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Caffè Letterario Musicale

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Rubrica a cura di Paolo Filippi

Disfunzioni sonore

Tool: contaminazioni dell'A(e)nima
Nù Metal e memoria storica: System of a down
C'era una volta il "Nù Metal"

rubrica a cura di Eduardo Vitolo

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Un paroliere sobillatore: Nicola Bontempi intervistato
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Associazione musicale Clavicembalo Verde
a cura di Alessandro Rizzo

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Raccolta di video vari da Youtube, scelti per voi...
rubrica a cura di Massimo Acciai

Associazione musicale Clavicembalo Verde
 

Intervista a cura di Alessandro Rizzo


Clavicembalo Verde nasce con l'intraprendenza e la passione di due giovanissimi musicisti classici, Angelo Mantovani e Giovanni Mantovani, fratelli, che attraverso la loro attività vogliono rendere l'arte dei suoni come protagonista nella vita sociale attiva dell'attualità culturale. Esiste un calendario ricco di iniziative e una serie copiosa di servizi funzionali alla promozione di chi la musica non solo la ama, ma la rende parte fondamentale della propria vita. Clavicembalo Verde è anche un'idea nuova e rinnovata di fare musica oggi. Fuori dagli stereotipi convenzionali. Abbiamo intervistato Angelo e Giovanni.


Che cos'è Clavicembalo Verde?

Angelo: Clavicembalo Verde nasce nel 2005 da un nucleo familiare e con l'appoggio da parte di coloro che, studenti, insegnanti, appassionati, seguono dall'interno e dall'esterno il mondo culturale e artistico generale.
L'associazione nasce dall'osservazione della necessità di concepire le iniziative, i progetti e le collaborazioni con uno spirito nuovo e rinnovato, in quanto esiste una gerarchia di persone " con la parrucca bianca", alcuni direttori artistici dei 74 conservatori,dei 100 istituti pareggiati, delle 100 scuole civiche, che hanno impostato in modo errato il rapporto dell'artista in generale rispetto alla società in cui l'artista vive e si propone. Il mondo artistico e il mondo imprenditoriale attualmente sono rispettivamente torri d'avorio di arroccamento, da cui si evidenzia la mancata conoscenza dei meccanismi organizzativi e il funzionamento delle pubbliche relazioni, e si avversano reciprocamente. Puntiamo con il garantire un'intermediazione tra la parte artistica e la parte organizzativa. Pensiamo a spettacoli riempiti di contenuti. L'associazione sviluppa un'interazione tra letterati, scrittori, imprenditori musicali per rinnovare il parallelismo tra arte e imprenditoria, cultura e managerialità, il mondo artistico culturale in generale e l'organizzazione degli eventi. Il nome dell'Associazione è lo scopo: il clavicembalo è lo strumento aggregante che occorre "rinverdire".
Occorre togliere la parrucca alla musica classica anche nell'immagine. Il mondo giovanile non si mette sulle frequenze della musica classica. Come potrebbe uno più giovane ad appassionarsi di musica? E' per questo che noi ci proponiamo di rinnovare, in quanto questo è meccanismo del passato, che ha caratterizzato il mondo classico. Esiste un pregiudizio sulla capacità decisionale del giovane. Questo dato è stato ricavato da una mia esperienza vissuta come studente liceale in conservatorio.

Quale è la vostra formazione culturale e artistica?

Angelo Mantovani: all'età di 14 anni mi sono iscritto al Conservatorio Verdi di Milano, dopo i primi 4 anni vissuti nella scuola civica di Sesto San Giovanni. C'è stato un forte legame con l'insegnante di piano. Il primo liceo di Conservatorio corrisponde al quarto della scuola di pianoforte. Ho seguito 2 corsi, tra loro binari, ossia quello musicale e quello liceale. Entrando in Conservatorio al 4 anno di scuola di pianoforte, ho concluso gli studi diplomandomi. Mi sono iscritto al corso di laurea in composizione musicale, concludendo, in seguito, il percorso di studi. In toto ho fatto 19 anni di studi musicali. Ora mi sto laureando in Lettere, con tesi in Organizzazione ed Economia dello Spettacolo. Ho conseguito un master con l'Accademia Europea Arti e Professioni dei Mestieri di Milano per la direzione d'orchestra.

Giovanni Mantovani: ho fatto le medie e il liceo in Conservatorio. Ho completato il triennio di studi in Conservatorio, e ho concluso gli studi inerenti il corso di violino, attraverso il triennio di diploma in violino. Ho conseguito la laurea in violino. Suono in varie orchestre, tra cui, chiaramente, l'Orchestra de Il Clavicembalo Verde.

E' opportuno, ora, illustrare le prossime attività e proposte promosse dall'associazione

Angelo Mantovani: La nostra idea prima è quella di divulgare la musica di qualità con un nuovo modo di vivere, vedere, ascoltare l'arte dei suoni. Vogliamo con la nostra attività sostenere nuove iniziative tramite il circuito propositivo e di collaborazione tra soci, partner, enti, istituzioni, nell'idea di sviluppare il mercato musicale, mettendo in sinergia gli operatori e offrendo ai musicisti un punto di riferimento rappresentativo, in quanto questo consente di offrire più occupazione ai musicisti e mercato al settore. Vogliamo garantire come associazione servizi e agevolazioni, e questo si traduce e si realizza nel progetto COMI, ovvero Consorzio Operatori Musicali Italiani.
COMI è un progetto di Clavicembalo Verde, è una divisione editoriale interna. Abbiamo aperto questa divisione per comunicare e per informare. I consorziati e gli operatori musicali italiani attraverso il COMI possono godere di uno spazio redazionale attraverso il trimestrale d'informazione musicale "Viva musica", sotto la direzione di Stefania Aleni, in allegato a "Suonare News", mensile dei musicisti nazionale.
"Viva musica" è un nuovo trimestrale, è stato editato il numero 0 nel gennaio 2009, con lo scopo di conoscere e riconoscere, legare e collegare gli operatori musicali italiani.

Giovanni Mantovani - Ricordo, infine, i servizi gratuiti e le agevolazioni promosse dal progetto COMI con la Sonart Studio, anche questa divisione editoriale del Clavicembalo. Questa divisione è indirizzata a realizzare registrazioni professionali dal vivo. Infine abbiamo creato "Media studio": soluzioni creative on and off line, tramite internet e multimedia, stampa, conoscenza tecnica e informatica.


Quale è il rapporto tra la musica classica e i giovani?

Angelo Mantovani - Sul punto di base della situazione musicale italiana rimando alla domanda che ho posto nell'intervista fatta dal sottoscritto sul primo numero di "Viva Musica" a Borrelli e a Zanolini.
A Borrelli, Presidente del Conservatorio, e a Zanolini, Direttore del Conservatorio, chiedevo che cosa pensassero del fatto che studenti, , come evidenziato da uno speciale andato in onda su Raiuno in seconda serata, appena usciti o neodiplomati, del Conservatorio, impattavano con la "paura di non poter vivere di sola musica, data la precarietà dello status di musicista"; mentre alcuni insegnanti si trovavano costretti "a dedicarsi a una pluralità di iniziative oltre il lavoro". Infine nello stesso servizio si denunciava che ex musicisti non iniziassero neppure la carriera musicale, capendo "di non potere nemmeno iniziare a lavorare con la sola musica".
Sussiste, pertanto, una certa precarietà diffusa, mancando un aiuto utile per dare mezzi ai neolaureati. Coloro che hanno diretto i conservatori hanno isolato l'artista nella torre d'avorio. Alla fine degli studi il neodiplomato non sa a quali enti rivolgersi, come rivolgersi, quali regole di mercato seguire o analizzare. Bisogna avere consapevolezza che non deve sussistere nessun pregiudizio sulle conoscenze dei meccanismi socio economici della società in cui ci si propone.
Francesco Saverio Borrelli, nell'intervista, in un suo intervento chiede chiaramente "al direttore se non si possa pensare a una forma di aiuto, di assistenza da parte dei conservatori agli studenti e ai neodilpomati, per aiutarli ad avviarsi nel percorso più confacente alle loro capacità".
Zanolini, il direttore, dice in modo palese nella stessa intervista che non può più sussistere l'idea del pianista isolato, senza relazioni con la società esterna attuale.
Il modello musicale non è alto e opportuno a creare degli sbocchi interessanti e sicuri attualmente. Di artisti stranieri ce ne sono molti. Ci sono molti musicisti che abbandonano il proprio mestiere per altra professione o attività. Si parte come formazione dal presupposto che esista e sussista in modo scontato una certa qualità formativa ed educativa.

Parliamo precisamente della manifestazione "La musica e il bene" che interesserà Atenei e università di Milano nei prossimi mesi.

Angelo Mantovani - E', questa, un'iniziativa che consiste in concerti promossi presso gli atenei di Milano, ossia si vuole mettere le università unite dall'arte dei suoni.
Il Clavicembalo Verde vorrebbe aumentare il volume degli atenei di riferimento: questo è un nostro obiettivo.

Giovanni Mantovani - Siamo alla IV edizione di questa manifestazione e Angelo Mantovani e Giovanni Mantovani sono i direttori artistici. Attraverso questa iniziativa vogliamo mettere in correlazione la musica di qualità con i giovani, fuori dagli spazi convenzionali

Angelo Mantovani - Vogliamo dare spazio ai talenti emergenti e raccogliere fondi per benefiche attività, ricordiamo gli Amici della Clinica Chirurgica. Il palcoscenico della lunga rassegna è variegato: dal Circolo della Stampa, dove si è tenuto il concerto di apertura e la conferenza di presentazione, al Conservatorio Verdi, il 20 marzo ci sarà un concerto; dall'Università Statale di Milano, con un ensemble che sarà tenuto il 26 marzo da The Queentet e il 25 maggio con la Filarmonica Mihail Jora di Bacau presso l'Aula Magna, all'Università Bocconi, il 2 aprile con Arie d'Opera dove ci proporremo con la simpatica presenza di Enrico Beruschi.

Cosa significa oggi fare musica?

Angelo Mantovani - Posso dare la stessa risposta che poteva essere data 100 anni fa. Occorre porre in sintonia lo studio e la passione; occorre crederci con dedizione e costanza, "con la testa fuori dall'acqua e con i piedi per terra". Giovanni suggerisce, però, questa formula "con la testa tra le nuvole e i piedi per terra".
La musica è un patrimonio pubblico.

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