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Libri a fumetti

Misteriosi assassini e folli geniali: L'arte di Alan Moore tra fumetto e cinema
recensione di Andrea Cantucci

Pittura

“Pulcinella smascherato”: intervista ad Aniello Scotto
di Massimo Acciai
Magritte, l’impero delle luci
di Maddalena Lonati

Fotografia

Newton: Sex and lanscapes
di Maddalena Lonati
Intervista a Mario Di Bonito
di Rossana D’Angelo

Scultura

Finalmente Uomo: Intervista al Maestro Silvano Bulgari
di Maddalena Lonati

Intervista a Mario Di Bonito
 

di Rossana D'Angelo


Cosa ti ha spinto ad occuparti di fotografia?

La voglia di esplorare la vita, fermarla, bloccare la felicità dell’attimo , l’emozione che l’immagine suscita anche dopo anni dalla sua creazione… la voglia di comunicare, quindi in assoluto la voglia di vivere.

La fotografia quanta parte occupa nella tua vita?

Totale , dato che è il mio lavoro: sia in chiave commerciale , sia in chiave strettamente artistica.

Quando fotografi un oggetto cos’è che ti colpisce maggiormente: il colore oppure la forma? E quale di questi due, per te, ha maggiore importanza in un’immagine?

Colore e forma hanno la medesima importanza, l’equilibrio di entrambe caratteristiche costituiscono l’immagine perfetta.

In base a cosa scegli gli oggetti da fotografare?

Semplicemente in base alla emozione che mi suscitano.

Il momento creativo ti accompagna sempre oppure soltanto in alcuni periodi?

Diciamo che lo si può paragonare ad un’onda, a volte è più intensa altre volte meno.

Principalmente cosa intendi comunicare con la tua produzione artistica?

…Microframmenti di vita, vita nella materia, materia latente, invisibilità apparente, ma assolutamente esistente, non percepibile immediatamente…
Forme, astrazioni,curve,trasparenze, particelle liquide, corpi deformati, inconscio e sogno, metamorfosi enigmatiche di una realtà minuta, percepita solo da pochi.
Nasce il bisogno, il bisogno di catturare, catturare non solo l’attimo, ma tutto un mondo, esistente tutto per sé, composto da piccoli segreti, da deformazioni naturali, da giochi surreali.
…Si cerca la linea perfetta, la goccia che attraversa il mirino,la trasparenza ideale, l’esatto intreccio di colori… affinché la “cattura” diventi una immagine che renda giustizia alla loro breve esistenza, creando così, con la macrofotografia, una immagine eterna; raggiungendo così lo scopo, scopo della conoscenza della esistenza di questo micro-mondo.
Una “invisibilità del visibile” che scopre l’anima anche negli oggetti di uso
quotidiano, allo scopo di comunicare che ogni forma, ogni particella, ogni
frammento di questa vita ha un senso… perché esiste.

Hai mai pensato di dedicarti anche ad altre forme artistiche?

Sono un musicista da ben 18 anni (batteria e percussioni); inoltre ho avuto esperienze nel campo pittorico con importanti artisti contemporanei: SOL LEWITT, DAVID TREMLETT BOTTO e BRUNO.

Progetti per il futuro?

Continuare ad esplorare la materia, ma non solo , ricercare nello spazio forme di luci che si creano nel tempo (fase già iniziata ) .
Continuare la mia fotografia paesaggistica ed indagare l’enigma religioso dell’ uomo (questi i miei progetti x il futuro).

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