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Attualità
La crisi
Articolo di Gennaro Tedesco
Filosofia
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Qual' è l' ironia delle cose oggi
? L' ironia delle cose e' tale che potremmo essere
forse noi un giorno a dover salvare la memoria
storica del nazismo. La riunificazione della
Germania, cosi come tante altre cose è inevitabile
non nel senso di un salto in avanti della storia, ma
nel senso di una riscrittura a rovescio di tutto il
XX secolo.
Di questo passo ci ritroveremo presto al Sacro
Impero Romano - Germanico e sicuramente ai nostri
giorni ci incontriamo la democrazia di Weimar . Il
fatto è che stiamo livellando in una sorta di De
profundis entusiasta tutti gli avvenimenti o fatti
notevoli di questo secolo, lo stiamo candeggiando
come tutto quello che e' successo.
Il potere stesso si fonda in gran parte sul insulto
pubblico all' intelligenza e alla ragione. Le
tattiche di dissimulazione sono le opere dei
governi. E tutti conosciamo che oggi ci governano in
termini di aperto ricatto.
Infatti che cosa e' successo con la storia? La
storia ha dato il meccanismo che produce eventi
recuperi. Tempo fa si parlava del silenzio delle
masse, oggi le masse agiscono. Anni fa le masse
recitano meravigliosamente la parte della loro
servitù volontaria, oggi le masse lavorano sul
recupero della storia. Esse hanno capito che il
politico è virtualmente recupero. Ma anche hanno
capito che possono dare un nuovo gioco nella storia
altrettanto eccitante di quello delle fluttuazioni
borsistiche, e' quello in cui fanno ballare le idee,
(gli avvenimenti) con una insostenibile leggerezza.
Sono state demoralizzate e deideologizzate (le idee)
per farne la preda vivente del calcolo del
recupero,( o meglio della probabilità che esprime il
recupero) con la stessa immoralità degli speculatori
del mercato.
Sicuramente gli intellettuali non hanno capito
niente. E non hanno più niente da dire. Il fatto è
che questa funzione ironica della storia è loro
sfuggita, perché si mantengono sul terreno della
coscienza morale, politica o antropologica -
filosofica, mentre il plano della storia , o il
gioco e' cambiato e tutta la storia tutta la critica
radicale e' passata dalla parte dell' aleatorio del
ironica.
Oggi gli intellettuali parlano di economia, di
politica, di società con rapporto non con il popolo
ma con il moltitudine. Non hanno capito il
ribaltamento sistematico .Cioè che lo spirito stesso
si rivolta contro la sinergia, contro l'
omogeneizzazione dei circuiti.
Cosi gli intellettuali sono fedeli in filosofia di
Hegel, quando lui diceva: " Troviamo nella vita, in
se stessa mobile, di ciò che è morto". Il morto oggi
è la moltitudine che parlano con grande enfasi gli
intellettuali. Tornano al passato. Il termine
"moltitudine" ( dalla posizione hobbesiana quando
lui parla di "rex est populus", alla tradizione
marxista quando riferisce alle masse dicendo: "sono
le masse che hanno la storia" e naturalmente la
filosofia spinoziana) diventa la trappola della
liberazione politica.
La moltitudine ha un destino di compiacenza. Gli
intellettuali parlano di moltitudine e economia, di
moltitudine e politica, di moltitudine e società e
non possono vedere il destino di compiacenza di
moltitudine. Non possono vedere il carattere di
anti-individualismo che esprime la moltitudine (o le
mase)
Toni Negri scriverà che "la moltitudo non è più una
condizione negativa ma la premessa positiva del
costituirsi del diritto. L'argomento scettico che
nega il diritto irridendo alla verità dei molti, è
perfettamente rovesciato: questo diritto è tale non
perché forza dei più, ma perché costituzione dei
più. I più, proprio a partire dalla naturale
inimicizia che ne forma i comportamenti, cominciano
a costituire corpo politico e giuridico. È una
fisica politica quella che a partire da questo punto
si concentra e si sviluppa. La teoria del contratto
sociale, già proposta nel Trattato
teologico-politico a fronte di eguali difficoltà,
non ha più alcuno spazio dentro la definizione di
questo antagonismo progressivo. La fisica si
sostituisce a qualsiasi ipotesi volontaristica. Se
la società inerisce all'essere, essa è costituita
dall'essere nell'essere: nessun marchingegno può
sostituirsi al meccanismo, duplice ma identico,
della dislocazione ontologica e della costituzione
collettiva della potenza, sull'orizzonte fisico,
materiale del mondo"
Sicuramente, Toni Negri non ha capito il Platone e
proprio quando Platone dirà che la moltitudine e' un
far - desiderare. Cioè secondo Platone la
moltitudine e' sempre indotta da una sorta di
macchinario di desiderio e' un far-agire. (p?????
e??te??? Politico 560b) Non è solo un desiderio, non
solo un voglio perché il desiderio, stesso e'
mediato da modelli della volontà, da un far - volere
della persuasione. ( e?pes??s?? ep???µ??? Politico
560b). Anche non ha capito il Tucidide quando
Tucidide sostiene la differenza fra moltitudine e'
popolo. Il popolo secondo Tucidide si rivolta sempre
contro il potere politico (t? e?a?t???µe??? t?
d??aste?e??t? d?µ?? ???µ?sa?. Tyrannis enim sempre
infesti sumus; quicquid autem tyranis adversatur,
populus nominatur. LIB .VI, 89 -91) mentre alla
moltitudine non c'e' decisione finale. Qualunque
decisione (della massa o della moltitudine) è
seriale, è parziale, è frammentaria.
Le masse (la moltitudine) sono l' altro del
politico. Il protagonista cieco che assilla il
labirinto del potere. Questo lo conosce bene Gene
Sharp. (Gene Sharp 21 gennaio 1928 è un filosofo,
politico e intellettuale statunitense. Conosciuto
per i suoi studi sulla nonviolenza e sulla
disobbedienza civile, Gene Sharp è stato
soprannominato "il Clausewitz della guerra
nonviolenta" è stato il fondatore, nel 1983, dell'Albert
Einstein Institute per "lo studio e l'utilizzo della
nonviolenza nei conflitti di tutto il mondo". Il suo
pensiero e i suoi testi sono considerati fonte di
ispirazione per i movimenti studenteschi e popolari
che hanno condotto in particolare le Rivoluzioni
colorate negli stati indipendenti un tempo parte
dell'Unione Sovietica che hanno rovesciato
pacificamente i governi in carica sostituendoli con
nuovi governi più filo-occidentali ) E sicuramente
non lo conosce Toni Negri. Ecco perché abbiamo le
rivoluzioni di tipo nuovo come Cedar Revolution
Libano, Green Revolution Iran, Lotus Revolution
Egitto.
La moltitudine - le masse, sono cresciute nell'
oscurità del politico come una specie strana,
ostile, inintelligibile. Ecco perché abbiamo partiti
politici come il Partito Pirata- Germania (
costituito da una serie di movimenti e partiti
politici diffusi in numerosi paesi) , il Partito
della Libertà - Olanda , il Partito True Finns -
Finlandia, cioè partiti alternativi, o come si
chiamano partiti (NEAPS).
Le masse (la moltitudine) non rischiano di credere
nella loro qualità private della soggettività e
della parola, con altre parole non sono mai passate
attraverso lo stadio dello specchio politico . L'
attuale utopia secondo lo stato scompaia e il
politico si neghi in quanto tale, e' il popolo
secondo Tucidide. Oggi ci troviamo nell' isteresi
del politico, perciò dobbiamo guadagnare di nuovo il
principio di una determinazione politica.
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