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Horror Vacuo: rubrica tra l'iperonirico
e visionari scenari su Il Manifesto
Filippo Burnamonti è giornalista
professionista dal novembre 2008. È anche scrittore,
è stato collaboratore di diverse testate
giornalistiche, dopo la formazione all'Istituto di
Giornalismo di Urbino. E' critico cinematografico
per Il Manifesto, cura a fasi alterne (ogni due
settimane) pubblicazioni su Alias, l'inserto
culturale diretto da Roberto Silvestri. Scrive di
cultura, spettacoli ed economia per La Repubblica e
L'Espresso. Ha lavorato per la RAI Corporation di
New York contribuendo nel 2009 a scrivere il libro
"Le mani sul Tg1" di Giulio Borrelli.
Da dicembre aprirà sul sito de Il Manifesto una sua
rubrica ufficiale: Horror Vacuo, nuovo esperimento
giornalistico aperto a interpretare sotto la lente
del genere horror varie branchie dell'arte e dello
scibile, in quella visione eclettica quanto plurale
di cui il giovane Filippo è dotato nella sua
attività giornalistica. Leggiamo sempre un messaggio
civile, così come dovrebbe essere ricercato in ogni
forma d'arte, nei personaggi che Filippo intervista,
incontrandoli nella sua professione. Sono rimasto
alquanto colpito, positivamente si intende, dalla
lettura che ha dato all'incontro, sempre per la sua
rubrica su Alias, con George Andrew Romero, noto
regista, sceneggiatore, montatore, attore e
direttore della fotografia statunitense
naturalizzato canadese. Ci piacciono sempre le tinte
con cui Filippo riesce a descrivere fisicamente,
oltre che interiormente, chi gli sta davanti. Vede
allegoricamente Romero "come un vero blues del
Mississippi, con la chitarra ideologica che profuma
di casaro canadese", per la sua grinta e la sua
capacità ardimentosa di iniziare a rispondere alle
sue domande, dedicando spazio anche a dettagli non
indifferenti per inquadrare il personaggio del tipo
"gli occhiali neri ma proletari" e l'abbigliamento
"a mo' di selvaggio peluche". Parte da questa ultima
sua esperienza, l'analisi di un uomo d'arte che ha
rinunciato "ad accapigliarsi coi colleghi di
Hollywood" intriso di una capacità analitica sul
presente e sulle distorsioni che il potere e i
potenti hanno della visione del reale, quasi
apparendo grottesche figure destinate a
classificarsi come morti vaganti e viventi, ne
abbiamo esempi in Italia, per dare un'introduzione
alla rubrica tutta a firma Filippo Brunamonti su Il
Manifesto online: Horror Vacuo, appunto. Si legge
sul dizionario che Horror vacui significa "paura
dello spazio vuoto, libero da oggetti, disadorno o
anche, del silenzio": viene definita rubrica "col
diavolo in corpo". Ma è nel termine, quasi licenza
poetica, "vacuo", non più genitivo, a dare
un'interpretazione molteplice e doppia dell'orrore,
quasi in diretta congiunzione con il presente,
l'attualità, e la lettura della contemporaneità
culturale, quindi civile, sociale. "Le paure
cinematografiche - precisa Filippo - sono per lo più
finzioni. Quelle reali, le devi spegnere sotto un
mucchio di neve affinché non ti mangino l'anima". La
copertina e la grafica, si parla di un restyling a
tuttotondo, così come i contenuti, che certamente
rinfrancheranno gli appassionati affezionati lettori
o coloro che si affacciano a conoscere solo ora
Filippo, sono innovativi dato che questo nuovo
arredo nasce, come dice lo stesso curatore della
rubrica, da un atto di dosbbedienza. Viene definita,
Horror Vacuo, come una rubrica cross-mediale,
esoterica, intrisa di liricità come una poesia
russa, influenzata da mostri isolani, e avere la
percezione che quando si leggerà gli articoli si
potrà sentire come sottofondo un motivo "suonato
dagli Ozric Tentacles o da Clem Sacco" o dal pop
orrorifico Lurch degli Addams.
Filippo confessa di essere in un momento in cui
ragiona "a seconda del tipo di musica che ascolta e
dei fumetti che legge".
Nella cornice molto prossima a quella di Fuori
Orario, visionaria quanto iperonirica nella sua
spettralità artistica ed estetica, il bosco sarà il
tema che aprirà e inaugurerà la nuova rubrica, con
occhi vigili sul cinema di genere europeo e
internazionale. Considera in prospettiva Filippo in
un'ultima intervista rilasciata che "la grande
emozione è quella di creare una radio e di
nasconderla dentro una clip video" e tutto questo,
premette, "avrà un montaggio tra l'omnichord e la
sporcizia grindhouse".
Si è chiesto a Filippo quali saranno gli ospiti,
tanto per darci un assaggio di coloro che
popoleranno il silvestre Horror Vacuo: "si comincia
- risponde Filippo - con Federico Zampaglione,
leader dei Tiromancino da sempre appassionato di
cultura dell'orrore, ma sopra ogni cosa di
letteratura, da Lovecraft a Poe, e di fumetto, su
tutti Andrea Pazienza". E gli si è chiesto anche chi
amerebbe intervistare: "di cineasti John Carpenter,
di musicisti (non viventi) 'Papa' John Phillips. Due
artisti che mi permettono di camminare ad occhi
bassi ogni volta che afferro il significato della
vita". Rimane come presenza intramontabile sullo
scenario redazionale della rubrica "Todd Haynes, il
regista di Velvet Goldmine e Lontano dal Paradiso".
Horro Vacuo ha delle linee guida, come fossero
"spiriti" che conducono Filippo in questo percorso.
Lui stesso vede in Coralina Cataldi-Tassoni,
cantante, attrice, pittrice, come "unica persona che
porterebbe con sé se partisse per la luna". Il
rapporto con Carolina è stretto, quasi un sodalizio
artistico letterario intenso: Filippo le dedica un
volume-omaggio, presentato, nel corso del 2011, alla
Fiera del Libro di Torino, DoReCiakGulp (Tg1) e
Dixon Place Theatre di New York. La parte relativa
all'animazione in 3D è curata da Federico Solmi, "un
privilegio abitare sotto il mantello di un premio
Guggenheim" certifica Filippo. Il titolo della
rubrica ha un autore e ideatore: Daniel Agami,
critico di Giudizio Universale e L'Informatore
Europeo.
Con toni bucolici Filippo ricorda l'apporto
fondamentale del suo "papà" giornalistico, Roberto
Silvestri: "penna che nutre la terra" lo definisce
Brunamonti. Si sa che la terra è uccisa dal freddo,
viene ibernizzata, quasi addormentata sotto la
coltre di ghiaccio. Ed è di chi non avverte freddo e
della stupidità che Filippo ha veramente paura: suoi
unici spettri possiamo dire. Salutiamo e auguriamo a
Filippo lunga vita a Horror Vacuo, in piena
occupazione, già, con la scrittura di un prossimo
"romanzetto illustrato da Mauro Cicaré con una
prefazione di Vincenzo Mollica", di cui ancora non
si sa l'uscita ma che ha già un titolo promettente:
"Il Primo Latte".
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