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LA SINDROME DEL CRONONAUTA
Cronistoria dei viaggi nel tempo a fumetti
Andrea Cantucci
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Naufraghi del Tempo
Chi è che, per un motivo o per l'altro non ha mai
sognato di vivere in un'altra epoca? Bene, il primo
e più semplice modo per viaggiare nel futuro è
quello di addormentarsi profondamente e lasciare che
il tempo passi, un po' come la Bella Addormentata
della fiaba. Dorme per vent'anni Rip Van Winkle
nell'omonimo racconto scritto da Washington Irving
nel 1920 (e nella sua versione a fumetti disegnata
da Antonio Canale nell'album del 1985 "Leggende
della Vecchia America"), dorme per poco più di cent'anni
il protagonista del romanzo utopico di Edward
Bellamy del 1888 "Looking Forward" (Guardare
Indietro), dorme per vari secoli l'eroe del romanzo
di Herbert George Wells del 1899 "When the Sleeper
Wakes" (Il Risveglio del Dormiente) e dormono
altrettanto a lungo alcuni personaggi dei fumetti.
Il
primo eroe di una striscia di fantascienza, Buck
Rogers, creato da Philip Nowlan e Dick Calkins, cade
in animazione sospesa nel 1929, per delle esalazioni
di gas in una miniera, e si risveglia cinquecento
anni dopo, trovando l'America occupata dai Mongoli
(!). Il suo quasi omonimo Steve Rogers, alias
Capitan America, creato da Joe Simon e Jack Kirby
nel 1941 come eroe di propaganda statunitense, viene
invece letteralmente ripescato nel 1964, dopo
un'ibernazione di vent'anni tra i ghiacci del
Circolo Polare Artico. Anche il giovane eroe
spagnolo Dani Futuro, nato nel 1969 dalla fantasia
di Victor Mora e Carlos Gimenez, resta prigioniero
dei ghiacci polari, ma per un tempo dieci volte più
lungo, prima di risvegliarsi in pieno XXII secolo.
Spagnolo
è anche Jordi Bernet, autore dal 1973 di Andrax, un
eroe atletico che, posto in animazione sospesa da
uno scienziato folle, si risveglia dopo ben duemila
anni, in un mondo post-atomico ripiombato nella
barbarie e nelle superstizioni di un nuovo Medioevo.
Dopo aver girovagato a lungo, cercando di opporsi
alle violente brutalità dei suoi simili, solo
nell'ultimo episodio, in cui entra in possesso di un
macchina del tempo, Andrax scopre come la catastrofe
fosse stata provocata dall'esplosione a catena delle
centrali nucleari e torna nel XX secolo per
avvertire l'Umanità del pericolo.
Ma non è detto che ci si debba addormentare da soli.
In "Les Naufrages du Temps" (I Naufraghi del Tempo),
serie creata nel 1974 dai francesi Jean Claude
Forest e Paul Gillon, è una coppia composta da un
uomo e una donna a essere posta in ibernazione, per
salvaguardare la sopravvivenza della specie umana da
un'invasione di mortali spore aliene, ed a
risvegliarsi dopo mille anni, trovando le colonie
del sistema solare popolate da varie specie di
strani esseri provenienti da mondi lontani.
Vengono invece ibernati per viaggiare nello spazio i
protagonisti del primo episodio di "Adventures on
the Planet of the Apes" (Il Pianeta delle Scimmie,
una serie di albi tratta nel 1974 dall'omonimo ciclo
cinematografico, a sua volta ispirato a un romanzo
di Pierre Boulle); dopo duemila anni ritornano su
una Terra dominata da scimmie evolute, ma afflitte
dalle stesse ottusità militariste e superstizioni
religiose dell'Umanità odierna; mentre gli "ibernauti"
del romanzo a fumetti "Zora", splendidamente
illustrato dallo spagnolo Fernando Fernandez, si
risvegliano dopo millenni su un pianeta di sole
donne discese da femministe radicali, a cui dovranno
nuovamente insegnare i piaceri della sessualità e
della procreazione.
Un altro modo di viaggiare nel tempo è quello di
inciampare per caso in una cosiddetta distorsione
spazio-temporale, per cui si cambia epoca senza
capire bene perché. E' ciò che accade al
protagonista del romanzo
di
Mark Twain del 1889 "A Connecticut Yankee in King
Arthur's Court" (Un Americano alla Corte di Re Artù),
di cui esiste almeno una versione a fumetti, uscita
sulla collana "Classic Comics" nel 1945. Nel 1947 è
invece il Topolino di Bill Walsh e Floyd Gottfredson
a incontrare in una caverna un buffo uomo del futuro
che sembra essersi smarrito, a cui dà il nome di
Eega Beeva (in Italia Eta Beta), un personaggio
simpatico e originale, anche perché rispetto agli
uomini odierni ha subito delle notevoli mutazioni
evolutive, sia fisiche che mentali, nell'arco di
soli cinquecento anni (!), tanto da essere allergico
al denaro e capace di prevedere il futuro.
Nel
1969 tocca alla giovane eroina sexy Epoxy, creata in
Francia dai Belgi Jean Van Hamme e Paul Cuvelier,
naufragare misteriosamente nell'antica Grecia delle
Amazzoni e dei Centauri, un'epoca che, benché
piuttosto brutale, si rivela per lei sessualmente
molto più eccitante ed appagante della nostra, a cui
si rifiuterà di tornare. Un viaggio molto simile e
altrettanto erotico è quello descritto dall'italiano
Ugolino Cossu, nella sua storia "Le Ninfe", uscita
tra il 1987 e il 1988, in cui, attraverso la solita
caverna, il giovane fotografo Dan Morrison si
ritrova nell'antica Creta dei Satiri e delle Ninfe
appunto, da cui è acclamato re per una notte.
Si smarrisce invece in un remoto futuro l'astronauta
Storm, creato nel 1975 dagli inglesi Steve Dunn e
Don Lawrence, a causa di una distorsione temporale
sul pianeta Giove, e ritorna su una Terra regredita,
dove mutazioni mostruose e costumi arcaici di ogni
genere convivono con residui tecnologici. Solo dopo
molte avventure, Storm scopre che il nostro mondo
era stato devastato da tempeste di radiazioni solari
amplificate dalle trasmissioni satellitari e
televisive. Anche il più famoso astronauta dei
fumetti inglesi, il Jeff Hawke di Sidney Jordan, nel
1977, dopo una carriera ultraventennale ambientata
negli anni '80 del '900, attraversa una distorsione
temporale e si ritrova a vivere le sue successive
avventure nel più remoto 2077, durante una nuova
glaciazione provocata da un cataclisma spaziale
(sembra che il futuro riservi quasi sempre cattive
sorprese).
E' infine un naufrago del passato anche Dylan Dog,
che si ritrova nel XX secolo ancora bambino
provenendo dalla Londra del XVI secolo, come è
narrato un po' confusamente dai suoi creatori
Tiziano Sclavi e Angelo Stano, nel racconto delle
sue origini pubblicato nel 1995 sul centesimo numero
della serie, di cui altri sceneggiatori hanno
tentato recentemente di colmare le lacune.
Macchine del Tempo
Un
modo più controllato e preciso di viaggiare in altre
epoche, per di più con qualche ragionevole garanzia
di ritorno, è naturalmente quello di disporre di
un'affidabile macchina del tempo, come quella
concepita per la prima volta da Herbert George Wells
nel suo romanzo del 1895 "The Time Machine", in cui
è descritto tra l'altro l'inquietante futuro di una
specie umana ridotta allo stato di passivo e inerte
bestiame e di cui negli USA sono state tratte
quattro diverse versioni a fumetti: una del 1956
nella serie "Classic Illustrated", una ispirata alla
versione cinematografica del 1960 e disegnata da
Alex Toth, una del 1976 disegnata da Alex Nino su "Marvel
Classics Comics" ed una tratta dalla versione
cinematografica del 2002 disegnata da Mike Collins.
Nei
fumetti la macchina del tempo fa invece la sua prima
apparizione nel 1935, nella serie "The Time Top"
(letteralmente La Trottola del Tempo), pubblicata a
margine della pagina domenicale dell'avventuriero
Brick Bradford creato da William Ritt e Clarence
Gray, finché dopo un paio d'anni gli autori
inseriscono la "cronosfera" ed il suo inventore, il
professor Southern, direttamente nella serie
principale, facendo del loro eroe il primo che
viaggia in lungo e in largo attraverso le più
diverse epoche. Ma Brick Bradford non rimane solo a
lungo, poiché già nel 1939 un'altra macchina del
tempo, questa volta costruita dal bislacco professor
Wonmug, arriva a sconvolgere il buffo mondo
preistorico del
cavernicolo
Alley Oop creato sei anni prima da Vincent T. Hamlin,
che, dopo il primo scioccante contatto con la nostra
epoca, diventa a sua volta un esperto crononauta
incaricato di risolvere i più stravaganti quesiti
storici. Nel 1959 è la volta degli albi di "Rip
Hunter...Time Master" di Jack Miller e Ruben Moreira,
in cui il cosiddetto "Signore del Tempo" e i suoi
amici viaggiano a bordo di una "sfera del tempo di
sua invenzione".
Ma ovviamente non tutti gli scienziati pazzi sono
brave persone. Non lo è l'inventore Miloch che,
nell'episodio "La Piège Diabolique" (La Trappola
Diabolica), appartenente al ciclo di Blake e
Mortimer e pubblicato dal grande maestro belga Edgar
P. Jacobs tra il 1960 e il 1961, utilizza il suo "cronoscafo"
per tentare di far perdere nel flusso del tempo il
buon professor Mortimer. Tanto meno lo è il Dottor
Destino, che con la sua "piattaforma del tempo"
costringe i Fantastici Quattro a tornare nel passato
per cercare il tesoro di Barbanera, nel numero 5 di
"Fantastic Four" del 1962. Vi sono poi delle
macchine del tempo dalla forma quantomeno bizzarra,
come l'orologio a pendolo su cui viaggia dal 1964 il
grosso nerd ante litteram Herbie, creato da Richard
F. Hughes e Ogden Whitney, in storie dall'umorismo
demenziale, o la fantascientifica cabina
telefonica
su cui si sposta il Dottor Who, protagonista del
serial più longevo della TV britannica, trasposto a
fumetti per la prima volta da Neville Main nel 1965,
a soli due anni dalla sua prima messa in onda, o
quella a forma di Torre Eiffel apparsa in Francia
nel secondo volume di Barbarella di Jean-Claude
Forest, una storia piena di anomalie temporali
intitolata "Les Colères du Mange-Minutes" (Tempo
Mangia Tempo).
La macchina del tempo su cui viaggiano gli agenti
spaziotemporali Valérian e Laureline, creati nel
1967 dai francesi Pierre Christin e Jean-Claude
Mézières, è invece la loro stessa astronave, a bordo
della quale intraprendono missioni in qualunque
epoca o pianeta per conto di Galaxity, la capitale
dell'Impero Galattico della Terra del XXVIII secolo.
In quella società, proprio l'invenzione di questo
tipo di teletrasporto ha procurato tali risorse da
potare infine all'abolizione della necessità del
lavoro, ma il potere è ora in mano ad una oligarchia
di ottusi tecnocrati, che vorrebbero imporre la
propria asettica civiltà anche agli altri mondi ed a
cui i nostri eroi tentano spesso di ribellarsi
(soprattutto la sensibile e intraprendente Laureline,
che viene dal Medioevo, dà molto più valore ai
sentimenti umani che alle esigenze della politica o
del progresso scientifico). Ancora più progressiste
e positive sono le avventure di un altro crononauta
francese, "Yann Le Migrateur", un diplomatico del
futuro creato nel 1975 da Robert Génin e Claude
Lacroix, che spostandosi nello spazio e nel tempo a
bordo della sua navicella cerca ovunque di svolgere
un'opera pacificatrice aiutando a risolvere problemi
e conflitti che dividono i diversi popoli.
Negli anni '80 del '900 anche Topolino e Pippo, in
un ciclo di storie italiane disegnate per lo più da
Massimo De Vita, viaggiano regolarmente su una
macchina del tempo manovrata dai professori Marlin e
Zapotec, alla ricerca delle soluzioni ai più
svariati enigmi del passato. Ma neanche una macchina
del tempo garantisce che il viaggiatore non possa
smarrirsi in altre epoche. Accadeva in una serie di
telefilm degli anni '60 del '900 intitolata "Kronos",
che pare abbia ispirato in questo la più recente
"Quantum Leap" (ribattezzata in Italia "In Viaggio
nel Tempo"), che tra il 1991 e il 1993 è anche stata
adattata in una breve serie di albi a fumetti ed in
cui il protagonista occupava ogni volta il corpo di
una persona vivente in una diversa epoca.
Trasferimenti mentali, super-umani e magici
Un sistema ancora diverso, e per certi versi più
indipendente e disinvolto, di viaggiare nel tempo
consiste nello spostarsi in un'altra epoca
mentalmente, a volte con il proprio corpo che rimane
nel presente, inerte e in balia degli eventi. E'
quello che fa il protagonista del romanzo di Jack
London del 1915 "The Star Rover" (Il Vagabondo delle
Stelle), rivivendo una dopo l'altra le proprie vite
precedenti, per sfuggire almeno in spirito dalla
prigione in cui è rinchiuso. Più o meno la stessa
cosa accade al misterioso e forzuto eroe delle
strisce inglesi Garth, creato nel 1943 da Steve
Dowling, quando è sotto l'effetto di una lampada
ipnotica manovrata dal suo amico professor Lumière.
In seguito questi suoi "transfert" avvengono
spontaneamente, a seguito di qualche evento o
incontro fortuito, anche con l'assistenza di Astra,
una sensuale entità cosmica femminile che non
disdegna i piaceri della carne.
Anche
Batman e Robin, tra il 1944 e il 1964, compiono
molti viaggi nel tempo grazie all'ipnosi del
professor Nichols, un'ipnosi che ha il curioso
potere di trasferire nel tempo perfino i loro corpi,
abiti e costumi compresi (sic). Da quel momento, nel
mondo dei supereroi della DC Comics i viaggi nel
tempo diventano sempre più comuni, in particolare
per Superman e Flash, che, grazie ai loro poteri, si
spostano in altre epoche con una precisione e una
facilità che sfiorano il ridicolo (usano una
velocità superiore a quella della luce, in una
interpretazione piuttosto semplicistica delle teorie
di Einstein) e se Superman detiene sicuramente il
record della maggior quantità di viaggi nel tempo
della storia del Fumetto (dal 1947 a oggi pare siano
stati ben oltre duecento), il
secondo
Flash, creato nel 1956, può vantare un paio di
acerrimi nemici e addirittura una moglie provenienti
dal futuro. Nel 1958, la creazione della Legione dei
Supereroi, un gruppo di teen-agers alieni del XXX
secolo di cui entra a far parte anche la versione
giovanile di Superman, contribuisce ulteriormente a
far moltiplicare i viaggi nel tempo, su cui si
basano anche le saghe che, decenni dopo, sconvolgono
e ridefiniscono l'intero universo editoriale DC: "Crisis
on Infinite Earths" (Crisi su Terre Infinite) del
1985 e "Zero Hour - Crisis in Time" (Ora Zero -
Crisi nel Tempo) del 1994.
Forse
un po' meno appariscenti, ma molto più intimisti e
affascinanti, sono i racconti e gli spostamenti
temporali del misterioso personaggio argentino Mort
Cinder, creato nel 1962 da Hector Germàn Oesterheld
e Alberto Breccia, che non solo ha il potere di
resuscitare perfettamente dopo ogni sua morte, ma
anche quello di tornare a rivivere le sue esistenze
passate quando lo desidera. Nello stesso anno, Stan
Lee e Steve Ditko creano il Dottor Strange, un
ex-chirurgo divenuto maestro di arti mistiche che,
tra i suoi innumerevoli poteri magici, ha anche
quello di viaggiare nel tempo, cosa che può fare in
spirito oppure anche fisicamente.
Naturalmente, per chi non disponesse di simili doti
sovrumane, per viaggiare agevolmente nel tempo può
anche essere utile disporre di un oggetto magico,
come il martello del dio del tuono Thor, che,
nell'omonima serie a fumetti creata da Stan Lee e
Jack Kirby, se viene roteato, può trascinare in
qualunque epoca e luogo chi è preso nel suo
vortice;
oppure il ciondolo magico usato dall'eroina Danielle,
creata nel 1973 dagli inglesi R. O'Neil e John M.
Burns, per sfuggire dalla dittatura femminista del
suo pianeta insieme al suo amante e andare alla
ricerca di un'epoca e un luogo in cui uomini e donne
possano amarsi liberamente su un piano di parità.
Bisogna però anche stare attenti a non restare
vittime della magia di tali oggetti arcani, come
accade ai buffi Pippo, Pertica e Palla, nella storia
di Jacovitti del 1948 "Pippo e il Faraone", in cui
l'apertura di un recipiente appeso al collo di una
mummia li trasporta istantaneamente nell'antico
Egitto, o come succede al samurai e al demone
protagonisti della miniserie di Frank Miller del
1983 "Ronin", che restano imprigionati dentro una
spada magica nel Giappone medievale, per poi
risvegliarsi in una New York del XXI secolo in cui
l'evoluzione tecnologica si accompagna ad una
mostruosa e spietata depressione economica.
Ma il viaggio nel tempo più magico ed esotericamente
elaborato è sicuramente quello compiuto dallo
spirito di Jack lo Squartatore nel finale
del
romanzo a fumetti "From Hell", pubblicato negli anni
'90 del '900 dagli inglesi Alan Moore e Eddie
Campbell. Nell'istante della sua morte, lo spettro
prende a viaggiare rapidamente avanti e indietro nel
tempo, apparendo in varie forme a diversi personaggi
realmente esistiti, tra cui l'autore del romanzo "Lo
Strano Caso del Dottor Jekill e Mister Hyde" e molti
serial killer vissuti negli anni successivi, come a
suggerire che un simile, seppur rapido, contatto
avrebbe potuto ispirarli e spiegare certe
paradossali coincidenze.
Ma quelli che veramente non accennano a smettere di
viaggiare nel tempo sono ancora e sempre i
supereroi, da "Zot!", un tredicenne del futuro
creato nel 1984 da Scott McCloud, che visita un 1965
di fantasia attraversando l'ennesima soglia
temporale, fino al recentissimo "The Traveler" di
Stan Lee, Mark Waid e Chad Hardin, uscito nel 2010
ed appena pubblicato anche in Italia, che, nella
tipica tradizione degli eroi problematici in stile
Marvel, ottiene i suoi poteri spaziotemporali in un
incidente. Sono cose che possono capitare, insomma,
e come tutti gli incidenti rischiosi anche il
viaggio nel tempo ha delle controindicazioni da
seguire per limitare possibili danni permanenti.
Paradossi temporali
La più importante avvertenza, per chiunque dovesse
avventurarsi in un viaggio nel passato, è quella di
stare molto attenti a quello che si fa e, se
possibile, non toccare niente, onde evitare
ripercussioni sul presente. L'idea dei paradossi
temporali si fa normalmente risalire al racconto di
Ray
Bradbury del 1952 "A Sound of Thunder" (Rumore di
Tuono), in cui l'aver schiacciato una farfalla nella
Preistoria comporta un cambiamento, in senso
nazista, della società a cui i viaggiatori del tempo
fanno ritorno (come dire che anche la minima azione
conta). Ne esistono anche due belle versioni a
fumetti, una del 1954 disegnata da Al Williamson ed
una del 1993 di Richard Corben.
Molti crononauti dei fumetti cercano però di
modificare il passato intenzionalmente, soprattutto
per prevenire una situazione tragica esistente nel
tempo da cui provengono. Tale idea, sfruttata in
seguito in film di fantascienza come "Terminator" o
"L'Esercito delle Dodici Scimmie", viene utilizzata
già nel 1957, nel primo episodio della saga a
fumetti argentina "L'Eternauta", di Hector G.
Oesterheld e Francisco Solano Lopez, in cui il
protagonista,
Juan,
riuscito fortunosamente a tornare indietro nel
tempo, racconta allo sceneggiatore Oesterheld stesso
la storia di una spietata invasione aliena che si
verificherà di lì a poco e sottometterà la Terra,
annullando la volontà degli esseri umani superstiti,
una sorta di metafora profetica delle crudeltà della
dittatura argentina, che avrebbe poi avuto tra le
sue vittime anche Oesterheld.
Altri personaggi giungono nel passato proprio per
dominarlo, senza curarsi dei paradossi che
inevitabilmente genererebbero, come Kang il
Conquistatore, apparso dagli anni '60 del '900 nelle
storie dei Vendicatori e di altri supereroi Marvel,
un dittatore della Terra semidistrutta dell'anno
4000, che vorrebbe occupare anche il più salubre e
ricco XX° secolo ed a cui, nei suoi frequenti viaggi
temporali, può anche capitare di incontrarsi e
scontrarsi con altre versioni di sé stesso. Questo
tipico e rischioso paradosso è ben rappresentato dal
breve racconto a fumetti "Ti Odio! Ti Odio!",
scritto dall'editore Bill Warren e pubblicato in una
delle sue riviste horror, in cui un uomo uccide il
padre e torna indietro nel tempo, solo per scoprire
di essere il padre e l'assassino di sé stesso; un'
idea riutilizzata in parte, nel 1976, anche dal
francese Voss, sulla rivista di fumetti di
fantascienza "Metal Hurlant". Nell'ancora più
aggressiva rivista fantascientifica inglese "2000
A.D.", nata l'anno seguente, viene pubblicata
addirittura un'intera serie dedicata ai paradossi di
questo tipo e intitolata "Tharg's Future Shocks" (I
Rompicapo Temporali di Tharg), di cui alcuni degli
episodi migliori, scritti da Alan Moore, sono stati
pubblicati anche in Italia, nel volume "Tempi
Contorti".
Vari
paradossi temporali si verificano anche nei tre
episodi, realizzati tra il 1976 e il 1977, che
compongono "La Trilogia del Tempo" di Richard Corben,
in cui si narra di una difficoltosa spedizione nella
Preistoria, che provoca alla fine la morte del primo
uomo, con conseguente annullamento dell'intera
specie umana. Lo stesso autore, insieme allo
sceneggiatore Bruce Jones, ritorna poi agli stessi
temi e ambientazioni anche nella miniserie "Rip in
Time" (Salto nel Tempo), uscita tra il 1986 e il
1987, in cui l'ennesima coppia di crononauti
fortuiti non si fa problemi ad uccidere animali
preistorici per sopravvivere.
Un altro fumetto in cui la Storia viene cambiata è
l'episodio degli X-Men "Days of Future Past" (Giorni
di un Futuro Passato), realizzato da Chris Claremont
e John Byrne nel 1981. Vi si descrive un futuro
prossimo in cui tutti i mutanti vengono sterminati o
rinchiusi in campi di concentramento ed una di loro
torna mentalmente indietro nel tempo per prevenire
l'evento scatenante che avrebbe dato inizio a quella
persecuzione. E' deciso a modificare il passato
anche Mac Lo Straniero, creato nel 1984 da Gino
D'Antonio e Ferdinando Tacconi, che ritorna ai tempi
della Prima Guerra Mondiale venendo da un remoto
futuro in cui le formiche si sono evolute e hanno
distrutto la razza umana conquistando la Terra.
Paradossali in senso umoristico, anzi ferocemente
satirico, sono invece i contatti extratemporali tra
il futuro e il Medioevo descritti nelle brevi storie
della serie del 1982 "Rencontres du 3° Sale Type"
(Incontri Ravvicinati del Lercio Tipo) del francese
Max Cabanes, in cui una moderna famigliola in gita
viene scambiata per la Santissima Trinità e
suonatori di Jazz o di Rock sono condannati al rogo
o scacciati per stregoneria. Passando dalla Francia
al Belgio, troviamo due belle storie basate su un
susseguirsi di paradossi temporali nella saga del
vichingo
Thorgal,
opera di Jean Van Hamme e Grzegorz Rosinskii: nel
15° episodio, "Le Maitre des Montagnes" (Il Signore
delle Montagne) del 1989, un anello magico che passa
di mano fa spostare chi lo possiede avanti e
indietro nel tempo, per cui ogni scelta ed ogni
azione dei tre personaggi coinvolti modifica sempre
più un passato e un futuro strettamente connessi;
nel 21° episodio, "La Couronne d'Ogotai" (La Corona
d'Ogotai) del 1995, il figlioletto di Thorgal ruba
la macchina del tempo di un viaggiatore del futuro e
chiama in aiuto il suo io adulto, per cambiare il
passato e salvare dalla morte la sua famiglia.
In casi simili, bisogna ovviamente stare molto
attenti anche a non restare bloccati nel tempo in
circoli viziosi. E' ciò che accade nella miniserie
OMAC, realizzata nel 1991 da John Byrne, che
riprende un personaggio di Jack Kirby di quasi venti
anni prima, un agente superpotenziato del futuro, al
servizio della Pace Globale. Qui si reca nel passato
inseguendo un potente affarista senza scrupoli, per
impedirgli di alterare a proprio esclusivo vantaggio
la Storia della Terra, ma, a un certo punto, OMAC
comprende che, così facendo, la loro battaglia non
ha mai fine, poiché ogni volta ricomincia da capo.
Ulteriori paradossi sono che OMAC diventa l'antenato
di sé stesso e che la nostra realtà, in cui Hitler
scatena la Seconda Guerra Mondiale, risulta essere
un'aberrazione temporale provocata dalle azioni del
suo nemico.
Anche un altro agente speciale del futuro, Nathan
Never, assiste al formarsi di paradossi temporali
ciclici nei primi tre volumi della serie gigante,
scritti da Antonio Serra e pubblicati tra il 1995 e
il 1998, in cui la figlia e un clone del
protagonista combattono in una guerra di cent'anni
dopo contro una stirpe di mutanti biomeccanici,
mentre degli umani superevoluti, provenienti da un
futuro ancora più remoto, incappano in una
distorsione temporale e dovranno poi rimediare ai
paradossi da loro stessi creati.
Ad altri noti eroi dei fumetti può capitare di
restare bloccati in un presente alternativo,
generato ad esempio da loro nemici che hanno
viaggiato nel passato, come succede a Superman e
Batman nella storia del 2005 "Absolute Power"
(Potere Assoluto) di Jeph Loeb e Carlos Pacheco, in
cui un'alterazione delle loro origini li fa
diventare dittatori assoluti dell'intero pianeta.
Più o meno la stessa cosa accade anche a Topolino,
diventato "presidente totale del mondo" nella storia
italiana "Topolino e la Marea dei Secoli",
pubblicata nel Novembre 2011, in cui l'ennesimo
crononauta folle cambia il passato per creare la
propria personale dittatura utopica.
Chi invece non si preoccupa più di tanto dei
paradossi temporali che genera è Lilith, un'eroina
dalla forza sovrumana originaria del futuro, creata
da Luca Enoch nel 2008, che in ogni episodio visita
un diverso periodo del passato. Il suo scopo è
distruggere certi parassiti alieni che si annidano
nei corpi umani e che nella sua epoca si sono ormai
riprodotti fino a conquistare il mondo, ma per
eliminarli deve uccidere anche gli uomini che li
ospitano inconsapevolmente e quindi modificare
inevitabilmente la Storia (nel primo episodio,
addirittura uccide Enea prima che parta da Troia).
Chi avesse intenzione di tornare indietro nel tempo
per cambiare qualche sgradevole e insopportabile
situazione del suo presente, si ricordi quindi che
può incorrere in molti spiacevoli rischi, compresa
la possibilità di porre fine, senza accorgersene,
alla propria stessa esistenza... ma ciò non
significa che qualche volta non possa valer la pena
di tentare.
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