopo qualche anno di
fidanzamento contrastato e altalenante riesce a
sposare il suo Dagwood (noto da noi come Dagoberto),
che però viene diseredato ed è costretto a trovarsi
un noioso lavoro da impiegato. Finisce così
l'avventura sentimentale ma non la loro buffa storia
d'amore, che prende il ritmo di una routine
quotidiana scandita da gags comiche di crescente
successo, visto che ora è facile identificarsi con
loro per qualunque famiglia media americana.
In
Inghilterra intanto nasce un'altra sfrontata bionda
di nome Jane, protagonista della striscia "Jane's
Journal, the Diary of a Bright Young Thing" (Il
Giornale di Jane, il Diario di una Vivace Giovane
Creatura) creata da Norman Pett nel 1932, un'eroina
più che svanita distratta, per il modo in cui le
capita continuamente di ritrovarsi in sottoveste per
incidenti d'ogni genere indipendenti dalla sua
volontà. Anche in questa serie particolarmente
ammiccante verso il pubblico maschile non manca
l'elemento rosa; Jane ha una lunga storia d'amore
con un certo Georgie, che rimanda continuamente il
matrimonio con lei perché perennemente squattrinato.
Comincia quindi qui ad avvenire un'inversione del
ruoli tradizionali, con Jane che in quanto
protagonista si rivela in molte occasioni più
intraprendente e decisa di quello che si potrebbe
definire come il suo "eterno fidanzato", e spesso
anche più fortunata nel trovare lavoro. Intanto lo
stile del disegno e la struttura delle storie
abbandonano via via gli schemi comici per farsi
sempre più realistici e avventurosi, soprattutto col
passaggio al disegnatore Mike Hubbard, mentre ad
ogni episodio Jane si prodiga nell'aiutare ogni
persona che incontra a risolvere i suoi guai,
caratteristiche tipiche di molte serie sentimentali
dei decenni successivi.
Avventure Romantiche
Alla fine degli anni '30 del '900, le prime strisce
realistiche statunitensi a trattare spesso anche
temi sentimentali hanno per protagoniste dele vecchi
signore che si prodigano per l'appunto nel
dispensare consigli e
aiuto
al prossimo: la Abbie Scrapple della serie "Abbie
an' Slats" di Raeburn van Buren e soprattutto la
Mary Worth della serie "Mary Worth Family" scritta
da Allen Saunders. Ma altrettanto disposta ad
assistere gli altri nei loro problemi di cuore è
anche la giovane ed emancipata reporter Brenda Starr,
creata da Dale Messick nel 1940, e lo stesso si può
dire per la protagonista della striscia "The Heart
of Juliet Jones" (Il Cuore di Juliet Jones), creata
da Elliot Caplin e Stan Drake nel 1953, una donna
così stimata dai suoi concittadini da essere eletta
sindaco a soli trent'anni, o la Mary Perkins
protagonista della serie "On Stage" (Sul Palco),
creata da Leonard Starr nel 1957, una ragazza di
provincia che riesce rapidamente a diventare
un'attrice di Broadway, maturando di pari passo con
le proprie esperienze. In pratica tali eroine si
prodigano ad aiutare gli altri con le proprie doti
femminili di disponibilità e comprensione, laddove
gli eroi maschili intervengono a risolvere ogni
situazione difficile a suon di pugni e violenza.
Un po' più spensierate appaiono le eroine delle
strisce britanniche nate sulla scia di Jane, che
sembrano prediligere su tutti il mestiere di modelle
e che spesso passano più tempo a spasimare per il
proprio corteggiatore di turno che a sfilare, dalla
Carol Day creata da David Wright nel 1956 alla
Tiffany Jones creata da Pat Tourret e Jenny
Butterworth nel 1964, fino alla modella del futuro
Scarth creata da Jo Addams e Luis Roca nel 1969, i
cui nudi integrali sostituiscono gli ingenui strip
tease dei tempi di Jane.
Affine alle eroine emancipate e altruiste delle
strisce statunitensi è
invece
la bella giornalista Helena, creata dagli argentini
Robin Wood e Josè Luis Garcia Seijas nel 1979,
continuamente coinvolta in situazioni difficili di
vario genere, ma quasi sempre legate anche a vicende
sentimentali o comunque affettive, descritte in modo
molto realistico, curato e accattivante, anche
grazie alla narrazione in soggettiva che riporta i
pensieri della protagonista.
Più stilizzate, e spesso con molti elementi
umoristici mischiati a quelli romantici, sono poi le
serie giapponesi di shojo manga, i "fumetti per
ragazze" inaugurati da Osamu Tezuka negli anni '50
con le storie in costume di "Ribon no Kishi" (nota
in Italia come La Principessa Zaffiro) e di cui
l'autrice più importante può essere oggi considerata
Rumiko Takahashi, che esordisce nel 1978 con la
buffa serie Urusei Yatsura (Fastidiosi Vicini
Alieni), sulla forte extraterrestre Lum
(ribattezzata in Italia Lamù) che perseguita il
giovane Ataru, non solo perché è innamorata di lui
ma anche perché si considera sua moglie, essendo
stata da lui sconfitta in una gara. Altri noti shojo
manga sono Maison Ikkoku, creata sempre dalla
Takahashi nel 1980, sulla storia d'amore tra un
aspirante studente universitario e la giovane vedova
che gestisce la pensione che dà il titolo
alla
serie, e Kimagure Orange Road (La Capricciosa Via
degli Aranci), creata da Izumi Matsumoto nel 1985,
su uno studente dotato di poteri extrasensoriali che
si innamora di una compagna di scuola. Si tratta
quasi sempre di lunghe storie di amori
adolescenziali, che vanno a buon fine solo dopo
interminabili vicissitudini e difficoltà, attraverso
una struttura narrativa a metà tra le serie a
episodi in stile occidentale e i romanzi fiume
tipici dell'Estremo Oriente, di cui ogni capitolo va
a costituire un tassello che fa progredire la
vicenda verso il quasi inevitabile idillio e/o
matrimonio finale.
Questa tendenza a seguire per lungo tempo le vicende
private di personaggi in cui i lettori possano
riconoscersi, attraverso lunghe saghe che si
sviluppano piuttosto lentamente, si ritrova anche in
due pubblicazioni indipendenti statunitensi
particolarmente originali. "Love
and
Rockets" (Amore e Razzi) contiene le complesse
storie fantascientifico-sentimentali realizzate dai
fratelli Jaime, Gilbert e Mario Hernandez negli anni
'80 del '900 e ambientate in Messico e in luoghi
immaginari, ideale prosecuzione della loro prima
miniserie "Mechanics" (Meccanici), che parla delle
avventure, anche amorose, di una coppia di
riparatori di astronavi e dei loro amici. "Strangers
in Paradise" (Stranieri di Paradiso) è invece una
serie di albi creata da Terry Moore nel 1993, in cui
si narrano con spirito e ironia le avventure
giovanili di due intime amiche e coinquiline, la
sensibile e insicura Francine e l'aggressiva
pittrice Katchoo, tra rapporti ambigui, tragici
passati che ritornano e ingarbugliate storie
d'amore. In queste serie si perde ormai il
riferimento ad un singolo personaggio e si
sviluppano le trame al di fuori di ogni schema
precostituito, come se gli autori non pensassero più
in termini di singoli episodi o avventure, ma di
lunghi romanzi in progress, di cui probabilmente
neanche loro possono prevedere con certezza la
conclusione.
Romanzi d'Amore
La
prima rivista dedicata esclusivamente a romanzi
d'amore a fumetti senza protagonisti fissi, appare
in Italia nel 1946 e si chiama Grand Hotel; storie e
copertine sono illustrate da artisti come Walter
Molino e Giulio Bertoletti, con uno stile sfumato
che richiama le immagini in bianco e nero dei film
dell'epoca e la grafica a colori dei manifesti
cinematografici, tanto che i racconti sono definiti
cineromanzi. Il successo presso il pubblico
femminile è tale che l'editore Cino del Duca fa
uscire la rivista anche in Francia, col titolo "Nous
Deux" (Noi Due), e i cineromanzi d'amore si
diffondono poi anche in Spagna e America Latina.
Inizialmente i disegnatori, attraverso composizioni
e grafiche molto originali, riescono a rendere
espressivi anche gli ingenui intrecci amorosi che
vengono loro forniti, ma quando, alla fine degli
anni '50, i disegni sono sostituiti da fotografie e
nascono ufficilamente i fotoromanzi, le inquadrature
si fanno statiche e omogenee, sia nel formato che
nelle angolazioni, uniformandosi alla banalità dei
testi.
Gli Stati Uniti, rimasti esclusi da questa
particolare forma di fumetti in stile filmico,
vedono nascere però contemporaneamente, a partire
dalla
collana
"Young Romance" realizzata da Joe Simon e Jack Kirby
nel 1947, un'analoga e vasta produzione di albi
romantici rivolti alle ragazze, in cui lo stile
grafico non si discosta molto da quello dei soliti
albi di supereroi, che all'epoca sono in grave
crisi, mentre le storie sono costituite da brevi
episodi autoconclusivi senza personaggi fissi, su
vicende amorose più o meno problematiche. Anche in
questo caso, il successo di quelli che sono definiti
semplicemente romance comics (fumetti romantici) è
tale che gli stessi Simon e Kirby ne producono molti
altri, seguiti sulla stessa strada da molti altri
autori ed editori, per un totale di oltre trecento
testate. In una produzione così prolifica non
mancano le contaminazioni tra il rosa e altri
generi, come il thriller e l'avventura esotica, in
albi disegnati anche
da
importanti autori come Frank Frazetta, Alex Toth o
John Romita.
Dagli anni '60 del '900, con la nascita dei fumetti
underground, le relazioni tra i sessi e gli stessi
romance comics sono poi reinterpretati in chiave
provocatoria e dirompente, eliminando ogni ipocrisia
perbenista, mostrando apertamente ogni tipo di
rapporto fisico e denunciando indirettamente certe
discriminazioni estetiche, come nel racconto di
Robert Crumb del 1971 "Whiteman incontra
l'Abominevole", in cui un cittadino xenofobo rapito
da un gruppo di uomini selvaggi dei boschi si
innamora della grossa e pelosa femmina umanoide con
cui è costretto a convivere, apprezzandone infine le
fattezze animalesche e l'elementare
vita
selvatica, o come nell'albo "Amputee Love" (Amore
Amputato) del 1975, chiara citazione hard degli albi
romantici che mostra esplicitamente le relazioni
sessuali di una disabile, scritta da Rene Janson (a
quanto pare una donna realmente affetta da doppia
amputazione) e disegnato da suo marito Rich.
Tra le tante sperimentazioni degli anni successivi,
troviamo anche adattamenti a fumetti di opere
teatrali romantiche, come il "Romeo e Giulietta" di
Shakespeare illustrato con grafica originalissima
dall'italiano Gianni De Luca, la "Carmen" di Mérimee
reinterpretata in chiave erotica dal francese
Georges Pichard, o il "Pelleas e Melisande" di
Maeterlink
disegnato
con grande raffinatezza dallo statunitense P. Craig
Russell, un autore specializzato in trasposizioni di
opere liriche e letterarie, in cui l'amore gioca
spesso un ruolo importante, come "Il Compleanno
dell'Infanta", tratto da Oscar Wilde, sull'amore
ingenuo e tragico di un nano deforme per una cinica
principessina.
Per opere d'autore come queste, caratterizzate da
una notevole qualità grafica, negli anni '80 e '90
del '900 si tende ad utilizzare in occidente il
grande formato degli album a colori alla francese,
cartonati o meno, le cui storie uniscono spesso
avventura e umorismo. Quelle rivolte agli adulti e
che parlano d'amore, in questo periodo si
concentrano spesso sui suoi aspetti più fisici e
sensuali, rientrando per la maggior parte nel genere
erotico, piuttosto che in quello rosa. Ad esempio, è
al tempo stesso ironico e disinibito il rifacimento
che i francesi Francis Leroi e Georges Levis
traggono nel 1985 da un vecchio cineromanzo di Grand
Hotel, nell'album "Les Perles de l'Amour" (Le Perle
dell'Amore), riproducendo lo stile a mezzatinta di
una volta, ma rendendo esplicite le passioni carnali
solo vagamente suggerite nell'originale, creando
effetti di comico contrasto tra l'erotismo dei
disegni e gli antiquati testi che parlano
ingenuamente di amori romantici.
Tra
i più originali album d'amore erotico degli anni
'90, si possono segnalare poi "Il Fiore Innamorato"
scritto e disegnato dall'italiano Silvio Cadelo nel
1992, in cui una passione a tratti anche poetica si
esprime e si sviluppa attraverso gli improbabili
amplessi tra un vegetale alieno e una bella ragazza
terrestre, e il più soft "Ivan Piire", in cui lo
sceneggiatore argentino Carlos Trillo e il
disegnatore spagnolo Jordi Bernet raccontano una
storia d'amore quasi altrettanto stravagante ma ben
più tormentata, che ha per protagonisti una coppia
di vampiri.
Altrettanto gotica e disperata è un'altra storia
d'amore che sopravvive oltre i limiti umani, quella
raccontata, a seguito di un lutto personale, dallo
statunitense James O'Barr nella miniserie di culto
"The Crow" (Il Corvo), uscita tra il 1989 e il 1992
e raccolta in volume l'anno seguente. Il sentimento
tra due fidanzati,che vengono assassinati da una
banda di teppisti, è qui così forte ed eterno che lo
spirito di lui ritorna dalla morte, per attuare una
sanguinaria vendetta contro tutti coloro che hanno
stuprato e ucciso la sua amata.
Amori impegnati
Ci sono poi autori che attraverso il racconto di un
amore, sintetizzato in una pagina fulminante o
sviluppato in un lungo romanzo a fumetti, esprimono,
o tentano di esprimere, anche qualcosa di più vasto:
problematiche psicologiche e sociali, complesse
metafore esistenziali o ambiziose ricerche
stilistiche e poetiche.
Tra le produzioni di gags umoristiche che più hanno
trattato i rapporti di coppia troviamo i sensibili e
profondi cartoon schizzati dallo statunitense Jules
Feiffer, autore fra l'altro del bellissimo racconto
"Passionella" (in cui una piccola e povera
spazzacamino viene trasformata magicamente in una
maggiorata fisica di successo, ma scopre che per
ottenere l'amore ci
vuole
qualcosa di più), seguono le satire graffianti della
francese Claire Bretécher, realizzate dal 1973 e
raccolte nella lunga serie di volumi intitolati "Les
Frustrés" (I Frustrati), le scenette mute e surreali
dell'argentino Guillermo Mordillo, autore tra i
tanti dei volumi a tema "La Coppia" e "Lovestory", e
le geniali tavole del suo connazionale Quino, di cui
nel 1987 esce il volume "Sì... Carino" (Noi due),
che ne raccoglie fumetti e vignette dedicati ad ogni
sorta di paradossi nell'ambito delle relazioni
sentimentali. Si può far rientrare nello stesso tipo
di garbata critica di costume anche una serie di
tavole a puntate della disegnatrice italiana Grazia
Nidasio, uscite più o meno negli stessi anni e
raccolte nel volume "Questi Grandi Amori", che
ripercorrono alcune delle più famose storie d'amore
delle cronache mondane degli ultimi due secoli,
spesso prendendole come spunto per una più ampia
satira storica.
Molto più cinico è il modo in cui l'amore è trattato
negli album a fumetti
del
francese Gerard Lauzier, un autore, anche teatrale e
cinematografico, capace di analizzare senza pietà
ogni tipo di sentimento e illusione. In particolare
nei due volumi "Souvenirs d'une Jeune Homme" (Diario
di un Giovane Mediocre), del 1982, e "Portrait de
l'Artiste" (Ritratto d'Artista), del 1992, narra le
disavventure amorose del nevrotico e complessato
ribelle Michel Choupon, che in gioventù si
invaghisce di una bella immigrata, mentre da uomo
maturo cerca un riscatto dalle sue delusioni
familiari, artistiche e politiche attraverso nuovi
sogni d'amore extraconiugale.
Per ospitare analoghe storie adulte e di maggiore
spessore rispetto al passato, verso la fine del XX
secolo si va sempre più diffondendo il formato del
graphic novel alla Eisner, per lo più in bianco e
nero e senza limiti di pagine, ed appaiono romanzi a
fumetti che parlano d'amore con notevole profondità,
curando maggiormente i contenuti e l'introspezione
dei testi, prima ancora della qualità espressiva e
grafica delle immagini, che pure è in certi casi
altissima. In Italia si specializza nel genere Vanna
Vinci, che esordisce nei primi anni '90 con delle
storie brevi su amori inquietanti, poi raccolte nel
volume "Ombre", mentre alcuni anni dopo
l'illustratrice inglese Posy Simmonds sceglie di
rielaborare in chiave satirica un classico come
"Madame Bovary", nel suo originale romanzo a fumetti
"Gemma Bovery", raccolto in volume nel 1999, in cui
dei quasi omonimi dei personaggi di Flaubert
rivivono in parte la loro storia di insoddisfazioni
e amori clandestini, reinterpretata come una tipica
crisi di coppia moderna.
Più realistici ed espliciti sono i racconti brevi
dell'antologia "Tangencias" (Amori Tangenti) dello
spagnolo Miguelanxo Prado, in cui si alternano
momenti cruciali di varie storie d'amore, relazioni
che finiscono, amanti che si ritrovano, o
confessioni di crudeli verità, il tutto dipinto
splendidamente su fondi colorati dagli autunnali
toni beige.
Ha
un tono triste e disperato anche il romanzo a
fumetti "David Boring" dello statunitense Daniel
Clowes, raccolto in volume nel 2000, il cui
protagonista, privo di punti di riferimento, si
rifugia nell'ossessione per un antiquato modello
femminile, che tenta di conquistare innamoandosi,
una dopo l'altra, di due sorelle dai caratteri
radicalmente opposti, sullo sfondo di grandi
metafore esistenziali che riflettono un'atmosfera
crepuscolare e inquietante da fine millennio.
Più divertente e poetica è la storia del primo amore
raccontata nel 2003 da un altro statunitense, il
giovane Craig Thompson, nel suo lungo romanzo a
fumetti autobiografico "Blankets" (Coperte),
un'esperienza ricca di tenerezza, profondità e
lirismo, che porta l'autore a mettere in discussione
e infine a rifiutare le concezioni bigotte delle
ingenue superstizioni cristiane con cui è cresciuto.
Un'evoluzione interiore è anche al centro de "Il
Rumore della Brina", un romanzo a fumetti dipinto a
pastello dal maestro italiano Lorenzo Mattotti su
testi dell'argentino Jorge Zentner, in cui un amore
che finisce spinge il protagonista, a distanza di
tempo, a mettersi alla ricerca della donna che lo
aveva lasciato, ricerca che, durante un viaggio
ricco di esperienze vissute o immaginate, lo mette a
confronto con sé stesso e con le proprie paure,
superate le quali si scopre capace di amare
veramente, senza più pretendere di far rivivere il
passato.
Altrettanto estrema, ma a suo modo più romantica, è
infine la miniserie "La Neve se ne Frega", un
romanzo di fantascienza scritto dal
cantautore
Luciano Ligabue e adattato a fumetti da Matteo
Casali e Giuseppe Camuncoli. E' ambientato in un
futuro dominato da un sistema che ha da tempo
eliminato ogni conflitto insieme a molto conoscenze
e libertà individuali, per cui tra l'altro tutti
nascono artificialmente, vedendo scorrere
felicemente la propria vita al contrario, dalla
vecchiaia alla giovinezza. Ma un giorno una coppia
concepisce inconsapevolmente un figlio e i due si
trovano a dover superare prove durissime del tutto
impreparati, aggrappandosi disperatamente all'amore
che provano l'uno per l'altra, unica libertà
autentica che sembra essere rimasta, in questa come
in altre realtà.
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