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Intervista a
Denise Galdo
1. Iniziamo dalla tua formazione: hai fatto
studi di musica? Sei autodidatta?
Ho conseguito 9 anni di coro polifonico con il
professore Rossano Barrella quindi proprio
autodidatta non posso definirmi. Lui mi ha
insegnato molte cose anche se molta della
conoscenza e della capacità di utilizzo della voce
solista l'ho acquistata negli ultimi anni da sola
semplicemente "sperimentandomi".
2. I tuoi gusti musicali? Quali artisti, se ce
ne sono stati, hanno influenzato il tuo stile o
sono comunque un tuo punto di riferimento?
Beh di nomi ce ne sono stati molti che hanno fatto
parte e che colorano anche ora il mio background
musicale e andiamo dai più famosi: Coldplay,
Radiohead, bjork, Elliott Smith, Emiliana Torrini,
Carole King; a quelli meno conosciuti dal grande
pubblico come Slow Blow, Frida Hyvonen, Feist e
così via. Non ho un genere di riferimento ma
ammetto di essere molto "studiosa" del genere
cantautore indipendente e non.
3. So che sei l'autrice delle tue canzoni: come
nasce una canzone? Scrivi prima il testo o la
musica? Sei autrice anche degli arrangiamenti?
Molti pezzi di DODO, DO! sono scritti insieme ad
Alessandro di Liegro a livello di composizione e
arrangiamenti mentre quasi sempre da me in quanto
a testo. A volte infatti collaboro anche con
Albino Cibelli, un mio carissimo amico e cantante
che di tanto in tanto mi passa qualche buon testo.
Ammetto però che i pezzi del nuovo disco hanno
molto di più la mia impronta, ho scritto molto più
da sola nell'ultimo anno e questo di sicuro ha
influito e influirà molto sul carattere del nuovo
disco!
4. Com'è nato il tuo primo album "Dodo, do!" e
come mai hai scelto di cantare in inglese?
Dodo, do! è una raccolta di 12 pezzi scelti tra
una lista di circa trenta canzoni scritte
nell'arco dei tre anni precendenti alla
pubblicazione del disco. L'esigenza era quella di
fotografare un po' tutte le piccole parti di
quello che rappresentava per me il progetto in
quel determinato "periodo storico" dandogli una
forma organica e sensibile. La scelta dell'inglese
in questo è stata di grande aiuto perché ha fuso
tutto alla perfezione: concetti, metrica, suono,
colore e musica.
5. So che parteciperai alle selezioni per
Sanremo; come vivi questa cosa?
L'ho vissuta con grande serenità, il brano INVERNO
con il quale ho partecipato è piaciuto davvero
tanto a chiunque l'abbia ascoltato per cui..al di
là delle selezioni e del risultato finale, credo
sia stata già una grande conquista per me!
6. Che consigli daresti ad un giovane artista
che si affaccia sulla scena musicale italiana?
Beh, di rimboccarsi le maniche e di cimentarsi nel
curare un po' tutti gli aspetti del proprio
progetto. Io credo sia importantissimo che tutto
parta da una forte motivazione non soltanto
emotiva ma anche creativa che coinvolga tutto
l'universo dell'artista. Io credo che sia
necessario che l'emergente sia capace di curare
tutta una serie di aspetti pratici a partire dalla
sua immagine fino ad arrivare alla sua promozione
e selfmanagement.
7. Progetti per il futuro?
Belle cose ed il secondo disco...staremo a vedere…
!
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