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Libri a fumetti

IL CAMPIONE DEL VERDE
Il ciclico ritorno di Swamp Thing

Articolo di Andrea Cantucci

Cinema

"Preghiera - un atto osceno". Intervista a Margherita Ortolani, autrice e attrice
a cura di Alessandro Rizzo

Fotografia

Mostra di Fotografia e Poesia - Roberto Mosi "Firenze, dalle vetrine alle periferie"
di Roberto Mosi

Teatro

Giovane e bella
di Maria Antonietta Nardone

Miti mutanti 21

Strisce di Andrea Cantucci

Un artista a Coverciano 7

Strisce di Luca Mori

Emozioni di un'arte planetaria e universal: Emotions of the World

 

Alessandro Rizzo
 


Ho pensato di soprannominare l'esposizione organizzata dall'artista brasiliana Geovana Clea, allestita dal 28 novembre al 13 dicembre allo spazio Emmaus di Milano, luogo centrale e spazio di poliedriche contaminazioni culturali, come una vera e propria "biennale d'arte milanese". Parlo di Emotions of the World, un incontro tra artisti e autori di diversa nazionalità, possiamo dire che ogni angolo del pianeta sia stato interpellato, individuando, sotto un'attenta e puntuale selezione, figure rilevanti del mondo dell'arte visiva, contemporanee, apportanti contributi differenti e plurali, dagli impatti estetici plurimi e dai messaggi sostanziali variegati. Si legge il mondo ritratto e ripreso sotto l'ottica dei singoli artisti, tradotto in visioni, a volte oniriche, a volte fortemente realiste, a volte attraverso l'impatto del ritratto, altre ancora in una chiave simbolista, da ultimo in una forma che trova nel realismo, nell'iperrealismo e, infine, in quello che si può definire realismo magico, che si esplicano in un tripudio di simboli che si nutrono di elementi materici in una chiave paradossale, quindi artistica.
La "biennale" promossa da Geovana Clea è anche un'occasione di incontro e di confronto tra discipline differenti dell'arte: partecipazione quasi d'onore è quella di Pino Grasso, noto stilista dell'alta moda milanese, che ha dato un tocco diverso, un'iniezione di un ambito che è estraneo da quella che viene classificata, canonicamente, come arte visiva, ma che vede rientrare nella sua creazione, "l'artigianalità dell'arte" dirà Andrea Jacchia presente, una produzione che narra una storia, lunga, impegnativa, di una creatività esplosiva e unica. L'integrazione con le arti, in un tripudio quasi concertistico e sinfonico di Emotions of the World, si è tradotta nell'esecuzione musicale di Angelo Maugeri, noto cantautore italiano. Simbolista, quasi onirica, un sogno irreale che si nutre del nostro inconscio può apparire un Andrea Jacchia e che si rende quasi alternativa, antitesi superlativa, dello stile di un Guari, giovanissimo, dal ritrattismo semplice e diretto, con tinte quasi rinascimentali. Un'idea proiettata verso un Magritte o a un De Chirico, a un Dalì, ci porta l'osservazione dell'opera di Carla Piazza, che non si può licenziare come puro accademismo, ma che si basa su una ricerca interessante e consapevole, tutta originale e autonoma. Si passa per Daniele Fortuna ed Elena Furlanetto che esprimono attraverso l'installazione e la scultura la plasticità di una forma d'arte che diventa quasi espressione materica di un sogno, di un messaggio, di una poetica. Tripudio di colori e di pennellate, magistralmente poste, si assapora osservando l'opera di un Sergio Merghetti, amante di quella corrente pittorica che ci affascina attraverso un equilibrio di tinte incisive e penetranti; così come si nota il vigore di un raffinato, quasi evanescente, paesaggio in un'opera dall'impatto fortemente simbolistico, quale quello dell'artista polacca Mariola Landowska. Non possiamo essere stati indifferenti difronte a un tripudio di contrasti di colori, di sfumature, di immagini che sono dinamiche, di tanta pittura di Nacha, artista argentina, che assomma su di se percorsi artistici oltre che poetici, di grande rilevanza: l'opera esposta è un tributo all'utilizzo sapiente dei colori, mentre sicuro e certo ne è il tratto, in una narrazione, quella delle sue opere, intrisa di un continuo anelito suggestivo e ideale all'immaginazione. L'iperrealismo, di cui Nacha può dirsi in parte interprete, si esprime con una propria autorevolezza stilistica ed estetica. Non si può tralasciare il gioco compenetrante tra luci e ombre, la luminosità spiccata e la lucentezza che proviene dall'opera della pittrice tedesca Brigitte Von Humboldt, dove la natura viene letta nella sua interiorità, giungendo all'esperienza grafista, in cui bianchi e neri si bilanciano, quasi configurando segni di momenti e situazioni di alta intensità, fantasia e realtà, qui non hanno più confini, donandoci quell'espressione di un'intimità tutta psicologica e sensuale. Sensualità non può non essere rilevata nello studio anatomico particolare e molto attento, puntuale quanto innovativo, del quadro della canadese Celine Pellerin, contrasto, significato di una complessità, col puro astrattismo che, invece, si respira nel tripudio di colori e aspetti cromatici di una Daniela Matchael. Dal Giappone proviene l'astrattismo di un Kaz Orii, che coinvolge e rapisce l'attenzione dello spettatore in un viaggio metaempirico; l'impeto che sa di realismo magico è quello che giunge da Gabriel Garcia, autonomia poetico stilistica, che si respira anche contemplando un Carlos Mota. Surrealista e concettuale risulta, invece, la pittura della portoghese Helena De Medeiros, giungendo, poi, alla geometrica interpretazione razionale dall'impatto estetico fortemente presente nell'opera dell'italiano Marino Lecchi. Si è proseguiti, poi, con l'essenzialità e il minimalismo di un semplice tocco di matita di un Walter Milanese per, poi, inoltrarsi nell'eclettismo di un Valentino Ciusani, sintesi estetica e compositiva di correnti moderne artistiche, e nel raffigurativo, fortemente attento ai lati anatomici, con aspetti concettuali e intimisti, dall'alto sapore sensuale, di un Davide Muggiana. L'internazionalità e l'universalità dell'esposizione si respirano anche nella sperimentazione di due artisti franco portoghesi, Clo Bourgard & Wilson Galvao, così come nel ritrattiamo di un Pankaj Kumar Saxena, indiano, e nella capacità estetica di forte sintesi di Paxi Canto Moniz. Infine non poteva mancare Geovana Clea, ideatrice dell'esposizione internazionale, che sarà in febbraio a Piacenza, in una cornice che è tempio dell'arte, la suggestiva e storica galleria 'Rosso Tiziano', attraverso due sculture, installazioni, che riprendono con forza e vigore, destrezza compositiva di un impatto estetico quasi significante un messaggio esistenziale, quello della natura e del mistero che si contempla attraverso essa: due pianeti, suggelli simbolici della stessa esposizione, momento di incontro, confronto e conoscenza di un'idea mondiale di arte e di fare arte.

http://www.artquid.com/blog/29899/72984/emotions-of-the-world-international-art-exhibition.html

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