|
Intervista a Mario Di Bonito
Cosa ti
ha spinto ad occuparti di fotografia?
La voglia di esplorare la vita, fermarla, bloccare la felicità
dell’attimo , l’emozione che l’immagine suscita anche dopo anni
dalla sua creazione… la voglia di comunicare, quindi in assoluto
la voglia di vivere.
La fotografia quanta parte occupa nella tua vita?
Totale , dato che è il mio lavoro: sia in chiave commerciale ,
sia in chiave strettamente artistica.
Quando fotografi un oggetto cos’è che ti colpisce
maggiormente: il colore oppure la forma? E quale di questi due,
per te, ha maggiore importanza in un’immagine?
Colore e forma hanno la medesima importanza, l’equilibrio di
entrambe caratteristiche costituiscono l’immagine perfetta.
In base a cosa scegli gli oggetti da fotografare?
Semplicemente
in base alla emozione che mi suscitano.
Il momento creativo ti accompagna sempre oppure soltanto in
alcuni periodi?
Diciamo che lo si può paragonare ad un’onda, a volte è più
intensa altre volte meno.
Principalmente cosa intendi comunicare con la tua produzione
artistica?
…Microframmenti di vita, vita nella materia, materia latente,
invisibilità apparente, ma assolutamente esistente, non
percepibile immediatamente…
Forme, astrazioni,curve,trasparenze, particelle liquide, corpi
deformati, inconscio e sogno, metamorfosi enigmatiche di una
realtà minuta, percepita solo da pochi.
Nasce il bisogno, il bisogno di catturare, catturare non solo
l’attimo, ma tutto un mondo, esistente tutto per sé, composto da
piccoli segreti, da deformazioni naturali, da giochi surreali.
…Si cerca la linea perfetta, la goccia che attraversa il
mirino,la trasparenza ideale, l’esatto intreccio di colori…
affinché la “cattura” diventi una immagine che renda giustizia
alla loro breve esistenza, creando così, con la macrofotografia,
una immagine eterna; raggiungendo così lo scopo, scopo della
conoscenza della esistenza di questo micro-mondo.
Una “invisibilità del visibile” che scopre l’anima anche negli
oggetti di uso
quotidiano, allo scopo di comunicare che ogni forma, ogni
particella, ogni
frammento di questa vita ha un senso… perché esiste.
Hai mai pensato di dedicarti anche ad altre forme artistiche?
Sono un
musicista da ben 18 anni (batteria e percussioni); inoltre ho
avuto esperienze nel campo pittorico con importanti artisti
contemporanei: SOL LEWITT, DAVID TREMLETT BOTTO e BRUNO.
Progetti per il futuro?
Continuare ad esplorare la materia, ma non solo , ricercare
nello spazio forme di luci che si creano nel tempo (fase già
iniziata ) .
Continuare la mia fotografia paesaggistica ed indagare l’enigma
religioso dell’ uomo (questi i miei progetti x il futuro). |
|
|