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Newton: Sex and lanscapes
"In fotografia ci sono due parole volgari: la prima è arte, la
seconda è buon gusto. La bellezza è intelligenza." Newton
Palazzo Reale mette in mostra 90 scatti del celebre fotografo in
un suggestivo ambiente totalmente giocato sui toni contrastanti
del nero e del rosa shocking, e le note di "Masked ball"
accompagnano lo spettatore in un percorso a forte impatto
emotivo. In fondo a interminabili e claustrofobici corridoi
incombono gigantografie di statuarie veneri vestite d'aria e di
sfrontatezza, e nelle sale buie, al cui centro troneggiano
paoline nere e argento, si alternano foto feticiste e paesaggi
erotizzati. Immagini intrise di ispirazione libertina e
lussuriosa che non riescono ad essere volgari nonostante la
mancanza di censura, tutto è esplicito ma la fantasia trova
territori ancora vergini da esplorare inseguendo le suggestioni
di un Grande del '900. Un artista che non si ritenne mai tale,
preferì considerarsi un mercenario che prostituiva il suo
talento a chi pagava meglio, ma chi può stabilire quale sia il
confine fra verità e provocazione? E Newton ha voluto,
riuscendoci, provocare sempre e comunque attraverso i suoi toni
disinvolti e impudici che trasfigurano l'Eros in
rappresentazione teatrale. Uno spirito voyeuristico che riesce a
cogliere la carica sensuale non solo nelle ninfe in tacchi a
spillo ma anche nei paesaggi naturali che esprimono tutta la
loro forza dirompente nelle marine burrascose che si infrangono
in spuma generatrice, nelle vie di fuga delle strade serpentine
che penetrano nei deserti, negli scorci urbani che assumono
aspetti inquietanti e Freudiani, nelle nubi opprimenti che
trattengono a stento la loro potenza distruttrice. I suoi
paesaggi che, con malizia, diceva nessuno volesse vedere, qui
sottolineano e evidenziano le più note foto di nudo. Corpi
granitici ed aggressivi, consci del proprio potere, si
avvinghiano in orge bucoliche spiati dagli alberi, tentano
ambigue fusioni carnali con la televisione, si lasciano scrutare
in improbabili telefonate sul terrazzo, si guardano il sesso
allo specchio, attendono i servigi di impeccabili camerieri o
interpretano maye desnude con maschere di pelle nera. Un
universo dove l'erotismo conosce solo i toni più estremi e
graffianti e si compiace di se stesso. In una sala tutte le
opere sono appese a pareti di specchi, ed i titoli sono posti
lateralmente in basso affinché ci possiamo inchinare e vederci
mentre rendiamo omaggio a indifferenti prostitute che
brandiscono lunghe fruste e sex dolls che ci beffeggiano. Donne
forti si stagliano su sfondi metropolitani o animano interni
barocchi o asettici, concedono solo alcune parti anatomiche che
sbucano da inquadrature mozzate o si manifestano in tutta la
loro imperturbabile bellezza, ma si mostrano sempre irriverenti
e spudorate. Quando qualche benpensante lo trovava osceno,
Newton rispondeva di essere all'altezza anche della propria
cattiva reputazione. Questa rassegna, che ne evidenzia il
talento e l'intelligenza, dimostra quanto la sua cattiva
reputazione lo abbia reso immortale, al di là di ogni possibile
bigottismo e censura.
Helmut Newton-Sex and landscapes. Palazzo Reale, Milano. Dal
25 febbraio al 4 giugno. |
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