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Attualità
La crisi
Articolo di Gennaro Tedesco
Filosofia
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Il filosofo Immanuel Kant, la
Cancelliere Angela Merkel e la necessità di un
cambio paradigma politico
La crisi è sempre questione di
causalità di squilibrio tra cause ed effetti, e
trova o meno la sua soluzione in un riaggiustamento
delle cause.
Oggi parliamo di crisi economica. Secondo Marx le
crisi economiche sono crisi di sovrapproduzione che
tendono ad aggravarsi ad estendersi. La crisi
proviene dal capitalismo dirà Marx, perché il
capitalismo è caratterizzato da contraddizioni la
più importante e' la caduta tendenziale del saggio
medio di profillo cioè il rapporto tra il plusvalore
e il capitale globale investito: (p=Pv/c+v). Per
Ricardo invece la crisi è una conseguenza finale che
matura lentamente in conseguenza dell'
accumulazione.
La prima fase del capitalismo è la accumulazione
pre-capitalista. Abbiamo la prima fase di
capitalismo dalle città-stato del periodo medievale.
In tale realtà si sviluppò pienamente in i suoi
presupposti essenziali: dalla libertà concorrenza
all' accumulazione indefinita della ricchezza
finanziaria, dal calcolo razionale del profitto alla
ricerca di sempre nuovi sbocchi commerciali. (M.
Weber sostenne che nel Medioevo esistevano persone
ebree che avevano accumulato grandi patrimoni con il
commercio e l' attività finanziaria).
La seconda fase è il capitalismo nel XVI secolo.
Nacque una forma completamente nuova di capitalismo.
Gli artefici del capitalismo moderno, a differenza
loro, erano uomini (non sempre Ebrei) votati alla
loro missione, non spinti dall'amore per il "Dio
denaro": anzi, l'accumulazione della ricchezza era
soltanto un sottoprodotto casuale, quasi non voluto,
della loro attività. Essi, sempre secondo Weber,
erano ispirati da una disciplina morale, (mise etica
protestante e moderno spirito del capitalismo in
rapporto di causa/effetto) una "ascesi mondana", che
li spingeva ad identificare la loro religione con il
metodico adempimento della loro vocazione o
professione e, incidentalmente, ad accumulare
ricchezze che potevano investire solo in quella
vocazione, dato che rifiutavano ogni forma di lusso,
di sperpero, di ambizione sociale. Egli non sostenne
che Giovanni Calvino e gli altri maestri protestanti
avessero direttamente propugnato il capitalismo o i
metodi capitalistici, né che l'insegnamento di
Calvino sull'usura avesse esercitato qualche
influenza sulla nascita del sistema capitalistico:
in realtà, egli rifiuterà.
Però il protestantesimo esprime la disciplina
uniforma. Nel concetto protestante venivano a
combinarsi le idee di professione e vocazione
compito (come canone di E. Kant) consacrato dai
fatto che e' Dio che ci chiama a svolgerlo.
Che altro è la disciplina di bilancio? E il patto di
stabilità e crescita? Il compito il canone.
Il premier Mario Monti dirà: "L'Italia punta al
pareggio di bilancio nel 2013. Per riuscirci è
necessario evitare politiche keynesiane illusorie e
di vecchio stampo che favoriscano espansione di
deficit di bilancio". Qui abbiamo il pensiero di
economia di protestantesimo. Un canone, un compito.
Il canone del giudizio morale in generale per
ricordare E. Kant. Il canone è il centro dell'
economia tedesca di Merkel. Cosi l' economia non e'
inclinazione, ma e' imperativo. Ricordate cosa
scriveva E. Kant (il Mose della nazione tedesca) per
l' imperativo. Tutti gli imperativi sono espressi da
un dover essere [Sollen] , secondo Kant, e denotano
il rapporto di una legge oggettiva della ragione con
una volontà che, per la sua costituzione soggettiva
e' determinata. Quando penso, un imperativo - dirà
Kant- in generale non so ciò che conterrà finché non
ne sia data la condizione. Se invece penso un
imperativo categorico, so immediatamente che cosa
contiene. Infatti l' imperativo non contiene che la
necessità, per la massima (cioè, la regola pratica
secondo Kant, il principio valido per ogni essere
ragionevole, secondo cui esso agire, cioè un
imperativo) di essere conforme a tale legge, senza
che la legge sottostia a nessuna condizione; di
conseguenza non resta che l' universalità d' una
legge in generale, a cui deve conformarsi la massima
dell' azione, ed e' soltanto questa conformità che
l' imperativo presenta propriamente come necessaria.
Qui abbiamo questo che dice S. Zizek più obbedisci
al comando del Super-io, e più sei colpevole. Cosi
l' economia oggi, diventa come il Super - io che
rappresenta la censura morale della coscienza
l'insieme dei divieti sociali derivante dall'
identificazione con il mercato (il padre secondo
psicoanalisi) le sue regole.
L'ubbidienza val più del sacrificio . L' economia e'
l' assoluto dovere, e' la uniformazione planetaria
di unificazione del mondo sotto il segno dell'
Occidente. Nella società postmoderna l' individuo e'
completamente isolato in un sistema che manipola il
suo immaginario tramite la pubblicità e la
propaganda. Il suo comportamento tradisce un
conformismo assoluto un obbedienza a tutte le mode.
Possiamo parlare ancora di economia ? Con il senso
che aveva nell' analisi classica o marxista,
assolutamente no. Perché il suo motore non è più l'
infrastruttura della produzione materiale, ne' la
sovrastruttura bensì la destrutturazione del valore,
la destabilizzazione dei mercati e delle economie
reali.
L'economia cessa di esistere sotto i nostri occhi,
si trasforma da se stessa in un debito-economia
della speculazione,(diviene necessità o omotropia.
Ha il carattere del bisogno, con significato di
domanda, ovvero connette il soddisfacimento del
bisogno con qualcun altro che soddisfa il bisogno,
come la banca) che si spende gioco la legge del
valore, le leggi del mercato, la produzione, il
plus-valore, la logica classica del capitale.
Cosi il debito diviene un satellite della terra, il
debito comincia a entrare in orbita e prende a
circolare da una banca all' altra, da un paese all'
altro. L' economia oggi, -possiamo vedere che cosa
succede n Europa- e' un' economia virtuale. Gioca
con una curva di flessione, e non funziona come
volontà politica ma come ricatto.
In Europa per esempio pare che interi paesi siano
stati paesi in ostaggio da emissari di un noto
gruppo terroristico la B.C.E. i cittadini in Europa
vivono la Sindrome di Stoccolma, cioè quella
condizione psicologica che porta le vittime a
solidarizzare con i carnefici.
Eppure l' ellenismo durante il periodo
pre-etnocratico ha sviluppato un altro sistema
economico. La Grecia non è mai passata attraverso
feudalesimo, e aveva un carattere cosmopolitico,
proprio durante l' epoca bizantina. La città
oligarchica, partecipa al processo politico
attraverso l' intermediario dalle Koina, sono, i
locali o settoriali, cioè un sistema economico che
fa dipendere la relazione tra lavoro e capitale, non
dalla proprietà (non abbiamo il periodo
pre-etnocratico la piena proprietà ma la nuda
proprietà) ma dalla partecipazione in partenariato
di ciascuno sulla base del proprio contributo al
processo di produzione.
Questa filosofia collega la verità con la democrazia
e con la chiesa (la chiesa rappresenta il demos, in
Grecia antica), con l' esercizio comune della
relazioni di comunione della vita. E' l'
synamfoteron (s??aµf?te??? parola che troviamo da
Aristotele a Gregorio Palama) cioè l' ambedue
insieme. Nessuna autorità, nessuna rivelazione
costruttiva garantisce secondo ragione la verità. La
verità si raggiunge soltanto con l' esercizio delle
relazioni secondo ragione .In medioevo greco, e
proprio di testi dei Padri della chiesa ortodossa
abbiamo la parola a?????pe??????s? cioè la reciproca
inter-penetrazione. La parola esprime che la
politica mira a liberare l' essere umano, a
permettegli di accedere alla propria autonomia per
mezzo di un' azione collettiva la quale ha come
oggetto la trasformazione delle istituzioni. Questo
pensiero politico si chiama apofatismo della
tradizione gnoseologica greca. Comprende il rifiuto
di esaurire la conoscenza nella sua formulazione,
anche il rifiuto di identificare la comprensione dei
significanti con la conoscenza dei significati.
Per esempio Giovanni Crisostomo e Ambrogio si
opposero decisamente al despotismo imperiale in
quanto strumento di oppressione e di corruzione
della gente semplice. L' ortodossia greca parla di
azione di ingiustificato arricchimento. Le grandi
ricchezze - ripetono i Padri - sono sospette: da
dove vengono se non dall' ingiusto sfruttamento dei
poveri (Basilio Magno).
Nella società greca era fondamentalmente una
sympoliteia, e si basava sul sistema delle koina
-città. (Teologo Gregorio parlerà per l' isonomia e
la ricchezza. La parola isonomia, dal greco iso,
cioè uguale e nomos, cioè legge, indica l'
uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla
legge).
Il concetto di sympoliteia definisce le uomini di
città - stato che nascono nel III secolo
essenzialmente nella Grecia metropolitana fino ai
primi leaders della Guerra di Indipendenza.
Molti in Europa parlano di riordinamento dell'
Europa e pensano organizzano una nuova Santa
Alleanza come il Cancelliere Austriaco Metternich,
l' uomo che in pratica elaborò tutte le clausole den
nuove realtà politica. Merkel assomiglia con
Metternich, sogna un Impero che sorge dalla
dissoluzione degli Stati - nazione, una forma
paranoide di sovranità come definisce Edgar Morin.
Oggi Merkel ha una visione totalizzante e
livellatrice della politica,(sono i grandi racconti
di salvezza secondo anti-modernista ideologia di
volskich) vede la politica come inglobamento
assorbente della vita. I' idealismo politico tedesco
o l' anti-modernista ideologia Volskich non può
capire che la politica suppone sempre un' ipotesi,
un punto di vista.
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