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Libri a fumetti
L'ALBERO DELLA VITA: Una ricerca oltre i confini
del tempo
Recensione di Andrea Cantucci
Cinema
Pittura
Danza
Quando la coreografia
diventa arte eclettica: Ezio Schiavulli
di Alessandro Rizzo
Mostre
Fumetti in corso
Tavole natalizie
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All'inizio
del XX secolo, nella piena ascesa della società
industriale, in tutta Europa si diffonde l'esigenza,
come reazione alla civiltà delle macchine, di creare
opere altamente artistiche ed innovative. L'Art
Nouveau, che si ispira alla Natura, all'arte
giapponese, ai ritmi musicali, coinvolge tutta
l'arte figurativa e decorativa. Il tratto distintivo
è l'ornamento che si trasforma da sovrastruttura in
struttura; l'arte non doveva più essere confinata ad
opere senza funzione pratica atte a rendere lussuosi
gli ambienti, ma doveva riguardare soprattutto
oggetti d'uso quotidiano. Anche nella gioielleria,
uno dei campi d'elezione di questo nuovo stile, alla
preziosità dei materiali si predilige la creatività
delle forme inusuali e sinuose che imitano la
fluidità della Natura e della Vita. Lalique è il
massimo rappresentante del gioiello Art Nouveau, e
con estrema sensibilità artistica dimostrò come
fosse superfluo utilizzare le tradizionali pietre
preziose alle quali preferì sempre l'impiego delle
semipreziose come la tormalina, il crisoprasio, la
giada, la pietra di Luna o addirittura il vetro o il
corno associati allo smalto. Egli indagò a fondo il
regno della Natura valorizzando i fiori meno
conosciuti ed il sottobosco, gli insetti, i
volatili, i rettili, così come le fanciulle in fiore
che divennero protagoniste delle creazioni più
raffinate. Il grande artista è uno dei maggiori
virtuosi nell'interpretare le infinite combinazioni
che offrono i fiori, i gambi, le gemme, le radici,
filtrati attraverso la sensibilità nipponica per la
decorazione, per il suo identificare la struttura
stessa
con l'oggetto. Esemplari i pettinini di
Lalique nei quali la forma è definita da una foglia
di mughetto mentre i gambi e i fiori si diramano
creando i denti. La figura femminile in quegli anni
assunse le caratteristiche della donna fatale, basti
pensare alle immagini di Mucha o di Toulouse-Lautrec,
o a divine come Sarah Bernhardt e Loie Fuller, e
Lalique ne interpretò lo spirito di " Luxe, Calme et
Volupté" in crezioni come " Libellula". La donna
diviene l'essere metà fiore o metà animale, con i
capelli frondosi, le membra che si prolungano in
rami. Sirene e vampiri, ninfe, fate e streghe
popolano i gioielli di quegli anni; una
Donna-Allegoria, carica di potere seduttivo,
misteriosa e inquietante. Per renderne la bellezza
impiegò sovente lo smalto. Lo smalto su oro e lo
smalto cloisonné à jour infatti permettono infinite
variazioni di colore e la resa di tutte le più
particolari sfumature, ecco perché è la tecnica
fondamentale dell'Art Nouveau. Lalique diffuse
l'impiego di armonie lattiginose e cerulee, opaline
e iridate sottolineandole con diamanti, che
rimangono però in secondo piano, atti solo a
spargere gocce di rugiada su foglie e fiori. Le
poesie di Baudelaire influenzarono la sua eccelsa
creatività, ad esempio il celeberrimo bracciale "
Hiboux" è ispirato ai versi di " Les hiboux"
contenuti in " Les fleurs du mal" ed il pendente "
Forêt" richiama fortemente il simbolismo delle "
Correspondances".
L'utopia della fusione fra idealizzazione e
realizzazione in un homo faber in grado, come
Cellini, di restituire l'unità delle arti fu
vagheggiata da Ashbee, ma il suo sogno del pezzo
unico fu infranto dall'enorme successo della Ditta
Liberty, che in Italia divenne per estensione
sinonimo di Art Nouveau.
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