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San Michele: il serafico giustiziere
 

Rossana D'Angelo

 


Nella Chiesa di S. Michele Arcangelo a Cerveteri, si può osservare la Pala d'altare, raffigurante il Santo in una delle sue tipiche pose di giustiziere, con la spada sguainata nell'atto di trafiggere il maligno.
Santo molto citato se non altro per le sue numerose apparizioni, viene ricordato dai cerretani per una di esse in particolare: quella di quell' 08 maggio 842 d.c., quando i Saraceni, dopo aver devastato le basiliche di San Pietro e San Paolo in Roma, tentarono di penetrare anche nella zona di Cerveteri ma si ritrovarono, in poco tempo, avvolti dalla nebbia; per un po', malgrado il disorientamento, cercarono, ugualmente di procedere verso la città guidati dal suono della campana della Chiesa di San Michele, che avvisava i cittadini della situazione di pericolo, ma il Santo che tiene nella sua mano il mondo, come si vede in tanti quadri che lo raffigurano, stavolta la stese sulla campana e la fermò, lasciandovi, addirittura sopra, le sue impronte; così, completamente disorientati, i Saraceni furono costretti ad indietreggiare.
Da allora San Michele è stato proclamato santo protettore di Cerveteri, celebrato dagli abitanti della cittadina, ogni anno, l'8 maggio.
Raffigurato, spesso, come un leggiadro giovane biondo, dal volto sereno, impegnato, con adeguate armi a sua disposizione, a combattere il male, San Michele Arcangelo fa pensare a Santa Chiara, anch'essa esile figura bionda, quando, in un periodo storico posteriore, esattamente nel 22 giugno 1241, la giovane Santa, riuscì, ugualmente, a fermare l'entrata dei Saraceni, stavolta ad Assisi, mentre questi ultimi stavano per invadere San Damiano; la Santa pose l'Eucaristia sull'ostensorio e lo espose fuori da una finestra del convento; sembra, che in quel mentre, i Saraceni furono spaventati dal riflesso del sole sul calice e indietreggiarono di colpo.
Da quel giorno l'avvenimento viene festeggiato ogni anno il 22 giugno durante la "festa del voto" delle clarisse.
Il bene disorienta e spaventa il male e vince in modo potente, ma con armi usate da figure leggiadre, come quella di San Michele Arcangelo e di Santa Chiara, segno della positività e dello scopo pacifico della fede; affascinante per i curiosi, fondamentale per i credenti.

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