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Associazione musicale
Clavicembalo Verde
Clavicembalo Verde nasce con
l'intraprendenza e la passione di due giovanissimi
musicisti classici, Angelo Mantovani e Giovanni
Mantovani, fratelli, che attraverso la loro attività
vogliono rendere l'arte dei suoni come protagonista
nella vita sociale attiva dell'attualità culturale.
Esiste un calendario ricco di iniziative e una serie
copiosa di servizi funzionali alla promozione di chi
la musica non solo la ama, ma la rende parte
fondamentale della propria vita. Clavicembalo Verde
è anche un'idea nuova e rinnovata di fare musica
oggi. Fuori dagli stereotipi convenzionali. Abbiamo
intervistato Angelo e Giovanni.
Che cos'è Clavicembalo Verde?
Angelo: Clavicembalo Verde nasce nel 2005 da un
nucleo familiare e con l'appoggio da parte di coloro
che, studenti, insegnanti, appassionati, seguono
dall'interno e dall'esterno il mondo culturale e
artistico generale.
L'associazione nasce dall'osservazione della
necessità di concepire le iniziative, i progetti e
le collaborazioni con uno spirito nuovo e rinnovato,
in quanto esiste una gerarchia di persone " con la
parrucca bianca", alcuni direttori artistici dei 74
conservatori,dei 100 istituti pareggiati, delle 100
scuole civiche, che hanno impostato in modo errato
il rapporto dell'artista in generale rispetto alla
società in cui l'artista vive e si propone. Il mondo
artistico e il mondo imprenditoriale attualmente
sono rispettivamente torri d'avorio di arroccamento,
da cui si evidenzia la mancata conoscenza dei
meccanismi organizzativi e il funzionamento delle
pubbliche relazioni, e si avversano reciprocamente.
Puntiamo con il garantire un'intermediazione tra la
parte artistica e la parte organizzativa. Pensiamo a
spettacoli riempiti di contenuti. L'associazione
sviluppa un'interazione tra letterati, scrittori,
imprenditori musicali per rinnovare il parallelismo
tra arte e imprenditoria, cultura e managerialità,
il mondo artistico culturale in generale e
l'organizzazione degli eventi. Il nome
dell'Associazione è lo scopo: il clavicembalo è lo
strumento aggregante che occorre "rinverdire".
Occorre togliere la parrucca alla musica classica
anche nell'immagine. Il mondo giovanile non si mette
sulle frequenze della musica classica. Come potrebbe
uno più giovane ad appassionarsi di musica? E' per
questo che noi ci proponiamo di rinnovare, in quanto
questo è meccanismo del passato, che ha
caratterizzato il mondo classico. Esiste un
pregiudizio sulla capacità decisionale del giovane.
Questo dato è stato ricavato da una mia esperienza
vissuta come studente liceale in conservatorio.
Quale è la vostra formazione culturale e
artistica?
Angelo Mantovani: all'età di 14 anni mi sono
iscritto al Conservatorio Verdi di Milano, dopo i
primi 4 anni vissuti nella scuola civica di Sesto
San Giovanni. C'è stato un forte legame con
l'insegnante di piano. Il primo liceo di
Conservatorio corrisponde al quarto della scuola di
pianoforte. Ho seguito 2 corsi, tra loro binari,
ossia quello musicale e quello liceale. Entrando in
Conservatorio al 4 anno di scuola di pianoforte, ho
concluso gli studi diplomandomi. Mi sono iscritto al
corso di laurea in composizione musicale,
concludendo, in seguito, il percorso di studi. In
toto ho fatto 19 anni di studi musicali. Ora mi sto
laureando in Lettere, con tesi in Organizzazione ed
Economia dello Spettacolo. Ho conseguito un master
con l'Accademia Europea Arti e Professioni dei
Mestieri di Milano per la direzione d'orchestra.
Giovanni Mantovani: ho fatto le medie e il liceo in
Conservatorio. Ho completato il triennio di studi in
Conservatorio, e ho concluso gli studi inerenti il
corso di violino, attraverso il triennio di diploma
in violino. Ho conseguito la laurea in violino.
Suono in varie orchestre, tra cui, chiaramente,
l'Orchestra de Il Clavicembalo Verde.
E' opportuno, ora, illustrare le prossime
attività e proposte promosse dall'associazione
Angelo Mantovani: La nostra idea prima è quella di
divulgare la musica di qualità con un nuovo modo di
vivere, vedere, ascoltare l'arte dei suoni. Vogliamo
con la nostra attività sostenere nuove iniziative
tramite il circuito propositivo e di collaborazione
tra soci, partner, enti, istituzioni, nell'idea di
sviluppare il mercato musicale, mettendo in sinergia
gli operatori e offrendo ai musicisti un punto di
riferimento rappresentativo, in quanto questo
consente di offrire più occupazione ai musicisti e
mercato al settore. Vogliamo garantire come
associazione servizi e agevolazioni, e questo si
traduce e si realizza nel progetto COMI, ovvero
Consorzio Operatori Musicali Italiani.
COMI è un progetto di Clavicembalo Verde, è una
divisione editoriale interna. Abbiamo aperto questa
divisione per comunicare e per informare. I
consorziati e gli operatori musicali italiani
attraverso il COMI possono godere di uno spazio
redazionale attraverso il trimestrale d'informazione
musicale "Viva musica", sotto la direzione di
Stefania Aleni, in allegato a "Suonare News",
mensile dei musicisti nazionale.
"Viva musica" è un nuovo trimestrale, è stato
editato il numero 0 nel gennaio 2009, con lo scopo
di conoscere e riconoscere, legare e collegare gli
operatori musicali italiani.
Giovanni Mantovani - Ricordo, infine, i servizi
gratuiti e le agevolazioni promosse dal progetto
COMI con la Sonart Studio, anche questa divisione
editoriale del Clavicembalo. Questa divisione è
indirizzata a realizzare registrazioni professionali
dal vivo. Infine abbiamo creato "Media studio":
soluzioni creative on and off line, tramite internet
e multimedia, stampa, conoscenza tecnica e
informatica.
Quale è il rapporto tra la musica classica e i
giovani?
Angelo Mantovani - Sul punto di base della
situazione musicale italiana rimando alla domanda
che ho posto nell'intervista fatta dal sottoscritto
sul primo numero di "Viva Musica" a Borrelli e a
Zanolini.
A Borrelli, Presidente del Conservatorio, e a
Zanolini, Direttore del Conservatorio, chiedevo che
cosa pensassero del fatto che studenti, , come
evidenziato da uno speciale andato in onda su Raiuno
in seconda serata, appena usciti o neodiplomati, del
Conservatorio, impattavano con la "paura di non
poter vivere di sola musica, data la precarietà
dello status di musicista"; mentre alcuni insegnanti
si trovavano costretti "a dedicarsi a una pluralità
di iniziative oltre il lavoro". Infine nello stesso
servizio si denunciava che ex musicisti non
iniziassero neppure la carriera musicale, capendo
"di non potere nemmeno iniziare a lavorare con la
sola musica".
Sussiste, pertanto, una certa precarietà diffusa,
mancando un aiuto utile per dare mezzi ai
neolaureati. Coloro che hanno diretto i conservatori
hanno isolato l'artista nella torre d'avorio. Alla
fine degli studi il neodiplomato non sa a quali enti
rivolgersi, come rivolgersi, quali regole di mercato
seguire o analizzare. Bisogna avere consapevolezza
che non deve sussistere nessun pregiudizio sulle
conoscenze dei meccanismi socio economici della
società in cui ci si propone.
Francesco Saverio Borrelli, nell'intervista, in un
suo intervento chiede chiaramente "al direttore se
non si possa pensare a una forma di aiuto, di
assistenza da parte dei conservatori agli studenti e
ai neodilpomati, per aiutarli ad avviarsi nel
percorso più confacente alle loro capacità".
Zanolini, il direttore, dice in modo palese nella
stessa intervista che non può più sussistere l'idea
del pianista isolato, senza relazioni con la società
esterna attuale.
Il modello musicale non è alto e opportuno a creare
degli sbocchi interessanti e sicuri attualmente. Di
artisti stranieri ce ne sono molti. Ci sono molti
musicisti che abbandonano il proprio mestiere per
altra professione o attività. Si parte come
formazione dal presupposto che esista e sussista in
modo scontato una certa qualità formativa ed
educativa.
Parliamo precisamente della manifestazione "La
musica e il bene" che interesserà Atenei e
università di Milano nei prossimi mesi.
Angelo Mantovani - E', questa, un'iniziativa che
consiste in concerti promossi presso gli atenei di
Milano, ossia si vuole mettere le università unite
dall'arte dei suoni.
Il Clavicembalo Verde vorrebbe aumentare il volume
degli atenei di riferimento: questo è un nostro
obiettivo.
Giovanni Mantovani - Siamo alla IV edizione di
questa manifestazione e Angelo Mantovani e Giovanni
Mantovani sono i direttori artistici. Attraverso
questa iniziativa vogliamo mettere in correlazione
la musica di qualità con i giovani, fuori dagli
spazi convenzionali
Angelo Mantovani - Vogliamo dare spazio ai talenti
emergenti e raccogliere fondi per benefiche
attività, ricordiamo gli Amici della Clinica
Chirurgica. Il palcoscenico della lunga rassegna è
variegato: dal Circolo della Stampa, dove si è
tenuto il concerto di apertura e la conferenza di
presentazione, al Conservatorio Verdi, il 20 marzo
ci sarà un concerto; dall'Università Statale di
Milano, con un ensemble che sarà tenuto il 26 marzo
da The Queentet e il 25 maggio con la Filarmonica
Mihail Jora di Bacau presso l'Aula Magna,
all'Università Bocconi, il 2 aprile con Arie d'Opera
dove ci proporremo con la simpatica presenza di
Enrico Beruschi.
Cosa significa oggi fare musica?
Angelo Mantovani - Posso dare la stessa risposta che
poteva essere data 100 anni fa. Occorre porre in
sintonia lo studio e la passione; occorre crederci
con dedizione e costanza, "con la testa fuori
dall'acqua e con i piedi per terra". Giovanni
suggerisce, però, questa formula "con la testa tra
le nuvole e i piedi per terra".
La musica è un patrimonio pubblico.
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