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Miti mutanti 21
Un artista a
Coverciano 7
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Emozioni di un'arte planetaria e
universal: Emotions of the World
Ho pensato di soprannominare
l'esposizione organizzata dall'artista
brasiliana Geovana Clea, allestita dal 28 novembre
al 13 dicembre allo spazio Emmaus di Milano, luogo
centrale e spazio di poliedriche contaminazioni
culturali, come una vera e propria "biennale d'arte
milanese". Parlo di Emotions of the World, un
incontro tra artisti e autori di diversa
nazionalità, possiamo dire che ogni angolo del
pianeta sia stato interpellato, individuando, sotto
un'attenta e puntuale selezione, figure rilevanti
del mondo dell'arte visiva, contemporanee,
apportanti contributi differenti e plurali, dagli
impatti estetici plurimi e dai messaggi sostanziali
variegati. Si legge il mondo ritratto e ripreso
sotto l'ottica dei singoli artisti, tradotto in
visioni, a volte oniriche, a volte fortemente
realiste, a volte attraverso l'impatto del ritratto,
altre ancora in una chiave simbolista, da ultimo in
una forma che trova nel realismo, nell'iperrealismo
e, infine, in quello che si può definire realismo
magico, che si esplicano in un tripudio di simboli
che si nutrono di elementi materici in una chiave
paradossale, quindi artistica.
La "biennale" promossa da Geovana Clea è anche un'occasione
di incontro e di confronto tra discipline differenti
dell'arte: partecipazione quasi d'onore è quella di
Pino Grasso, noto stilista dell'alta moda milanese,
che ha dato un tocco diverso, un'iniezione di un
ambito che è estraneo da quella che viene
classificata, canonicamente, come arte visiva, ma
che vede rientrare nella sua creazione, "l'artigianalità
dell'arte" dirà Andrea Jacchia presente, una
produzione che narra una storia, lunga, impegnativa,
di una creatività esplosiva e unica. L'integrazione
con le arti, in un tripudio quasi concertistico e
sinfonico di Emotions of the World, si è tradotta
nell'esecuzione musicale di Angelo
Maugeri, noto
cantautore italiano. Simbolista, quasi onirica, un
sogno irreale che si nutre del nostro inconscio può
apparire un Andrea Jacchia e che si rende quasi
alternativa, antitesi superlativa, dello stile di un
Guari, giovanissimo, dal ritrattismo semplice e
diretto, con tinte quasi rinascimentali. Un'idea
proiettata verso un Magritte o a un De Chirico, a un
Dalì, ci porta l'osservazione dell'opera di Carla
Piazza, che non si può licenziare come puro
accademismo, ma che si basa su una ricerca
interessante e consapevole, tutta originale e
autonoma. Si passa per Daniele Fortuna ed Elena
Furlanetto che esprimono attraverso l'installazione
e la scultura la plasticità di una forma d'arte che
diventa quasi espressione materica di un sogno, di
un messaggio, di una poetica. Tripudio di colori e
di pennellate, magistralmente poste, si assapora
osservando l'opera di un Sergio Merghetti, amante di
quella corrente pittorica che ci affascina
attraverso un equilibrio di tinte incisive e
penetranti; così come si nota il vigore di un
raffinato, quasi evanescente, paesaggio in un'opera
dall'impatto fortemente simbolistico, quale quello
dell'artista polacca Mariola Landowska. Non possiamo
essere stati indifferenti difronte a un tripudio di
contrasti di colori, di sfumature, di immagini che
sono dinamiche, di tanta pittura di Nacha, artista
argentina, che assomma su di se percorsi artistici
oltre che poetici, di grande rilevanza: l'opera
esposta è un tributo all'utilizzo sapiente dei
colori, mentre sicuro e certo ne è il tratto, in una
narrazione, quella delle sue opere, intrisa di un
continuo anelito suggestivo e ideale
all'immaginazione. L'iperrealismo, di cui Nacha può
dirsi in parte interprete, si esprime con una
propria autorevolezza stilistica ed estetica. Non si può
tralasciare il gioco compenetrante tra luci e ombre,
la luminosità spiccata e la lucentezza che proviene
dall'opera della pittrice tedesca Brigitte Von
Humboldt, dove la natura viene letta nella sua
interiorità, giungendo all'esperienza grafista, in
cui bianchi e neri si bilanciano, quasi configurando
segni di momenti e situazioni di alta intensità,
fantasia e realtà, qui non hanno più confini,
donandoci quell'espressione di un'intimità tutta
psicologica e sensuale. Sensualità non può non
essere rilevata nello studio anatomico particolare e
molto attento, puntuale quanto innovativo, del
quadro della canadese Celine Pellerin, contrasto,
significato di una complessità, col puro astrattismo
che, invece, si respira nel tripudio di colori e
aspetti cromatici di una
Daniela Matchael. Dal
Giappone proviene l'astrattismo di un Kaz Orii, che
coinvolge e rapisce l'attenzione dello spettatore in
un viaggio metaempirico; l'impeto che sa di realismo
magico è quello che giunge da Gabriel Garcia,
autonomia poetico stilistica, che si respira anche
contemplando un Carlos Mota. Surrealista e
concettuale risulta, invece, la pittura della
portoghese Helena De Medeiros, giungendo, poi, alla
geometrica interpretazione razionale dall'impatto
estetico fortemente presente nell'opera
dell'italiano Marino Lecchi. Si è proseguiti, poi,
con l'essenzialità e il minimalismo di un semplice
tocco di matita di un Walter Milanese per, poi,
inoltrarsi nell'eclettismo di un Valentino Ciusani,
sintesi estetica e compositiva di correnti moderne
artistiche, e nel raffigurativo, fortemente attento
ai lati anatomici, con aspetti concettuali e
intimisti, dall'alto sapore sensuale, di un Davide
Muggiana. L'internazionalità e l'universalità
dell'esposizione si respirano anche nella
sperimentazione di due artisti franco portoghesi,
Clo Bourgard & Wilson Galvao, così come nel
ritrattiamo di un Pankaj Kumar Saxena, indiano, e
nella capacità estetica di forte sintesi di Paxi
Canto Moniz. Infine non poteva mancare Geovana Clea, ideatrice dell'esposizione
internazionale, che sarà in febbraio a Piacenza, in
una cornice che è tempio dell'arte, la suggestiva e
storica galleria 'Rosso Tiziano', attraverso due
sculture, installazioni, che riprendono con forza e
vigore, destrezza compositiva di un impatto estetico
quasi significante un messaggio esistenziale, quello
della natura e del mistero che si contempla
attraverso essa: due pianeti, suggelli simbolici
della stessa esposizione, momento di incontro,
confronto e conoscenza di un'idea mondiale di arte e
di fare arte.
http://www.artquid.com/blog/29899/72984/emotions-of-the-world-international-art-exhibition.html
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