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Amicizia transnazionale senza
interpreti
Fai della Paganella, 81° Congresso Italiano di
esperanto
Fai della Paganella, bellissima
cittadina a mille metri di altitudine in provincia
di Treno, località turistica e stazione sciistica
d'inverno e località fresca (quest'anno anche
troppo) d'estate, ha ospitato dal 23 al 30 agosto
l'81° Congresso Italiano di Esperanto, il cui tema
era "Esperanto kaj novaj teknologioj", l'esperanto e
le nuove tecnologie.
In tutta la città si è vissuta per una settimana
l'atmosfera esperantista (Esperanta medio):
striscioni, manifesti, indicazioni in esperanto e il
popolo esperantista, con al collo la targhetta
identificativa con il logo dell'esperanto, che
affollava i locali. C'erano persino commercianti che
ti salutavano in esperanto: Bona tagon, Buon giorno.
La regione Trentino ha pubblicato per l'occasione
due opuscoli in esperanto, l'uno per l'estate
(Trentino: somera deziro, Trentino: desiderio
d'estate), l'altro per il periodo invernale (Granda
nego por granda ferio, Grande neve per una grande
vacanza). E c'è perfino un commerciante che ha
creato una nuova, pregiata, birra, artigianale, che
ha un nome esperantista, Malsimpatiula,
l'antipatica, perché il suo soprannome è
L'Antipatico.
Il Congresso si è aperto sabato 23. Dopo
l'accoglienza dei congressisti, quasi trecento (220
prenotati piú gli iscritti sul posto), provenienti
praticamente da tutto il mondo, Americhe, Asia e
Australia comprese, benché si trattasse dell'annuale
congresso italiano e non di quello internazionale.
Mancava solo l'Africa, in quanto gli esperantisti
africani che avevano prenotato non sono riusciti ad
avere il visto in tempo. Sabato pomeriggio la Santa
Messa in esperanto e poi l'interkona vespero, la
serata di reciproca conoscenza. Domenica,
inaugurazione ufficiale. Dopo i saluti dei
rappresentanti del comune, della provincia e della
regione, ha tenuto il discorso inaugurale
l'ungherese Stefan MaGill, tema: Perspektivoj por
Esperanto, hodiau, Prospettive per l'esperanto,
oggi.
Poi hanno portato i loro saluti i rappresentanti
delle varie associazioni settoriali esperantiste e
dalle associazioni nazionali. C'era anche qualcuno
venuto dall'Ucraina e la rappresentante, nel porgere
il suo saluto, ha concluso con le parole Paco, paco,
paco, Pace, pace, pace.
Una settimana densissima di eventi, di convegni, di
incontri. Ma anche, per chi non era interessato ai
lavori, ogni giorno escursioni - scegliendo fra
quelle di mezza giornata e quelle dell'intera
giornata - nelle bellissime località del Trentino.
Nel corso della giornata, di ogni giornata, attività
di vario genere si susseguivano e si sovrapponevano
anche, in modo che ognuno poteva optare per l'una o
per l'altra: presentazione di libri, conferenze su
temi specifici, corsi di esperanto, di base per
principianti, o di approfondimento, convegni su vari
temi, ecc.
Sempre funzionante il libroservo, sevizio librario,
con ogni tipo di libri in esperanto o
sull'esperanto. E poi diverse mostre. In particolare
quella di materiale d'epoca, fino al 1950 (riviste,
cartoline, locandine, curiosità varie), tutto
materiale di notevole interesse. Una rivista del
1930 ha la testata USE (Esperantistoj realigu USE -
Unuigintaj Statoj de Europo, Esperantisti realizzate
l'USE, Stati Uniti d'Europa), anticipando una grande
aspirazione dei decenni successivi, fino ad oggi. Il
titolo di apertura della rivista recita, con
espressione latina, "Quo vadis Europo?" (Dove vai
Europa?).
La sera, ogni sera, c'erano rappresentazioni
teatrali in esperanto (Terura songo, Un sogno
terribile; Felicas ciuj? Tutti felici?) o concerti
di canzoni, tutte in esperanto, tenuti da bravi
cantanti (Jak Le Puil, JoMo, Campanil Bas). E dalle
23 in poi, programmi per i giovani a suon di musica,
balli e scorpacciate di prodotti tipici locali.
Il congresso si è chiuso venerdí 29, con
l'appuntamento a San Benedetto del Tronto (AP), per
l'82° Congresso Italiano di Esperanto, che si terrà
dal 22 al 29 agosto 2015.
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