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Un Edgar Allan Poe come non l'avete mai visto...
L'Antro dell'Orrore di Corben e Margopoulos!
Recensione di Andrea Cantucci
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Io, l'altro: Intervista a Mohsen
Melliti
1) Come nasce IO, L'ALTRO ?
IO, L'ALTRO nasce dopo l'11 Settembre, tutto il
mondo era preoccupato di queste storie degli
attacchi, degli scontri di civiltà, c'erano queste
campagne di disinformazione per ricreare una guerra
planetaria; quindi nasce dall'esigenza individuale
di rispondere a questo clima che creava il terrore,
la paura della guerra di civiltà, il vendere armi e
massacrare persone, nasce da questo.
2) Esiste una vasta filmografia sull'immigrazione
extracomunitaria, c'è qualche film che l'ha ispirata
in particolare?
Penso a LAMERICA di Gianni Amelio o QUANDO SEI NATO
NON TI PUOI NASCONDERE di Marco Tullio Giordana,dove
è molto presente l'epopea del viaggio in mare.
Ma questo film, in realtà non racconta il fatto
dell'extracomunitario , è un film sul sospetto e
sulla paura ecc... Ritornando agli altri film che
riguardano gli immigrati, devo dire la verità,
tranne delle eccezioni, non mi ispirano tanto perché
la maggior parte non ha una conoscenza diretta del
dramma dell'immigrazione, così lo vive in modo molto
superficiale. Per loro è come raccontare una storia
senza entrarci dentro,senza capire.
3) Il peschereccio si chiama Medea , è un omaggio
alla Medea del mito , condannata anche perché
straniera?
Medea mangia i suoi figli, questa barca nel film si
vede che " ha mangiato i suoi figli", è un omaggio
alla letteratura greca , al pensiero greco. La
macchina della guerra arriva a mangiare tutti i suoi
figli. Non a caso, l'America fa la guerra, ma chi
soffre è la madre il cui figlio va in guerra e muore
in Iraq, lo stesso il giovane iracheno dove a patire
è la famiglia irachena, o il giovane americano
ecc…Mentre gli sponsor veri della guerra non
subiscono la sofferenza, si approfittano e basta.
Medea è concepita in questo senso nel film.
4) Qual era l'atmosfera che si respirava nel set?
Come sono state realizzate le riprese in mare ed in
particolare quelle notturne?
Il set era a Ponza ed era molto sgangherato ,nel
senso che eravamo pochi , una ventina di persone ,è
stata durissima, abbiamo tutti quanti sofferto di
mal di mare e mal di terra. Era un ambiente molto
stretto dove facevamo fatica perché il mare non puoi
comandarlo,non c'è un telecomando per tenerlo fermo.
Detto questo,è stato anche bellissimo, abbiamo
creato una splendido clima , non c'era tensione
lavorativa, c'era una grande solidarietà con tutta
la troup, quindi è stato anche piacevole
lavorarci…Con tante difficoltà a livello di
realizzazione perchè come dicevo non puoi comandare
né il cielo né il mare,è stata una bellissima sfida
anche in questo senso.
Per le riprese notturne la fortuna ci ha aiutato,
perché poteva capitare che uscivamo ma purtroppo non
potevamo riprendere niente.
5) Mi racconta che tipo di esperienza ha avuto
nel dirigere Bova e Martorana, due attori così
diversi?
Sono un contrasto totale l'un l'altro , uno che è
abituato al lavoro da star, l'altro che non aveva
mai fatto un lungometraggio e nessuna scuola
ecc…Abbiamo fatto una lunga preparazione a casa mia
prima di girare per un mese e mezzo, quasi uno
spettacolo teatrale dentro la mia casa , tutti i
giorni. Devo dire che Raul è stato molto umile a
mettersi in gioco e a vivere con gli altri, per lui
era un esperienza nuova in un set poverissimo. Per
Giovanni è stato il contrario, si sentiva comunque
messo a confronto con una star, poichè fino
all'altro ieri ha fatto solo le comparse, per lui è
stata una sfida.
6) Lei dedica questo film alle vittima della
guerra al terrorismo, perché? Secondo lei questo
film si può collocare come sano ripensamento sulla
nostra responsabilità nei confronti del diverso da
noi?
Il film è dedicato alle vittime della guerra al
terrorismo perché questa storia del terrorismo sta
danneggiando tutto il mondo, non solo il mondo Arabo
ma anche l'Occidente , perché gli occidentali hanno
perso le libertà civili, con restrizioni di diritti
, di parola e democratici ecc… Nel mondo Arabo l'
hanno pagata con il sangue, quindi basta pensare che
abbiamo un milione di morti in Iraq…E' dedicato a
queste vittime il film a prescindere dal loro colore
o dalla loro religione o quello che sia , partendo
da questo presupposto.
Dopo l'11 Settembre è stato creato a tavolino un
clima di paura e di terrore dell'"altro". Pensare
che l'anno scorso o due anni fa c'era un ragazzetto
brasiliano a Londra che era stato scambiato per un
arabo ,mi pare che faceva l'elettricista, gli hanno
sparato, e non aveva fatto niente. Il diverso è
diventato un meccanismo per tirare avanti questo
progetto a lungo termine che è quello di una guerra
continua,senza fine, è una guerra preventiva che è
la cosa peggiore perché è un processo alle
intenzioni, e quindi questo film va su questa linea,
cerca di smontare nel suo piccolo questo fatto.
7) Che cosa ne pensi delle politiche
sull'immigrazione in Italia?
Non ci sono, è triste ma non ci sono, c'è una
politica sola che è repressiva, poliziesca e basta,
non c'è un progetto politico, non c'è un'idea , ne
una legge, non c'è soprattutto una legge sull'asilo
politico e sui rifugiati.
8) Che cosa ne pensa del fatto che manca una
legislazione sul diritto d'asilo in Italia?
Semplicemente è triste, l'Italia è l'unico paese
europeo che vive con la Convenzione di Ginevra, è
molto demoralizzante per gli esiliati come me,
perché lo status di rifugiato viene concesso a
goccette , io sono uno dei casi rari , io l'ho
ottenuto perché ho accrediti sia a livello
intellettuale che a livello di relazioni , ma
migliaia di altre persone purtroppo non hanno questi
mezzi; è triste perché i progetti europei sull'asilo
in Italia fanno campare quattro parassiti, che
vivono sulle spalle degli altri.
9) Il film è stato distribuito all'estero?A quali
festival parteciperà prossimamente?
Il film è in giro, mi hanno chiamato una quindicina
di Paesi del mondo, dovrebbe andare a Montreal in
Canada adesso,poi ad Ottobre in Brasile.
10) Progetti per il futuro?
Ho scritto vediamo un po' se mi fanno lavorare!
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