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Mostra di Fotografia e Poesia -
Roberto Mosi
"Firenze, dalle vetrine alle periferie "
Si è svolta nel mese di ottobre,
presso il Caffè Serafini, la Mostra "Firenze, dalle
vetrine alle periferie" , quaranta immagini
fotografiche in bianco e nero, e un filo continuo di
poesie raccolte in strisce di carta presso le foto,
a "portata di mano" dei visitatori. Le immagini
presentano aspetti contrastanti della città, da una
parte il centro con le vetrine dei grandi nomi della
moda, dall'altra, l'anonimato e, talvolta, lo
squallore delle periferie.
Nel primo caso, fotografie di vetrine che riflettono
scorci di strade e monumenti circondati dalla folla
dei turisti. Emerge un "paesaggio" di visioni e di
"rinvii" che approda all'evanescenza dei sogni.
Nelle periferie, invece, la macchina fotografica si
ferma su spazi, per lo più, anonimi, su nonluoghi,
che non danno identità alla città. Emergono due
linguaggi: l'iper-realismo della vita quotidiana
delle periferie; il "sogno" dalle immagini riflesse
nelle vetrine della Moda, aperte su paesaggi
memorabili di Firenze.
Perché fotografia e poesia? Si sostiene che per
fotografare occorrono tre elementi, un buon
obiettivo, un discreto occhio e un'idea, una
sensibilità, l'immaginazione. L'autore trova quest'ultima
dimensione nella composizione poetica, che gli
suggerisce il taglio, la scelta dell'immagine da
riprendere. Abbiamo così per le periferie, il
paesaggio poetico che offre il libro dell'autore "Nonluoghi"
( eBook www.laRecherche.it). Tra le strisce di carta
con i testi poetici appesi ai quadri, quello, forse,
più emblematico e più scelto dai visitatori:
Abitano le frange
dei nonluoghi
dormono in fagotti
distesi per terra
mangiano seduti
in gruppi pensosi
pisciano in larghe
gore ricamate
defecano al riparo
dei raggi di biciclette
puzzano di odori
nauseabondi.
Aria pulita domani,
arriva il Presidente !
Brilla l'ultima frangia
dei nonluoghi,
sfrecciano nel cielo
le Frecce Tricolori.
Per le vetrine del centro della città, il linguaggio
si fa prezioso. Sono composti calligrammi che
riprendono, riecheggiano la forma dell'immagine
fotografica ai quali sono abbinati. Fra i più scelti
dal pubblico, quello unito alla foto degli
impermeabili Burberry, di via Tornabuoni:
impermeabili
divini alti nel cielo
le cinture strette alla vita
appena usciti dalle persiane
pronti a conquistare la strada
fiorentina della moda andatura
superba anche senza
la testa
La Mostra di Roberto Mosi era aperta dalla poesia:
"Cerco l'anima delle città/ raggiunte ai quattro/
angoli del mondo./ Scivola l'anima delle città…"
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