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Tempo lineare o tempo circolare
Paolo D'Arpini
Il computo del tempo e la nascita
dei calendari è un'operazione
puramente convenzionale basata sull'idea di voler
fornire continuità
ad un evento ritenuto particolarmente importante per
una data civiltà
che -da quel momento- sancisce la sua fioritura.
Sappiamo infatti che
sono esistiti ed esistono vari calendari, ognuno con
un suo
particolare inizio. Alcuni inizi sono stati più
significativi e sono
perdurati nei secoli altri invece sono stati
effimeri e si sono
esauriti dopo breve tempo, basti pensare ad esempio
al calendario
fascista.. che durò pochi decenni.
Nell'antichità remota allorché l'uomo riconosceva la
vita come un
continuum, senza apparente inizio né fine, il
calcolo del passaggio
del tempo era immaginato su una scala ellittica/elicoidole
che
ripeteva cicli e stagioni secondo un ordine
stabilito dalla natura.
Pertanto il calendario non aveva un vero e proprio
inizio bensì
manteneva la funzione descrittrice dei cicli
naturali ripetentesi -
sia pur con variazioni comunque lentissime - (vedasi
i tempi delle
glaciazioni e delle inter-glaciazioni). Questo
calendario "circolare"
era assolutamente utile per la conoscenza di quanto
andava avvenendo
sulla terra e per la regolamentazione delle azioni
opportune, i
momenti ottimali per compiere determinati atti
(semina, viaggi, feste,
etc.). In questo sistema quindi si considerava il
tempo come una sorte
di flusso permanente in cui si riproponevano
situazioni derivate dalla
natura e -come avviene osservando lo svolgersi
ripetitivo della vita
animale e vegetale- magari basate su differenti
stadi e situazioni di
un Essere onnicomprensivo chiamato "Madre Terra".
Ovviamente con l'andare del tempo, con l'affermarsi
di civiltà
teocratiche e di imperi, oppure iniziandosi a
stabilire l'insorgere di
popoli e di nazioni ecco che subentrò l'abitudine di
dare un inizio
specifico al tempo, da quel momento il computo
divenne "lineare". Ma
-come dicevamo sopra- di inizi ce ne furono parecchi
ed ognuno in
concorrenza con l'altro… Sicuramente il più antico
calendario ancora
in vigore è quello indiano che si fa risalire a
molte migliaia di anni
fa, ma il sistema indiano è basato su epoche (yuga)
che ritornano ed
ogni epoca ha la durata di migliaia di anni (questa
in esaurimento è
il Kali Yuga). Possiamo vedere che alcuni calendari,
pur anch'essi
alquanto antichi, -ad esempio quello egiziano o
sumero-babilonese-
pian piano scomparirono con il raffreddarsi degli
stimoli e
dell'influenza politica e culturale dei suoi
fondatori. Il calendario
ebraico in qualche modo è rimasto, pur essendo uno
dei più recenti del
mondo antico per due sostanziali motivi. Il primo è
che tale
calendario è basato su una immaginaria creazione del
mondo, avvenuta
il 6 ottobre 3761, che in verità corrisponde alla
nascita del concetto
di appartenenza ad uno specifico popolo (appunto
quello ebraico), che
mantenne nei secoli la sua identità attraverso la
compattezza delle
proprie caratteristiche genetiche (gli ebrei sono
solo ebrei e non si
mescolano con altre etnie). Il secondo motivo sta
nel fatto che questo
calendario fu mantenuto, sia pur revisionandolo con
un nuovo inizio,
dalla "cultura" successiva definita cristiana.
Lasciamo per un momento da parte le connivenze di
genere fra ebrei e
cristiani e cerchiamo invece di capire come un
calendario venga
stabilito. Ad esempio il calendario ciclico lunare
cinese, basato su
un semplice calcolo circolare di commistione fra
cinque elementi
primordiali e dodici archetipi psichici, si fa
risalire (per modo di
dire perché a quel tempo ed in quel luogo non
conoscevano nemmeno
l'esistenza della Palestina) all'anno 2.637 avanti
Cristo. Il fatto
che, come viene riferito dalle cronache storiche- il
momento di inizio
corrispondesse al 61° anno del suo fondatore,
l'imperatore Huang, e
siccome un ciclo completo (che tocca i 5 elementi ed
i dodici
archetipi) è esattamente di 60 anni (12 x 5),
possiamo supporre che
quell'inizio fosse conseguente alla consapevolezza
che antecedenti
inizi c'erano stati in passato (seguendone
innumerevoli altri).
Infatti per stabilire un inizio in un calendario
circolare ovviamente
bisogna essere coscienti che si è già all'interno di
una sequenza..
quindi quell'inizio è solo un pro-forma per "dare
valore e sostanza
pratica" al calendario prescelto. Un particolare
interessante del
calendario cinese è che esso è basato su una serie
di ruote o
ingranaggi contigui e affini, ma sempre più grandi..
Non volendo
scendere né salire troppo dirò che il giorno è come
una ruota
suddivisa in dodici periodi minori, chiamiamoli
"denti" o segmenti di
un piccolo ingranaggio, questo ingranaggio va poi a
congiungersi (per
moto proprio) al successivo "insieme temporale"
definito mese lunare
che a sua volta contribuisce a creare un anno,
l'anno diviene il
"dodecennale" che, congiunto ai diversi archetipi,
si addentella al
successivo ciclo dei 60 anni e che a sua volta forma
nuovi cicli
sempre più grandi e duraturi… il tutto posizionato
lungo una spirale
eterna. Insomma provate ad immaginare gli ingranaggi
di un enorme
orologio dal più piccolo al più grande continuamente
e costantemente
collegati e ripetentesi nei vari processi (so che
non è facile
immaginarselo poiché è un'idea alla quale non siamo
abituati..). Ma
quello che volevo significare con questo discorso è
che l'imperatore
Huang stabilì in modo formale e convenzionale, in
forma di inizio, un
calendario che evidentemente era in auge già da
tempo immemorabile in
quella parte del mondo (infatti il calendario
archetipale "cinese" è
accettato e usato in tutto l'estremo oriente, dalla
Siberia alla
Mongolia, dalla Cina al Giappone, etc.).
Torniamo ora al calcolo lineare e soprattutto alla
considerazione
sull'ipotetico inizio del nostro calendario
cristiano. Ma prima di
arrivarci esaminiamo il calendario in vigore durante
i primi secoli
della così detta "era cristiana". Roma fu fondata,
si dice, nell'anno
753 a.C., il dubbio è d'obbligo poiché come abbiamo
visto nel caso del
calendario cinese anche Roma doveva pre-esistere per
poter far dire ai
suoi abitanti che era stata fondata… Insomma nel 753
a.C. Quelli che
poi saranno i romani decisero che Roma era
ufficialmente nata e da
qual momento nacque anche il calendario dell'era
Romana… Sia pur con
quell'inizio anche per i romani il calendario era
originariamente un
mezzo "circolare" per calcolare gli atti sacrali e
mondani che
contraddistinguevano la vita sociale, infatti esiste
un antico
calendario romano di cui una edizione ci è stata
tramandata, l'autore
della quale "sarebbe" un tal Dionysus Petavius. E
qui vediamo che già
il nome lascia trapelare qualcosa… Dioniso è il
remotissimo Dio
identificabile con Shiva che appartiene alla
tradizione ancestrale
indoeuropea e petavius (dal sanscrito peta)
significa antenato. Perciò
è facile dedurre che si tratta di un calendario
tramandato da illo
tempore e poi "codificato" ufficialmente con la
"fondazione" di Roma.
Ed ora consideriamo cosa avvenne attorno all'anno
mille di Roma, in
quel periodo stavano maturando due fatti contigui e
consequenziali.
Roma in seguito all'espansione imperiale ed al
mescolamento continuo
delle culture aveva perso gran parte delle sue
tradizioni ancestrali,
le religioni all'interno dell'impero erano
molteplici e spesso in
contraddizione e conflitto tra loro.. Il potere
romano aveva cercato
di unificare politicamente le varie popolazioni
d'Europa, d'Africa e
d'Asia, che facevano parte dei suoi sconfinati
domini, attraverso
l'imposizione di una unità amministrativa politica e
militare
lasciando però -per ammorbidire la stretta- ampia
libertà di culto
religioso e di usi e costumi ai vari popoli.
Durante il terzo secolo d. C., corrispondente
all'anno 1000 di Roma,
era andato consolidandosi un culto di origine
ebraica, derivato dalla
setta degli Esseni, che a differenza della
tradizione giudea accettava
i convertiti al suo interno, senza che questi
dovessero
necessariamente essere di origine ebraica. Questo
nuovo escamotage
favorì grandemente lo sviluppo della nascente nuova
religione
nell'Impero, soprattutto presso le classi povere,
poiché fra i primi
cristiani -come tra gli ebrei e tra gli esseni-
vigeva la pratica
della mutua assistenza e solidarietà fra
correligionari (lo stesso
antico metodo di mafia ed affini). Con
l'impoverimento progressivo
delle popolazioni e la disgregazione del potere
temporale, l'unico
legante che univa il mondo romano fu la condivisione
del nuovo credo
religioso, da quel momento definito
"cristianesimo"…. Si noti bene che
il cristianesimo prese ad avere la diffusione più
virulenta attorno
all'anno mille di Roma (da qui l'idea
successivamente riportata anche
in epoca medioevale di mille e non più mille). Si fa
inoltre presente
che all'epoca del Concilio di Nicea (nel 325 d.C.
anno di Roma 1078)
ancora non si sapeva o poteva indicare una data
certa sull'ipotetica
nascita di Cristo… E la partenza ufficiale del nuovo
calendario
cristiano avvenne non prima del V o VI secolo d. C.
allorché si
stabilì una data convenzionale per la nascita del
Cristo fissandola
appunto al 753° anno dalla fondazione di Roma
(corrispondente all'anno
1 della nuova era). Successivamente essendo crollata
la potenza
temporale di Roma nel mondo conosciuto rimase il suo
primato religioso
in forma di cristianesimo con il nuovo calendario.
Tra l'altro questo
calendario servì enormemente all'espansione ed
affermazione del
cristianesimo, ponendosi come legante comunitario
riconosciuto anche
presso le nuove popolazioni barbariche che pian
piano occupavano i
confini dell'ex impero o presso i nuovi stati che
sorgevano oltre quei
confini, ad oriente….. Insomma il calendario
cristiano era ed è
tutt'ora -come fu il latino in precedenza e come è
l'inglese oggi nel
mondo- un elemento di coesione e di imposizione di
una cultura.
Infatti il calendario cristiano viene oggi
utilizzato per consuetudine
in tutto il mondo (anche nei paesi non cristiani che
sono per altro la
maggioranza).
Ma i calendari sono cambiati per le civiltà antiche
cambieranno
ancora, non c'è dubbio,
Quale sarà il nuovo calendario per l'umanità dei
millenni avvenire?
Forse l'identità con l'esistenza stessa della vita
sulla terra
riporterà l'umanità alla considerazione del tempo
circolare e magari
per i calendari futuri non sarà più necessario che
vadano avanti coi
numeri a partire da….. per finire non si sa quando,
potranno cambiare
-ad esempio come avviene in India- con l'avvento di
ogni yuga… yuga
dopo yuga.. sempre lo stesso tempo è…
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