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Caffè Letterario Musicale

La musica abbraccia la poesia...
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Rubrica a cura di Paolo Filippi

Disfunzioni sonore

Tool: contaminazioni dell'A(e)nima
Nù Metal e memoria storica: System of a down
C'era una volta il "Nù Metal"

rubrica a cura di Eduardo Vitolo

Interviste

Un paroliere sobillatore: Nicola Bontempi intervistato
a cura di Alessandro Rizzo
Associazione musicale Clavicembalo Verde
a cura di Alessandro Rizzo

Video musicali

Raccolta di video vari da Youtube, scelti per voi...
rubrica a cura di Massimo Acciai

Nù Metal e memoria storica: System of a down
 

di Eduardo Vitolo


I System of a Down , gruppo di origine armena (ex repubblica sovietica al confine con Iran e Turchia) ma trapiantato a Los Angeles (Hollywood), rappresentano un capitolo a parte di quel fenomeno rock tutto" stelle e striscie" definito dalla critica "Nù Metal"(nuovo metal), un genere che ha spopolato dalla fine degli anni 90 tra tutti i teenagers americani e non, portando all'attenzione del pubblico band come Linkin Park e Korn che, in seguito, hanno sfondato ogni record di vendita. Ma, mentre questi ultimi ripropongono in musica i problemi e le angosce del ragazzo medio americano (tutto violenza , solitudine e abusi infantili) che si identifica non solo con le loro canzoni anche nel modo di vestire (emblematiche le tute Adidas del cantante dei Korn Jonathan Davis), i "Systems", sin dai loro primi passi nel music businness, si sono imposti come un quartetto dal forte impatto politico/sociale. Già dal primo omonimo album datato 1998 su Columbia rec capeggiava nel retro copertina un messaggio che è una vera dichiarazione di intenti.
I nostri con poche spietate parole dipingevano un mondo ormai in rovina dominato da un sistema (appunto!) schiavo del potere delle industrie e dall'egoismo della politica indicando come unica via di salvezza la rivoluzione oppure la morte. Il genere proposto dalla band è qualcosa di travolgente e di schizofrenico allo stesso tempo, influenzato dagli stili più disparati: metal, punk, folk est europeo,musica araba. Il disco ha un immediato successo di vendite e riscuote parecchia attenzione da parte dei media.
Dopo un esteso tour mondiale e un anno di duro lavoro in studio nel 2001, sempre su Columbia, viene pubblicato l'agognato successore: Toxicity. Il titolo è emblematico in quanto fa riferimento sia nei testi che nella cover del cd alla città dove vivono, Hollywood, descritta come una metropoli vuota, simbolo di ipocrisia e superficialità. Ma neanche gli altri brani scherzano: si và dalle condizioni estreme dei carcerati (Prison song) ai problemi della povertà (Needless) fino all'emarginazione dei diversi (Aerials). Inoltre il singer Serj Tankian e il chitarrista Daron Malakian dichiarano in più di un' intervista di voler denunciare attraverso la loro arte ( e con l'adesione all'Armenian National Commitee of America, un associazione per i diritti civili) il mancato riconoscimento da parte del governo turco del genocidio del popolo armeno avvenuto nel 1915, il quale portò all'uccisione di un milione e mezzo di cittadini su due esistenti. Un fatto storico incredibilmente non ancora accertato e documentato in tutti i libri di storia!
Anche Toxicity viene toccato da vendite da capogiro che decretano un successo insperato da parte della band.
Nel 2002 e' la volta di un album/raccolta di pezzi inediti , Steal this album, pubblicato per far fronte al download selvaggio creato dai pirati informatici riguardo alcune canzoni della band misteriosamente scomparse in studio e poi riapparse su internet.
E' invece da ricondurre ad inizio 2006 , la presentazione del nuovo capolavoro della band ( un doppio cd ) col titolo sempre provocatorio di Mesmerize/Hypnotize. Ascoltando i brani subito ci si accorge che la band ha un po' spostato il tiro sacrificando le impennate aggressive rock e metal dei primi lavori per dare maggior risalto alle influenze "aliene" del loro sound. Ecco quindi farsi largo accordi tipicamente folk , cori a cappella, melodie pop e ritornelli dall'appeal radiofonico. Stavolta le tematiche affrontate nei testi , da sempre punto forte della band armena, si presentano invece come una vera e propria rasoiata ( in note ) allo stile di vita americano, ormai assuefatto alla guerra e ipnotizzato da modelli televisivi insulsi e degradanti ( vedi pezzi illuminanti quali Violent pornography, B.y.o.b. oppure Hypnotize quasi un inno generazionale).
Insomma non c'e' da annoiarsi.
Cercateli! Scommetto che quella vocina dentro ognuno di noi chiamata "coscienza" ve lo sta già ordinando vero???

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