IL DIVERTIMENTO, STAVOLTA, E'
RIMANERE NELL' OMBRA
Jonathan Fileni
MANHUNT 2
Disponibile per: Pc, Playstation 2, Psp, Wii
Data di uscita Europea: 31 Ottobre 2008
Sviluppatore: Rockstar Toronto/ Rockstar Games
Questo gioco, a dispetto del "2" che compare nel
titolo, non è un diretto seguito del "Manhunt"
distribuito nel 2003. Sebbene ne riprenda le
meccaniche di base, qui non c'è traccia dello
sfortunato Cash, ma al suo posto abbiamo il signor
Daniel Lamb, fresco fresco di una fuga da un
istituto psichiatrico. Luogo in cui probabilmente
finirete anche voi, se avrete il coraggio di
giocarvi fino in fondo questa roba. Andiamo quindi
ad esaminare i motivi per i quali Manhunt 2 non
dovrebbe essere mai giocato da nessuno... ma prima,
un po' di storia!
Nel primo Manhunt il protagonista era James Cash, un
detenuto destinato alla pena capitale, che proprio
nel giorno della sua esecuzione veniva sedato e
trasportato su un' isola di proprietà di un ricco
regista. Peccato che l' artista in questione fosse
un amante dei film snuff, e che l' isola fosse il
suo enorme set, con tanto di bande di fanatici, ex
militari e schizofrenici vari come comprimari. Il
concept del gioco era quello di attraversare diversi
scenari pullulanti di varia feccia che aveva lo
scopo di uccidervi, e l' unico modo di sopravvivere
era approfittare delle zone buie per nascondersi e,
al momento opportuno, trucidare (in maniera molto,
molto cruenta, che nulla risparmiava al giocatore) i
folli, spesso con armi improvvisate come buste di
plastica, schegge di vetro e filo spinato. In breve,
era un buona avventura stealth in terza persona con
livelli piuttosto vari, sia dal punto di vista degli
obiettivi sia da quello degli avversari e delle
ambientazioni. Un altro punto di forza del gioco era
il sistema di valutazione, che a fine livello
assegnava al giocatore un punteggio sotto forma di
"stelle" in base a tempo impiegato ed efferatezza
delle uccisioni. Per ciascuna arma del gioco erano,
infatti, previste 3 tipi di "esecuzioni", che si
ottenevano sorprendendo alle spalle i nemici. Più si
attendeva prima di pigiare il tasto relativo, più l'
uccisione risultava cruenta. Non solo, il
raggiungimento del punteggio massimo sbloccava vari
codici e livelli bonus. Ok, ora basta lodare il
primo capitolo, e cominciamo a demolire il sequel...
Ciò che salta immediatamente all' occhio è la
grafica, inferiore al primo capitolo e con dei
colori molto slavati. Analizzando poi i controlli si
nota subito che non sono proprio sfruttati a dovere
(un tasto per gestire la telecamera sarebbe stato
gradito). Dopo aver ucciso il primo avversario a
mani nude, è facile accorgersi che il combattimento
è rimasto semplicemente un "button masher" e che
quindi si sia evoluto molto poco rispetto al prequel.
E dopo aver effettuato il primo omicidio furtivo
abbiamo la certezza matematica che il gioco era da
evitare. Infatti le esecuzioni sono censurate (a
meno che non si giochi la versione Pc) e si capisce
poco o nulla di ciò che accade al malcapitato. Ecco
quindi che i 3 livelli di "crudezza" dell' omicidio
non servono praticamente a nulla, perché non si
riesce a capire quel che succede, anche per colpa di
un filtro grafico veramente invadente.
A peggiorare le cose, il sistema di valutazione del
primo Manhunt qui è stato del tutto rimosso, perciò
non ha molto senso cercare di perfezionare il vostro
stile di gioco e la vostra rapidità, perché qui A)
il gioco vuole essere violento, ma la censura non
lascia intendere nulla di ciò che accade, B) non si
ottiene nulla dal giocare "bene", non si viene
valutati e quindi la longevità cala drasticamente, e
C) il comportamento degli avversari che vi cercano
all' interno degli scenari (chiusi e molto poveri di
dettagli) è spesso irrazionale. Vi capiterà di
vedere alcuni di loro correre avanti e indietro all'
infinito, rendendo impossibile un attacco furtivo e
obbligandovi a ripiegare su un confronto corpo a
corpo...ossia premere compulsivamente un tasto fino
alla posizione orizzontale del nemico.
Le ambientazioni sono piuttosto varie (uno strip
club, il sopra citato ospedale psichiatrico, una
fattoria, uno studio cinematografico e altri
ancora), ma dubito che qualcun altro oltre me voglia
affrontare i 16 livelli, soprattutto con una storia
noiosa come questa e con una conclusione del genere,
abbastanza prevedibile e con un colpo di scena
piuttosto "abbaiato" sin dalle prime battute di
gioco. A peggiorare ulteriormente il quadro ci sono
gli oggetti sparsi per gli scenari, che lampeggiano
in maniera confusa e rendono perciò difficile la
loro individuazione, e gli ultimi livelli,
caratterizzati da frequenti scontri con pistole e
mitragliatori, che rovinano la natura "stealth" del
gioco, complici anche dei controlli non all'
altezza.
Ultima nota tecnica... la versione Pc del gioco NON
è censurata, mentre le versioni Ps2 e Psp si
attestano "nel mezzo", in quanto risultano meno
tagliate della controparte per Wii, severamente
"amputata", per rimanere in tema.
A dispetto della piattaforma, però, non vi consiglio
di perder tempo con questo gioco. E' uno di quei
rari esempi di violenza veramente fine a se stessa,
che non diverte e che non lascia nulla al giocatore.
Voto Finale: 1.0/10
* * *
LA SENSAZIONE DI BRUCIORE C'E'...
Jonathan Fileni
RESISTANCE: BURNING SKIES
Disponibile per: Ps Vita
Data di uscita europea: 30 Maggio 2012
Sviluppatore: Nihilistic/ SCEA
Burning Skies è l'ultimo capitolo della saga di
Resistance, un FPS che conta di 3 episodi usciti su
Ps3 e di un altro episodio uscito su Psp. Il gioco
narra una sorta di Seconda Guerra Mondiale
"alternativa", dove delle creature mostruose
chiamate "Chimera" tentano di invadere l' Europa e
in seguito la Gran Bretagna. Questi mostri sono in
grado di infettare gli esseri umani e di
trasformarli in loro simili. Ovviamente c' è molto
più di questo, ma non voglio rovinare la trama a
nessuno. In questo capitolo assisteremo all'
invasione dei Chimera in America e, nei panni del
pompiere Tom Riley, sarà nostra premura non solo
cercare di impallinare quanti più mostri possibile,
ma anche cercare nel frattempo di ritrovare la
nostra famiglia, dalla quale saremo separati all'
inizio del gioco.
A facilitare il compito avremo non solo la nostra
fidata ascia, strumento imprescindibile di ogni buon
vigile del fuoco, ma anche le armi sottratte ai
mostruosi invasori: lanciarazzi, balestre, fucili da
cecchino, un mitra che riesce a penetrare i muri e
altre ancora, per un totale di otto. Ognuna di
queste poi è dotata di una modalità di "fuoco
secondario", come i dardi incendiari per la
balestra, la facoltà di creare uno scudo, proiettili
traccianti e altri interessanti poteri, tutti
attivabili sfruttando il touch screen della console.
Negli scenari di gioco (il Washington Bridge, un
campo profughi, una fabbrica in fiamme, ecc.)
potremo trovare dei cubi che servono come
potenziamenti delle armi. Ogni arma vanta di sei
possibili migliorie, tuttavia se ne potranno
applicare solo un massimo di due, ad esempio allo
scopo di potenziare la velocità di ricarica o la
capienza dei caricatori.
Gli aspetti simpatici del gioco sono la possibilità
di "mettersi al riparo" dai proiettili in maniera
efficiente grazie a un sistema di copertura ben
realizzato (cosa piuttosto rara in un FPS) e l'
utilizzo del touch screen, sfruttato non solo per le
armi, ma anche per il lancio di granate e per l'
interazione con lo scenario. Peccato che queste
buone idee non riescano a migliorare un prodotto che
soffre di una longevità bassissima (difficilmente
impiegherete più di cinque ore per finirlo), di
qualche bug di troppo come personaggi che scompaiono
durante una cutscene, di controlli a volte imprecisi
e di una grafica veramente sottotono. Sì, nei sei
livelli è possibile trovare dei documenti che
approfondiscono un po' la trama (comunque abbastanza
piatta), ma dubito che avrete voglia di affrontare
nuovamente il gioco una volta terminato, nonostante
i quattro livelli di difficoltà. Forse avrete voglia
di tuffarvi nel multiplayer, ma anche lì oltre a
Deathmatch (tutti contro tutti o a squadre) e
Sopravvivenza (si parte come umani, chi muore
diventa un Chimera e deve uccidere gli ex compagni)
non troverete molte ragioni che vi terranno motivati
a continuare.
Prendete questo gioco per quello che è, un
"antipasto" da spizzicare in vista di altri
promettenti FPS, e cercate di non pretendere troppo
da esso. E, se potete, cercate di non pagarlo a
prezzo pieno.
Voto: 5/10
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